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L'OSSERVATORE ROMANO

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DAL MONDO<br />

MARIO AGNES<br />

Direttore responsabile<br />

PAGINA<br />

TIPOGRAFIA VATICANA<br />

EDITRICE<br />

«<strong>L'OSSERVATORE</strong> <strong>ROMANO</strong>»<br />

Redazione:<br />

via del Pellegrino<br />

00120 Città del Vaticano<br />

Segreteria di Redazione:<br />

Tel. 06.698.83461/06.698.84442<br />

Fax 06.698.83675<br />

Servizi fotografici<br />

de «L'Osservatore Romano»<br />

a cura di Arturo Mari<br />

Le foto dell'attività della Santa Sede<br />

sono del SERVIZIO FOTOGRAFICO<br />

de «L'Osservatore Romano»<br />

Tel. 06.698.84797 - Fax 06.698.84998<br />

E-mail: photo@ossrom.va<br />

.<br />

2 .<br />

PUBBLICITÀ:<br />

PUBBLIETICA s.r.l.<br />

in primo piano<br />

Atlante geopolitico<br />

Atlante geopolitico<br />

Médecins Sans Frontières:<br />

30 anni di aiuti nel mondo<br />

GIUSEPPE MARIA PETRONE<br />

A ll'inizio<br />

Médecins Sans Frontières<br />

non era altro che un piccolo<br />

gruppo di medici e di infermieri<br />

desiderosi di interventi di urgenza in<br />

tutti i casi di conflitto o catastrofi naturali.<br />

L'idea dei fondatori era quella<br />

di diventare una sorta di commando<br />

medico leggero, in grado di recarsi rapidamente<br />

nel cuore di avvenimenti<br />

violenti per soccorrere le vittime prima<br />

che intervenissero i grandi organismi<br />

internazionali di assistenza.<br />

La storia di Médecins Sans Frontières<br />

nasce il 20 dicembre 1971 in Francia<br />

dalla fusione di due associazioni<br />

di medici e giornalisti francesi reduci<br />

dalla bruciante esperienza di una duplice<br />

emergenza: nel 1968 in Biafra<br />

con la Croce Rossa Internazionale, in<br />

Bangladesh per soccorrere le vittime<br />

di un terremoto. Sono passati trent'anni.<br />

Centinaia di missioni, migliaia<br />

di volontari, storie umane commoventi,<br />

grandi movimenti di popoli, guerre,<br />

esodi, campi di rifugiati, morti,<br />

hanno trasformato questa organizzazione<br />

umanitaria privata senza finalità<br />

di lucro. Nell'ottobre 1999 a Médecins<br />

Sans Frontières è stato assegnato<br />

il Premio Nobel per la Pace «in riconoscimento<br />

del lavoro umanitario<br />

pionieristico in molti continenti». Nella<br />

motivazione si legge fra l'altro<br />

«Frontiere nazionali e circostanze politiche<br />

non devono avere nessuna influenza<br />

su chi ha il diritto di ricevere<br />

assistenza umanitaria. Mantenendo<br />

un alto grado di indipendenza l'organizzazione<br />

è riuscita a rimanere fedele<br />

a questi ideali».<br />

Nell'intento di superare la politica<br />

del silenzio dell'intervento umanitario<br />

tradizionale, Médecins Sans Frontières<br />

inaugura un nuovo stile nell'azione<br />

d'emergenza in grado di combinare<br />

immediatezza e professionalità con<br />

indipendenza e testimonianza. Salvare<br />

vite e curare, dunque, ma anche raccontare<br />

e denunciare. Oggi, Médecins<br />

Sans Frontières, è la più grande organizzazione<br />

umanitaria privata di assistenza<br />

sanitaria nel mondo, con circa<br />

2.500 volontari di 45 nazionalità impegnati<br />

in 400 progetti in 85 Paesi, affiancati<br />

da 10.000 operatori locali.<br />

L'organizzazione è costituita da cinque<br />

sezioni operative a Parigi, Bruxelles,<br />

Ginevra, Barcellona e Amsterdam,<br />

che gestiscono direttamente i<br />

progetti nelle aree di intervento, e da<br />

13 sezioni partner (Italia, Lussemburgo,<br />

Danimarca, Svezia, Norvegia, Regno<br />

Unito, Germania, Austria, Stati<br />

Uniti, Canada, Hong Kong, Giappone<br />

e Australia) che sostengono i progetti<br />

con attività di raccolta fondi, reclutamento<br />

dei volontari e sensibilizzazione<br />

dell'opinione pubblica.<br />

