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L'OSSERVATORE ROMANO

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ITALIA<br />

PAGINA<br />

7 .<br />

Il cammino<br />

della Chiesa<br />

<strong>L'OSSERVATORE</strong> <strong>ROMANO</strong> Venerdì 21 Dicembre 2001<br />

PERUGIA-CITTÀ DELLA PIEVE Presentate iniziative di solidarietà con il Malawi<br />

Celebrare il Natale continuando<br />

a stare accanto agli ultimi della terra<br />

«Celebriamo il Natale in diocesi continuando<br />

a stare accanto agli ultimi della<br />

terra con iniziative e progetti». È quanto<br />

intende fare la Chiesa perugino-pievese<br />

nel rievocare la natività del Signore Gesù,<br />

proseguendo nel suo cammino di<br />

ascolto e di sostegno ai fratelli più bisognosi<br />

ed emarginati, «protagonisti» delle<br />

vecchie e nuove povertà, materiali ed<br />

interiori. È il suo impegno svolto giorno<br />

per giorno attraverso la Caritas diocesana<br />

ed altri organismi caritativi e, con<br />

l'approssimarsi della celebrazione del<br />

Natale, vuole far conoscere nuove iniziative,<br />

nuovi progetti e fare il punto su<br />

quanto è stato fatto nell'anno che sta<br />

per concludersi.<br />

A parlarne è stato l'Arcivescovo<br />

Mons. Giuseppe Chiaretti, insieme ai<br />

suoi collaboratori, nel corso di un incontro<br />

svoltosi presso la Sala del Dottorato<br />

delle Logge della Cattedrale di san Lorenzo<br />

in Perugia.<br />

L'Arcivescovo ha colto l'occasione per<br />

formulare gli auguri e ringraziare i mezzi<br />

di comunicazione, poi ha illustrato alcune<br />

tematiche che vedono impegnate<br />

la Chiesa di Perugia-Città della Pieve. In<br />

particolare ha parlato del Malawi e del<br />

gemellaggio-rapporto di fraternità tra<br />

Perugia e Zomba, che coinvolge, accanto<br />

alla Chiesa, le istituzioni civile (Regione,<br />

Provincia, Comune e Università). Il<br />

Presule ha anche aggiornato sul progetto<br />

«Politecnico di Tondwe», la scuola<br />

agro-zootecnica realizzata con il contributo<br />

della nostra diocesi, soprattutto<br />

sulla situazione delle colture e delle<br />

principali attività didattiche.<br />

Sono stati inoltre illustrati gli interventi<br />

compiuti e quelli da approntare<br />

nel campo sanitario nel comprensorio di<br />

Zomba, grazie alla collaborazione tra<br />

l'Associazione medici cattolici e l'Azienda<br />

ospedaliera di Perugia. Al riguardo,<br />

si è parlato anche della raccolta di strumentazioni<br />

e macchinari sanitari già avviata<br />

dal Comune di Perugia e che continuerà<br />

nel 2002. L'Ente locale si sta anche<br />

impegnando per avviare nel prossimo<br />

futuro il «Gruppo di Solidarietà» e,<br />

nell'ambito delle risorse umane, alcuni<br />

stage formativi a Perugia e in Malawi<br />

con il supporto dell'Università.<br />

La Provincia, attraverso la sua Commissione<br />

per la Pace e gli Atti internazionali,<br />

si sta prodigando per portare<br />

avanti gli impegni assunti per il completamento<br />

della nuova area pediatrica (in<br />

fase di costruzione) dell'ospedale di<br />

Zomba. Per il 2002 l'Ente continuerà a<br />

finanziare ulteriori progetti sulla scorta<br />

dei bisogni e delle indicazioni fornite<br />

dalla Chiesa attraverso l'associazione<br />

«Amici del Malawi».<br />

Durante la conferenza è stato anche<br />

presentato il libro di don Bruno Raugia.<br />

È un'interessante pubblicazione ricca di<br />

suggestive illustrazioni prodotte dal sacerdote<br />

