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L'OSSERVATORE ROMANO

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PAGINA<br />

6 .<br />

<strong>L'OSSERVATORE</strong> <strong>ROMANO</strong> Lunedì-Martedì 17-18 Dicembre 2001<br />

«Fra le decisioni assunte con la collaborazione del vostro Paese,<br />

mi piace citare quelle relative al tema<br />

dei valori spirituali e della libertà religiosa. Iddio continui<br />

a benedire gli sforzi della Nazione romena...<br />

Auguro all’intera Comunità cristiana di testimoniare con coerenza<br />

i valori spirituali della vita, dell’amore e della pace<br />

che il Natale di Cristo diffonde nel mondo. Il Natale rechi a voi<br />

qui presenti e a tutti i Romeni la gioia e la pace<br />

che ci ha portato Gesù nascendo dalla Vergine Maria»<br />

UDIENZA Giovanni Paolo II al pellegrinaggio giunto dalla Romania per la consegna dell'albero natalizio<br />

La Nazione romena non cessi di svolgere fedelmente il suo ruolo<br />

di «ponte» tra le diverse tradizioni culturali e religiose europee<br />

«Iddio continui a benedire gli sforzi<br />

della Nazione romena, perché non cessi<br />

di svolgere fedelmente il suo ruolo di<br />

“ponte” tra le diverse tradizioni culturali<br />

e religiose europee, favorendo così la<br />

pace e la comprensione tra gli uomini».<br />

Lo ha detto Giovanni Paolo II ai partecipanti<br />

al pellegrinaggio giunto dalla Romania<br />

in occasione della consegna dell'albero<br />

di Natale che adorna in questi<br />

giorni Piazza San Pietro. Questo è il testo<br />

del discorso pronunciato dal Santo<br />

Padre:<br />

Domnule Preşedinte,<br />

Distinse Autorităţi civile şi<br />

academice,<br />

Venerabili Fraţi întru Episcopat,<br />

Mult iubiţi Fraţi şi Surori,<br />

Sunt bucuros să vă primesc<br />

pe toţi, veniţi să-mi prezentaţi<br />

darul pomului de<br />

Crăciun, care anul acesta<br />

provine din Carpaţii Orientali,<br />

inimă a frumoasei şi dragii<br />

Românii. Vă mulţumesc<br />

pentru acest gest semnificativ,<br />

ce mă impresionează<br />

profund. Mulţumesc şi pentru<br />

ceilalţi brazi de Crăciun,<br />

destinaţi să împodobească<br />

diferite locuri din Vatican.<br />

Prezenţa voastră îmi readuce<br />

în memorie zilele intense,<br />

pe care am avut bucuria<br />

să le petrec în iubita voastră<br />

Ţară, în cursul Vizitei Apostolice<br />

de neuitat de acum<br />

doi ani.<br />

Îmi aminesc cu intensă<br />

emoţie întîlnirea cu Patriarhul<br />

Teoctist şi cu Biserica<br />

Orotodoxa Romană; il amintesc<br />

de asemenea cu afecţiune<br />

pe venerabilul Cardinal<br />

Alexandru Todea şi fervoroasa<br />

Comunicate catolică.<br />

Profit bucuros de această<br />

oportunitate spre a reînnoi<br />

întregului popor român<br />

expresia gratitudinii mele<br />

pentru aleasa ospitalitate ce<br />

mi-a fost rezervată în acea<br />

circumstanţă.<br />

Domnule Preşedinte, în<br />

timp ce Vă mulţumesc pentru<br />

amabila Dumneavoastră<br />

prezenţă şi pentru sentimentele<br />

cordiale pe care mi le-aţi<br />

manifestat în numele tuturor,<br />

doresc să subliniez prezenţa<br />

activă a României în<br />

anul care se încheie, în<br />

Preşedinţia Organizaţiei pentru<br />

securitate şi cooperare în<br />

Europa. Dintre deciziile luate<br />

prin colaborarea Ţării voastre,<br />

îmi place să citez cele<br />

“<br />

La vostra presenza mi richiama<br />

alla mente i giorni intensi,<br />

che ho avuto la gioia di trascorrere<br />

nella vostra amata Terra,<br />

in occasione dell’indimenticabile<br />

Visita Apostolicadidueannior sono.<br />

Ricordo con intensa emozione<br />

l’incontro col Patriarca Teoctist<br />

e la Chiesa ortodossa romena;<br />

ricordo pure con affetto<br />

il venerato Cardinale<br />

Alexandru Todea e la fervorosa<br />

Comunità cattolica.<br />

Profitto volentieri di questa<br />

opportunità per rinnovare all’intero<br />

popolo romeno l’espressione<br />

della mia gratitudine<br />

relative la tema valorilor spirituale<br />

şi a libertăţii religioase.<br />

Dumnezeu să continue<br />

binecuvântarea eforturilor<br />

Naţiunii române, spre a nu<br />

înceta să-şi desfăşoare cu fidelitate<br />

rolul de «punte» între<br />

diversele tradiţii culturale şi<br />

Una riflessione pastorale di Mons. Antonio Vacca, Vescovo di Alghero-Bosa<br />

Insieme per evangelizzare la parrocchia, la famiglia, la scuola e il lavoro<br />

