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AMERICA<br />
PAGINA<br />
8 .<br />
Il cammino<br />
della Chiesa<br />
<strong>L'OSSERVATORE</strong> <strong>ROMANO</strong> Giovedì 13 Dicembre 2001<br />
Un enorme container, carico del frutto<br />
di un anno di impegno dei volontari dell’associazione<br />
«Amici del Centro America»<br />
che ha sede a Venezia, è partito dal<br />
porto cittadino con destinazione Tegucigalpa.<br />
Tra il materiale inviato 987 chili di<br />
giocattoli e articoli scolastici, 670 chili di<br />
detersivi e più di 400 materassi. E ancora,<br />
1500 chili di vestiti e di scarpe.<br />
Il centro di raccolta dell’associazione è<br />
nella parrocchia del Cristo Lavoratore di<br />
Ca’ Emiliani che ha messo a disposizione<br />
Solidarietà dei veneziani con le popolazioni dell'Honduras<br />
alcune stanze dove viene raccolto il materiale<br />
destinato all’Honduras. In questi<br />
giorni un gruppo di volontari si è recato<br />
nel Paese centroamericano ad attendere il<br />
prezioso carico in arrivo e per coordinare<br />
le operazioni di smistamento degli aiuti.<br />
L’operazione umanitaria è stata gestita<br />
in collaborazione con il Volontariato internazionale<br />
sociale dei Salesiani e ha avuto<br />
il sostegno di numerosi cittadini di Vene-<br />
PERÚ Celebrato a Lima il XXX anniversario della fondazione del «Sodalitium Christianae Vitae»<br />
L'esemplarità di un cammino<br />
che aiuta a vivere la santità<br />
Il «Sodalitium Christianae Vitae»,<br />
Società di Vita Apostolica<br />
laicale di Diritto Pontificio, ha<br />
compiuto trent'anni. Fondato a<br />
Lima da Don Luis Fernando Figari<br />
nel giorno dell'Immacolata<br />
del 1971, il Sodalizio si è presto<br />
esteso nei vari Paesi dell'America<br />
Latina, negli Stati Uniti ed in<br />
Europa dando origine a molteplici<br />
comunità di vita cristiana<br />
all'interno delle quali viene vissuto<br />
e rilanciato il pieno orizzonte<br />
della vita cristiana per<br />
proiettarsi nel fraterno servizio<br />
apostolico soprattutto tra i giovani.<br />
L'8 dicembre scorso, nella<br />
chiesa dedicata a Nostra Signora<br />
della Riconciliazione a Lima, la<br />
famiglia del Sodalizio si è riunita<br />
per celebrare solennemente il<br />
trentesimo anniversario della<br />
fondazione. La Messa è stata<br />
presieduta dal Cardinale James<br />
Francis Stafford, Presidente del<br />
Pontificio Consiglio per i Laici.<br />
Durante la liturgia della Parola il<br />
Cardinale, dopo aver espresso la<br />
sua gioia di poter celebrare il trentesimo<br />
anniversario della fondazione del Sodalitium<br />
Vitae Christianae, ha colto lo<br />
spunto dalla liturgia dell'Immacolata per<br />
riproporre il mistero dell'Incarnazione.<br />
«Maria — ha detto — , l'Immacolata,<br />
concepita senza peccato originale, riceve<br />
il saluto e l'annuncio dell'Angelo del Signore.<br />
Il testo è molto diretto e vorremmo<br />
che ci facesse penetrare maggiormente<br />
in un evento chiave per la storia<br />
della salvezza. Il Vangelo di san Luca ce<br />
lo descrive con semplicità, ma il significato<br />
profondo è incomprensibile alla ragione<br />
umana che non supera il suo stupore<br />
nell'ammirare la misericordia di<br />
Dio verso l'uomo. Tutto si sviluppa sotto<br />
forma di dialogo, di domanda e risposta,<br />
di chiamata e accettazione.<br />
«In realtà, non abbiamo bisogno di<br />
molti elementi per cogliere il significato<br />
profondo di questa vocazione. Ci bastano<br />
due frasi: “Non temere, Maria, perché<br />
hai trovato grazia presso Dio. Ecco,<br />
concepirai un figlio, lo darai alla luce e<br />