durante la sua missione nel Paese<br />

africano collegata al gemellaggio Perugia-Zomba.<br />

In «Pensando il Malawi» si<br />

mette in risalto il forte legame tra la<br />

ASSISI Una mostra a Santa Maria delle Rose<br />

Accostarsi con fede<br />

al mistero della Madre di Dio<br />

Si inaugurerà il 19 gennaio prossimo<br />

ad Assisi, nella chiesa di Santa<br />

Maria delle Rose, la mostra «Maria».<br />

L'iniziativa — in singolare concomitanza<br />

con l'incontro di preghiera per<br />

la pace che Giovanni Paolo II ha<br />

convocato il 24 gennaio nella cittadina<br />

umbra — offrirà un'occasione di<br />

preghiera e di meditazione mariana<br />

attraverso un'originale esperienza artistica.<br />

La rappresentazione della Madre<br />

di Dio è realizzata in forme lineari,<br />

essenziali, aperte alla ricerca e alla riflessione<br />

dei visitatori, con l'intento<br />

di avvicinarli ad una forma di contemplazione<br />

spirituale che diviene inno<br />

alla bellezza della Vergine.<br />

Tra il 1999 ed 2001 la mostra, promossa<br />

dall'associazione culturale<br />

«Nesher» e voluta dal Priore della<br />

Cattedrale di san Rufino ad Assisi,<br />

Mons. Vittorio Peri, ha toccato diversi<br />

centri della Spagna, dell'Italia, della<br />

Germania.<br />

Dal primo allestimento presso il<br />

Museo diocesano di Barcellona l'esposizione<br />

ha fatto tappa, fra l'altro,<br />

a Tarragona (in Cattedrale), a Tortosa<br />

(Cattedrale di Santa Maria), Zaragoza<br />

(chiesa di «San Juan de los Panetes»),<br />

Palma de Mallorca (chiesa di<br />

«Sant Antoniet»), Francoforte sul Meno<br />

(«Alte Nikolaikirche»).<br />

In Italia è già stata allestita ad Assisi<br />

(nella stessa chiesa di Santa Ma-<br />

ria delle Rosa), a Verona (Duomo) e<br />

tre volte a Roma: presso la Pontifica<br />

Università Gregoriana, nel chiostro<br />

della Basilica di San Clemente e nella<br />

chiesa nazionale spagnola.<br />

L'esposizione è incentrata su una<br />

scultura raffigurante in forma stilizzata<br />

la Madonna «Madre di Dio»,<br />

opera dell'artista milanese Guido<br />

Dettoni della Grazia.<br />

Essa è riprodotta in diversi esemplari<br />

di legno proveniente da varie<br />

zone del mondo, a simboleggiare la<br />

sintesi di culture e di ambienti differenti.<br />

La mostra è allestita in modo che i<br />

visitatori possano vedere da vicino le<br />

opere, esaminarle, toccarle, così da<br />

realizzare una sorta di vero e proprio<br />

«incontro» con il Mistero. Si avverte<br />

il percorso di ricerca interiore dell'autore,<br />

che è approdato all'arte sacra<br />

dopo esperienze spirituali che<br />

lo hanno condotto, tra l'altro, presso<br />

il monastero benedettino di Montserrat.<br />

Ci sono i segni della lezione mistica<br />

di sant'Ignazio di Loyola, anche<br />

se non mancano evidenti contaminazioni<br />

animiste e panteistiche. In ogni<br />

caso, il richiamo a Maria nel clima<br />

orante di Assisi può costituire per i<br />

pellegrini un invito ad unirsi alla preghiera<br />

che da tutta la Chiesa e da diverse<br />

religioni del mondo salirà in<br />

quei giorni per implorare da Dio il<br />

dono della pace.<br />

«Contemplare il volto di Cristo. Una speranza<br />

per la Chiesa del Duemila». È il titolo<br />

del Convegno d’Avvento svoltosi domenica<br />

16 dicembre su impulso del Centro<br />

Regionale Milizia dell'Immacolata di Napoli<br />

e diretto da Padre Edoardo Scognamiglio,<br />

dei Frati Minori Conventuali della Provincia<br />