«Insieme per evangelizzare»: è il titolo della Lettera<br />

Pastorale indirizzata nei giorni scorsi dal Vescovo<br />

di Alghero-Bosa, Mons. Antonio Vacca, ai fedeli della<br />

Chiesa sarda. Il Presule traccia un itinerario spirituale<br />

e pastorale, guidando, dalla «Comunione alla<br />

missione» parrocchia e famiglia, il mondo della scuola<br />

e quello del lavoro.<br />

Mons. Vacca ricorda anzitutto ai sacerdoti e alle<br />

loro comunità, la grazia del Grande Giubileo, e la<br />

sua lunga preparazione nella quale trova «fondamentale<br />

il richiamo alla contemplazione del mistero trinitario...<br />

riscoperto come un mistero di vita che in<br />

Cristo siamo chiamati a vivere». Mons. Vacca sottolinea<br />

la «spiritualità di comunione... che si esplicita<br />

nella capacità di sentire il fratello di fede nell'unità<br />

profonda del Corpo mistico... capacità di vedere innanzitutto<br />

ciò che di positivo c'è nell'altro per accoglierlo<br />

e valorizzarlo come dono di Dio... di saper<br />

“fare spazio al fratello”, portando i pesi gli uni degli<br />

altri, e respingendo le tentazioni egoistiche».<br />

La prima realtà ecclesiale invitata alla spiritualità<br />

della comunione è la parrocchia. Il Presule sottolinea<br />

«l'esigenza di intensificare i rapporti di collaborazione<br />

tra le parrocchie, in primo luogo a livello di parroci,<br />

di catechisti e di gruppi parrocchiali» e la necessità<br />

che «tutte le opere di apostolato siano coordinate<br />

e armonizzate fra di loro sotto la guida del Vescovo,<br />

di modo che tutte le iniziative e attività di carattere<br />

catechistico, missionario, caritativo, sociale,<br />

familiare, scolastico, od ogni altro lavoro mirante a<br />

fini pastorali, tendano ad un'azione concorde, dalla<br />

quale sia resa ancor più palese l'unità della diocesi».<br />

Dopo la parrocchia, Mons. Vacca raccomanda la<br />

-<br />

”<br />

religioase europene, favorizând<br />

astfel pacea şi armonia<br />

între oameni.<br />

Urez îndeosebi vouă, venerabili<br />

Fraţi întru Episcopat şi<br />

întregii Comunităţi creştine<br />

să mărturisiţi în mod coerent<br />

valorile spirituale ale<br />

famiglia, quale «istituzione fondamentale che risponde<br />

al disegno originario di Dio e che deve costituire<br />

un modello per quanti vogliono vivere in pienezza le<br />

esigenze della persona umana». «Rimane compito urgente<br />

la catechesi familiare, rivolta ai figli... ai genitori...<br />

Ma è anche catechesi in famiglia, comunità,<br />

non solo da evangelizzare, ma evangelizzante...». «La<br />

Chiesa italiana — avverte Mons. Vacca — assume<br />

l'accompagnamento delle famiglie come una delle<br />

priorità pastorali per il prossimo decennio». In concreto,<br />

scrive ancora il Vescovo di Alghero-Bosa, si<br />

tratta di «porre in atto, nelle nostre parrocchie e comunità,<br />

una riflessione profonda sulle condizioni della<br />

famiglia... interventi di ascolto e di sostegno delle<br />

famiglie in difficoltà, la creazione di nuove forme<br />

ministeriali tese ad ascoltare, accompagnare e sostenere<br />

una realtà dalla quale molto dipende il futuro<br />

della Chiesa e della stessa società».<br />

La scuola è l'altro problema pastorale cui Mons.<br />

Vacca invita a fare attenzione, in quanto «la scuola è<br />

un ambiente privilegiato di evangelizzazione, soprattutto<br />

se a farsi portatori dell'annuncio sono gli insegnanti,<br />

i genitori, gli stessi studenti». Il Vescovo previene<br />

una facile obiezione e scrive: «Non si tratta di<br />

trasformare le aule scolastiche in aule di catechismo,<br />

ma di saper valorizzare obiettivamente l'apporto del<br />

cristianesimo alla nostra cultura, in specie a quella<br />

del nostro territorio». Quindi Mons. Vacca si rivolge<br />

distintamente ai docenti, ai genitori, agli studenti, e<br />

agli insegnanti di religione in particolare: agli insegnanti<br />

chiede di sentire l'eco dei valori della cultura<br />

cristiana nella disciplina che insegnano; ai genitori di<br />

