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L'OSSERVATORE ROMANO

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<strong>L'OSSERVATORE</strong><strong>ROMANO</strong><br />

.<br />

ViadelPellegrino00120CITTÀDELVATICANO-Segreteria<br />

di Redazione 0669883461/0669884442 - fax 0669883675<br />

Servizio fotografico 0669884797 - Marketing e Diffusione<br />

0669899470-fax0669882818-ABBONAMENTI0669899483<br />

0669899480 - fax 0669885164 - e-mail: ornet@ossrom.va<br />

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.<br />

SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - ROMA<br />

CONTO CORRENTE POSTALE N. 649004<br />

GIORNALE QUOTIDIANO<br />

UNICUIQUE SUUM<br />

POLITICO RELIGIOSO<br />

NON PRAEVALEBUNT<br />

ABBONAMENTI 2 Anni Annuo Semestre<br />

VATICANO E ITALIA<br />

Quotidiano . . . . . . . . . . L. 726.000 - : 374,95 L. 372.000 - : 192,12 L. 186.000 - : 96,06<br />

L'Osservatore della Domenica . — L. 87.000 - : 44,93 L. 43.500 - : 22,47<br />

Cumulativo . . . . . . . . . — L. 441.000 - : 227,76 L. 220.500 - : 113,88<br />

ESTERO (VIA ORDINARIA)<br />

Quotidiano . . . . . . . . . . — $ 366 —<br />

L'Osservatore della Domenica . — $ 81 —<br />

Copia L. 1.500 - : 0,77<br />

Copia arretrata L. 2.500 - : 1,29<br />

Copia spedita:<br />

Italia L. 3.000 - ; 1,55<br />

Europa zona euro L. 4.000 - ; 2,07<br />

Europa Extra euro L. 4.000 - US$ 3,00<br />

Extra Europa L. 6.000 - US$ 4,00<br />

Anno CXLI - N. 282 (42.920) CITTÀ DEL VATICANO Sabato 8 Dicembre 2001<br />

MEDIO ORIENTE Primi esiti della mediazione Usa<br />

Riprende il dialogo<br />

sulla sicurezza<br />

TEL AVIV, 7.<br />

Rappresentanti della sicurezza di<br />

Israele e dell'Autorità Palestinese (Ap)<br />

hanno iniziato oggi pomeriggio una riunione<br />

a cui partecipa anche l’inviato di<br />

Washington per il Medio Oriente, Anthony<br />

Zinni. Lo aveva preannunciato ieri<br />

il Presidente dell’Ap, Yasser Arafat,<br />

nella conferenza stampa congiunta tenuta<br />

al termine del suo incontro con il Ministro<br />

degli esteri egiziano, Ahmed<br />

Maher. Si tratta di un primo importante<br />

passo verso la ripresa del dialogo dopo<br />

gli attentati suicidi a Gerusalemme a<br />

Haifa, rivendicati dai fondamentalisti<br />

islamici armati di Hamas, e la rappresaglia<br />

militare israeliana nei Territori.<br />

Prima di incontrare Arafat, Maher<br />

aveva avuto un colloquio con il Premier<br />

israeliano, Ariel Sharon. In quella sede il<br />

Primo Ministro aveva chiesto all'inviato<br />

egiziano di ribadire ad Arafat le ferme<br />

richieste di Tel Aviv circa la necessità di<br />

arrestare tutti gli attivisti compresi in<br />

una lista di sospetti terroristi fornita dal<br />

Governo israeliano all’Ap.<br />

Anche il Presidente degli Usa, George<br />

W. Bush, ha detto di nutrire ancora seri<br />

dubbi sull’efficacia degli sforzi di Arafat<br />

per sradicare il terrorismo dai suoi Territori.<br />

Bush «è sempre profondamente<br />

preoccupato per le prigioni palestinesi,<br />

che paiono costruite con le sbarre su<br />

una facciata e una porta girevole sull’al-<br />

Nuovi raid aerei<br />

di Israele<br />

nei Territori<br />

palestinesi<br />

TEL AVIV, 7.<br />

Ha provocato ingenti danni materiali<br />

il nuovo bombardamento compiuto la<br />

scorsa notte da caccia della aviazione<br />

israeliana contro edifici della polizia dell'Autorità<br />

Palestinese (Ap) a Gaza. Un<br />

edificio di tre piani e un ambulatorio sono<br />

stati gravemente lesionati.<br />

«I razzi israeliani hanno distrutto i nostri<br />

uffici e quelli del Dipartimento della<br />

polizia femminile, nonché una mensa»<br />

hanno riferito fonti dell'Ap, negando<br />

che, come sostengono le autorità di Tel<br />

Aviv, nella zona si producevano mortai<br />

utilizzati per colpire gli insediamenti<br />

ebraici. «I nostri uomini fanno il possibile<br />

per mantenere l’ordine a Gaza e per<br />

fermare quanti compiono violenze, ma<br />

bombardamenti come questo ci mettono<br />

in grande difficoltà» ha detto il colonnello<br />

Mahmud Asfur.<br />

Quasi in contemporanea con il raid<br />

aereo è scattata un'operazione terrestre.<br />

Carri armati e soldati israeliani sono penetrati<br />

nella città autonoma palestinese<br />

di Khan Younis, nel Sud della Striscia di<br />

Gaza. Secondo le prime ricostruzioni, si<br />

tratterebbe di una massiccia operazione<br />