religiosa di Napoli.<br />

Quest’anno, l’itinerario di formazione per<br />

i Militi di san Massimiliano Kolbe ha permesso<br />

di riscoprire il «senso» della ricerca<br />

cristiana sul volto di Cristo. La giornata di<br />

preghiera, attraverso i salmi, e la vita,<br />

attraverso le immagini.<br />

Infine è stata presentata un'iniziativa<br />

a sostegno di un altro Paese dell'Africa,<br />

la Sierra Leone, promossa dal MASCI,<br />

la comunità scout adulti di Perugia, insieme<br />

all'AGESCI. Il suo slogan è «Convertiamo<br />

in Carità» ed aderisce al progetto<br />

della Caritas italiana per l'aiuto e il<br />

recupero dei bambini soldato in Sierra<br />

Leone. Lo scopo è quello di «riuscire a<br />

rastrellare il più alto ammontare di monete<br />

straniere dell'area euro, che dal<br />

prossimo 1° marzo saranno fuori corso<br />

— spiegano i promotori —, alfine di<br />

convertirle e destinare il ricavato alla<br />

Caritas italiana. Obiettivo secondario,<br />

ma non meno importante, è quello di<br />

lanciare un messaggio di sobrietà che inviti<br />

alla ridistribuzione delle ricchezze a<br />

favore di chi ha bisogno».<br />

Al termine della conferenza, Mons.<br />

Chiaretti ha annunciato l'iniziativa in<br />

programma per il giorno di Natale rivolta<br />

alle persone emarginate, attraverso la<br />

quale «il “santuario in cui Cristo è presente<br />

nei poveri“ sarà accanto al “santuario<br />

in cui Cristo è presente nella Parola,<br />

nell'Eucaristia e nell'Assemblea” —<br />

ha detto il Presule —. È il modo per<br />

onorare degnamente il fratello povero e<br />

se non si fa questo l'Eucaristia è dimezzata.<br />

È un gesto che ci conduce concretamente<br />

verso la “nuova evangelizzazione”<br />

indicata e auspicata dai Vescovi italiani».<br />

RICCARDO LIGUORI<br />

Milizia dell'Immacolata: convegno cristologico-mariano<br />

GENOVA Dedicazione del nuovo altare maggiore della Cattedrale<br />

Quel richiamo costante<br />

alla centralità dell'Eucaristia<br />

L’altare è il baricentro, il cuore, il<br />

punto di convergenza ideale della Chiesa,<br />

richiamo alla centralità dell’Eucaristia,<br />

memoriale dell’opera della salvezza<br />

e all’unità della Chiesa nella carità. Nei<br />

giorni scorsi, nella Cattedrale dei santi<br />

Lorenzo e Siro ha avuto luogo il rito<br />

suggestivo della dedicazione del nuovo<br />

altare. L’ultima consacrazione compiuta<br />

sotto le sue volte era avvenuta oltre<br />

mezzo secolo fa, esattamente il 18 giugno<br />

1950, per l’altare della cappella di<br />

san Giovanni Battista.<br />

«Ara del sacrificio e mensa del convito»<br />

che redime e nutre il popolo di Dio<br />

in cammino, desiderata a lungo, è stata<br />

presentata e illustrata ai numerosi fedeli<br />

che hanno partecipato alla suggestiva liturgia<br />

dal prefetto della Cattedrale,<br />

Mons. Luigi Borzone.<br />

Resa impossibile la prevista riutilizzazione<br />

dell’altare del Seicento, ha spiegato<br />

il prefetto, si è dovuto procedere ad<br />

un’opera del tutto nuova da creare sotto<br />

l’elegante e severa cupola dell’Alessi.<br />

Essenziale e bello nella nitida policromia<br />

dei marmi, al centro del pannello<br />

reca — per espressa volontà dell'Arcivescovo,<br />

Cardinale Dionigi Tettamanzi —<br />

l’immagine del pellicano, bianca su fondo<br />

scuro, riferimento al sacrificio di Cristo<br />

sulla croce. Ai lati sono gli stemmi<br />

del Papa e dell’Arcivescovo, ad esprimere<br />