Una delle maggiori minacce alla<br />

pace deriva dalla povertà, soprattutto<br />

quando questa diventa miseria. Sono<br />

milioni i bambini, le donne e gli uomini<br />

che soffrono quotidianamente<br />

per la fame, l'insicurezza, per l'emarginazione.<br />

Tali situazioni costituiscono<br />

un grave affronto alla dignità<br />

umana e contribuiscono all'instabilità<br />

sociale. Una fonte di povertà e miseria<br />

scaturisce dalla guerra tra Nazioni<br />

e da conflitti all'interno del medesimo<br />

Paese. Di fronte ai tragici fatti che<br />

hanno insanguinato e tuttora insanguinano<br />

varie regioni del mondo, è<br />

indispensabile per edificare una pace<br />

vera il rispetto per le libertà ed i diritti<br />

degli altri individui e collettività.<br />

Médecins Sans Frontières considera<br />

parte irrinunciabile del proprio mandato<br />

la denuncia delle violazioni dei<br />

diritti umani di cui sia direttamente<br />

testimone, ivi compresa la mancata<br />

attuazione delle Convenzioni in materia<br />

di diritto internazionale. Tra gli<br />

esempi più significativi da ricordare<br />

l'Etiopia (1985): dopo una lunga presenza<br />

per combattere la fame dilagante<br />

nel Paese Médecins Sans Frontières<br />

viene espulsa perché denuncia il dirottamento<br />

degli aiuti umanitari e i<br />

trasferimenti forzati di popolazione da<br />

parte del regime. Rwanda (1994): tra<br />

aprile e maggio vengono massacrate<br />

quasi un milione di persone. Per la<br />

prima volta nella sua storia Médecins<br />

Sans Frontières chiede un intervento<br />

internazionale armato, perché «non si<br />

può fermare un genocidio con il solo<br />

invio di medicinali». Corea del Nord<br />

(1997): Médecins Sans Frontières è<br />

una delle prime organizzazioni internazionali<br />

ad entrare nel Paese comunista<br />

per fornire assistenza alle strutture<br />

sanitarie di tre province. Rimbalza<br />

alla cronaca la disperata situazione<br />

di vita della popolazione nordcoreana,<br />

ma nel 1998 l'équipe dell'organizzazione<br />

sono costrette ad interrompere<br />

la loro attività, a denuncia dell'impossibilità<br />

di valutare liberamente<br />

i bisogni della gente e di controllare<br />

la distribuzione degli aiuti.<br />

Sono solo tre esempi come la drammatica<br />

ed attuale situazione in Afghanistan<br />

dove la popolazione ha subito<br />

per molti anni la guerra contro l'occupazione<br />

del regime comunista dell'Urss,<br />

la povertà, le malattie, la siccità:<br />

negli anni Novanta il 9 per cento<br />

della popolazione era stato ucciso nei<br />

conflitti; il 50 per cento dei villaggi<br />

erano stati distrutti come il 25 per<br />

cento delle strade e circa 300 ponti.<br />

Dei 17,5 milioni di abitanti, oltre tre<br />

milioni sono profughi in Iran e in Pakistan.<br />

Negli ultimi anni una guerra<br />

civile ha aggravato le condizioni di vita<br />

della gente. Il regime dei Taleban,<br />

rovesciato in questi giorni dopo sei<br />

anni di potere, aveva, come denunciato<br />

da Médecins Sans Frontières, limitato<br />

la libertà religiosa e culturale,<br />

perseguito le minoranze etniche proibito<br />

l'accesso alla sanità delle donne e<br />

aggravato l'economia del Paese.<br />

La rapidità è la chiave del successo<br />

degli interventi di Médecins Sans<br />

Frontières in caso di disastri naturali.<br />

Esperti medici e logisti hanno sviluppato<br />

kit già pronti contenenti materiale<br />

sanitario di base e di emergenza,<br />

materiale chirurgico e per vaccinazioni,<br />

fornitura energetica, equipaggiamento<br />

satellitare per comunicazioni e<br />

veicoli tutto-terreno. Quando esplode<br />

un conflitto è la popolazione civile ad<br />

essere la più colpita, soprattutto i<br />

bambini. Per assistere le persone in<br />

questi momenti di estrema crisi, Médecins<br />