lo chiamerai Gesù” e “Eccomi, sono la<br />
serva del Signore, avvenga di me quello<br />
che hai detto”: vocazione e risposta generosa».<br />
Riferendo la risposta di Maria al Sodalizio<br />
il Cardinale ha aggiunto: «È lo<br />
stesso dialogo che si tiene all'inizio del<br />
Sodalitium Vitae Christianae e del Movimiento<br />
de Vida Cristiana: una chiamata<br />
di Dio, una vocazione e una risposta<br />
generosa. Certo, si potrebbero aggiungere<br />
altre circostanze, altri dettagli,<br />
ma il senso è lo stesso: chiamata e risposta».<br />
Il Cardinale ha poi così riproposto la<br />
storia del Sodalizio: «Un giorno dell'Immacolata<br />
di trent'anni fa è nata questa<br />
opera di Dio chiamata a porre in risalto<br />
la relazione profonda che esiste fra la<br />
Santissima Vergine e il mistero della salvezza.<br />
Maria è la donna nuova che ci<br />
porta a Cristo: «Attraverso Cristo a Maria,<br />
attraverso Maria più pienamente al<br />
Signore Gesù». Ella è il modello di vita<br />
cristiana, di fedeltà al disegno di Dio.<br />
«Fin dall'inizio il Sodalitium si presenta<br />
come un cammino per vivere la<br />
santità alla quale noi cristiani siamo<br />
chiamati perché scelti da Dio. Lo abbiamo<br />
appena letto nella Lettera agli Efesini:<br />
«Benedetto sia Dio, Padre del Signore<br />
Gesù Cristo, che ci ha benedetti con<br />
ogni benedizione spirituale nei cieli, in<br />
Cristo. In lui ci ha scelti prima della<br />
creazione del mondo, per essere santi e<br />
immacolati al suo cospetto nella carità»<br />
(Ef 1, 3-4). Questo deve essere il centro<br />
di tutta la pastorale della Chiesa. Come<br />
ci dice il Santo Padre, Papa Giovanni<br />
Paolo II: «la prospettiva in cui deve porsi<br />
tutto il cammino pastorale è quella<br />
della santità» (Novo Millennio ineunte,<br />
n. 30). Inoltre, seguendo la riflessione<br />
del Papa, il vostro profondo senso ecclesiale<br />
vi fa scoprire la Chiesa come mistero,<br />
ossia come popolo riunito nell'unità<br />
del Padre, del Figlio e dello Spirito<br />
Santo e vi porta a scoprire anche la sua<br />
santità, intensa nel suo significato fondamentale<br />
di appartenenza a Colui che<br />
è il Santo per eccellenza, il tre volte<br />
Santo (cfr Is 6, 3). Definire la Chiesa<br />
santa significa mostrare il suo volto di<br />
Sposa di Cristo, per la quale Egli ha fatto<br />
dono di sé, proprio per santificarla<br />
(cfr Ef 5, 25-26). Questo dono di santità<br />
si offre a ogni battezzato. Tale dono a<br />
sua volta si plasma in un impegno che<br />
deve orientare tutta la vita cristiana:<br />
“Questa è la volontà di Dio, la vostra<br />
santificazione” (1 Ts 4, 3). È un impegno<br />
che non riguarda solo alcuni cristiani<br />
in quanto tutti i cristiani, di qualsiasi<br />
classe o condizione, sono chiamati<br />
alla pienezza della vita cristiana e alla<br />
perfezione dell'amore (cfr Novo Millennio<br />
ineunte, n. 30). Questo è il fine che<br />
anima la vostra vita e i vostri compiti<br />
pastorali: la ricerca della santità nella fedeltà<br />
al dono di Cristo e nell'impegno a<br />
costruirlo ed esercitarlo nella vostra vita<br />
e in quella dei vostri fratelli».<br />
«In questi trent'anni — ha aggiunto il<br />
Cardinale —, Sodalitium, nato dalla risposta<br />
generosa a Dio di Don Luis Fernando<br />
Figari e affidato alla sua fedele e<br />
prudente guida, è divenuto uno spazio<br />
comunitario di incontro con il Signore<br />
Gesù. In ciò consiste il grande valore<br />
della vostra ricca spiritualità: attraverso<br />
la vostra comunità portate ogni cristiano<br />
a questo incontro personale con Cristo<br />
Gesù, ad ascoltare la sua chiamata. Non<br />