«seguire i figli nella scelta di avvalersi nell'insegna-<br />

vieţii, iubirii şi păcii pe care<br />

le poartă în lume Naşterea<br />

lui Cristos. Crăciunul să vă<br />

aducă vouă celor prezenti aici<br />

precum şi tuturor Românilor<br />

bucuria şi pacea pe care<br />

ni le-a purtat Isus născându-se<br />

din Fecioara Maria.<br />

mento della religione cattolica»; agli studenti di «seguire<br />

la materia persuasi di trovare in essa un'occasione<br />

preziosa per crescere e confrontarsi»; agli insegnanti<br />

di religione, cui aveva già indirizzato una sua<br />

lettera all'inizio del precedente anno scolastico, ricorda<br />

che sono nella scuola «per appassionare gli<br />

studenti all'approfondimento della religione cristiana<br />

come fatto culturale fondamentale».<br />

Per il mondo del lavoro, Mons. Vacca chiede «alle<br />

comunità parrocchiali di farsi carico della formazione<br />

alle virtù civili... indispensabili per creare il clima<br />

di speranza civile e di nuova cultura del lavoro». «Si<br />

tratta — scrive Mons. Vacca — di riaprire le aule<br />

delle parrocchie a nuovi dibattiti, di saper portare<br />

anche questi “pesi”, di dare più spazio alle associazioni,<br />

ecclesiali e non, più impegnate sul versante sociale,<br />

perché l'opinione dei cristiani si faccia maggiormente<br />

sentire anche su questi temi, e ognuno<br />

sperimenti la vicinanza della Chiesa in ogni momento<br />

della vita».<br />

Quanto al problema dei giovani, Mons. Vacca afferma<br />

ai sacerdoti che «ravvicinare i giovani alla<br />

Chiesa, per poter riorganizzare con sistematicità la<br />

proposta catechistica, è il primo importante compito<br />

che ci attende... Dobbiamo guardare al domani con<br />

la certezza che Cristo è dentro la vita dei nostri giovani<br />

e i giovani sono ancora interessati e attratti dal<br />

suo messaggio». Per cui, continua Mons. Vacca,<br />

«pur sapendo quante e quali responsabilità e impegni<br />

pesano sui parroci, chiedo di dedicare le migliori<br />

energie delle comunità ai giovani».<br />

GIOVANNI MARIA COSSU<br />

Tuturor, Sărăbători fericite<br />

de Crăciun şi Anul Nou!<br />

Cu această urare, din inimă<br />

vă binecuvântez pe toţi.<br />

All'udienza con il Santo Padre hanno<br />

partecipato, tra gli altri, il Presidente<br />

della Repubblica di Romania, S.E. il Signor<br />

Ion Iliescu, alcuni Vescovi ed auto-<br />

La città di Firenze ricorda<br />

l'antico Arcivescovo<br />

Card. Ermenegildo Florit<br />

La comunità ecclesiale e civile di Firenze ha<br />

ricordato l'antico Arcivescovo Card. Ermenegildo<br />

Florit in occasione del primo centenario<br />

della nascita (5 luglio 1901) e del XVI anniversario<br />

della morte (8 dicembre 1985). Nel corso<br />

di una cerimonia, alla presenza della nipote<br />

Marilena Florit Travagliati e di altri parenti, è<br />

stato consegnato un riconoscimento del «Comitato<br />

Firenze Promuove» alla memoria del<br />

compianto Pastore. Al termine, l'Arcivescovo<br />

di Firenze, Mons. Ennio Antonelli, insieme<br />

con il Presidente del «Comitato» ed i parenti<br />

del Pastore, si è recato a rendere omaggio alle<br />

spoglie del Predecessore, custodite nella cripta<br />

della Cattedrale di Santa Maria del Fiore. Il<br />

Cardinale Florit giunse a Firenze nel 1954 come<br />

Coadiutore del Card. Dalla Costa, succedendogli<br />

alla morte e rimanendo alla guida<br />

dell'arcidiocesi fino al 1977. Nei 23 anni di<br />

permanenza a Firenze come 86° Pastore della<br />

Chiesa locale egli fu modello esemplare di fedeltà<br />

alla Chiesa e al Papa, nello spirito più<br />

autentico del Concilio Vaticano II. «Sono presenti<br />

al nostro spirito — scrisse Paolo VI in occasione<br />

della conclusione del suo ministero pastorale<br />

a Firenze — gli esempi di pastorale<br />

bontà che Ella, degno Pastore di Chiesa così<br />

gloriosa e vivace, come è quella Fiorentina, al<br />

suo Popolo, e a Noi stessi ha lasciato; come<br />

pure ricordiamo con ammirazione la sofferta,<br />

