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PAGINA<br />
6 .<br />
<strong>L'OSSERVATORE</strong> <strong>ROMANO</strong> Sabato 29 Dicembre 2001<br />
Sono volontari, soprattutto giovani, coloro<br />
che hanno preparato e servito il pranzo<br />
di Natale nella cattedrale di San Lorenzo<br />
di Perugia, offerto dall'Arcivescovo alle<br />
persone bisognose ed emarginate accolte<br />
e seguite durante l'anno nelle opere-segno<br />
della Caritas, in altre strutture caritative<br />
diocesane ed anche assistenziali delle<br />
istituzioni pubbliche e del privato sociale.<br />
Tra i commensali (più di 300) anche<br />
coloro che si rivolgono ai centri di ascolto<br />
Caritas diocesano e parrocchiali per ave-<br />
Nuovi documenti in un libro curato dalla commissione diocesana per l'ostensione<br />
La Sacra Sindone: pellegrini<br />
e scienziati alla ricerca di un Volto<br />
MARCO BONATTI<br />
Un’epoca come l’attuale si è abituata<br />
a celebrare con entusiasmo (spesso mal<br />
riposto) i progressi e i successi della<br />
scienza; ma ci si è accorti da tempo che<br />
nella stessa spirale del progresso tecnologico<br />
si avvitano e crescono domande<br />
sempre nuove (etiche, ma non solo),<br />
che lasciano intatto il mistero. La Sindone<br />
di Torino si conferma come un «segno<br />
di contraddizione» emblematico rispetto<br />
ai progressi della scienza. Nel<br />
corso dell’ultimo secolo il Lenzuolo che,<br />
secondo la tradizione, ha avvolto il corpo<br />
di Gesù nel sepolcro, è stato oggetto<br />
di indagini scientifiche di ogni genere,<br />
ma si è ben lontani dall’averne svelato i<br />
segreti; anzi, le domande su come si sia<br />
formata l’immagine sul lino sembrano<br />
avere trovato solo conferme negative:<br />
non è un dipinto né un calco, non è ricavata<br />
per bruciatura del tessuto, è distinta<br />
e diversa dalle macchie di sangue...<br />
Le domande della scienza hanno poi<br />
fatto da «traino» alle domande della fede,<br />
e sulla fede: la Sindone era rimasta<br />
per secoli confinata tra le «reliquie di<br />
corte», esposta soprattutto in occasione<br />
dei matrimoni e delle feste di Casa Savoia:<br />
ma nell’ultimo secolo le ostensioni<br />
pubbliche hanno moltiplicato l’attenzione<br />
verso quel Volto e quell’immagine<br />
che testimonia in modo così impressionante<br />
i segni della Passione del Signore<br />
così come sono descritti dai Vangeli.<br />
Nella recente «stagione delle ostensioni»,<br />
Trento: istituito<br />
un corso<br />
di dottorato<br />
in scienze religiose<br />
Un dipartimento funzionale per alta<br />
formazione in studi religiosi e teologici è<br />
stato avviato a Trento presso l'Istituto di<br />
cultura-istituto di scienze religiose. Si<br />
tratta di un primo corso della durata di<br />
tre anni in via sperimentale denominato<br />
«Progetto DHERST» che tende a mettere<br />
le scienze religiose e teologiche al<br />
centro di un impegno culturale e scientifico<br />
di alta qualità, il cui soggetto è la<br />
comunità civile nella sua più articolata<br />
configurazione.<br />
Il progetto si rivolge ad un numero<br />
mirato di candidati ai quali garantire,<br />
mediante l'assegnazione di una borsa di<br />
studio triennale, lo svolgimento di un ciclo<br />
di dottorato presso istituzioni universitarie<br />
non italiane che già conferiscono<br />