vi accontentate di vivere in una società<br />
di tradizione culturale cristiana. Capite<br />
bene che l'esperienza vissuta del cristianesimo<br />
implica necessariamente un incontro<br />
personale con Cristo. Incontro<br />
che porta all'impegno di una “autentica<br />
e seria vita cristiana”, per dirlo con le<br />
parole dei vostri statuti. Incontro che<br />
porta a una vita cristiana che, guidata<br />
da Maria Santissima, diviene apostolato<br />
di vita testimoniale, annuncio di fede e<br />
promozione umana alla luce del Vangelo<br />
e dell'insegnamento della Chiesa. Da<br />
quel 1971 fino ad oggi, la vostra vita ha<br />
recato molti frutti. La vostra estensione<br />
in termini numerici e di progetti mostra<br />
la fecondità del vostro spirito, sempre<br />
pronto al servizio, come Maria Santissima.<br />
Avete accolto come vostro il “Non<br />
temere, Maria!” e vi siete lanciati con<br />
grande fiducia in Dio per diffondere il<br />
nome di Cristo in questo mondo che ne<br />
ha tanto bisogno. Senza timore, senza<br />
pusillanimità, vi adoperate instancabilmente<br />
per offrire agli uomini i doni che<br />
avete ricevuto da Dio. Così nel 1985 è<br />
nato il Movimiento de Vida Cristiana<br />
che raggruppa, oltre al Sodalitium, molte<br />
altre associazioni caratterizzate da<br />
questo interesse per l'essere umano, secondo<br />
la giustizia e la carità vera, per<br />
l'uomo nuovo che nasce dalla redenzione<br />
di Cristo, l'unico Salvatore».<br />
Ricordando poi l'appello del Papa alla<br />
nuova evangelizzazione che, se era ritenuto<br />
necessario all'inizio degli anni ottanta,<br />
ora, all'inizio del Terzo Millennio<br />
è divenuto pressante, il Cardinale ha<br />
sottolineato come progresso del secolarismo<br />
e i grandi problemi che l'umanità<br />
deve affrontare rappresentano un appello<br />
pressante e urgente «affinché noi cattolici<br />
utilizziamo pienamente il tempo<br />
della nostra vita per diffondere il Vangelo».<br />
«Questo millennio che inizia — ha<br />
aggiunto il Cardinale — sarà cristiano<br />
solo se noi tutti battezzati c'impegneremo<br />
per far sì che lo sia veramente, a cominciare<br />
dalla nostra vita, chiaramente<br />
consapevoli che il mondo ha bisogno di<br />
Cristo e Cristo ha bisogno di noi per<br />
giungere al mondo.<br />
«Gesù Cristo deve poter contare sul<br />
nostro sforzo. Egli vi ha guidati fin qui e<br />
non vi lascerà. Starà sempre con voi af-<br />
finché portiate avanti la sua opera. Voi,<br />
come strumenti del suo amore, diventerete<br />
il lievito che fa crescere, dall'iniziale<br />
piccola massa, la pasta. Voi ne siete<br />
testimoni nella vostra opera, che è nata<br />
piccola e con molti limiti, ma si è moltiplicata<br />
subito grazie a questa fedeltà a<br />
Dio che non abbandona i suoi e agisce<br />
attraverso di essi. Siate sempre fedeli ai<br />
doni che avete ricevuto da Dio. Come<br />
Maria, glorificate il Signore e il vostro<br />
spirito esulti in Lui, vostro Salvatore,<br />
perché ha guardato l'umiltà della sua<br />
serva e grandi cose ha fatto in lei».<br />
«Continuate — è l'esortazione del<br />
Cardinale alla Famiglia del Sodalizio —<br />
a diffondere il nome di Cristo in<br />
tutti gli ambiti dell'attività umana,<br />
continuate a promuovere<br />
questo autentico modo di essere<br />
discepoli di Cristo, e soprattutto<br />
non smettete mai di amare Maria<br />
che vi porta a imitare il suo<br />
amore verso Cristo e gli uomini.<br />
Ella sarà la vostra guida migliore,<br />
la vostra migliore consigliera,<br />
la vostra migliore consolazione<br />
nei momenti di difficoltà, il vostro<br />