Sans Frontières interviene inviando<br />

sul campo équipe di chirurghi,<br />

anestesisti, medici generici, infermieri<br />

e logisti con tutto il materiale necessario<br />

per iniziare subito a lavorare.<br />

Il dopo «Guerra Fredda» ha visto<br />

un aumento indiscriminato del numero<br />

di persone costrette a lasciare le loro<br />

case e le loro terre a causa dei conflitti<br />

armati e carestie. Attualmente, ci<br />

sono nel mondo circa 50 milioni di<br />

persone tra rifugiati, profughi e sfollati.<br />

Molti di loro dipendono, quasi<br />

esclusivamente, dall'assistenza della<br />

Comunità internazionale.<br />

Dinanzi a questi e altri mali, tuttavia<br />

non c'è ragione di perdere la speranza,<br />

tanto abbondanti sono le energie<br />

che continuamente erompono dai<br />

cuori delle persone che credono nella<br />

giustizia e nella pace. L'opera di Médecins<br />

Sans Frontières rappresenta da<br />

trent'anni un segnale positivo di solidarietà,<br />

di fronte a situazioni di violenza<br />

e di ingiustizia intollerabili.<br />

20121 Milano - Piazza Cavour, 3<br />

Tel. 02.62.61.91 - Fax 02.29.00.89.24<br />

00193 Roma - Via G. G. Belli, 122<br />

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pubblietica@gruppore.it<br />

NECROLOGIE:<br />

Redazione<br />

de «<strong>L'OSSERVATORE</strong> <strong>ROMANO</strong>»<br />

Tel. 06.698.83461 - Fax 06.698.83675<br />

AZIENDE PROMOTRICI DELLA DIFFUSIONE DE <strong>L'OSSERVATORE</strong> <strong>ROMANO</strong><br />

ALITALIA – INTESABci – VOBIS – ADVENIA<br />

Pubblietica sta lavorando ad un progetto teso all'incremento della diffusione de<br />

L'Osservatore Romano in collaborazione con alcune primarie aziende italiane.<br />

Lo sforzo del quotidiano della Santa Sede per diffondere la parola del Papa, soprattutto in<br />

questo particolare momento storico, può infatti essere validamente sostenuto da quanti<br />

condividono i valori propugnati dalla Chiesa cattolica.<br />

Alcune aziende hanno scelto L'Osservatore Romano come mezzo privilegiato e qualificato<br />

per divulgare il loro messaggio pubblicitario. Saranno queste aziende —<br />

sottoscrittrici di numerosi abbonamenti — a diffondere all'interno del proprio<br />

mondo di riferimento (sedi, clienti, collaboratori), questo giornale, questi valori.<br />

<strong>L'OSSERVATORE</strong> <strong>ROMANO</strong> Giovedì 20 Dicembre 2001<br />

MÉDECINS SANS FRONTIÈRES Trentesimo anniversario<br />

di fondazione di questa organizzazione non<br />

governativa che accorre con personale sanitario in<br />

ogni parte del mondo in occasione di emergenze<br />

belliche e di catastrofi naturali. Nel 1999 le è stato<br />

conferito il premio Nobel per la pace.<br />

AFGHANISTAN Accordo tra le fazioni afghane sul<br />

dispiegamento di una forza multinazionale di pace a<br />

Kabul: sarà formata da 3.000 uomini e resterà sul<br />

posto sei mesi. A Roma colloquio tra il Premier designato<br />

afghano Karzai e l'ex Re Zahir Shah.<br />

TORA BORA Sospesi i raid aerei americani sulle<br />

montagne di Tora Bora per consentire alle forze<br />

speciali di rastrellare le caverne e i bunker della zona<br />

alla ricerca di combattenti di «Al Qaeda» e del<br />

loro capo Osama Bin Laden.<br />

USA Il Dipartimento del Tesoro Usa propone di<br />

realizzare una banca dati mondiale delle persone e<br />

delle organizzazioni sospettate di finanziare il terrorismo<br />

internazionale. La banca dovrebbe raccogliere<br />

informazioni provenienti dai 179 Paesi le cui polizie<br />

aderiscono all'Interpol.<br />

BALCANI La Bosnia ed Erzegovina e la Repubblica<br />

Federale di Jugoslavia hanno istituito un Comitato<br />

per la cooperazione. Firmati anche accordi doganali<br />

e sulla promozione degli investimenti.<br />

AFGHANISTAN Sarà composta da 3.000 uomini e resterà nella capitale per tutta la durata dell'Esecutivo provvisorio<br />