l’unione al Successore di Pietro e al<br />

Pastore della Diocesi, «principio visibile<br />

e fondamento dell’unità della Chiesa<br />

particolare».<br />

Agli angoli dell’altare sono scolpite su<br />

marmo candido le figure di quattro Vescovi<br />

santi della Chiesa genovese, Siro,<br />

Valentino, Giacomo da Varazze e Tommaso<br />

Reggio, beatificato di recente. Facevano<br />

corona all’Arcivescovo, oltre al<br />

Vescovo ausiliare Mons. Alberto Tanasini,<br />

e al provicario Mons. Luigi Borzone,<br />

tutti i vicari episcopali e i canonici del<br />

Capitolo metropolitano.<br />

L’omelia del Cardinale è stata incentrata<br />

sulla riscoperta del mistero dell’altare,<br />

mentre «i gesti compiuti dal Vescovo<br />

celebrante e insieme le preghiere rivolte<br />

al Signore sono altamente eloquenti,<br />

anzi suggestivi e affascinanti: svelano<br />

il suo mistero di grazia». Esso, «simbolo<br />

di Cristo, è il centro spirituale di tutto<br />

quello che lo circonda, di questa chiesa,<br />

di quanti verranno» ed è il centro dell’azione<br />

liturgica della Chiesa. «Dunque —<br />

ha proseguito — non è una realtà semplicemente<br />

materiale e umana: è un mistero,<br />

cioè un segno di salvezza».<br />

L’Arcivescovo ha quindi ripercorso la<br />

storia della salvezza dall’Antico al Nuovo<br />

Testamento. «Già alle sue primissime<br />

origini l’uomo costruisce un altare per<br />

rispondere a Dio che era venuto a visitarlo.<br />

Esso perciò sarà, prima il memoriale<br />

di un intervento divino, poi il luogo<br />

del culto, cioè della presenza di Jahvè.<br />

E questo spiega l’importanza che l’altare<br />

assume nel culto del Tempio di Gerusalemme,<br />

la cura con cui viene descritto<br />

dal profeta Ezechiele nel quadro del<br />

Tempio futuro».<br />

E «ciò che si diceva dell’altare e della<br />

presenza di Jahvè nell’Antico Testamento<br />

vale in pienezza e novità dell’altare di<br />

Cristo, che «ha dato compimento alle<br />

molteplici figure antiche nell’unico mistero<br />

dell’altare», come dice la Preghie-<br />

BENEVENTO L'Arcivescovo Serafino Sprovieri ha indetto l'Anno Eucaristico<br />

Comunione e solidarietà: dall'ascolto<br />

alla condivisione per amore<br />

Con l'udienza papale del 5 dicembre e<br />

la Concelebrazione Eucaristica presieduta<br />

dall'Arcivescovo Serafino Sprovieri<br />

nella solennità dell'Immacolata, si è<br />

chiuso a Benevento l'Anno Bartolomeano<br />

del Discepolato.<br />

L'anno postgiubilare ha snodato una<br />

serie di qualificate iniziative spirituali e<br />

culturali che insieme a interessanti pubblicazioni<br />

storiche, pellegrinaggi, ricognizione<br />

canonica delle reliquie dell'Apostolo<br />

patrono della città e Arcidiocesi,<br />

ha visto riaperta al culto la basilica ove<br />

sono venerate le reliquie dell'«israelita<br />

senza falsità», di Cana di Galilea, approdato<br />

da Lipari, nella nostra Benevento<br />

nell'838.<br />

Si è chiuso un anno riccamente indulgenziato<br />

dal Santo Padre, che ha avuto<br />

soprattutto lo scopo di ravvivare la conoscenza<br />

e la devozione, spentasi progressivamente<br />

nell'ultimo sessantennio,<br />

all'Apostolo san Bartolomeo.<br />

Si apre tra qualche giorno un'altra fase<br />

straordinaria del cammino pastorale<br />

della Chiesa beneventana.<br />

Il giorno di Natale, in tutte le Chiese<br />

dell'Arcidiocesi, sarà letto il decreto col<br />

quale Mons. Sprovieri indice per il 2002<br />

l'Anno Eucaristico che si concluderà<br />