tale grado.<br />
Il bando di concorso è già stato reso<br />
pubblico con il termine del prossimo 18<br />
febbraio per l'ammissione delle domande<br />
di partecipazione. Nell'opera di selezione<br />
si porrà particolare attenzione anche<br />
all'inserimento di giovani non italiani,<br />
in particolare provenienti dall'Europa<br />
dell'Est mirando in questo modo a sottolineare<br />
la dimensione internazionale<br />
dell'iniziativa e a sottolineare il ruolo di<br />
cerniera che Trento può assumere tra le<br />
diverse tradizioni culturali e i differenti<br />
ambiti geografici, soprattutto della Mitteleuropa.<br />
Si intende anche suscitare<br />
una serie di interventi coordinabili con<br />
le sedi universitarie circostanti ed estere<br />
dove risiederanno i dottorandi.<br />
M.M.<br />
conclusasi ad ottobre 2000, oltre quattro<br />
milioni di persone sono venute pellegrine,<br />
da ogni parte del mondo, a contemplare<br />
quel Volto.<br />
Il libro uscito in questi giorni gioca,<br />
fin dal titolo, sulla dialettica tra senso<br />
religioso e ricerca scientifica che ha caratterizzato<br />
la «riscoperta» della Sindone<br />
nel ’900: «Le due facce della Sindone.<br />
Pellegrini e scienziati alla ricerca di un<br />
volto». Il volume è curato dalla Commissione<br />
diocesana per l’ostensione, in<br />
collaborazione con gli enti locali e l’associazione<br />
piemontese delle Fondazioni<br />
Casse di risparmio. È dedicato a Giovanni<br />
Paolo II, «padre e maestro», che venne<br />
pellegrino alla Sindone il 24 maggio<br />
1998. Nell’omelia di quel giorno, di fronte<br />
al Telo, lo stesso Pontefice tornò sul<br />
«mistero» della Sindone, sul suo essere<br />
formidabile sfida all’intelligenza ma —<br />
soprattutto — «specchio del Vangelo,<br />
icona delle sofferenze dell’innocente, immagine<br />
di impotenza ma anche immagine<br />
dell’amore di Dio».<br />
Il volume non è semplicemente il ricordo<br />
della stagione delle ostensioni:<br />
contiene la documentazione, pubblicata<br />
per la prima volta, di un lavoro d’indagine<br />
compiuto al termine dell’esposizione<br />
del 2000, e riguardante la scansione<br />
fotografica del «retro» del Telo: il lato<br />
che nessuno aveva più visto dopo l’incendio<br />
del 1532, quando le Clarisse di<br />
Chambéry cucirono il lino della Sindone<br />
su un telo d’Olanda per rafforzarne la<br />
tenuta e la consistenza. Le riprese dello<br />
scanner nel novembre 2000 confermano<br />
che il retro del telo sindonico non reca<br />
traccia d’immagine, mentre sono presenti<br />
le colature del sangue in corrispondenza<br />
delle ferite. La serie completa delle<br />
nuove immagini, la cui ripresa è stata<br />
autorizzata dal Custode Pontificio Card.<br />
Severino Poletto, Arcivescovo di Torino,<br />
verrà messa a disposizione degli studiosi<br />
in una prossima pubblicazione.<br />
Nel libro viene presentata inoltre per<br />
la prima volta una nuova serie completa<br />
di immagini fotografiche del Telo, riprese<br />
sempre dopo l’ostensione del Giubileo;<br />
la documentazione fotografica è<br />
corredata dagli interventi degli esperti<br />
che hanno eseguito i rilievi. Merita ricordare,<br />
in particolare, Paolo Soardo,<br />
dell’Istituto Elettrotecnico nazionale<br />
«Galileo Ferraris» di Torino e Metchild<br />