Accordo raggiunto sul dispiegamento<br />

della forza multinazionale di pace a Kabul<br />

KABUL, 19.<br />

Un accordo è stato raggiunto dalle diverse<br />

fazioni afghane circa il dispiegamento<br />

della forza multinazionale di pace<br />

a Kabul. Lo ha annunciato oggi il Ministro<br />

della difesa del Governo ad interim,<br />

Qassim Fahim, sottolineando che il contingente<br />

internazionale sarà composto<br />

da 3.000 uomini e resterà nella capitale<br />

afghana per tutta la durata dell'Esecutivo<br />

provvisorio. La consistenza numerica<br />

della forza di pace e l'estensione del suo<br />

mandato erano tra le questioni ancora<br />

in sospeso per la cui risoluzione si è in<br />

questi giorni dispiegata un'intensa iniziativa<br />

diplomatica.<br />

Qassim ha spiegato ai giornalisti che<br />

«la durata della missione andrà dal trasferimento<br />

dei poteri alla fine del periodo<br />

di transizione», vale a dire per sei<br />

mesi a partire da sabato, giorno in cui si<br />

insedierà il Governo provvisorio guidato<br />

da Hamid Karzai. «Dopo di ciò la missione<br />

sarà terminata», ha aggiunto. Il<br />

Ministro ha precisato ancora che dei<br />

3.000 uomini, un migliaio saranno incaricati<br />

della sicurezza. Il contingente avrà<br />

la sua base a Bagram, una cinquantina<br />

di chilometri a Nord di Kabul. Qassim<br />

ha sottolineato che la forza di pace non<br />

sarà chiamata a gestire direttamente la<br />

sicurezza, ma procederà ad azioni volte<br />

a garantirla in cooperazione con le istituzioni<br />

afghane. «La forza non gestirà le<br />

principali questioni di sicurezza che saranno<br />

invece gestite dai Ministeri della<br />

difesa, dell’interno e dagli organi di sicurezza<br />

afghani — ha affermato — .<br />

Belgio: arrestato<br />

sospetto reclutatore<br />

della rete terroristica<br />

«Al Qaeda»<br />

BRUXELLES, 19.<br />

Tarek Maaroufi, il trentaseienne<br />

belga di origine tunisina accusato di<br />

essere uno dei reclutatori di musulmani<br />

per i campi militari della rete<br />

terroristica «Al Qaeda», guidata da<br />

Osama bin Laden, è stato arrestato ieri<br />

a a Bruxelles. L'arresto, confermato<br />

nel primo pomeriggio di oggi da fonti<br />

giudiziarie, è avvenuto al termine di<br />

un interrogatorio al quale Maaroufi è<br />

stato sottoposto nell'ambito delle indagini<br />

sull'assassinio del comandante<br />

della resistenza afghana Massoud.<br />

Maaroufi è accusato di associazione a<br />

delinquere, produzione di falsi visti e<br />

di reclutamento a favore di una truppa<br />

straniera che opera sul territorio di<br />

uno Stato straniero. Su Maaroufi pende<br />

anche un mandato di cattura della<br />

magistratura italiana.<br />

Nel frattempo, la creazione di una<br />

banca dati internazionale delle persone<br />

e delle organizzazioni sospettate di finanziare<br />

il terrorismo è stata proposta<br />

dal Dipartimento del tesoro degli Stati<br />

Uniti, che ne giudica «enorme» la potenziale<br />

efficacia. Il Governo Usa sta lavorando<br />

con l’Interpol alla realizzazione<br />

del progetto, che potrebbe avvenire nel<br />

giro di circa due mesi, secondo la previsione<br />

di Jimmy Gurule, uno dei vice del<br />

Segretario al tesoro Paul ÒNeil. La banca<br />

dati dovrebbe contenere informazioni<br />

provenienti da tutti i 179 Paesi le cui polizie<br />

aderiscono all’Interpol e dovrebbe<br />

essere accessibile a magistrati e forze<br />

dell’ordine. Il blocco dei finanziamenti<br />

delle organizzazioni sospettate di terrorismo<br />

