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L'OSSERVATORE ROMANO

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DAL MONDO<br />

MARIO AGNES<br />

Direttore responsabile<br />

PAGINA<br />

TIPOGRAFIA VATICANA<br />

EDITRICE<br />

«<strong>L'OSSERVATORE</strong> <strong>ROMANO</strong>»<br />

Redazione:<br />

via del Pellegrino<br />

00120 Città del Vaticano<br />

Segreteria di Redazione:<br />

Tel. 06.698.83461/06.698.84442<br />

Fax 06.698.83675<br />

Servizi fotografici<br />

de «L'Osservatore Romano»<br />

a cura di Arturo Mari<br />

Le foto dell'attività della Santa Sede<br />

sono del SERVIZIO FOTOGRAFICO<br />

de «L'Osservatore Romano»<br />

Tel. 06.698.84797 - Fax 06.698.84998<br />

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2 .<br />

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Redazione<br />

de «<strong>L'OSSERVATORE</strong> <strong>ROMANO</strong>»<br />

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AZIENDE PROMOTRICI DELLA DIFFUSIONE DE <strong>L'OSSERVATORE</strong> <strong>ROMANO</strong><br />

ALITALIA – INTESABci – VOBIS – ADVENIA<br />

Pubblietica sta lavorando ad un progetto teso all'incremento della diffusione de<br />

L'Osservatore Romano in collaborazione con alcune primarie aziende italiane.<br />

Lo sforzo del quotidiano della Santa Sede per diffondere la parola del Papa, soprattutto in<br />

questo particolare momento storico, può infatti essere validamente sostenuto da quanti<br />

condividono i valori propugnati dalla Chiesa cattolica.<br />

Alcune aziende hanno scelto L'Osservatore Romano come mezzo privilegiato e qualificato<br />

per divulgare il loro messaggio pubblicitario. Saranno queste aziende —<br />

sottoscrittrici di numerosi abbonamenti — a diffondere all'interno del proprio<br />

mondo di riferimento (sedi, clienti, collaboratori), questo giornale, questi valori.<br />

<strong>L'OSSERVATORE</strong> <strong>ROMANO</strong> Sabato 29 Dicembre 2001<br />

AFGHANISTAN Si incontrano oggi, in una base<br />

militare della Gran Bretagna, i capi militari dei Paesi<br />

che intendono concorrere alla formazione della<br />

forza multinazionale di pace in Afghanistan. Come<br />

concordato in precedenza, il contingente sarà comandato<br />

da un generale britannico.<br />

GHAZNI Bombardieri americani hanno distrutto<br />

un complesso fortificato dei Taleban nella zona di<br />

Ghazni, a Sud-Ovest di Kabul. Il Governo provviso-<br />

rio dell'Afghanistan auspica la cessazione dei bombardamenti<br />

Usa, dal momento che la maggior parte<br />

dei nascondigli dei Taleban e dei terroristi di «Al<br />

Qaeda» sono stati smantellati.<br />

TERRORISMO Si intensificano le indagini sul britannico<br />

Richard Reid, che ha tentato di far esplodere<br />

l'aereo in volo da Parigi a Miami. Secondo alcuni<br />

esperti il terrorista non sarebbe legato alla rete di<br />

«Al Qaeda» capeggiata da Osama bin Laden.<br />

AFGHANISTAN Il Governo britannico ha deciso di donare 20 milioni di sterline per la ricostruzione<br />

