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L'OSSERVATORE ROMANO

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DAL MONDO<br />

MARIO AGNES<br />

Direttore responsabile<br />

PAGINA<br />

TIPOGRAFIA VATICANA<br />

EDITRICE<br />

«<strong>L'OSSERVATORE</strong> <strong>ROMANO</strong>»<br />

Redazione:<br />

via del Pellegrino<br />

00120 Città del Vaticano<br />

Segreteria di Redazione:<br />

Tel. 06.698.83461/06.698.84442<br />

Fax 06.698.83675<br />

Servizi fotografici<br />

de «L'Osservatore Romano»<br />

a cura di Arturo Mari<br />

Le foto dell'attività della Santa Sede<br />

sono del SERVIZIO FOTOGRAFICO<br />

de «L'Osservatore Romano»<br />

Tel. 06.698.84797 - Fax 06.698.84998<br />

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de «<strong>L'OSSERVATORE</strong> <strong>ROMANO</strong>»<br />

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AZIENDE PROMOTRICI DELLA DIFFUSIONE DE <strong>L'OSSERVATORE</strong> <strong>ROMANO</strong><br />

ALITALIA – INTESABci – VOBIS – ADVENIA<br />

Pubblietica sta lavorando ad un progetto teso all'incremento della diffusione de<br />

L'Osservatore Romano in collaborazione con alcune primarie aziende italiane.<br />

Lo sforzo del quotidiano della Santa Sede per diffondere la parola del Papa, soprattutto in<br />

questo particolare momento storico, può infatti essere validamente sostenuto da quanti<br />

condividono i valori propugnati dalla Chiesa cattolica.<br />

Alcune aziende hanno scelto L'Osservatore Romano come mezzo privilegiato e qualificato<br />

per divulgare il loro messaggio pubblicitario. Saranno queste aziende —<br />

sottoscrittrici di numerosi abbonamenti — a diffondere all'interno del proprio<br />

mondo di riferimento (sedi, clienti, collaboratori), questo giornale, questi valori.<br />

<strong>L'OSSERVATORE</strong> <strong>ROMANO</strong> Domenica 30 Dicembre 2001<br />

AFGHANISTAN Nessun accordo venerdì nella prima<br />

riunione in Gran Bretagna dei capi militari dei<br />

Paesi che intendono contribuire alla forza multinazionale<br />

di pace in Afghanistan. Le consultazioni riprenderanno<br />

la settimana prossima.<br />

BIN LADEN Le forze americane hanno esteso la<br />

caccia a Osama bin Laden alla regione pakistana di<br />

Peshawar, frontaliera con l'Afghanistan. Il Presidente<br />

Bush ha assicurato che il capo della rete terrori-<br />

stica «Al Qaeda» è un uomo in fuga: «è solo questione<br />

di tempo e lo prenderemo».<br />

JUGOSLAVIA Hans Haekkerup, responsabile dell'Amministrazione<br />

dell'Onu in Kosovo, ha deciso di<br />

non accettare una proroga dell'incarico che scade il<br />

31 dicembre. Lo sostituirà, provvisoriamente, il suo<br />

vice, lo statunitense Charles Brayshaw.<br />

INDIA-PAKISTAN Migliaia di civili sono in fuga su<br />

AFGHANISTAN Infruttuosa la riunione svoltasi in Gran Bretagna tra i Paesi che parteciperanno alla missione<br />