è stata una delle prime iniziative<br />

del Governo Usa dopo l'11 settembre.<br />

Ue: aumentano le violenze<br />

di matrice<br />

razzista e xenofoba<br />

VIENNA, 19.<br />

Le violenze ed i crimini a sfondo razziale<br />

e gli episodi di discriminazione<br />

hanno fatto registrare nel 2001 un aumento<br />

generalizzato nell’Unione Europea:<br />

è quanto indica il rapporto annuale<br />

dell’Osservatorio europeo sul razzismo e<br />

sulla xenofobia (Eumc) di Vienna. Secondo<br />

gli esperti dell'Eumc, sono aumentati<br />

soprattutto i reati commessi da<br />

neonazisti ed estremisti di destra, ma<br />

sono anche cresciute le discriminazioni<br />

per motivi razziali e religiosi. In particolare,<br />

dopo i terrificanti attentati negli<br />

Usa dell’11 settembre, si è inoltre registrata<br />

una brusca impennata degli atti di<br />

violenza e intimidazione nei confronti<br />

dei musulmani.<br />

I Paesi nei quali il razzismo e la xenofobia<br />

sembra conoscere una più rapida<br />

crescita sono la Germania, la Francia, la<br />

Gran Bretagna e la Spagna, ma il rapporto<br />

sottolinea con preoccupazione anche<br />

il trattamento vessatorio subito dagli<br />

immigrati musulmani e dalle minoranze<br />

Rom in Italia.<br />

L'Eumc, inoltre, lancia l’allarme per<br />

l’aumento nell’Ue del ricorso ad Internet<br />

per diffondere materiale e messaggi<br />

discriminatori e per organizzare violenze<br />

e crimini razzisti.<br />

D’altra parte, per alcuni aspetti coopererà<br />

con la commissione di sicurezza afghana».<br />

A titolo d’esempio Qassim ha<br />

spiegato che la forza multinazionale potrebbe<br />

essere incaricata sabato, durante<br />

le cerimonie di insediamento del nuovo<br />

Governo, «di accompagnare gli alti responsabili<br />

e gli invitati dall’aeroporto fino<br />

al luogo della cerimonia», e circa<br />

eventuali pattugliamenti della capitale,<br />

egli non li ha esclusi «in coordinamento<br />

con la Commissione di sicurezza afghana».<br />

Sulla questione dell’eventuale uso<br />

della forza, Qassim ha rilevato che «si<br />

tratta di una forza per il mantenimento<br />

della pace che non deve condurre operazioni<br />

di guerra», aggiungendo che «il<br />

popolo afghano si è liberato da sé». Mille<br />

uomini della missione, ha detto ancora<br />

Qassim, «saranno medici, ingegneri e<br />

specialisti che lavoreranno alla ricostruzione<br />

dell’Afghanistan, mentre gli altri<br />

mille formeranno le truppe di riserva».<br />

Si attende ora l'avallo del Consiglio di sicurezza<br />

della Nazioni Unite il cui voto<br />

che autorizzerà l'invio del contingente in<br />

Afghanistan è previsto per domani.<br />

Da Roma, dove è giunto per colloqui<br />

con l'Ex Re, Zahir Shah, il Premier designato<br />

Karzai ha intanto ieri elencato i<br />

«principali problemi» da affrontare per<br />

la ricostruzione del Paese. «Dobbiamo<br />

ottenere pace, sicurezza e stabilità — ha<br />

sottolineato — Dobbiamo ottenerle e<br />

mantenerle. Dobbiamo combattere il<br />

terrorismo fino alla fine in Afghanistan e<br />

nel resto del mondo. Dobbiamo offrire<br />

agli afgani uno sviluppo economico e<br />

una vita migliore».<br />

Sospesi i bombardamenti a Tora Bora<br />

per agevolare le ricerche di bin Laden<br />

KABUL, 19.<br />

Il Pentagono ha ordinato di sospendere,<br />

almeno per un giorno, i<br />

raid aerei su una delle due valli di<br />

Tora Bora. L’obiettivo è di permettere<br />

ai commandos delle forze speciali<br />