Fleury Lemberg, esperta di tessuti, già<br />
direttrice del museo Abegg di Berna; il<br />
prof. Soardo ha preparato e realizzato<br />
la scannerizzazione del retro del telo; la<br />
prof. Fleury Lemberg è intervenuta in<br />
più occasioni sul sistema delle cuciture:<br />
dal 1998, infatti, la Sindone viene conservata<br />
distesa e non più arrotolata, per<br />
evitare che le pieghe createsi sul telo<br />
rendano si approfondiscano (Ora la Sindone<br />
è stata sistemata, sempre all’interno<br />
del Duomo di Torino, in una nuova<br />
teca che dovrebbe fornire le migliori<br />
condizioni di conservazione e ogni garanzia<br />
di sicurezza). È l’immagine il<br />
cuore del mistero: quel Volto composto<br />
nella morte, custodisce altri segreti, meno<br />
importanti ma non del tutto inutili,<br />
che rappresentano una sfida per la<br />
scienza contemporanea.<br />
Pranzo natalizio in Cattedrale per i poveri di Perugia<br />
re un aiuto non sempre materiale, come<br />
nel periodo natalizio quando chiedono di<br />
essere accolti per non vivere in solitudine<br />
questo momento di festa.<br />
Per stare accanto a tutti loro, una cinquantina<br />
di ragazzi e ragazze della Caritas,<br />
della Pastorale giovanile e degli<br />
Scout Agesci, hanno rinunciato al tradizionale<br />
pranzo di Natale in famiglia per servire<br />
il prossimo.<br />
Come è consuetudine, è stata la Caritas<br />
ad occuparsi dell'organizzazione del pranzo<br />
di Natale, preparato dai volontari nella<br />
vicina mensa comunale messa a disposizione<br />
dal sindaco di Perugia.<br />
Anche la solidarietà dei perugini, come<br />
ogni anno, non si è fatta attendere, infatti,<br />
sono già giunte offerte di dolci, spumanti<br />
e quant'altro.<br />
Prima di sedersi a tavola con l'Arcive-<br />
scovo, i suoi ospiti hanno partecipato alla<br />
Messa solenne nella Cattedrale addobbata<br />
da piante e fiori, al termine della quale<br />
si è consumato il pranzo che è stato allietato<br />
da musica classica e sacra della tradizione<br />
natalizia. La tavola è stata unica<br />
ed illuminata da un gioco di luci per creare<br />
un'atmosfera familiare, perché hanno<br />
voluto che fosse realmente un vero pranzo<br />
in «famiglia».<br />
R. L.<br />
Un ricordo della beata napoletana nell'anniversario della morte<br />
Caterina Volpicelli: umile<br />
Ancella del Sacro Cuore<br />
EUGENIO<br />
RUSSOMANNO<br />
Caterina Volpicelli, napoletana,<br />
fondatrice delle Ancelle<br />
del Sacro Cuore, è stata<br />
proclamata Beata da Giovanni<br />
Paolo II il 29 aprile di<br />
quest’anno. Nata a Napoli<br />
nel 1839, il cammino terreno<br />
della Volpicelli si conclude<br />
nella stessa città il 28 dicembre<br />
1894. Approssimandosi<br />
la data della ricorrenza<br />
della sua dipartita, dedichiamo<br />
alla Beata Caterina<br />
Volpicelli uno spazio della<br />
nostra memoria.<br />
Apprezzava le lettere, la<br />
musica, le lingue straniere,<br />
amava la vita del mondo<br />
con le sue bellezze.<br />
L'esercizio<br />
del mese mariano<br />
Ma per lei vivere il mon-<br />
do non significava rinnega-<br />
de Montaignac, direttrice delle zelatrici<br />
del Sacro Cuore di Montlucon, che considerava<br />
sua madre spirituale e superiora.<br />
Conobbe il Beato Bartolo Longo, al<br />
quale rimase legata da grande amicizia.<br />
Soprattutto, il 19 settembre 1854, ricorrenza<br />