Nessun accordo è stato raggiunto<br />

sulla formazione della forza di pace<br />

Gli Stati Uniti<br />

intensificano<br />

la caccia<br />

a bin Laden<br />

KABUL, 29.<br />

La caccia a Osama bin Laden si<br />

è allargata al Pakistan. Un’operazione<br />

di commando è stata avviata<br />

ieri da alcune decine di marines<br />

Usa, con l’appoggio dei soldati<br />

di Islamabad, in un distretto<br />

meridionale della regione di Peshawar,<br />

la cosiddetta provincia<br />

della Frontiera Nord-occidentale,<br />

naturale via di fuga dalle montagne<br />

afghane e dalle stesse grotte<br />

di Tora Bora. Facendo eco a<br />

quanto anticipato già ieri dal suo<br />

portavoce, è stato poi il neo Ministro<br />

della difesa afghano, Mohammad<br />

Fahim, a fornire una spiegazione<br />

plausibile. «C’è una buona<br />

possibilità che bin Laden sia dalle<br />

parti di Peshawar — ha dichiarato<br />

— di certo non è più sotto il nostro<br />

controllo, gli Usa potranno<br />

mettersi sulle sue tracce con l’aiuto<br />

del Governo pakistano».<br />

Da Islamabad, dopo lo scetticismo<br />

dei giorni scorsi, il Ministro<br />

degli esteri, Abdul Sattar, ha ammesso<br />

ieri sera di non poter escludere<br />

del tutto questa ipotesi. Lo<br />

stato maggiore pakistano ha messo<br />

a disposizione dei reparti speciali<br />

Usa — i quali sembrano aver<br />

allentato la presa su Tora Bora<br />

per spostare le loro ricerche altrove<br />

— una base strategica e la sua<br />

collaborazione operativa. I marines<br />

statunitensi dopo essere giunti<br />

in Pakistan, si sono divisi in due<br />

gruppi: il primo si sarebbe diretto<br />

verso Miranshah, nel Waziristan<br />

del Nord; l’altro verso Wana, nel<br />

Waziristan del Sud. Si tratta di<br />

territori che fanno parte entrambi<br />

delle cosiddette aree tribali: zone<br />

impervie dove, nelle ultime settimane,<br />

le forze di Islamabad hanno<br />

arrestato 150 uomini di Al<br />

Qaeda sconfinati dall’Afghanistan,<br />

ma dove è stata segnalata la presenza<br />

di almeno altri 500 miliziani<br />

tuttora alla macchia. Alcune delle<br />

tribù locali simpatizzano del resto<br />

per i fondamentalisti, mentre proprio<br />

nel Waziristan ha le sue roccaforti<br />

lo «Jamat-Ulema-i-Islam»,<br />

movimento islamico radicale filo-<br />

Taleban il cui leader, Fazalur<br />

Rehman, è indicato dai servizi segreti<br />

afghani come il più probabile<br />

protettore pakistano di Osama.<br />

«Bin Laden è un uomo in fuga,<br />

non sappiamo in quale anfratto si<br />

nasconda, ma è solo questione di<br />

tempo e lo prenderemo», ha intanto<br />

ieri dichiarato dal Texas il<br />

Presidente Usa, George W. Bush.<br />

«Il mondo — ha detto — deve sapere<br />

che questa amministrazione<br />

non vacillerà di fronte al pericolo<br />

e non si stancherà quando si tratterà<br />

di completare le missioni che<br />

abbiamo deciso di intraprendere».<br />

Il Presidente Usa ha peraltro elogiato<br />

lo spirito di collaborazione<br />

mostrato dal Presidente del Pakistan,<br />

Pervez Musharraf.<br />

LONDRA, 29.<br />

Non c’è ancora accordo<br />

circa la formazione<br />

della forza multinazionale<br />

di pace in Afghanistan<br />

(Isaf). Dopo l’incontro<br />

che ha impegnato per<br />

tutta la giornata di ieri,<br />

in una base britannica, i<br />

capi militari dei Paesi<br />

coinvolti nell’operazione,<br />

il ministero della difesa<br />

britannico si è visto costretto<br />

a posporre l’annuncio<br />

almeno fino all’inizio<br />

della settimana<br />

prossima.<br />

Eppure, ieri mattina,<br />

un portavoce del ministero<br />

non aveva escluso<br />

la possibilità di un annuncio<br />

già in serata. Ma<br />

— come segnala l'«Ansa»<br />

— la posizione del Go-<br />

verno di Londra è cambiata con il trascorrere<br />