con la celebrazione del congresso eucaristico<br />

diocesano dal 25 maggio al 2 giugno.<br />

Nel 1938 si celebrò in Benevento il<br />

congresso catechistico diocesano. Dall'inizio<br />

del secolo scorso fino ad oggi, mai<br />

si è celebrato nella nostra diocesi un<br />

congresso eucaristico.<br />

Il tema prescelto per il congresso<br />

Chi ha presenziato alla Celebrazione<br />

tenutasi nella Basilica di san Francesco<br />

di Arezzo martedì 18 dicembre, in occasione<br />

della festa mariana dei francescani,<br />

può raccontare la gioia di un’autentica<br />

partecipazione.<br />

La musiche interpretate da Padre Ermanno<br />

Vannelli, la narrazione di Padre<br />

Giulio Renzi, impareggiabile cantore del<br />

pittore teologo Piero della Francesca,<br />

hanno rinnovato nei presenti la devozione<br />

mariana.<br />

Con questa festa la famiglia francescana<br />

intende ritornare alle proprie origini<br />

alle radici della propria tradizione che<br />

inizia con la novena natalizia, con l’ascolto<br />

contemplativo del religioso silenzio<br />

della Vergine al cospetto di Dio.<br />

«La figura profetica che dice la presenza<br />

di Dio nel popolo dell’Antico testamento<br />

è l’arca dell’alleanza, che si<br />

realizza nell’arca della Nuova Alleanza».<br />

Con queste parole Padre G. Renzi ha<br />

voluto cogliere l’ispirazione avuta dal testo<br />

sacro quando Piero della Francesca<br />

ha scelto come tema della sua icona mariana<br />

quello dell’Arca dell’Alleanza dandoci<br />

il capolavoro della Madonna del<br />

Parto. «Con delicatezza, afferma Padre<br />

Renzi, il pittore teologo ci dice: con il<br />

gesto della mano sinistra, poggiante sul<br />

studio e di fraternità si è svolta a Somma<br />

Vesuviana (Na) presso le Suore della<br />

SS.ma Trinità che vivono il loro carisma al<br />

servizio dei poveri, degli ultimi e soprattutto<br />

dei bambini abbandonati.<br />

Due importanti relazioni hanno animato i<br />

gruppi di studio. La prima è stata del prof.<br />

Gaetano Castello — Docente di Sacra<br />

Scrittura presso la Pontificia Facoltà Teologica<br />

dell’Italia Meridionale sez. San Tom-<br />

eucaristico di fine maggio è il seguente:<br />

«Eucaristia, Comunione e Solidarietà:<br />

dall'ascolto alla condivisione per<br />

amore».<br />

Sono già partite le scuole di preghiera<br />

nelle otto zone pastorali dell'Arcidiocesi.<br />

Un buon numero di schede sta guidando<br />

gli incontri formativi dei giovani, delle<br />

famiglie e dei centri di ascolto. Sarà<br />

stampato un libretto di preghiere per gli<br />

ammalati e le famiglie che i sacerdoti distribuiranno<br />

in occasione della benedizione<br />

pasquale.<br />

Un altro libretto dal titolo: «Con Maria,<br />

donna eucaristica», animerà il mese<br />

di maggio in modo unitario in tutte le<br />

120 parrocchie della Chiesa locale.<br />

In quaresima sarà letta e discussa la<br />

Lettera pastorale sul tema dell'Eucaristia<br />

che il Metropolita sta preparando.<br />

L'Eucaristia genererà più comunione<br />

tra i fratelli nella fede ma anche segni di<br />

solidarietà: apertura della nuova sede<br />

della Caritas in Piazza Orsini con mensa<br />

per i poveri, centro di accoglienza notturna,<br />

inaugurazione dell'Asilo nido di<br />

Via Firenze e carità per l'Ucraina con<br />

Tir di alimenti e indumenti diretti a<br />

Kiev.<br />

Sabato 25 maggio: solenne apertura<br />

del congresso eucaristico in cattedrale e<br />

pranzo per i poveri a cura della Caritas,<br />