Incontro tra i capi militari dei Paesi<br />

impegnati nella forza multinazionale di pace<br />

Distrutto<br />

un complesso<br />

fortificato<br />

vicino a Ghazni<br />

KABUL, 21.<br />

Bombardieri americani hanno<br />

distrutto nella notte tra mercoledì<br />

e giovedì un complesso fortificato<br />

vicino a Ghazni, a Sud-Ovest di<br />

Kabul, che si ritiene sia stato usato<br />

da alcuni leader dei Taleban.<br />

Lo ha reso noto ieri il portavoce<br />

del Pentagono, Craig Quigley, precisando<br />

che almeno due «B-52» e<br />

un «AC-130» hanno distrutto il<br />

complesso protetto da un’altissima<br />

cinta di muratura. Il Capo<br />

dello stato maggiore congiunto<br />

delle forze armate Usa, generale<br />

Richard Myers, ha detto da parte<br />

sua che gli Stati Uniti hanno ricevuto<br />

«indicazioni affidabili secondo<br />

cui il complesso era abitato da<br />

leader dei Taleban». Il raid — come<br />

segnala l'«Ansa» — avrebbe<br />

causato la distruzione di 30 case,<br />

una delle quali di proprietà del capo<br />

Taleban Maulvi Tauha, che però<br />

in quel momento non si trovava<br />

in zona e che quindi è sfuggito<br />

all’attacco.<br />

Il Segretario alla difesa Usa,<br />

Donald Rumsfeld, ha intanto affermato<br />

che gli Stati Uniti daranno<br />

la caccia «ovunque» ai terroristi.<br />

«Morto Osama bin Laden, il<br />

problema non sparisce. Ci sono<br />

molti luogotenenti di Al Qaeda<br />

che possono prendere il suo posto»,<br />

ha detto ieri Rumsfeld nel<br />

corso di un briefing al Pentagono.<br />

Il Segretario alla difesa non si è<br />

voluto pronunciare sulla sorte di<br />

bin Laden. «Sentiamo decine di<br />

voci ogni giorno. Io ho smesso di<br />

ascoltarle». Rumsfeld non ha voluto<br />

nemmeno commentare il video<br />

di bin Laden diffuso ieri integralmente<br />

e in cui il terrorista saudita<br />

ha affermato che «il terrorismo<br />

contro l’America è lodevole, giacché<br />

è destinato a replicare all’ingiustizia».<br />

Il nuovo Governo dell’Afghanistan<br />

ha intanto detto oggi<br />

che i bombardamenti Usa sull’Afghanistan<br />

dovrebbero cessare<br />

quanto prima e che comunque<br />

non dovrebbero essere fatti senza<br />

l’approvazione del ministero della<br />

difesa afghano. Lo ha detto un<br />

portavoce del ministero a Kabul.<br />

Il portavoce, Mohammad Habeel,<br />

ha detto che gli ultimi nascondigli<br />

dei Taleban e dei miliziani di Osama<br />

bin Laden nelle zone di confine<br />

con il Pakistan sono ormai state<br />

distrutte. «Le loro forze rimaste<br />

sono poche e possono essere annientate<br />

al massimo in tre giorni e<br />

una volta che ciò sia stato fatto<br />

non ci sarà più bisogno di continuare<br />

a bombardare», ha detto<br />

Habeel. «Chiediamo all’America<br />

di fermare i bombardamenti<br />

quando questo obiettivo sarà raggiunto»,<br />

ha aggiunto il portavoce.<br />

«Senza l’approvazione dei comandanti<br />

locali e del ministero della<br />

difesa, l’America non può bombardare<br />

l’Afghanistan».<br />

LONDRA, 28.<br />

Si svolge oggi in una<br />

base militare del Regno<br />

Unito l’atteso incontro<br />

tra i capi militari dei<br />

Paesi impegnati nell’organizzazione<br />

della forza<br />

multinazionale di pace<br />

in Afghanistan (Isaf). È<br />

quanto ha dichiarato ieri<br />

un portavoce del Ministero<br />

della difesa britannico.<br />

La notizia dell’incontro<br />

era emersa per la<br />

prima volta lo scorso 23<br />

dicembre, quando un<br />

portavoce dello stesso<br />

ministero della difesa<br />

aveva indicato che i capi<br />

militari di 16 Paesi impegnati<br />

nell’operazione si<br />

sarebbero incontrati questa<br />

settimana in Gran<br />

Bretagna per definire i<br />

dettagli del piano. Ieri, il<br />

portavoce del ministero non ha voluto<br />