migliore modello di “donna<br />
nuova”. Ricercate nel vostro<br />
cuore i sentimenti cristiani più<br />
autentici, le convinzioni più forti,<br />
gli affetti più puri, la carità<br />
più delicata, la sobrietà e il disinteresse,<br />
l'obbedienza più squisita<br />
e amorosa, la gioia più autentica.<br />
Così continuerete a<br />
compiere grandi opere e porterete<br />
il Vangelo di Gesù Cristo a<br />
tutti gli uomini».<br />
Prima di concludere l' omelia<br />
il Cardinale Stafford si è rivolto<br />
ai giovani del Movimiento de Vida<br />
Cristiana invitandoli in modo<br />
particolare a partecipare alla<br />
zia, Pordenone, Treviso e Padova, nonché<br />
della cooperativa San Giusto Rinascita di<br />
Marghera.<br />
L'iniziativa rientra in un più ampio disegno<br />
di solidarietà che ha come scopo di<br />
sostenere i progetti avviati da don Ottavio<br />
Sabbadin, un missionario salesiano che<br />
dal 1970 al 1980 ha operato proprio nella<br />
comunità parrocchiale di Ca’ Emiliani.<br />
Questo legame continua oggi attraverso<br />
ARGENTINA Appello del Presidente della Conferenza Episcopale<br />
Riconoscere i propri errori per ricostruire<br />
una società sana, fondata sulla giustizia<br />
Un pressante invito a «riconoscere i<br />
peccati, con pentimento sincero e con<br />
il fermo proposito di cambiare condotta,<br />
per abbandonare ogni forma di<br />
corruzione morale in famiglia e nella<br />
società, in campo economico e politico,<br />
per non mentire né rubare, per<br />
non odiare né opprimere, per realizzare<br />
la giustizia e la solidarietà, per difendere<br />
la vita e la famiglia, per riconciliarsi<br />
con la società, ognuno nell'ambito<br />
della propria vita quotidiana» è<br />
stato rivolto ai fedeli argentini da<br />
Monsignor Estanislao Karlic Arcivescovo<br />
di Paraná e Presidente della<br />
Conferenza Episcopale Argentina.<br />
Il Presule ha parimenti invitato al<br />
«difficile e sacrificato» compito di rispondere<br />
ai problemi contemporanei e<br />
ha ricordato che «sebbene i nostri mali<br />
siano profondi e prolungati, non per<br />
questo il nostro destino divino è cambiato».<br />
«Siamo sempre — ha detto — dinanzi<br />
al mistero dell'iniquità del peccato<br />
e al mistero della pietà e della<br />
misericordia di Dio. È il combattimento<br />
morale che noi, individui e popoli,<br />
dobbiamo affrontare».<br />
Durante la Messa di apertura dell'ottantaduesima<br />
Assemblea Plenaria<br />
della Conferenza Episcopale Argentina<br />
Azione pastorale per l'integrazione<br />
della folta comunità asiatica<br />
Il documento pastorale dei Vescovi<br />
cattolici statunitensi dal titolo «Asian<br />
and Pacific Presence: Harmony in Faith»,<br />
è particolarmente significativo non<br />
solo perchè è un riconoscimento della<br />
presenza delle popolazioni dell’Asia e<br />
del Pacifico nella Chiesa degli Stati Uniti,<br />
ma anche perché è la prima volta<br />
che viene approvato un documento di<br />
questo genere, che vuole essere la premessa<br />
per una più forte risposta pastorale<br />
ai bisogni di queste diverse comunità.<br />
«Preghiamo — scrivono i Vescovi —<br />
affinché la nostra posizione pastorale faciliti<br />
un più pieno apprezzamento delle<br />
comunità d’Asia e del Pacifico nelle nostre<br />
Chiese locali ed incoraggi questi<br />
cattolici ad assumere ruoli più attivi di<br />
guida ad ogni livello della vita della comunità<br />
ecclesiale».<br />
I Vescovi suggeriscono anche l’adozione<br />
di iniziative pratiche per ottenere<br />
una piena incorporazione di queste popolazioni<br />
attraverso un programma di<br />