della festa di san Gennaro, a<br />
Napoli la quindicenne Caterina Volpicel-<br />
li incontra il Beato Ludovico da Casoria.<br />
Lei stessa avrebbe descritto il fatto come<br />
un avvenimento, «un tratto singolare<br />
di Grazia preveniente, di carità e di predilezione<br />
del Sacro Cuore innamorato<br />
delle miserie della Sua serva».<br />
Il Beato Ludovico le indicò come scopo<br />
della sua vita il culto del Sacro Cuo-<br />
Aversa: il Giubileo in onore della Madonna di Loreto e l'inizio della visita pastorale<br />
Due esperienze di fede vissute con grande intensità<br />
Cagliari: l'annuale Assemblea generale delle Superiore delle Case religiose della Sardegna<br />
Chiamate a servire, ad animare e a promuovere la comunione<br />
Si è tenuto recentemente a Cagliari,<br />
presso la Casa delle Figlie della Carità in<br />
via Falconi, l'annuale Assemblea Generale<br />
delle Superiore delle Comunità religiose<br />
della Sardegna, convocata dalla<br />
Presidente regionale dell'Usmi (Unione<br />
Superiore Maggiori Italiane), M. Maria<br />
Daniela Cubadda, Superiora Generale<br />
delle Figlie di s. Giuseppe di Genoni.<br />
Tema delle riflessioni, proposte dal P.<br />
Giampietro De Paoli, dei Padri Stimmatori<br />
è stato: «La responsabile di Comunità<br />
chiamata a servire, ad animare, a<br />
promuovere comunione». Il tema, ha<br />
detto la M. Cubadda nel saluto introduttivo,<br />
è in sintonia con quanto il Santo<br />
Padre Giovanni Paolo II disse nell'ultimo<br />
incontro dell'Unione Internazionale delle<br />
Superiori Generali: «nell'arricchente diversità<br />
dei vostri carismi nella Chiesa, vi<br />
unisce in un cuor solo l'anelito dell'Apostolo<br />
Paolo: Charitas Christi urget nos.<br />
In questo mondo lacerato da contraddizioni,<br />
vi proponete, nella vostra identità<br />
di donne, di essere presenza viva della<br />
tenerezza e della misericordia di Dio.<br />
Solo in forza della carità di Cristo le Comunità<br />
religiose possono rispondere efficacemente<br />
alle sfide del mondo moderno...».<br />
«Da ciò è evidente — ha prose-<br />
guito la M. Cubadda — la sintonia del<br />
tema scelto per questo nostro incontro:<br />
la comunione e per essa, per la sua<br />
animazione e crescita, quanto le responsabili<br />
delle comunità debbano adoperarsi».<br />
L'ardua bellezza del tema è stata anticipata<br />
dalla Madre Presidente, che ha<br />
proseguito dicendo: «La comunione ha<br />
la sua fonte nell'amore trinitario e lo<br />
sguardo interiore del nostro cuore deve<br />
essere posto su questo mistero che abita<br />
in noi in forza del battesimo e che nella<br />
consacrazione religiosa abbiamo scelto e<br />
voluto, dandogli il primato su ogni altra<br />
possibile scelta. Sì, la scelta di Dio Amore,<br />
di Dio Relazione, di Dio Trinità coinvolge<br />
tutta la nostra vita nella sua stessa<br />
dinamica di amore ed unità. Non possiamo<br />
appartenere a un Dio di comunione<br />
se non viviamo la comunione; rendiamo<br />
partecipi gli altri di questa comunione,<br />
esprimendola concretamente nella<br />
vita. È questo un aspetto fondamentale<br />
della nostra consacrazione. L'USMI<br />
della Sardegna ha scelto questo tema<br />
per la programmazione di questo anno,<br />
e dunque anche il convegno di tutte le<br />
religiose, nel prossimo mese di aprile,<br />