ma pur saggia fermezza della sua guida di<br />

maestro e padre, in episodi che non poco hanno<br />

provato la sua pazienza e la sua carità».<br />

rità civili del Paese. L'albero offerto al<br />

Papa proviene dal Monte Ceahlaul. È altro<br />

25 metri e pesa 5 tonnellate e mezzo.<br />

È stato già collocato in Piazza San<br />

Pietro il 10 dicembre. Artisti romeni<br />

hanno realizzato una parte degli addobbi<br />

con cui è stato ornato. La Romania,<br />

primo Paese a maggioranza ortodossa<br />

ad essere visitato da Giovanni Paolo II<br />

nel maggio 1999, è anche il primo Paese<br />

a maggioranza ortodossa ad offrire al<br />

Santo Padre l'albero per questo primo<br />

Natale del Terzo Millennio. La cerimonia<br />

di consegna ufficiale si svolge nel<br />

pomeriggio di lunedì 17, alla presenza<br />

del Presidente della Repubblica. In questa<br />

occasione il Coro di Bambini di Radio<br />

Romania ed il Coro del Pontificio<br />

Collegio «Pio Romeno» eseguono alcuni<br />

canti natalizi tradizionali del Paese. Nella<br />

serata il Coro di Bambini partecipa<br />

anche ad un concerto natalizio nella Basilica<br />

di Santa Maria sopra Minerva.<br />

Pubblichiamo qui di seguito una nostra<br />

traduzione italiana del discorso pronunciato<br />

da Giovanni Paolo II nel corso<br />

dell'udienza:<br />

Signor Presidente,<br />

Distinte Autorità civili ed<br />

accademiche,<br />

Venerati Fratelli nell’Episcopato,<br />

Carissimi Fratelli e Sorelle!<br />

Sono lieto di accogliere tutti<br />

voi, venuti a presentarmi il<br />

dono dell’albero diNatale,che<br />

quest’anno proviene dai monti<br />

Carpazi orientali, cuore della<br />

bella e cara Romania. Grazie<br />

per questo significativo<br />

gesto, che molto mi colpisce.<br />

Grazie pure per gli altri alberi<br />

natalizi, destinati ad adornare<br />

vari luoghi del Vaticano.<br />

La vostra presenza mi richiama<br />

alla mente i giorni intensi,<br />

che ho avuto la gioia di<br />

trascorrere nella vostra amata<br />

Terra, in occasione dell’indimenticabile<br />

Visita Apostolica<br />

di due anni or sono. Ricordo<br />

con intensa emozione l’incontro<br />

col Patriarca Teoctist e la<br />

Chiesa ortodossa romena; ricordo<br />

pure con affetto il venerato<br />

Cardinale Alexandru<br />

Todea e la fervorosa Comunità<br />

cattolica. Profitto volentieri<br />

di questa opportunità per rinnovare<br />

all’intero popolo romeno<br />

l’espressione della mia<br />

gratitudine per la squisita<br />

ospitalità che in quella circostanza<br />

mi è stata riservata.<br />

Signor Presidente, mentre<br />

La ringrazio per la sua gentile<br />

presenza e per i cordiali sentimenti<br />

che a nome di tutti mi<br />

ha manifestato, desidero sottolineare<br />

l’attiva presenza della<br />

Romania, durante l’anno<br />

che sta per concludersi, alla<br />

Presidenza dell’Organizzazione<br />

per la sicurezza e la cooperazione<br />

in Europa. Fra le<br />

decisioni assunte con la collaborazione<br />

del vostro Paese,<br />

mi piace citare quelle relative<br />

al tema dei valori spirituali e<br />

della libertà religiosa. Iddio<br />

continui a benedire gli sforzi<br />

della Nazione romena, perché<br />

non cessi di svolgere fedelmente<br />

il suo ruolo di «ponte»<br />

tra le diverse tradizioni culturali<br />

e religiose europee, favorendo<br />

così la pace e la comprensione<br />

tra gli uomini.<br />

Auguro in modo speciale a<br />

voi, venerati Fratelli nell’Episcopato,<br />

e all’intera Comunità<br />

cristiana di testimoniare con<br />

coerenza i valori spirituali<br />

della vita, dell’amore e della<br />

pace che il Natale di Cristo<br />

diffonde nel mondo. Il Natale<br />

rechi a voi qui presenti e a<br />

tutti i Romeni la gioia e la pace<br />

che ci ha portato Gesù nascendo<br />

dalla Vergine Maria.<br />

A tutti buone feste di Natale<br />

e di Capodanno!<br />

Con questo augurio, di<br />

cuore tutti vi benedico.

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