confermare il numero di Paesi previsti al<br />

summit di oggi, né il nome della base<br />

militare che lo ospita. Durante l’incontro,<br />

ha detto, «verrà discussa la composizione<br />

della forza multinazionale. I capi<br />

militari si riuniranno per decidere esattamente<br />

quale sarà il contributo dei singoli<br />

Paesi verso il pacchetto previsto e<br />

come dovrebbero lavorare insieme nel<br />

modo più efficace». La Gran Bretagna<br />

guiderà la forza multinazionale in Af-<br />

ghanistan secondo i termini della risoluzione<br />

Onu, ha ricordato il portavoce. In<br />

altre parole, come aveva dichiarato il<br />

ministero della difesa il 23 dicembre, il<br />

vertice dovrebbe servire a decidere «chi<br />

fornisce cosa, come e quando». Quanto<br />

alla durata del summit, il portavoce ha<br />

sottolineato che spetterà ai partecipanti<br />

decidere se proseguire i colloqui anche<br />

nei giorni successivi. Il Governo britannico<br />

si è impegnato anche a donare 20<br />

milioni di sterline (oltre 60 miliardi di li-<br />

AUSTRALIA Si lotta per circoscrivere gli incendi<br />

Caccia ai piromani<br />

e ai saccheggiatori<br />

CANBERRA, 28.<br />

In Australia, sembra<br />

ancora lontana<br />

dall'essere vinta la<br />

lotta contro gli incendi,<br />

quasi sempre dolosi,<br />

che da diversi<br />

giorni devastano il<br />

Nuovo Galles del<br />

Sud, soprattutto nella<br />

zona di Sidney, ma<br />

anche in quella della<br />

capitale federale Canberra.<br />

Mentre vigili<br />

del fuoco e volontari<br />

si battono strenuamente<br />

contro il fuoco,<br />

le forze dell'ordine<br />

sono a loro volta<br />

impegnate nella caccia<br />

ai piromani e in<br />

quella ai saccheggiatori<br />

attivi nelle zone<br />

dalle quali la popola-<br />

zione è stata fatta sgomberare.<br />

Andrew Refshauge, Primo Ministro<br />

dello Stato del Nuovo Galles del Sud, ha<br />

dichiarato alla stampa che i piromani<br />

dovranno subire pene severissime. Secondo<br />

il capo dei vigili del fuoco delle<br />

zone rurali, Phil Koperberg, la maggior<br />

parte degli oltre cento diversi focolai sono<br />

di origine dolosa. Per affrettare l’inchiesta<br />

che dovrebbe portare alla cattura<br />

dei colpevoli, la polizia ha creato una<br />

speciale struttura composta anche da<br />

esperti delle squadre scientifiche. Anche<br />

i saccheggi si susseguono e persino in<br />

una caserma dei pompieri a Sud di Sidney<br />

sono stati rubati i portafogli di alcu-<br />

Kabul: cittadini afghani in fila per ricevere aiuti alimentari<br />

Devastanti effetti degli incendi ad Heathcote, a Sud di Sidney<br />

ni vigili del fuoco impegnati nello sforzo<br />

di limitare l’avanzata delle fiamme.<br />

Malgrado l'imponente impiego di uomini<br />

e mezzi per combattere il fuoco, la<br />

situazione resta drammatica e le previsioni<br />

non sono ottimistiche. Koperberg<br />

ha fatto sapere che le fiamme, alimentate<br />

dai fortissimi venti e alte oltre i 60<br />

metri, non potranno essere domate prima<br />

di dieci giorni, ma che la situazione<br />

è destinata a peggiorare durante questo<br />

fine settimana. Tra l'altro, il fuoco minaccia<br />

di distruggere l’intero «Royal National<br />

Park», a Sud di Sydney, il più antico<br />

parco nazionale del mondo dopo<br />

quello di Yellowstone, negli Stati Uniti.<br />

re) sotto forma di aiuti<br />

per la ricostruzione dell’Afghanistan.<br />

È quanto<br />

ha annunciato, sempre<br />

ieri, il Ministro per lo<br />

sviluppo internazionale,<br />

Clare Short. I fondi, ha<br />

spiegato il Ministro, saranno<br />

utilizzati per<br />

«puntellare» la nuova<br />

amministrazione di Kabul,<br />

per avviare i necessari<br />

progetti di ricostruzione<br />

del Paese e per<br />

contribuire agli aiuti internazionali.<br />

Short ha<br />

precisato che 6 milioni<br />