seguirà questa fondamentale tematica».<br />
ERNESTO RASCATO<br />
Grandi esperienze di fede e di impegno pastorale sta<br />
vivendo la comunità ecclesiale di Aversa. Dopo il Convegno<br />
diocesano di settembre, con la presenza del<br />
Card. Joseph Ratzinger, Prefetto della Congregazione<br />
per la Dottrina della Fede — che ha illustrato l’ecclesiologia<br />
del Concilio Vaticano II — la Chiesa aversana ha<br />
vissuto con grande intensità di preghiera e di partecipazione,<br />
il «Giubileo Lauretano» e l’avvio della visita pastorale.<br />
Il Giubileo in onore della Madonna di Loreto si celebra<br />
annualmente, dal 1630, nella Cattedrale di Aversa.<br />
In verità, il culto della Vergine di Loreto, nella diocesi<br />
normanna è antichissimo; la prima testimonianza storica<br />
risale al momento della fondazione della Confraternita<br />
laicale «S. Maria di Loreto», registrata il 1° settembre<br />
1583, eretta nella chiesa di S. Antonio dei Frati Minori<br />
Conventuali di Aversa.<br />
La storia del santuario lauretano nel Duomo ha origine<br />
con il Vescovo Carlo I Carafa (durata dell’episcopato:<br />
1616-1644), il quale, ritornando dalla Germania come<br />
Legato Pontificio, si fermò a Loreto per venerare la<br />
S. Vergine e fece erigere il tempietto, che ora ammiriamo<br />
nel braccio settentrionale del transetto, su progetto<br />
dell’aversano Giuseppe Di Maio; una copia di quello piceno.<br />
Dal 1637 la B.V. Lauretana è patrona della città.<br />
Molti Pontefici concessero privilegi e indulgenze, fino<br />
all’istituzione dello straordinario «Giubileo Lauretano»,<br />
che si celebra dal 21 novembre al 10 dicembre, festa<br />
della traslazione della Santa Casa.<br />
Quest’anno il Giubileo aversano, riscoperto nella sua<br />
valenza ecclesiale e spirituale, ed in coincidenza con<br />
l’avvio della visita pastorale, si è manifestato come intensa<br />
esperienza di preghiera e di comunione, visibilmente<br />
percepibile anche nei numerosi pellegrinaggi organizzati<br />
dalle novantacinque parrocchie delle zone pastorali,<br />
dando volto al senso di appartenenza alla Chiesa<br />
particolare.<br />
Le celebrazioni hanno visto il coinvolgimento delle<br />
grandi realtà ecclesiali e delle piccole comunità: Capitolo<br />
Cattedrale e intero Presbiterio, Seminario Diocesano,<br />
Cappella Musicale Lauretana, Religiosi e Religiose, Mo-<br />
Il P. De Paoli ha trattato la tematica<br />
in tre sue relazioni: 1) La responsabile<br />
di comunità chiamata a servire, animare,<br />
promuovere la Comunione; 2) Natura<br />
e volto cristiano del servizio d'autorità<br />
— guidare la Comunità al compimento<br />
della volontà di Dio; 3) Modalità di<br />
mediazione nel servizio di responsabilità.<br />
Ha spaziato dalla dogmatica all'ascetica,<br />
dalla psicologia alla pedagogia, dal<br />
diritto canonico alla precettistica della<br />
vita religiosa in comunità, con serena<br />
padronanza della materia, illuminando<br />
da maestro ed incoraggiando da padre.<br />
Ha evidenziato la problematica attuale<br />
del passaggio e della novità nel servizio<br />
di responsabilità oggi; ha illustrato le<br />
modalità della mediazione nel servizio di<br />
responsabilità; ha presentato la comunità<br />
nella realtà del dialogo della storia<br />
della salvezza, in Cristo, nella Chiesa,<br />