delle ore e, dopo la fine della<br />

riunione, il portavoce ha detto di augurarsi<br />

«di poter dire qualcosa lunedì prossimo».<br />

Nel frattempo, ha spiegato, i partecipanti<br />

all’incontro di ieri (provenienti<br />

da 16-20 Paesi) «torneranno nelle loro<br />

capitali per controllare gli ultimi dettagli<br />

con i rispettivi Governi». Sembra però<br />

— secondo quanto segnala ancora l'«Ansa»<br />

— che per la sofferta formazione<br />

dell’«Isaf» servirà qualcosa di più di un<br />

semplice «controllo» dei dettagli. Secondo<br />

indiscrezioni riprese ancora dall'«An-<br />

sa», il Governo francese sarebbe stato<br />

infatti costretto a ridurre il proprio impegno<br />

originariamente previsto in 300-<br />

400 soldati, mentre i tedeschi premerebbero<br />

per partecipare con 1.200 uomini.<br />

Proprio ieri, inoltre, la Germania ha sottolineato<br />

che sarebbe stato meglio se il<br />

comando dell’«Isaf» fosse stato affidato<br />

a un solo Paese per un periodo più lungo,<br />

piuttosto che cambiare comando dopo<br />

i primi 3 mesi. Tra gli altri Paesi, la<br />

Spagna dovrebbe partecipare con un<br />

massimo di 485 soldati. Sempre ieri, la<br />

Gran Bretagna ha smentito la notizia di<br />

AUSTRALIA Sydney minacciata da Sud e da Ovest<br />

Oltre ventimila uomini<br />

impegnati contro le fiamme<br />

CANBERRA, 29.<br />

Ventimila vigili del fuoco, affiancati<br />

da volontari giunti da tutta<br />

l'Australia, sono impegnati a<br />

contrastare gli oltre cento incendi<br />

che da Natale devastano il Nuovo<br />

Galles del Sud, segnatamente nella<br />

zona di Sydney. La forza in<br />

campo è la più numerosa mai dispiegata<br />

in Australia contro un disastro<br />

naturale e ha il supporto di<br />

militari di elicotteri dell’esercito e<br />

della marina. Tuttavia, nonostante<br />

tale schieramento di forze senza<br />

precedenti che impegna in ogni<br />

turno di lavoro diecimila uomini,<br />

la situazione resta estremamente<br />

difficile. Sydney è assediata dalle<br />

fiamme da Sud e da Ovest su un<br />

fronte complessivo di oltre seicento<br />

chilometri e una spessa cappa<br />

di fumo incombe sulla città.<br />

Oggi le fiamme stanno divampando<br />

con rinnovata violenza, favorite<br />

purtroppo da un rafforzamento<br />

del vento secco e da temperature<br />

vicine ai quaranta gradi.<br />

Oltre 150 abitazioni sono state di-<br />

strutte nei primi tre giorni degli<br />

incendi e migliaia di persone sono state<br />

fatte sgomberare. Seimila capi di bestiame<br />

e migliaia di animali selvatici sono<br />

morti tra le fiamme che hanno già distrutto<br />

quasi trecentomila ettari di parchi<br />

nazionali.<br />

Per oggi sono pronti a scattare nuovi<br />

piani di sgombero in diverse zone a rischio,<br />

nel timore che le frenetiche operazioni<br />

di «bruciatura preventiva» lungo<br />

le «linee di contenimento» (un «contro-<br />

Un centro di smistamento di aiuti alimentari nei pressi di Kandahar<br />

Uno dei vigili del fuoco impegnati a Sydney<br />

fuoco» controllato per non lasciare alimento<br />

alle fiamme) messe in atto ieri e<br />

durante la notte non bastino a prevenire<br />

ulteriori perdite di proprietà. Anche se<br />

molti degli incendi sono considerati sotto<br />

controllo, il vento potrebbe rinforzare<br />

ancora nelle prossime ore. Si teme in<br />

particolare che uno degli incendi possa<br />

«saltare» il fiume Hawkesbury, a Nord<br />

di Sydney, mettendo a rischio anche i<br />

quartieri settentrionali della metropoli.<br />

un presunto accordo tra<br />

il Governo provvisorio<br />

afghano e il generale britannico<br />

alla guida della<br />

forza multinazionale,<br />

John McColl, sul dispiegamento<br />

a Kabul e nelle<br />

altre aree del Paese. Il<br />

Governo afghano e i responsabili<br />

della forza di<br />

pace hanno compiuto<br />