formazione educativa, di maggiore comunicazione<br />
interculturale, e con l’introduzione<br />
di «ministeri mobili» per rag-<br />
La cattedrale di Lima<br />
giungere anche le più piccole e remote<br />
comunità cattoliche di origine asiatica e<br />
del Pacifico. Sottolineano poi la ricchezza<br />
di doni offerti da quelle popolazioni<br />
alla Chiesa negli Stati Uniti tra i quali<br />
vanno annoverati l’amore per la famiglia,<br />
l’educazione, una profonda spiritualità<br />
e religiosità, una lunga tradizione<br />
di capacità di guida del laicato ed il valido<br />
contributo dei membri del clero secolare<br />
e religioso .<br />
«I cattolici asiatici e del Pacifico, concludono<br />
i Vescovi, hanno raggiunto la<br />
maturità e non sono semplicemente oggetti<br />
di cura pastorale. Essi sono cresciuti<br />
e dovrebbero continuare a crescere<br />
come agenti attivi e collaboratori nella<br />
missione apostolica di Cristo. Parrocchie<br />
e diocesi dovrebbero avvantaggiarsi<br />
degli importanti contributi che queste<br />
comunità di fratelli e sorelle in Cristo<br />
possono dare alla Chiesa negli Stati Uniti<br />
nel suo cammino in direzione del Regno<br />
di Dio».Il documento è stato presentato<br />
ai membri della Conferenza Episcopale<br />
Cattolica dal Vescovo Nicholas<br />
A.Di Marzio di Camden, Presidente del<br />
Comitato sull’Emigrazione. (F.P.)<br />
prossima Giornata Mondiale della Gioventù<br />
che, come è noto, si terrà nel mese<br />
di luglio del 2002 a Toronto (Canada).<br />
«Chiedo a tutti voi — ha concluso il<br />
Cardinale — una speciale preghiera affinché<br />
questa Giornata sia per i giovani<br />
che vi parteciperanno un momento<br />
provvidenziale dell'incontro personale<br />
con Cristo Gesù.<br />
«Vi accompagni sempre l'intercessione<br />
dei santi peruviani: santa Rosa de Lima,<br />
santo Toribio de Mogrovejo, san<br />
Francisco Solano e san Martín de Porres,<br />
e vi accompagni anche la mia preghiera<br />
grata a Dio, il mio affetto fraterno<br />
e la mia benedizione nel nome del<br />
Signore».<br />
il prelato ha sottolineato l'importanza<br />
dell'Esortazione Apostolica Novo Millennio<br />
ineunte che, durante il recente<br />
Sinodo dei Vescovi, ha permesso di<br />
considerare «con saggezza e serenità<br />
la situazione del nostro mondo scosso<br />
dai mali tremendi della povertà, della<br />
malattia e della guerra, la quale ha acquisito<br />
ai nostri giorni la spaventosa<br />
forma del terrorismo».<br />
Un mondo che ha anche descritto<br />
come «oscurato dalla mancanza di verità<br />
e di certezza, perplesso dinanzi alle<br />
contraddizioni di una libertà che<br />
rende schiavo l'altro che è più piccolo,<br />
e di un'uguaglianza e di una fraternità<br />
che non si realizzano per l'egoismo<br />
degli individui, dei gruppi e delle<br />
nazioni». In un altro punto della sua<br />
riflessione, l'Arcivescovo ha espresso<br />
l'impegno dei Vescovi a essere «servitori<br />
di Dio, dei suoi Sacramenti, segni<br />
e strumenti della sua misericordia, affinché<br />
l'Argentina sia sempre più una<br />
nazione di fratelli» e ha ammesso di<br />
aver cominciato a considerare «le<br />
preoccupazioni e le speranze del nostro<br />
popolo; abbiamo anche iniziato a<br />
sognarLo, poiché ogni tempo è degno<br />
delle benedizioni di Dio e della grandezza<br />
dell'uomo con la sua saggezza,<br />
la sua libertà e il suo amore. Ogni<br />
Due documenti della Conferenza dei Vescovi cattolici degli Stati Uniti<br />
l’aiuto concreto dei tanti fratelli che don<br />
Ottavio si trova a dover aiutare.<br />
In Honduras, il religioso ha avviato in<br />