giornata del buon samaritano per portatori<br />

di handicap e festa dei ragazzi. Il<br />

27: giornata degli sportivi. Il 28: giornata<br />

del mondo del lavoro, della cultura e<br />

dell'associazionismo cattolico. Il 29:<br />

giornata dei giovani. Il 30 giornata dei<br />

sacerdoti, religiosi, religiose e seminari-<br />

Arezzo: la festa dell’attesa<br />

del parto della B.V. Maria<br />

fianco, che quel bambino è suo; è un<br />

uomo nato da donna, mentre con la<br />

mano destra manifesta il mistero nascosto<br />

e atteso da secoli: il suo bambino è<br />

il Figlio di Dio, Dono del Padre all’umanità<br />

che ha bisogno di redenzione per la<br />

salvezza». Padre Renzi nel corso della<br />

sua lezione è poi passato a delineare l’ascendenza<br />

francescana rifacendosi agli<br />

studi locali di Eugenio Battisti, insigne<br />

storico d’arte, e a Don Bruno Giorni,<br />

parroco di Monterchi.<br />

Ascendenza è la caratteristica della<br />

spiritualità francescana, che sulle orme<br />

del Padre Serafico diventa preghiera e<br />

nella preghiera si sono uniti i presenti.<br />

Al termine si è voluto ricordare come<br />

san Francesco amava chiamare il Santo<br />

Natale: «Festa della Festa», da qui il richiamo<br />

a riscoprire la maternità di Maria.<br />

Nelle parole del Direttore dell’Istituto<br />

di Scienze Religiose, Mons. Tullio<br />

Cappelli, il richiamo alla gioia della vocazione<br />

attraverso la testimonianza di<br />

una clarissa che ha, con la sua preghiera,<br />

seguito la conversione della madre<br />

dal protestantesimo, evidenziando così<br />

la partecipazione alla maternità di Maria<br />

di tutto il popolo di Dio.<br />

ANDREA BARBIERI<br />

maso (Napoli) — sull’argomento Il tuo volto<br />

Signore io cerco (Sal 27, 8). La seconda<br />

è stata del prof. Alfonso Langella — Docente<br />

di Mariologia presso il medesimo<br />

Centro Teologico — sul tema Donna, ecco<br />

i tuoi figli: Maria guida sicura verso il Terzo<br />

Millennio.<br />

Suggestivi gli interventi e le testimonianze<br />

del mondo laico: il dott. Enzo Sorrentino<br />

— collaboratore del Pronto Soccorso del-<br />

sti. Il 31: giornata della riconciliazione.<br />

Il 1° giugno: giornata della famiglia. Il 2<br />

giugno: giornata conclusiva con solenne<br />

celebrazione eucaristica a Piazza Risorgimento,<br />

processione eucaristica nel<br />

centro storico. A quest'ultimo incontro<br />

interverranno tutti i sacerdoti dell'Arcidiocesi,<br />

confraternite e associazioni.<br />

Chiuderà le celebrazioni il Cardinale Joseph<br />

Ratzinger, Prefetto della Congregazione<br />

per la Dottrina della Fede. Alle diverse<br />

giornate interverranno: lo scienziato<br />

Zichichi, i Vescovi Giuseppe Agostino<br />

e Francesco Lambiasi, Mons. Bonetti e<br />

diversi testimoni dell'impegno sociale e<br />

religioso al servizio della comunione e<br />

riconciliazione tra gli uomini.<br />

Il 13 aprile: pellegrinaggio diocesano<br />

a Lanciano e Isola del Gran Sasso. Dal<br />

17 al 23 aprile: pellegrinaggio diocesano<br />

a Lourdes con gli ammalati, a cura dell'Unitalsi.<br />

Il 20 giugno: pellegrinaggio<br />

dei sacerdoti a Materdomini e Lago Laceno.<br />

Dopo l'Anno Mariano del 1999, l'Anno<br />

Giubilare del 2000 e l'Anno Bartolomeano<br />

del 2001, la Chiesa beneventana si<br />

prepara a vivere con entusiasmo l'Anno<br />

Eucaristico 2002 riconoscendo nell'eucaristia<br />

«la fonte ed il culmine della vita<br />