presenti nell’area e a quei guerriglieri<br />

dell’Alleanza dell’Est che restano al<br />

loro fianco di ispezionare le caverne<br />

della zona senza esporsi al rischio del<br />

«fuoco amico». La decisione del Pentagono<br />

conferma che i responsabili<br />

militari Usa sperano ancora di trovare<br />

qualcuno nei cunicoli di Tora Bora,<br />

nell’eventualità che bin Laden e<br />

altri leader di «Al Qaeda» possano essere<br />

rimasti sepolti nel crollo di una<br />

o più caverne.<br />

Interrogato in proposito, il vice Segretario<br />

Usa alla difesa Paul Wolfowitz<br />

ha risposto: «Non lo sappiamo».<br />

Ma l’ipotesi resta aperta, accanto a<br />

quella che i leader di «Al Qaeda» fra<br />

cui bin Laden, e centinaia di terroristi<br />

combattenti abbiano raggiunto il<br />

Pakistan. Per avere informazioni a riguardo,<br />

il Pentagono conta sui prigionieri<br />

di guerra. Sono una ventina<br />

i miliziani dei Taleban o i terroristi di<br />

BALCANI Insediato il Comitato bilaterale<br />

Rafforzata la cooperazione<br />

tra Sarajevo e Belgrado<br />

SARAJEVO, 19.<br />

Si è costituito ieri a<br />

Sarajevo il Comitato bilaterale<br />

per la cooperazione<br />

tra la Bosnia ed<br />

Erzegovina e la Repubblica<br />

Federale di Jugoslavia<br />

(Serbia e Montenegro).<br />

Del Comitato<br />

fanno parte anche il Presidente<br />

della Presidenza<br />

collegiale bosniaca Jozo<br />

Krizanovic e il Presidente<br />

federale jugoslavo Vojislav<br />

Kostunica, giunto<br />

ieri nella capitale bosniaca.<br />

Dopo la riunione costituente,<br />

i due Ministri<br />

degli esteri, il bosniaco<br />

Zlatko Lagumdzija e lo jugoslavo Goran<br />

Svilanovic hanno firmato due accordi bilaterali,<br />

su promozione e protezione degli<br />

investimenti e su cooperazione doganale.<br />

Il Comitato ha discusso anche sulla<br />

sicurezza della regione, in particolare<br />

per quanto riguarda la cooperazione<br />

con il Tribunale penale internazionale<br />

(Tpi) dell’Aja per l'ex Jugoslavia, la lotta<br />

contro il terrorismo e quella contro la<br />

criminalità organizzata.<br />

Krizanovic ha sottolineato la disponibilità<br />

di Sarajevo a raggiungere un accordo<br />

trilaterale sul rientro dei profughi,<br />

tra la Bosnia ed Erzegovina, la Jugoslavia<br />

e la Croazia. Da parte sua, Kostunica<br />

ha sottolineato che da quando sono<br />

state stabilite le relazioni diplomatiche il<br />

15 dicembre dell’anno scorso, è stato<br />

fatto molto per migliorare i rapporti tra<br />

Messico: spettacolare<br />

eruzione<br />

del vulcano Popocatepetl<br />

CITTÀ DEL MESSICO, 19.<br />

Il vulcano Popocatepetl, a settanta<br />

chilometri da Città del Messico, ha cominciato<br />

ieri ad eruttare materiale incandescente.<br />

Dal cratere si innalza una<br />

colonna di fumo alta tremila metri. Il<br />

Popocatepetl (che in lingua maya significa<br />

«montagna fumante») ha cominciato<br />

una crescente attività eruttiva legata a<br />

fenomeni sismici nel 1993 ed è per questo<br />

monitorato costantemente dagli<br />

esperti della Protezione civile e dell’Istituto<br />

di geofisica di Città del Messico.<br />

L’eruzione più forte è stata registrata il<br />

30 giugno del 1997, mentre l'ultima c'era<br />

stata esattamente un anno fa.<br />

La Protezione civile messicana ha detto<br />

che l’attività vulcanica in corso non<br />

presenta pericoli e che al momento si<br />

registra solo l’eruzione di «materiale incandescente,<br />

fumo e vapore acqueo». In<br />

caso di maggiore allarme, si dovrebbe<br />