progressi sugli aspetti<br />

operativi del dispiegamento<br />

del contingente<br />

sul campo, ha precisato<br />

un portavoce dell’Ambasciata<br />

britannica, ma<br />

non è stato raggiunto alcun<br />

accordo formale. A<br />

rallentare i negoziati, potrebbero<br />

esserci anche<br />

eventuali nodi sulla composizione<br />

della forza di<br />

pace alla scadenza dei<br />

primi 3 mesi. La Gran Bretagna, infatti,<br />

guiderà questo primo contingente fornendo<br />

1.500 soldati, ma successivamente,<br />

come ha spiegato ieri il ministero<br />

della difesa, servirà un’altra forza per<br />

«fornire assistenza alle autorità afghane».<br />

Il portavoce della difesa, intanto,<br />

ha precisato che altri 300 soldati britannici<br />

si uniranno nei prossimi giorni ai<br />

200 uomini già in Afghanistan per preparare<br />

il terreno all’«Isaf». Nei giorni<br />

scorsi, Londra aveva annunciato erroneamente<br />

che le ulteriori truppe erano<br />

già state dispiegate.<br />

Un convegno e una gara automobilistica in Australia<br />

Si sperimenta l'energia solare<br />

CANBERRA, dicembre.<br />

Da un po' di tempo si torna a parlare<br />

delle energie alternative. Nello scorso<br />

novembre è stato tenuto ad Adelaide in<br />

Australia, il World Solar Congress, cui<br />

hanno partecipato 600 delegati di 57<br />

Paesi. Si è discusso sul futuro delle<br />

energie rinnovabili, e in particolare dell'energia<br />

solare. È stata inoltre aperta<br />

una Mostra, il «Solar Expo», delle migliori<br />

iniziative realizzate.<br />

Nel quadro del Congresso si è inserita<br />

una singolare manifestazione: il World<br />

Solar Challenger, una corsa automobilistica<br />

internazionale riservata ad automezzi<br />

mossi da energia solare. Vi hanno<br />

partecipato vetture, progettate da qualificati<br />

esperti del settore e anche da giovani<br />

entusiasti. La gara è stata vinta dalla<br />

vettura progettata da Alpha Centauri,<br />

un'équipe di otto giovani delle università<br />

di Delft e di Amsterdam, in Olanda.<br />

Partita il 18 novembre, la vettura è arrivata<br />

ad Adelaide il 21 novembre. Ha<br />

percorso 3.010 chilometri in 32 ore, 19<br />

minuti e 30 secondi, alla velocità di 91<br />

chilometri all'ora, un vero primato.<br />

La prima gara transaustraliana si era<br />

svolta nel 1987: vinse la General Motor<br />

Sunveyer alla media di 67 chilometri all'ora.<br />

Da allora le prestazioni sono au-<br />

ISLAMABAD, 29.<br />

Migliaia di civili sono in fuga in queste<br />

ore dalle zone di confine tra India e<br />

Pakistan, mentre gli eserciti dei due Paesi<br />

rafforzano i dispiegamenti e mentre<br />

vengono purtroppo segnalate nuove vittime.<br />

I terrorizzati abitanti dei villaggi di<br />

confine hanno incominciato l’ennesima<br />

migrazione verso l’interno dei rispettivi<br />

Paesi. Secondo fonti indiane, già ventimila<br />

persone hanno lasciato le loro case<br />

nello dello Jammu e Kashmir, l'unico<br />

Stato indiano a maggioranza musulmana,<br />

e nel Rajastan, a causa dell’ingresso<br />

di artiglieria pesante e delle operazioni<br />

di scavo di bunker per i militari indiani.<br />

Truppe, carri armati, pezzi d'artiglieria<br />

e aerei continuano a rafforzare i due<br />

eserciti che si fronteggiano lungo i 700<br />

chilometri di confine. Dopo qualche ora<br />

di relativa calma, oggi è giunta la notizia<br />

che quattro militari pakistani sono<br />

stati uccisi, 30 feriti e sei dei loro bunker<br />

distrutti in seguito ad una controffensiva<br />

dell’artiglieria indiana nell’area<br />

Kopri del settore Poonch, nel Kashmir.<br />

Diciannove soldati indiani sono invece<br />

morti e cinque altri sono rimasti feriti<br />

da mine «esplose accidentalmente», secondo<br />

fonti locali, mentre le stavano<br />

collocando vicino a un posto di confine<br />