di sterline saranno destinati<br />

alle operazioni di<br />

«stabilizzazione» guidate<br />

dalla Nazioni Unite, altri<br />

6 milioni andranno alle<br />

agenzie internazionali,<br />

mentre 7 milioni di sterline<br />

verranno utilizzati<br />

per le opere di ricostru-<br />

zione di lungo periodo. Queste, ha spiegato,<br />

includono la realizzazione di progetti<br />

nei settori della sanità, dell’istruzione,<br />

dei trasporti e dell’agricoltura. Inoltre,<br />

una parte dei fondi sarà utilizzata<br />

per le opere di bonifica dei campi minati<br />

che cospargono il Paese nonché per<br />

permettere ai profughi di tornare in patria.<br />

Finora, il Ministero per lo sviluppo<br />

internazionale britannico ha donato 40<br />

milioni di sterline all’Afghanistan per gli<br />

aiuti umanitari d’emergenza.<br />

Jugoslavia: ridotta in Kosovo<br />

la zona d'interdizione aerea<br />

BELGRADO, 28.<br />

Il persistere di violenze in Kosovo minaccia<br />

il consolidamento della normalizzazione<br />

avviata nel tormentato territorio,<br />

ma l'impegno interno ed internazionale<br />

in questa direzione non rallenta.<br />

Proprio ieri, la zona di sicurezza aerea<br />

intorno al Kosovo interdetta alle Forze<br />

armate jugoslave è stata ridotta da 25 a<br />

10 chilometri, in base a un accordo firmato<br />

nel capoluogo kosovaro Pristina<br />

tra le autorità di Belgrado e la Kfor, la<br />

forza multinazionale sotto comando Nato<br />

dispiegata in Kosovo per mandato<br />

dell'Onu. «L’accordo rappresenta un<br />

progresso significativo verso la normalizzazione<br />

della situazione», come pure il<br />

«primo passo verso la soppressione della<br />

zona di sicurezza aerea», ha dichiarato<br />

il capitano Vincent Campredon, il portavoce<br />

della Kfor.<br />

La riduzione della fascia di interdizione<br />

aerea fa seguito all'abolizione della<br />

zona di sicurezza terrestre nel maggio<br />

scorso, dopo la cessazione dell'attività<br />

della guerriglia albanese nel Sud della<br />

Serbia. L’accordo di ieri è stato firmato,<br />

per Belgrado, dal Vicepremier serbo Nebojsa<br />

Covic. «Abbiamo risolto pacificamente<br />

il problema della Serbia meridionale,<br />

abbiamo cominciato a cooperare<br />

DISARMO In gennaio ripresa delle consultazioni<br />

Washington e Mosca discutono<br />

la riduzione delle armi nucleari<br />

MOSCA, 28.<br />

Il prossimo confronto tra i Governi<br />

degli Stati Uniti e della Russia per cercare<br />

di arrivare ad una ulteriore riduzione<br />

delle armi nucleari strategiche si svolgerà<br />

a Washington tra il 14 e il 18 gennaio.<br />

Nel dare la notizia, citando fonti<br />

di Mosca definite ben informate, l'agenzia<br />

di stampa «Interfax» ha specificato<br />

che la delegazione russa sarà guidata<br />

dal vice Ministro degli esteri Grigori Mamedov<br />

e dal generale Iuri Baluievski.<br />

Le fonti citate dalla «Interfax» hanno<br />

sottolineato che nelle consultazioni tra<br />

russi e statunitensi si dovrà stabilire concretamente<br />

non solo il numero delle testate<br />

nucleari da eliminare da una parte<br />

e dall'altra e il periodo di tempo entro il<br />

quale dovrà essere attuata tale riduzione<br />

degli armamenti, ma anche i meccanismi<br />

di controllo reciproco.<br />

Il Presidente Vladimir Putin, anche<br />

dopo l’annuncio fatto dal Presidente statunitense<br />

George W. Bush del ritiro di<br />

Washington dal Trattato Abm (firmato<br />

nel 1972, per la difesa contro i missili<br />

balistici), aveva confermato la sua proposta<br />

di operare tagli per ridurre l’arsenale<br />

strategico russo a millecinquecento<br />

o duemila testate, a seconda del livello<br />

della potenziale minaccia militare contro<br />

la Russia.<br />

In ogni caso, in varie occasioni esperti<br />

del Cremlino hanno detto che il ritiro<br />