procedere a sgomberare i centri urbani<br />

sorti negli ultimi anni sulle pendici del<br />

vulcano. Il Popocatepetl è alto 5.452 metri<br />

e si erge al confine tra gli Stati di<br />

Puebla, Mexico e il Distretto federale, il<br />

centro urbano più popoloso d’America<br />

con oltre 20 milioni di abitanti.<br />

Accordi bilaterali firmati dai due Ministri degli esteri<br />

Belgrado e Sarajevo. Kostunica ha anche<br />

ribadito il sostegno «all’integrità della<br />

Bosnia ed Erzegovina così come è<br />

stata concepita dall’accordo di pace di<br />

Dayton», che mise fine alla guerra del<br />

1992-95, sebbene il Parlamento jugoslavo<br />

non abbia ratificato quell’accordo, firmato<br />

dall’allora Presidente jugoslavo<br />

Slobodan Milosevic.<br />

In merito ai diversi rapporti di Belgrado<br />

con la Federazione croato-musulmana<br />

e con la Repubblica Serba di Bosnia<br />

(Rs), le due entità etnico-territoriali recepite<br />

all'interno dello Stato unitario bosniaco<br />

internazionalmente riconosciuto,<br />

Kostunica ha detto che «l’esistente accordo<br />

con la Rs sui legami speciali e paralleli<br />

oggi acquista la sua giusta dimensione,<br />

rafforzato dal fatto che la cooperazione<br />

continua con la Bosnia ed Erzegovina,<br />

Stato sovrano e indipendente».<br />

Comore: sbarco<br />

di forze mercenarie<br />

nell'isola di Moheli<br />

MORONI, 19.<br />

L’esercito regolare della Repubblica<br />

delle Comore ha ripreso il controllo della<br />

situazione nell’isola di Moheli dopo<br />

uno scontro a fuoco con il gruppo di<br />

elementi armati stranieri — sia bianchi<br />

che neri — i quali stamane avevano assunto<br />

il controllo delle caserme dell'esercito<br />

e della gendarmeria e degli uffici<br />

delle poste e telegrafi.<br />

Lo ha annunciato una fonte governativa,<br />

precisando che nel conflitto a fuoco<br />

ci sono stati quattro morti: due civili<br />

e due degli uomini che hanno tentato il<br />

colpo di stato. Un soldato governativo è<br />

rimasto gravemente ferito.<br />

I militari comoriani sono accorsi a<br />

Fomboni, capoluogo dell’isola di Moheli,<br />

a bordo di un aereo privato requisito<br />

allo scopo. Le linee telefoniche, tagliate<br />

in mattinata dagli aggressori, non sono<br />

ancora state ripristinate.<br />

Poco si sa sull'identità della banda armata<br />

golpista, formata probabilmente<br />

da mercenari. Gli aggressori — informa<br />

l'agenzia di stampa «Ansa» — avevano<br />

diffuso volantini in cui si affermava che<br />

il loro intervento era legato alla lotta<br />

contro il terrorismo internazionale.<br />

«Al Qaeda» nel campo allestito dai<br />

marines all'aeroporto di Kandahar. I<br />

prigionieri sono stati selezionati dall’intelligence<br />

americana, dopo che interrogatori<br />

preliminari hanno fatto<br />

pensare che essi possano sapere qualcosa<br />

di interessante. Mentre la caccia<br />

a bin Laden prosegue lungo il confine<br />

tra Afghanistan e Pakistan, sui<br />

Monti Bianchi, a sud di Jalalabad, in<br />

un’altra regione dell’Afghanistan, a<br />

Sud di Kandahar, va avanti la ricerca<br />

del leader dei Taleban, il mullah<br />

Omar, che sarebbe stato localizzato<br />

insieme a 500 miliziani armati. Il prolungarsi<br />

delle operazioni in Afghanistan<br />

contro «Al Qaeda» e i Taleban<br />

non dovrebbe ritardare l’arrivo della<br />

forza di pace dell’Onu, attesa a Kabul<br />

a fine settimana, e non interferirà<br />

con la sua missione. Wolfowitz ne è<br />