a settanta chilometri dalla città di Jaisalmer,<br />

nel Rajastan.<br />

Intanto, nel susseguirsi di dichiarazioni<br />

distensive e di irrigidimenti, s'intensificano<br />

gli sforzi diplomatici per scongiurare<br />

che la crisi sfoci in una nuova guerra<br />

tra i due Paesi dalle conseguenze dif-<br />

JUGOSLAVIA Haekkerup si ritira per motivi familiari<br />

Kosovo: si dimette<br />

l'amministratore Onu<br />

BELGRADO, 29.<br />

Il responsabile dell'Unmik, l'amministrazione<br />

dell'Onu in Kosovo, il danese<br />

Hans Haekkerup, ha deciso di non accettare<br />

la proroga dell'incarico, in scadenza<br />

il 31 dicembre.<br />

La scelta è stata fatta per motivi familiari,<br />

secondo quanto ha dichiarato ieri<br />

lo stesso Haekkerup in un comunicato<br />

diffuso ieri pomeriggio nel capoluogo<br />

kosovaro Pristina.<br />

«Haekkerup aveva bisogno di trascorrere<br />

un periodo di riposo con la famiglia<br />

prima di intraprendere nuove attività»,<br />

ha spiegato all'agenzia di stampa italiana<br />

Ansa uno dei portavoce dell'Unmik,<br />

Andrea Angeli.<br />

Da parte sua, il Segretario generale<br />

delle Nazioni Unite Kofi Annan si è detto<br />

dispiaciuto delle dimissioni ed ha fatto<br />

sapere che fino alla nomina del nuovo<br />

responsabile dell'Unmik tutte le attuali<br />

funzioni di Haekkerup saranno<br />

svolte dal suo vice, lo statunitense Charles<br />

Brayshaw.<br />

Nel comunicato, Haekkerup si è detto<br />

soddisfatto del lavoro svolto e dei risultati<br />

ottenuti negli undici mesi di permanenza<br />

a capo dell’Unmik, incarico nel<br />

quale era subentrato lo scorso gennaio<br />

al francese Bernard Kouchner. Haekkerup<br />

ha sottolineato di aver «raggiunto<br />

obiettivi maggiori di quelli che si immaginava».<br />

Di particolare importanza, secondo<br />

Haekkerup, è stata l’approvazione nella<br />

primavera scorsa della cornice costituzionale<br />

che ha stabilito le regole del funzionamento<br />

delle istituzioni del Kosovo.<br />

mentate di anno in anno sino ad arrivare<br />

ai 91 chilometri di media e alla massima<br />

di 160 chilometri all'ora. Sono prestazioni<br />

che si possono confrontare con<br />

quelle delle attuali auto a benzina.<br />

Cosa è il World Solar Challenger? È<br />

solo una appassionante gara sportiva?<br />

È qualcosa di più. È un banco di prova<br />

della moderna tecnologia dedicata alla<br />

energia solare. È un contributo all'evoluzione<br />

di un sistema che non costa<br />

nulla, è a disposizione di tutti, con l'intento<br />

di alleggerire il traffico in un prossimo<br />

futuro. I risultati sono soddisfacenti<br />

e lasciano intravedere favorevoli possibilità<br />

di sviluppo.<br />

Va segnalato al riguardo che al Congresso<br />

di Adelaide il prof. Martin Green,<br />

della University of New South Wales di<br />

Sydney, ha fatto una rivelazione sorprendente:<br />

alcune compagnie petrolifere,<br />

preoccupate per il possibile esaurimento<br />

dei giacimenti di greggio, stanno<br />

finanziando studi per convertire, entro<br />

l'anno 2.050, tutti gli autoveicoli alle<br />

energie alternative.<br />

Da ricordare che ha già volato un piccolo<br />

dirigibile telecomandato della Zeppelin,<br />

mosso da energia solare, da celle<br />

poste nell'involucro.<br />

TULLIO FILTRI<br />

Anche la regolarità nello svolgimento<br />

delle votazioni di novembre è stata considerata<br />

da Haekkerup quale un evento<br />

di massima importanza.<br />

Poco prima di tali elezioni, l’amministratore<br />

dell'Onu aveva siglato un documento<br />

congiunto con Belgrado assicurandosi<br />

così la partecipazione al voto<br />

delle residue minoranze serbe del Kosovo.<br />

Proprio il miglioramento dei rapporti<br />

con Belgrado e con i serbi del Kosovo<br />

è stato citato da Haekkerup tra i risultati<br />