di Washington dal Trattato Abm non<br />

creerà problemi alla sicurezza militare<br />

russa per i prossimi dieci o quindici anni,<br />

anche in riferimento ai tempi di realizzazione<br />

del progetto statunitense di<br />

«scudo spaziale» per la difesa strategica.<br />

con la Kfor in questa regione e ci sforziamo<br />

di risolvere tutti i problemi che<br />

riguardano la Serbia meridionale e il<br />

Kosovo», ha commentato Covic. Da parte<br />

sua, il comandante della Kfor, il generale<br />

francese Marcel Valentin, ha detto<br />

di confidare che «la zona aerea di sicurezza<br />

sarà soppressa grazie alla buona<br />

volontà delle autorità coinvolte in questo<br />

processo».<br />

Tuttavia, come detto, non mancano<br />

persistenti motivi di preoccupazione e<br />

non cessano ancora le violenze. Dzafer<br />

Colakovic, un cittadino bosniaco di 39<br />

anni, è morto mercoledì sera dopo essere<br />

stato assalito da un gruppo di tre persone<br />

nella zona meridionale di Kosovska<br />

Mitrovica, quella abitata da albanesi.<br />

Fonti della polizia internazionale dell'Unmik,<br />

l'amministrazione dell'Onu in<br />

Kosovo, citate dall'agenzia italiana Ansa,<br />

attribuiscono a gruppi estremisti di tale<br />

etnia l'aggressione a Colakovic, trovato<br />

nel pomeriggio dagli agenti, abbandonato<br />

in una zona periferica, completamente<br />

coperto di sangue e con una mortale<br />

ferita alla testa. La città, abitata nella<br />

sua parte settentrionale dalla più nutrita<br />

delle residue comunità serbe in Kosovo,<br />

è fin dalla fine del conflitto del 1999 teatro<br />

di persistente violenze.<br />

AUSTRALIA È ancora emergenza in Australia per<br />

gli incendi che devastano il Nuovo Galles del Sud.<br />

Mentre i vigili del fuoco lottano contro le fiamme, i<br />

vigili del fuoco danno la caccia ai piromani.<br />

DISARMO A gennaio riprenderanno a Washington<br />

i colloqui Usa-Russia sulla riduzione degli arsenali<br />

nucleari strategici. Obiettivo degli incontri stabilire il<br />

numero delle testate da eliminare, i meccanismi di<br />

controllo e le scadenze temporali dell'operazione.<br />

TERRORISMO Potrebbe non essere di Al Qaeda<br />

Si indaga a fondo<br />

sull'attentatore inglese<br />

WASHINGTON, 28.<br />

Si approfondiscono negli Usa le indagini<br />

sul cittadino britannico Richard<br />

Reid, che sabato scorso ha tentato di fare<br />

esplodere un aereo dell’American Airlines<br />

in volo da Parigi a Miami. Secondo<br />

alcuni esperti l'uomo non sarebbe un<br />

terrorista legato ad Al Qaeda, come sostengono<br />

gli investigatori.<br />

«Non siamo a conoscenza di alcuna<br />

prova a sostegno di un presunto legame<br />

tra il reato di cui è imputato il mio assistito<br />

e un’organizzazione terroristica»,<br />

ha detto Tamar Birkhead, l’avvocato<br />

d’ufficio a cui la difesa di Reid è stata<br />

affidata. L’imputato stesso avrebbe dichiarato<br />

all’Fbi di avere acquistato l’esplosivo<br />

per le sue scarpe-bomba ad<br />

Amsterdam e di avere fabbricato l’ordigno<br />

da solo. A mettere in dubbio la tesi<br />

di un legame con Al Qaeda è stato anche<br />

Reynold Hoover, ex agente federale<br />

per i reati di alcool, tabacco e armi da<br />

fuoco (Atf) e esperto dell’antiterrorismo<br />

nel settore dell’aviazione.<br />

È certo, comunque, che Reid non si è<br />

comportato come gli altri terroristi. A<br />

differenza degli attentatori dell’11 Settembre,<br />

egli non ha fatto nulla per non<br />

farsi notare: viaggiava con un biglietto<br />

di sola andata, non aveva bagaglio, prima<br />

dell’imbarco era stato notato da tutti<br />

come un «tipo strano». Una volta salito<br />

a bordo, Reid avrebbe potuto chiudersi<br />

nel bagno dell’aereo, accendere la<br />

miccia delle sue scarpe-bomba e far precipitare<br />

il velivolo. Invece ha armeggiato<br />