questi anni numerose iniziative in campo<br />
sociale, tra queste l’apertura di un centro<br />
di accoglienza per bambini, un centro<br />
diurno per famiglie povere, una scuola<br />
materna e una struttura per ragazzi di<br />
strada dove questi ultimi possono curare<br />
la propria igiene, stare insieme e giocare<br />
con altri bambini.<br />
CLAUDIO ZERBETTO<br />
ECUADOR Una grande opera in tre volumi<br />
Storia della fede<br />
di un popolo<br />
ARTURO GUTIÉRREZ<br />
La Conferenza Episcopale ecuadoriana,<br />
nel constatare che non esiste una<br />
storia completa dell'azione della Chiesa<br />
cattolica in Ecuador dall'inizio dell'evangelizzazione<br />
fino ai nostri giorni, ha promosso<br />
l'elaborazione e l'edizione di una<br />
grande opera: «Storia della Chiesa cattolica<br />
in Ecuador», realizzata in collaborazione<br />
da numerosi esperti, curata dal<br />
dottor Jorge Salvador Lara, ex presidente<br />
dell'Accademia Nazionale Ecuadoriana<br />
di Storia.<br />
L'opera narra la storia della Chiesa in<br />
Ecuador secondo uno schema comune<br />
in America Latina: la religiosità naturale<br />
indigena, l'evangelizzazione realizzata<br />
dagli Spagnoli, l'ordinamento e l'influenza<br />
della Chiesa durante i secoli coloniali<br />
(XVI, XVII e XVIII), l'indipendenza (inizi<br />
del XIX secolo) e infine la Repubblica<br />
(secoli XIX e XX).<br />
La casa editrice Abya-Yala, di Quito,<br />
ha pubblicato (giugno 2001) i primi tre<br />
volumi dell'opera: «La prima evangelizzazione»,<br />
«Il lavoro evangelizzatore.<br />
Azione apostolica. Le missioni in Amazzonia»<br />
e «La Chiesa di Quito nel XVIII<br />
secolo». I volumi corrispondenti al periodo<br />
dell'Indipendenza e della Repubblica<br />
sono in fase di preparazione.<br />
In quest'opera imponente, dopo<br />
un'ampia descrizione della profonda religiosità<br />
dei popoli indigeni, spicca l'azione<br />
evangelizzatrice e civilizzatrice effettuata<br />
specialmente dai membri degli<br />
ordini religiosi (francescani, mercedari,<br />
domenicani, agostiniani, gesuiti...) e dal<br />
clero diocesano; sono spiegati i metodi<br />
di evangelizzazione e l'organizzazione<br />
della Chiesa, le istituzioni ecclesiastiche<br />
del periodo ispanico, i concili provincia-<br />
tempo è capace di una storia grande e<br />
santa, mediante la nobiltà della risposta<br />
dell'uomo alla chiamata di Dio».<br />
Monsignor Karlic si è poi chiesto<br />
«chi pensa all'Argentina» per trovare<br />
una rapida risposta: «tutti noi argentini<br />
abbiamo questo debito».<br />
«Il nostro servizio al Vangelo» ha<br />
puntualizzato, «desidera proclamare la<br />
verità del Figlio di Dio fattosi uomo<br />
affinché l'uomo divenga figlio di Dio<br />
e, vivendo in quella grande famiglia di<br />
fratelli che è la Chiesa, trasmetta i<br />
grandi valori umani e cristiani di fraternità<br />
e solidarietà alla società che lo<br />
circonda».<br />
Monsignore Karlic ha poi voluto ricordare<br />
e ribadire l'insegnamento del<br />
Papa al quale si richiama e si unisce<br />
ricordando che allineandosi con il Magistero<br />
«vogliamo dire che le strutture<br />
del peccato potranno essere vinte solo<br />
mediante l'esercizio della solidarietà<br />
umana e cristiana alla quale la Chiesa<br />
invita e che promuove instancabilmente».<br />
«Solamente una solidarietà basata<br />
sull'amore e frutto di quest'ultimo» ha<br />
concluso, «offrirà la speranza di un<br />
fondamento stabile all'edificazione di<br />
una società giusta e fraterna».<br />
Urgono iniziative nuove<br />
nella lotta contro l'aborto<br />
A Campaign in Support of Life, è il titolo<br />