più rilevanti.<br />

Haekkerup ha ricordato inoltre le<br />

«precondizioni create per combattere il<br />

terrorismo anche in Kosovo».<br />

Portogallo: sciolto<br />

il Parlamento e indette<br />

elezioni anticipate<br />

LISBONA, 29.<br />

Il Presidente portoghese Jorge<br />

Sampaio ha sciolto ieri il Parlamento<br />

e ha indetto elezioni anticipate<br />

per il 17 marzo. Sampaio ha<br />

detto in televisione che dopo le dimissioni<br />

rassegnate la settimana<br />

scorsa dal Primo Ministro Antonio<br />

Guterres, nell'attuale Parlamento<br />

non c'è la possibilità di ricostituire<br />

una maggioranza. Guterres si era<br />

dimesso dopo la sconfitta del suo<br />

partito, quello socialista, nelle elezioni<br />

amministrative.<br />

Somalia: allarme del Pam<br />

per la situazione alimentare<br />

nelle regioni del Sud<br />

entrambi i lati della frontiera tra India e Pakistan dove<br />

continua l'ammassamento di truppe. Diciannove<br />

soldati indiani sono morti per l'esplosione accidentale<br />

di mine che gli stessi stavano collocando.<br />

SOMALIA Il Programma alimentare mondiale<br />

(Pam) dell'Onu ha lanciato un allarme per la situazione<br />

nella Somalia meridionale, dove mezzo milione<br />

di abitanti subiscono le conseguenze di una disastrosa<br />

carestia che ha falcidiato i raccolti agricoli.<br />

INDIA-PAKISTAN Rafforzati i dispiegamenti militari<br />

Migliaia di civili in fuga<br />

dalle zone di confine<br />

MOGADISCIO, 29.<br />

Il Programma alimentare mondiale<br />

delle Nazioni Unite è sempre più preoccupato<br />

per la precaria situazione nella<br />

parte meridionale della Somalia, dove<br />

500.000 persone subiscono le conseguenze<br />

di una grave carenza di scorte alimentari,<br />

dovuta sia alla siccità, sia alla<br />

funesta situazione economica, aggravata<br />

dal blocco delle rimesse degli emigrati.<br />

L’agenzia dell'Onu avverte che qualsiasi<br />

ulteriore aggravamento potrebbe<br />

avere conseguenze disastrose. La situazione<br />

— informa un comunicato — è<br />

particolarmente critica nella regione di<br />

Gedo, dove il quasi totale fallimento del<br />

raccolto di agosto ha ridotto notevolmente<br />

la quantità di cibo disponibile.<br />

Per il raccolto di gennaio non sono fra<br />

l’altro previsti significativi miglioramenti,<br />

visto che le piogge nelle aree maggiormente<br />

colpite sono state sporadiche<br />

e ben al di sotto dei normali livelli. I tassi<br />

di malnutrizione fra i bambini sotto i<br />

cinque anni nella regione di Gedo hanno<br />

ora raggiunto livelli allarmanti, a causa<br />

della mancanza di cibo. Un recente accertamento<br />

nel distretto di Belet Hawa,<br />

sempre nella regione di Gedo, ha indicato<br />

che il 37 per cento dei bambini soffre<br />

di malnutrizione.<br />

ficilmente valutabili (sia India sia Pakistan<br />

sono tra l'altro in possesso di armi<br />

atomiche), ma le notizie non sono per il<br />

momento tali da indurre all'ottimismo.<br />

In mattinata, fonti di stampa indiane<br />

avevano dato per certo un incontro tra i<br />

Ministri degli esteri dei due Paesi, il pakistano<br />

Abdul Sattar e l'indiano Jaswant<br />

Singh, in occasione di un vertice dei sette<br />

Paesi dell’Associazione dell’Asia meridionale<br />

per la cooperazione regionale<br />

(Saarc) che si terrà la settimana prossima<br />

nella capitale nepalese Katmandu.<br />

Secondo le fonti, di un tale incontro con<br />

il suo omologo pakistano Jaswant Singh<br />

avrebbe discusso ieri per telefono con il<br />

Segretario di Stato Usa Colin Powell.<br />

Poco dopo, però, l'agenzia di stampa<br />

britannica Reuters ha riferito dichiarazioni<br />

di fonti del Ministero degli esteri<br />

indiano secondo le quali un incontro tra<br />

vertici indiani e pakistani in queste circostanze<br />