nello Spirito, indicando come fonte di<br />
autorità e livelli di obbedienza il Vangelo,<br />
la Regola, il superiore; ha ricordato<br />
la discussione critica in cui era finito nei<br />
decenni trascorsi l'esercizio dell'autorità<br />
per l'emergere della sensibilità democratica<br />
pervasa dal desiderio d'autonomia e<br />
ha sottolineato che si è cercato d'instaurare<br />
un nuovo stile di governo caratte-<br />
rizzato da partecipazione, sussidiarietà,<br />
rispetto; ha prospettato un «andare oltre»,<br />
ricordando che il superiore deve<br />
percorrere le vie attraverso le quali si<br />
manifesta la volontà di Dio, e perciò deve<br />
ascoltare la vita con le sue situazioni<br />
e le sue esigenze. Ha poi delineato stili<br />
auspicabili di autorità e di obbedienza;<br />
ha esortato a fondare le motivazioni dell'esercizio<br />
dell'autorità e dell'obbedienza<br />
in quello che è autentico, nell'alleanza<br />
di Dio col suo popolo, la comunità e la<br />
singola persona; ha chiaramente esplicitato<br />
che il dialogo autorità-obbedienza è<br />
fondamentalmente un carisma di comunione<br />
che qualifica la persona consacrata<br />
nel suo essere e nel suo operare; ha<br />
fatto riferimento al Codice di Diritto canonico<br />
e al Decreto conciliare Perfectae<br />
Charitatis che lo ispira; ha precisato in<br />
tre verbi chiave come formarsi al servizio<br />
di comunione: conoscere, amare,<br />
servire; infine ha sottolineato che non<br />
solo il superiore, ma tutta la comunità<br />
deve sentirsi impegnata nel coraggio del<br />
difficile dono della vita consacrata.<br />
La Giornata ha avuto il suo vertice<br />
spirituale nella Santa Messa, presieduta<br />
dal Vicario Generale di Cagliari Mons.<br />
Gianni Spiga.<br />
GIOVANNI MARIA COSSU<br />
vimenti e Aggregazioni Laicali, tutte coinvolte come per<br />
il grande Giubileo del 2000. Il Vescovo diocesano, l’Arcivescovo<br />
Mario Milano ha presieduto varie Liturgie,<br />
mentre il conterraneo Card. Crescenzio Sepe, Prefetto<br />
della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli,<br />
ha celebrato la solenne Eucaristia di ringraziamento per<br />
i frutti della «Terra di Lavoro», organizzata dalla Coldiretti<br />
della provincia di Caserta. Moltissimi fedeli hanno<br />
avuto la possibilità e l’occasione di lucrare l’indulgenza<br />
plenaria, concessa per tali circostanze, fin dal 1752, da<br />
Papa Benedetto XIV. Un dono fatta alla diocesi dalla<br />
Sede Apostolica a seguito della forte devozione alla Madonna<br />
di Loreto. Quest’anno la Sacra Penitenzieria<br />
Apostolica, su richiesta dell’Arcivescovo-Vescovo Mario<br />
Milano, ha concesso di poter lucrare l’indulgenza plenaria<br />
durante il periodo giubilare, oltre ai giorni di apertura<br />
e chiusura, anche un giorno scelto dai singoli fedeli<br />
(Decreto 18-10-2001).<br />
Con la stagione liturgica dell’Avvento, il Vescovo ha<br />
iniziato la santa visita pastorale «evento di grazia, che il<br />
Signore ci concede di compiere all’inizio di questo secolo<br />
XXI e del terzo millennio nell’ottica del Concilio Vaticano<br />
II, secondo l’autorevole e profetica indicazione<br />
del Papa Giovanni Paolo II».<br />
La prima santa visita della diocesi conosciuta nei documenti<br />
dell’Archivio Storico Diocesano, risale al 1542,<br />
con il Vescovo Fabio Colonna (durata dell'episcopato:<br />