certo, perché, ha spiegato, le missioni<br />

dei militari Usa e di quelli dell’Onu<br />

sono diverse e non interferiranno<br />

l’una con l’altra. Ma la lotta contro il<br />

terrorismo «non si ferma all’Afghanistan»,<br />

ha inoltre assicurato Wolfowitz,<br />

anche se «ci resta ancora molto<br />

da fare in Afghanistan e dobbiamo<br />

concentrarci su quell’obiettivo».<br />

Bangladesh: forte<br />

scossa di terremoto<br />

DHAKA — Un sisma di forte intensità<br />

ha colpito mercoledì il Bangladesh,<br />

causando numerosi feriti e,<br />

secondo alcune fonti, anche cinque<br />

morti. Lo hanno reso noto fonti dei<br />

vigili del fuoco e della polizia, secondo<br />

la quale le vittime sarebbero<br />

detenuti del carcere centrale di<br />

Dhaka, rimasti travolti dal crollo di<br />

un tetto dell’edificio. I feriti, hanno<br />

aggiunto le fonti, sono sempre detenuti<br />

dello stesso carcere coinvolti<br />

dal crollo. Vi sarebbero inoltre<br />

alcune persone ancora sotto le<br />

macerie. La scossa, che ha causato<br />

panico tra la popolazione della<br />

capitale, è durata pochi secondi<br />

ma è stata molto violenta.<br />

SriLanka:leTigriTamil<br />

proclamano la tregua<br />

COLOMBO — I ribelli delle Tigri<br />

Tamil (Ltte) hanno proclamato una<br />

tregua unilaterale di un mese a<br />

partire da mercoledì, due settimane<br />

dopo che il nuovo Governo di<br />

Colombo si è espresso a favore di<br />

un’apertura di dialogo con i guerriglieri<br />

separatisti. «Speriamo molto<br />

che il nuovo governo dello Sri<br />

Lanka dia istruzioni ai suoi soldati<br />

affinché rispondano positivamente,<br />

e osservino il cessate il fuoco in<br />

questo periodo», ha dichiarato<br />

l’«Ltte» in un comunicato.<br />

Francia: approvata<br />

autonomia alla Corsica<br />

PARIGI — Dal 1° gennaio 2002 la<br />

Corsica godrà di un’ampia autonomia,<br />

con il potere di «adattare» le<br />

leggi nazionali al contesto locale.<br />

Con 249 voti a favore, 228 contro e<br />

48 astensioni, l’Assemblea Nazionale<br />

francese ha martedì approvato<br />

definitivamente il progetto. La<br />

Corsica avrà un parlamento locale<br />

con il potere di «adattamento» delle<br />

leggi. Molte competenze in campo<br />

educativo, economico, ambientale,<br />

turistico passeranno ad Ajaccio.<br />

La lingua corsa sarà inoltre insegnata<br />

in tutte le scuole materne<br />

ed elementari.<br />

Svizzera: imminente<br />

riapertura del Gottardo<br />

BERNA — La galleria del Gottardo<br />

sarà riaperta al traffico venerdì<br />

prossimo alle 16. Lo ha indicato<br />

martedì il Dipartimento federale<br />

dei trasporti (Detec). I camion, però,<br />

dovranno aspettare fino alle 5<br />

di sabato e rispettare le misure di<br />

sicurezza supplementari. La riapertura<br />

ufficiale — che avviene a<br />

otto settimane dal tragico incendio<br />

della galleria stradale — avverrà<br />

all’entrata Sud della galleria, ad<br />

Airolo, in presenza dei rappresentanti<br />

dei Cantoni e della Confederazione.<br />

Lo standard di sicurezza<br />

sarà pressoché equivalente a quello<br />

precedente l’incidente, rende<br />

noto il «Detec». Misure di sicurezza<br />

speciali saranno imposte ai<br />

mezzi pesanti, i quali dovranno rispettare<br />

una distanza minima di<br />

150 metri e saranno sottoposti al<br />

regime di traffico alterno. A questo<br />

scopo i Cantoni stanno allestendo<br />

aree di attesa per i conducenti di<br />

mezzi pesanti.

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