è altamente improbabile. «L’India<br />

ha sempre auspicato il dialogo con il<br />

Pakistan, ma nelle attuali circostanze, fino<br />

a che il Pakistan non sarà in grado<br />

di creare un clima positivo agendo in<br />

modo risoluto e efficace contro il terrorismo,<br />

la prospettiva di tale dialogo non<br />

può essere promettente», ha detto alla<br />

Reuters un alto funzionario.<br />

All'incontro a Katmandu è prevista la<br />

partecipazione anche del Primo Ministro<br />

indiano Atal Behari Vajpayee e del Presidente<br />

pakistano Pervez Musharraf.<br />

Questi aveva detto ieri di essere pronto<br />

ad incontrare il Premier indiano, ma l'ipotesi<br />

era stata esclusa dal Governo di<br />

Nuova Delhi.<br />

Messico: vittime<br />

per il maltempo<br />

CITTÀ DEL MESSICO — Quattro<br />

persone sono morte assiderate<br />

nell’ondata di gelo che ha colpito<br />

le regioni settentrionali del Messico.<br />

Lo ha reso noto venerdì il portavoce<br />

dello Stato di Chihuahua,<br />

Victor Gonzalez, precisando il termometro<br />

è sceso fino a 11 gradi<br />

sotto lo zero. Secondo il Servizio<br />

meteorologico nazionale, l’ondata<br />

di gelo continuerà a colpire le regioni<br />

settentrionali del Paese nelle<br />

prossime ventiquattro ore per poi<br />

spostarsi verso la penisola meridionale<br />

dello Yucatan.<br />

Filippine: attacco<br />

dei guerriglieri islamici<br />

MANILA — Dieci civili e un ribelle<br />

sono rimasti uccisi nell’attacco di<br />

guerriglieri islamici contro il villaggio<br />

di Naga, nella provincia filippina<br />

di Zamboanga. Lo ha riferito<br />

sabato un portavoce militare precisando<br />

che almeno venti uomini armati<br />

hanno attaccato giovedì notte<br />

il villaggio aprendo il fuoco apparentemente<br />

senza motivo. Due persone<br />

sono morte nella prima sparatoria.<br />

Altri quattro abitanti sono<br />

stati uccisi, assieme a un bandito<br />

identificato come un ex comandante<br />

del Fronte islamico di liberazione<br />

Moro, quando un secondo gruppo<br />

di assalitori è sopraggiunto dopo<br />

aver sentito gli spari. Altri quattro<br />

persone sono state rapite dai<br />

ribelli in fuga e ritrovate uccisi venerdì.<br />

Cipro: a colloquio<br />

leader greci e turchi<br />

NICOSIA — Rigide misure di sicurezza<br />

sono state approntate dalle<br />

autorità cipriote a Nicosia in vista<br />

della prima visita dopo oltre 25 anni,<br />

sabato sera, del leader turco-cipriota,<br />

Rauf Denktash, per partecipare<br />

ad una cena offertagli dal<br />

Presidente Glafkos Clerides. La visita<br />

del leader turco-cipriota si inserisce<br />

nell’ambito di un riavvicinamento<br />

di recente avviato tra le<br />

parti per tentare di giungere ad<br />

una riunificazione dell’isola, divisa<br />

dal 1974. Centinaia di agenti di polizia<br />

saranno dispiegati lungo i sei<br />

chilometri di strada che Denktash<br />

percorrerà a bordo della sua auto<br />

dalla parte Nord della capitale, attraverso<br />

la «zona cuscinetto» controllata<br />

dai caschi blu dell’«Unficyp»,<br />

sino alla residenza di Clerides,<br />

ubicata nella parte meridionale<br />

di Nicosia.<br />

Lutto nell'Episcopato<br />

È giunta la dolorosa notizia della<br />

improvvisa morte di Sua Eccellenza<br />

Reverendissima Monsignor<br />

James Kwadwo Owusu, Vescovo<br />

di Sunyani (Ghana), avvenuta nella<br />

mattina di venerdì 28 dicembre,<br />

a causa di un incidente stradale.<br />

Il compianto Presule era nato<br />

in Kwasibuokrom, diocesi di Sunyani,<br />

il 19 dicembre 1927 ed era<br />

stato ordinato sacerdote l'8 dicembre<br />

1956. Il 1° marzo 1973 era<br />

stato nominato primo Vescovo<br />

della nuova diocesi di Sunyani e il<br />

30 giugno dello stesso anno aveva<br />

ricevuto l'ordinazione episcopale.

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