di un piano pastorale approntato<br />
dall’Episcopato cattolico degli Stati Uniti,<br />
attraverso il quale essi intendono dimostrare<br />
come una politica favorevole<br />
all’aborto «non costituisce soltanto una<br />
minaccia alla vita umana, ma mina alle<br />
fondamenta anche il rispetto per la vita<br />
in altri settori».<br />
«Certe azioni, sostengono i Vescovi,<br />
sono sempre incompatibili con il nostro<br />
amore per Dio e la dignità della persona<br />
umana. L’aborto, che è la distruzione<br />
diretta di una vita innocente prima della<br />
nascita, è sempre moralmente inaccettabile.<br />
Altrettanto è vero a riguardo dell’eutanasia<br />
e del suicidio assistito, che<br />
non sono atti di misericordia. Anche diretti<br />
attacchi su civili innocenti durante<br />
conflitti armati ed atti terroristici contro<br />
persone non combattenti sono sempre<br />
da condannare».<br />
A Campaign in Support of Life, approvato<br />
dai Vescovi durante la recente<br />
riunione semestrale dell'assemblea plenaria,<br />
è una revisione del Pastoral Plan<br />
for Pro-Life Activities, e riflette l’enciclica<br />
Evangelium vitae di Giovanni Pao-<br />
lo II, e Living the Gospel of Life, un documento<br />
adottato dai Vescovi il 1998<br />
per applicare l’insegnamento sulla vita a<br />
situazioni particolari negli Stati Uniti.<br />
Il nuovo piano pastorale riafferma le<br />
tre aree principali del piano precedente:<br />
una campagna informativa ed educativa,<br />
uno sforzo di politica pubblica, e<br />
servizi pastorali.<br />
Un’attenzione particolare viene data<br />
al fenomeno della violenza così prevalente<br />
nella società. «Il nostro traguardo,<br />
scrivono i Vescovi, è di eliminare qualsiasi<br />
violenza contro i bambini prima<br />
della nascita, le loro madri, e i moribondi.<br />
«Siamo assolutamente contrari all’uso<br />
di violenza — aggiungono — in ogni<br />
forma per raggiungere questo obiettivo,<br />
e condanniamo le azioni di quei pochi<br />
che approvano il ricorso a questi metodi».<br />
Il nuovo piano pastorale non tralascia<br />
la questione della pena capitale. Le ragioni<br />
più cogenti contro la pena capitale<br />
sono la sua insita inumanità e assoluta<br />
finalità, la sua ingiusta applicazione ed<br />
un imperfetto sistema legale che non di<br />
rado condanna gente innocente. (F.P.)<br />
li, l'influenza del Concilio di Trento, i sinodi<br />
di Quito...<br />
Vi sono raccolte le testimonianze dei<br />
martiri dell'evangelizzazione in Amazzonia,<br />
così come la biografia di santa Marianna<br />
di Gesù, nata a Quito il 31 ottobre<br />
1618 e canonizzata il 9 luglio 1950<br />
dal Papa Pio XII.<br />
L'opera contiene anche altre sezioni<br />
specifiche: la Chiesa e la cultura, la<br />
Chiesa e l'arte, la Chiesa e l'educazione,<br />
i Vescovi, i santuari, gli scritti mistici.<br />
Vi si fanno analisi storiche di fatti che<br />
sono stati motivo di discussione: l'Encomendia,<br />
l'Inquisizione, la schiavitù, l'espulsione<br />
dei gesuiti...<br />
Nell'opera viene messo in rilievo come<br />
la fede cattolica aiutò a salvaguardare<br />
l'esistenza degli Indios, promosse il<br />
meticciato e aprì un orizzonte proprio<br />
alla storia dell'Ecuador. Non si tratta di<br />
un'apologia della Chiesa, infatti oltre alle<br />
sue grandi luci — gesta missionarie<br />
— vengono riconosciute le sue ombre<br />
— errori dei suoi figli — giacché la<br />
Chiesa, in quanto popolo di Dio pellegrino<br />
sulla terra, partecipa alle vicissitudini<br />
del popolo agendo nelle sue viscere.<br />
I primi tre volumi sono stati presentati<br />
in occasione della solennità di san Pietro,<br />