della Chiesa», la rivelazione più alta dell'Amore<br />

trinitario. Emerge una Chiesa<br />

desiderosa di camminare con passo svelto,<br />

facendo memoria del passato e proponendosi<br />

come profezia dell'avvenire.<br />

Gesù risorto, nell'eucaristia, si accompagna<br />

agli uomini sulle strade del mondo,<br />

lasciandosi riconoscere, come dai discepoli<br />

di Emmaus «nello spezzare il pane»<br />

(Lc 24, 35).<br />

ra di dedicazione. E «l’altare è fatto di<br />

pietra, come esige la Chiesa fin dai tempi<br />

più remoti. Ma questa pietra è segno<br />

di Cristo, in quanto essa rimanda alla<br />

roccia da cui Mosè fece scaturire l’acqua<br />

per dissetare il popolo nel deserto.<br />

L’apostolo Paolo commenta: «E quella<br />

roccia era il Cristo» (1 Cor 10, 4). L’acqua<br />

di Mosè è annuncio profetico di<br />

quella donata da Gesù e che diviene in<br />

chi la beve «sorgente di acqua che zampilla<br />

per la vita eterna» (Gv 4, 14); è<br />

simbolo dei «fiumi d’acqua viva» che<br />

sgorgano dal seno di Gesù», ossia «il sacramento<br />

della Chiesa e tutta l’economia<br />

sacramentale, specie il battesimo e<br />

l’Eucaristia». E ancora: l’altare di pietra<br />

è simbolo di Cristo, in quanto rimanda<br />

a Cristo «pietra viva, rigettata dagli uomini,<br />

ma scelta e preziosa davanti a<br />

Dio», «pietra angolare» dell’edificio spirituale<br />

che è la sua Chiesa costruita con<br />

«pietre vive». Così l’altare deve diventare<br />

per tutti un invito forte a porre Cristo<br />

come unico e indistruttibile fondamento<br />

delle nostre comunità cristiane e delle<br />

nostre stesse vite».<br />

Il Cardinale Tettamanzi ha infine concluso<br />

con due inviti: «Il primo, ad avere<br />

sempre una grande venerazione per<br />

l’altare, e dunque attenzione, rispetto,<br />

amore, cura, devozione, ordine, pulizia,<br />

ricerca del bello». E il secondo: «a non<br />

dimenticare mai che il vero altare spirituale»<br />

che il Signore ama e cerca e<br />

chiede a tutti noi, è il nostro cuore».<br />

GRAZIELLA MERLATTI<br />

Napoli: Santa Messa<br />

per la riapertura<br />

della Basilica<br />

di s. Paolo Maggiore<br />

dei Padri Teatini<br />

Nel pomeriggio di sabato 22 dicembre<br />

l'Arcivescovo di Napoli,<br />

Cardinale Michele Giordano presiede<br />

la solenne Concelebrazione<br />

Eucaristica in occasione della riapertura<br />

della Basilica di san Paolo<br />

Maggiore dei Padri Teatini. Si<br />

tratta di un evento nella vita spirituale,<br />

sociale e culturale della città.<br />

I Padri Teatini che fin dal XVI<br />

secolo qui svolgono la loro missione<br />

di fede, hanno voluto per l'occasione<br />

questa solenne concelebrazione<br />

liturgica con la partecipazione<br />

di tutte le autorità.<br />

Dopo i terremoti, il passaggio<br />

degli eserciti napoleonici, la successiva<br />

formazione dello Stato<br />

unitario e le devastazioni dei bombardamenti<br />

della Seconda Guerra<br />

Mondiale, da vari anni si sta operando<br />

fattivamente per il recupero<br />

del complesso monumentale.<br />

In questi mesi, inoltre, c'è un<br />

impegno affinché l'intera area, insieme<br />

al fondo antico della biblioteca<br />

dei Padri Teatini — attualmente<br />

nei depositi di Palazzo Reale<br />

— si apra alla fruizione storica,<br />

culturale e religiosa dei napoletani<br />

e dei visitatori.<br />

L'Associazione «Le Colonne del<br />

Decumano», d'intesa con l'Istituto<br />

di ricerca Musicaimmagine inaugura<br />