1542-1554), l’ultima cronologicamente è quella del 1971,<br />
realizzata dal vescovo Antonio Cece (durata dell'episcopato:<br />
1964-1980).<br />
Per la Chiesa del Concilio Vaticano II, la visita pastorale<br />
costituisce non solo un obbligo giuridico, ma soprattutto<br />
un’esigenza del Pastore di vedere, conoscere,<br />
per guidare saggiamente il gregge di Dio. La visita non<br />
è un’inchiesta burocratica; è un atto di apostolato, un<br />
servizio pastorale, animato dalla carità. La Costituzione<br />
dogmatica sulla Chiesa «Lumen gentium» al paragrafo<br />
n. 27, ne suggerisce il modello: «Il Vescovo, mandato<br />
dal Padre di famiglia a governare la sua famiglia, tenga<br />
innanzi agli occhi l’esempio del buon Pastore».<br />
Per Monsignor Milano la prima visita del Terzo millennio<br />
«è un evento di grazia per rinnovare la fede del<br />
Popolo di Dio, affidato alle cure pastorali<br />
del Successore degli Apostoli; per rifondare<br />
la fede nel nostro territorio; per<br />
aprire la nostra Chiesa ai segni dei tempi,<br />
sulle orme dell’apostolo Paolo; e<br />
vuole essere un incontro del Pastore con<br />
le comunità dei fedeli; un evento-dono<br />
di grazia del Signore per riscoprire la<br />
propria vocazione ecclesiale e per aprirsi<br />
più generosamente alla missione evangelizzatrice<br />
in un tempo difficile». Una<br />
missione per risvegliare nelle coscienze<br />
di tutti — ministri ordinati, persone<br />
consacrate, laici — la propria identità di<br />
battezzati. Con questo intento di risveglio<br />
spirituale e nello stile improntato alla<br />
semplicità evangelica, il programma<br />
del Presule aversano prevede un fitto calendario<br />
— con una durata triennale<br />
della visita secondo l’ordine degli otto<br />
vicariati zonali, nei 29 comuni tra la<br />
provincia di Napoli e quella di Caserta:<br />
vicariato di Caivano, Casal di Principe,<br />
Frattamaggiore, Trentola-Ducenta, Sant’Antimo,<br />
Casaluce, Giugliano in Campania,<br />
Aversa.<br />
Alla conclusione del Giubileo Laureano,<br />
il Vescovo ha invitato tutti i fedeli<br />
della Diocesi a pregare incessantemente<br />
per la conversione del mondo e per la<br />
Pace universale; e per questo evento di<br />
grazia pastorale invocando la «stella della<br />
nuova Evangelizzazione» Maria: «A<br />
Te Vergine Maria, Madre di Cristo e<br />
della Chiesa, affidiamo l’evento di grazia<br />
della visita pastorale perché sia tu a preparare<br />
i cuori dei tuoi figli all’incontro<br />
gioioso con il tuo Figlio Gesù, Salvatore<br />
di tutti gli uomini, ieri, oggi e sempre».<br />
re Dio: fin dal 1853, aveva<br />
appena quattordici anni, si<br />
impegnava nell’esercizio del<br />
mese mariano.<br />
Una vera vita cristiana<br />
comincia per lei con un<br />
susseguirsi di incontri, incontri<br />
normali ed eccezionali.<br />
Cristo aveva la forma<br />
di un incontro umano. La<br />
saggia Margherita Salatino,<br />
futura fondatrice delle Suore<br />
Francescane Elisabettine<br />
Bigie, avrebbe trasmesso a<br />
Caterina l’amore per le lettere<br />
e l’arte, il teatro e la<br />
danza.<br />
Un cristianesimo<br />
vissuto<br />
Il padre gesuita Antonio<br />
Cercià e il barnabita Leonardo<br />
Matera furono per lei<br />
esemplari testimonianze di<br />
cristianesimo vissuto. Per<br />