il primo Papa. I Vescovi ecuadoriani<br />
hanno voluto infatti dedicare l'opera<br />
«a Giovanni Paolo II, che continua il<br />
compito di confermare nella fede e nella<br />
carità gli altri Vescovi, suoi fratelli; a<br />
Giovanni Paolo II, il primo Successore<br />
di Pietro a visitare l'Ecuador, a Giovanni<br />
Paolo II, che a Latacunga diede un<br />
bacio a un bambino indio appoggiato<br />
sulla spalla della madre e che ci ha lasciato<br />
un'Enciclica sulla dignità umana<br />
e ha incoraggiato il processo d'integrazione<br />
degli indios e della loro cultura<br />
nella patria comune».<br />
Canada: pellegrinaggio<br />
della Croce<br />
in preparazione<br />
alla Giornata Mondiale<br />
della Gioventù<br />
Proseguono in tutto il Canada le manifestazioni<br />
organizzate per accompagnare<br />
il periodo di preparazione alla celebrazione<br />
della Giornata Mondiale della<br />
Gioventù 2002.<br />
Un enorme successo ha avuto in questi<br />
giorni il pellegrinaggio della Croce<br />
che, emblema della Giornata, ha attraversato<br />
tutta l’archidiocesi di Edmonton.<br />
«Dovunque la croce sia arrivata — ha<br />
detto l’Arcivescovo di Edmonton, Mons.<br />
Thomas Collins —, la sua semplicità ha<br />
toccato il cuore. Per la nostra comunità<br />
ecclesiale è stata un’occasione per riflettere<br />
su ciò che Gesù ha fatto per noi e<br />
sul modo in cui siamo chiamati a vivere<br />
ad imitazione di Cristo».<br />
«La Croce — ha poi spiegato — è un<br />
segno di contraddizione: simboleggia la<br />
violenza e il male che esiste in questo<br />
mondo poiché, originariamente, era uno<br />
strumento di esecuzione. Tuttavia la<br />
Croce è però divenuta anche un segno<br />
del grande amore che da essa è derivato,<br />
il dolce amore di Gesù immolatosi<br />
per l'umanità».<br />
Andrew Papenbrock, membro della<br />
Commissione Archidiocesana della Gioventù,<br />
al quale tra l'altro si deve l' organizzazione<br />
del pellegrinaggio attraverso<br />
la diocesi, ha detto che «il messaggio<br />
della croce della Giornata Mondiale della<br />
Gioventù è straordinariamente vivo<br />
nell’archidiocesi».<br />
«Dovunque la croce è arrivata, dai<br />
grandi centri ai più piccoli villaggi, si è<br />
vista una vibrante manifestazione di fede<br />
e la celebrazione della salvezza portataci<br />
da Gesù Cristo».<br />
«Gesù portò la croce tutto solo, ha<br />
aggiunto uno studente di Lloydminster.<br />
Egli lo fece per noi. Noi abbiamo, ora,<br />
l’opportunità di portarla per lui».<br />
L’Arcivescovo Collins ha poi ricordato<br />
con commozione il momento in cui vide<br />
la croce portata dalla Basilica cattolica<br />
alla Cattedrale ucraina: «Penso che abbiamo<br />
bisogno di manifestazioni pubbliche<br />
della nostra fede. Esse rafforzano la<br />
nostra comune appartenenza a Cristo».<br />
Mons. Collins ha poi voluto esprimere<br />
la speranza che «la Croce Pellegrina<br />
cambi i nostri cuori, così da approfondire<br />
la nostra fedeltà a Cristo. Un evento<br />
come questo tocca il cuore ma, una volta<br />
trasformati, dobbiamo andare avanti<br />
e dare testimonianza della nostra trasformazione».<br />
«Auspichiamo — ha concluso — che<br />
lo spirito di collaborazione nell’organizzare<br />
la visita della croce avrà effetti duraturi.<br />
In realtà il pellegrinaggio ha contribuito<br />
a creare una maggiore consapevolezza<br />
della vocazione religiosa e a scoprire<br />
anche altre vocazioni particolari,<br />
insieme ad un più profondo impegno<br />
nella missione della Chiesa e ad un rinnovato<br />
interesse nelle vocazioni sacerdotali<br />
e religiose».<br />
FRANCIS PIRO