in questa festosa occasione il<br />

progetto «Venite Pastores» articolato<br />

in una serie di appuntamenti<br />

che restituiscono un'immagine<br />

sempre più completa della bellezza<br />

del luogo.<br />

La «luce di Betlemme»<br />

in ogni famiglia di Trento<br />

La «luce di Betlemme» è una tradizione<br />

nata in Austria nel 1986. Da allora,<br />

nei giorni precedenti il Natale, un ragazzino<br />

accende una lanterna attingendo la<br />

fiamma alla lampada a olio che arde perennemente<br />

nella grotta della Natività.<br />

Da Betlemme la lanterna accesa viene<br />

trasportata in aereo in Austria da dove<br />

— con la collaborazione delle ferrovie<br />

— raggiunge vari paesi europei.<br />

A Trento la luce è stata accolta nel<br />

corso di una veglia di preghiera organizzata<br />

dall'Agesci con la collaborazione<br />

del Centro Missionario diocesano, dell'Ufficio<br />

diocesano per l'Ecumenismo, e<br />

dell'Ufficio diocesano della Pastorale Migranti;<br />

presieduta in Cattedrale dall'Arcivescovo<br />

Luigi Bressan; e partecipata da<br />

rappresentanti dei popoli cristiani presenti<br />

nel Trentino, provenienti da Argentina,<br />

Brasile, Cile, Colombia, Ecuador,<br />

Etiopia, India, Kenya. Moldavia, Mozambico,<br />

Nigeria, Perù, Polonia, Santo<br />

Domingo, Sinti, Sudan, Tanzania, Togo,<br />

Ucraina, Uganda.<br />

L'annuncio degli angeli «Pace agli uomini<br />

di buona volontà» è stato proclamato<br />

in quindici lingue.<br />

Alcuni rappresentanti, poi, sono saliti<br />

sul presbiterio per accendere ceri e lanterne<br />

a petrolio alla luce di Betlemme.<br />

l’Ospedale Cardarelli di Napoli — ha raccontato<br />

il suo vissuto teologale nell’ambito<br />

del mondo ospedaliero sofferente; il dott.<br />

Ermanno dell’Omo — Primario all’Ospedale<br />

di Larino (Cb) — ha parlato di un’esigenza<br />

radicale che deve animare tutto il<br />

percorso spirituale dei cristiani. Tra canti,<br />

momenti di gioia e di fraternità, la giornata<br />

si è conclusa con la celebrazione dell’Eucaristia<br />

presieduta dall’Arcivescovo Beniamino<br />

Depalma, Vescovo di Nola.<br />

BOUTROS NAAMAN<br />

Hanno fatto festa insieme piccoli e grandi,<br />

dentro e fuori la Cattedrale, mentre<br />

la luce veniva portata anche a un bimbo<br />

di Betlemme presente nell'Auditorium.<br />

Nel corso della veglia, Mons. Bressan,<br />

dopo aver invitato a considerarsi un'unica<br />

famiglia, ha invitato a non farsi prendere<br />

dalla paura e dallo sconforto per la<br />

situazione internazionale: «Dobbiamo essere<br />

uomini che guardano avanti, che<br />

hanno speranza». E ancora: «Dire “Lasciate<br />

che una parte venga eliminata”<br />

non è un discorso cristiano». «Sii tu<br />

stesso luce, pace e progresso per tutti»,<br />

ha concluso Mons. Bressan. Unico requisito<br />

per partecipare alla staffetta è<br />

credere nella pace e nella fratellanza. E<br />

l'indicazione a fare in modo che la luce<br />

resti accesa. Fino all'Epifania serve a ricordare<br />

che la pace richiede attenzione<br />

e vigilanza, deve essere costantemente<br />

alimentata, si può diffondere solo attraverso<br />

un impegno quotidiano.<br />

La luce — entro la notte di Natale —<br />

dovrebbe raggiungere il maggior numero<br />

possibile di persone attraverso parrocchie,<br />

comunità di religiosi e religiose,<br />

associazioni cattoliche, famiglie, scuole,<br />

case di riposo, ospedali.<br />

ARMANDO COSTA

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