con i fiammiferi fino a farsi notare dal-<br />

In base al trattato Start-1 firmato nel<br />

1991, il primo accordo tra Washington e<br />

Mosca sulla riduzione e non solo limitazione,<br />

degli armamenti nucleari strategici,<br />

firmato nel 1991, la Russia ha attualmente<br />

5.518 testate atomiche, contro le<br />

poco meno di 7.000 degli Stati Uniti. Il<br />

Trattato Start-2, che stabilisce la riduzione<br />

delle testate nucleari a tremila o tremilacinquecento<br />

per parte, firmato nel<br />

1993, è stato ratificato dal Parlamento<br />

russo, ma non dal Congresso di Washington<br />

e non ha quindi ancora carattere<br />

vincolante.<br />

Cina-Stati Uniti:<br />

normalizzati i rapporti<br />

commerciali<br />

WASHINGTON, 28.<br />

Dall'1 gennaio la Cina potrà<br />

esportare merci negli Stati Uniti<br />

pagando le stesse tariffe concesse<br />

agli altri Paesi. Il Presidente Bush<br />

ha infatti formalizzato un atto con<br />

cui vengono concessi normali rapporti<br />

commerciali alla Nazione<br />

asiatica, il cui vasto mercato si<br />

apre così alle esportazioni delle<br />

imprese americane. «Con questo<br />

provvedimento — ha sottolineato<br />

— diamo il benvenuto alla Cina<br />

nel sistema regolato del commercio<br />

globale».<br />

Argentina: a gennaio<br />

in circolazione<br />

la nuova moneta<br />

BUENOS AIRES, 28.<br />

La Zecca argentina ha cominciato ieri<br />

a stampare l’«argentino», la nuova moneta<br />

nazionale che verrà messa in circolazione<br />

a partire da gennaio. Per ora<br />

non è ancora nota la quantità di denaro<br />

che verrà emesso, anche se si parla ufficiosamente<br />

di una cifra compresa tra i<br />

tre ed i dieci miliardi di dollari. Secondo<br />

il neoeletto Presidente provvisorio Adolfo<br />

Rodríguez Saá, l'«argentino», con il<br />

quale in primo luogo verranno pagati la<br />

gran parte degli stipendi dei dipendenti<br />

pubblici e delle pensioni, servirà a far ripartire<br />

l’economia del Paese, dopo 43<br />

mesi di recessione.<br />

Intanto, Rodríguez Saá ha assunto ieri<br />

la presidenza di turno del Mercosur, il<br />

blocco economico che raggruppa Argentina,<br />

Brasile, Paraguay e Uruguay. La<br />

cerimonia è avvenuta a Buenos Aires alla<br />

presenza del presidente uruguayano<br />

Jorge Battle, che ha esercitato la presidenza<br />

dell'organizzazione nel passato semestre.<br />

Il passaggio delle consegne sarebbe<br />

dovuto svolgersi una settimana fa, ma la<br />

cerimonia è stata rimandata a causa dei<br />

gravi disordini in Argentina che hanno<br />

portato alle dimissioni del presidente<br />

Fernando de la Rúa.<br />

l’equipaggio e da altri passeggeri. «Tutte<br />

le sue azioni indicano la possibilità che<br />

egli non ha voluto portare a fine la strage»,<br />

ha detto Hoover.<br />

Da Tel Aviv, intanto, è giunta notizia<br />

che Reid si era recato in Israele nel luglio<br />

scorso a bordo di un aereo della «El<br />

Al», dopo avere subito una perquisizione<br />

molto accurata. Lo ha reso noto oggi il<br />

portavoce della compagnia aerea israeliana,<br />

Nachman Klieman, precisando<br />

che «l’uomo è parso sospetto al personale<br />

della sicurezza della “El Al” durante le<br />

procedure di imbarco». Gli agenti, ha<br />

aggiunto, «hanno proceduto a un interrogatorio<br />

particolarmente approfondito,<br />

a una perquisizione corporale, incluso<br />

un esame delle scarpe, e a una perquisizione<br />

molto minuziosa dei suoi bagagli».<br />

Il presunto terrorista è stato poi autorizzato<br />

a recarsi in Israele, dove non è stato<br />

fermato.<br />

Al momento Reid è detenuto in isolamento<br />

nel carcere di Plymouth, nel<br />

Massachusetts, ed è controllato 24 ore<br />

su 24 per impedire un tentativo di suicidio.<br />

L’uomo è accusato di aggressione<br />

di un’assistente di volo, un reato federale<br />