sette anni fu in corrispon-<br />
denza epistolare con Luisa<br />
re, e la predisse «pescatrice di anime in<br />
mezzo al secolo», ossia nella società, nel<br />
mondo laico d’allora.<br />
Le ripeteva: «Il Cuore di Gesù, Caterina,<br />
questa è l’opera tua». Il 2 febbraio<br />
1862 la Volpicelli si consacrava in modo<br />
solenne al Sacro Cuore.<br />
Dopo pochi anni redigeva i tre volumi<br />
del «Libro d’oro del Sacro Cuore della<br />
Diocesi di Napoli», che testimoniava di<br />
ben quattromila famiglie consacrate al<br />
Sacro Cuore. Intanto riuniva in casa sua<br />
un piccolo gruppo di amiche, accomunate<br />
dalla stessa devozione. Ma erano<br />
tempi difficili per il cattolicesimo: nel<br />
1861 era nato il nuovo Stato italiano, di<br />
stampo piemontese, massonico ed anticattolico,<br />
con ogni intenzione di sfruttare<br />
il Mezzogiorno e piegare il Cattolicesimo.<br />
Le riunioni in casa Volpicelli caddero<br />
in sospetto della polizia e la Beata fu<br />
perseguitata. Nel 1870 la piccola comunità<br />
si stabilì definitivamente nel Palazzo<br />
Petrone alla Salute, a Napoli, dove<br />
fu anche edificata una chiesetta, la prima<br />
chiesa di Napoli dedicata al Sacro<br />
Cuore.<br />
Il 1° luglio 1874 Caterina Volpicelli<br />
fondava ufficialmente l’Istituto delle Ancelle<br />
del Sacro Cuore, «per far rinascere<br />
nei cuori, nelle famiglie e nella società<br />
l’amore per Gesù Cristo».<br />
Pescatrice<br />
d'anime<br />
La Volpicelli, che come si è detto<br />
amava il mondo e le sue bellezze e che<br />
il Beato Ludovico da Casoria aveva esortato<br />
come «pescatrice di anime in mezzo<br />
al secolo», diede alla sua istituzione<br />
«forme accettabili dalla moderna società»:<br />
non prescrisse abito particolare o<br />
contrassegno, tranne un piccolo Crocifisso,<br />
e volle che anche i laici potessero<br />
far parte dell’Istituto, rimanendo nelle<br />
proprie famiglie e nel proprio stato.<br />
In pochi anni eresse nella diocesi napoletana<br />
ottanta associazioni della Lega<br />
del Cuore, aprì un’orfanotrofio, fondò<br />
una biblioteca circolante, costituì l’associazione<br />
delle Figlie di Maria, affidandone<br />
la guida alla Venerabile Maria Rosa<br />
Carafa Traetto, aprì altre case: a Napoli,<br />
a Ponticelli, a Minturno, a Meta di Sorrento,<br />
a Roma.<br />
Caterina Volpicelli e la sua opera di<br />
devozione al Sacro Cuore hanno veramente<br />
segnato «l’inizio di una pagina<br />
decisiva — quasi una svolta — nella storia<br />
di questa devozione a Napoli e nel<br />
Mezzogiorno».<br />
A Gallarate<br />
mostra fotografica<br />
sul beato Padre Pio<br />
da Pietrelcina<br />
Ha avuto un grande successo la<br />
mostra fotografica dedicata al<br />
beato Padre Pio da Pietrelcina organizzata<br />
recentemente a Gallarate,<br />
in provincia di Varese.<br />
Nei sette giorni in cui la mostra<br />
è rimasta aperta al pubblico migliaia<br />
di visitatori hanno sfilato<br />
dinnanzi alle 390 immagini inedite<br />
di Padre Pio, opera di Elia Stelluto,<br />
fotografo personale del beato,<br />
esposte per la prima volta in Italia.<br />
A latere della mostra si è svolta<br />
una Tavola Rotonda sull'opera del<br />
frate di Pietrelcina svoltasi sempre<br />
all'Aloisianum di Gallarate. La Tavola<br />
Rotonda è stata moderata da<br />
Monsignor Alberto Boldorini.