per il quale rischia una condanna a<br />

vent’anni di reclusione. Ma l’Fbi e il<br />

Pubblico Ministero, Michael Sullivan,<br />

non escludono di contestargli altri reati.<br />

Se le notizie secondo le quali Reid<br />

avrebbe frequentato un campo di addestramento<br />

di Al Qaeda dovessero essere<br />

confermate, alcuni osservatori hanno indicato<br />

la possibilità di farlo processare<br />

da un Tribunale militare.<br />

Russia:cruentoattacco<br />

di ribelli in Cecenia<br />

MOSCA — Quattro militari russi<br />

sono morti e sei sono stati feriti<br />

venerdì in un attacco dei secessionisti<br />

ceceni contro un convoglio di<br />

blindati russi effettuato nei pressi<br />

della capitale Grozny. Nel riferirlo,<br />

l’agenzia di stampa russa Interfax<br />

precisa che al passaggio della colonna<br />

è stato fatto esplodere con<br />

un telecomando un ordigno che<br />

era stato collocato in un chiosco<br />

nei pressi della strada.<br />

Somalia: sanguinosi<br />

scontri a Mogadiscio<br />

MOGADISCIO — Non meno di 22<br />

persone sono state uccise e altre<br />

50 sono rimaste ferite nel corso di<br />

violenti combattimenti avvenuti<br />

giovedì tra fazioni politico-militari<br />

rivali nella zona Sud-Ovest della<br />

capitale somala. Gli scontri, cominciati<br />

all'alba, si sono intensificati<br />

nel pomeriggio nei dintorni dell'aeroporto<br />

dove è entrata in azione<br />

l'artiglieria pesante. Secondo fonti<br />

locali citate dall'agenzia di stampa<br />

«Ansa», la lotta armata vede alle<br />

prese i miliziani del «signore della<br />

guerra» Musa Sudi Yalahow e i<br />

partigiani del suo luogotenente<br />

Omar Mohamud Mohamed.<br />

Armenia-Iran: accordo<br />

per costruire gasdotto<br />

TEHERAN — Un gasdotto di 140<br />

chilometri sarà costruito tra Iran e<br />

Armenia a partire dall'anno prossimo.<br />

Il relativo accordo è stato concluso<br />

nei giorni scorsi durante una<br />

visita ufficiale del Presidente armeno,<br />

Robert Kotcharian, a Teheran.<br />

Il gasdotto, del costo di 120<br />

milioni di dollari, correrà per 100<br />

chilometri i territorio iraniano e<br />

per 40 in quello armeno e porterà<br />

in Armenia un milione e mezzo di<br />

metri cubi di gas al giorno.<br />

Zambia: elezioni<br />

presidenziali<br />

LUSAKA — Sono in corso da venerdì<br />

nello Zambia le operazioni di<br />

scrutinio delle elezioni presidenziali<br />

svoltesi il giorno prima. I risultati<br />

definitivi si conosceranno<br />

entro domenica prossima. I candidati<br />

in lizza per la Presidenza sono<br />

undici, ma solo tre hanno reali<br />

possibilità di vittoria: Levy Mwanawasa,<br />

erede politico del Presidente<br />

uscente Frederick Chiluba, e i leader<br />

dell'opposizione Christon Tembo<br />

e Anderson Mazoka. Temi di<br />

fondo della campagna elettorale il<br />

risanamento dell'economia e la<br />

lotta alla corruzione. Ad ogni modo,<br />

l'esito delle presidenziali si<br />

presenta estremamente incerto. Gli<br />

elettori zambiani hanno votato anche<br />

per il Parlamento e per le amministrazioni<br />

locali.<br />

Malaysia: condanne<br />

di estremisti islamici<br />

KUALA LUMPUR — Tre fondamentalisti<br />

islamici, riconosciuti colpevoli<br />

di alto tradimento, sono stati<br />

condannati a morte venerdì da un<br />

tribunale della Malaysia. Ad altri<br />

16 è stato inflitto l'ergastolo. I condannati,<br />

aderenti alla setta «Al<br />

Màunah», erano accusati di aver<br />

tentato di fomentare una ribellione<br />

per trasformare il Paese in Stato<br />

islamico. I tre condannati a morte,<br />

il leader del movimento Mohamed<br />

Amin Razali e due suoi luogotenenti,<br />

sono stati ritenuti responsabili<br />

di uno scontro in cui morirono<br />

un soldato e un poliziotto.

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