che ha portato all’arresto di numerose<br />

persone ed alla distruzione di alcune<br />

abitazioni.<br />

Atlante geopolitico<br />

Atlante geopolitico<br />

Dieci anni fa<br />

avveniva la<br />

dissoluzione<br />

dell'Urss<br />

di GIUSEPPE M. PETRONE<br />

Pagina 2<br />

Il Santo Padre ha ricevuto questa<br />

mattina in udienza le Loro Eccellenze<br />

Reverendissime i Monsignori:<br />

— Paul Karataş, Arcivescovo di<br />

Diarbekir dei Caldei (Turchia), in visita<br />

«ad limina Apostolorum»;<br />

— Djibrail Kassab, Arcivescovo di<br />

Bassorah dei Caldei (Iraq), in visita<br />

«ad limina Apostolorum»;<br />

— Yacoub Denha Scher, Arcivescovo<br />

di Arbil dei Caldei (Iraq), in<br />

visita «ad limina Apostolorum»;<br />

— Abdul-Ahad Sana, Vescovo di<br />

Alquoch dei Caldei (Iraq), in visita<br />

«ad limina Apostolorum»;<br />

— Hanna Kello, Vescovo di Amadiyah<br />

dei Caldei e Amministratore<br />

Patriarcale di Zaku dei Caldei<br />

(Iraq), in visita «ad limina Apostolorum».<br />

. .<br />

Il Santo Padre ha ricevuto questa<br />

mattina in udienza Sua Eccellenza il<br />

tra», ha detto il portavoce della Casa<br />

Bianca, Ari Fleischer. «Il Presidente continua<br />

a chiedere ad Arafat di fare tutto<br />

il possibile, in un modo efficace che durerà<br />

nel tempo, per punire i terroristi»,<br />

ha aggiunto.<br />

Da parte sua il Segretario di Stato<br />

Usa, Colin Powell, ha auspicato che Arafat<br />

intensifichi nei prossimi giorni gli<br />

sforzi contro il terrorismo islamico.<br />

«Nelle ultime ventiquattro ore ho notato<br />

che c’erano stati più arresti o azioni da<br />

parte sua, e questo è promettente, ma<br />

deve fare di più», ha detto Powell. Il Capo<br />

della diplomazia americana ha inoltre<br />

ammesso che Arafat in questo momento<br />

ha «delle difficoltà con altre organizzazioni<br />

che resistono alla sua autorità»,<br />

aggiungendo che gli Stati Uniti stanno<br />

facendo «tutto il possibile perché la<br />

situazione sia sotto controllo» e sia possibile<br />

rilanciare le trattative di pace fra<br />

israeliani e palestinesi.<br />

Sulla questione è intervenuto ieri anche<br />

il Presidente russo, Vladimir Putin,<br />

che, al suo arrivo ad Atene per una visita<br />

di tre giorni, ha espresso «grande<br />

preoccupazione» per la situazione in<br />

Medio Oriente. Putin ha invocato l’arresto<br />

«immediato» di «tutti i terroristi e gli<br />

estremisti», ribadendo il sostegno di Mosca<br />

alle iniziative di pace dell’Unione<br />

Europea (Ue) e degli Stati Uniti e la disponibilità<br />

del Cremlino a contribuire allo<br />

sforzo di mediazione.<br />

La presentazione<br />

delle Credenziali del nuovo<br />

Ambasciatore di Turchia<br />

cidente cristiano e Oriente musulmano, più intensa e complessa di come è<br />

spesso riconosciuto, continua ancora in Turchia — afferma il Santo Padre —.<br />

Perciò, in un tempo in cui la causa della pace deve essere servita promuovendo<br />

il dialogo tra le culture religiose del mondo, in particolare tra Islam e Cristianesimo,<br />

la comunità internazionale guarda con speranza alla vostra Nazione».<br />

Il Papa ricorda «che i cattolici sono una piccola minoranza. Essi non vedono<br />

alcuna contraddizione nell'essere cristiani e turchi, e attendono con<br />

gioia, come me, di vedere riconosciuto lo stato giuridico della Chiesa». Essi<br />

sono fiduciosi che nella loro patria continueranno a trovare il rispetto per le<br />

minoranze, che è «il criterio su cui si misura» l'armonia sociale e l'indice della<br />

maturità civica raggiunta da un Paese e dalle sue istituzioni.<br />

PROFUGHI Appello dell'Unicef alla comunità internazionale<br />

Centomila bimbi afghani minacciati<br />

dal freddo e dalla malnutrizione<br />

BERLINO, 7.<br />

Centomila bambini rischiano<br />

di non sopravvivere<br />

all’inverno afghano<br />

se le loro famiglie non<br />

ricoveranno immediatamente<br />

un aiuto dall’estero.<br />

L'allarme è stato lanciato<br />

ieri dal Fondo delle<br />

Nazioni Unite per l'infanzia<br />

(Unicef) in un comunicato<br />

pubblicato a<br />

Berlino, dove ieri si è<br />

conclusa la Conferenza<br />

dei Paesi donatori. «In<br />

molte parti dell’Afghanistan<br />

ha cominciato a nevicare<br />

e diversi luoghi<br />

saranno presto isolati»,<br />

si legge nel testo. Il pericolo<br />

principale è che i<br />

bambini, che soffrono di<br />

malnutrizione cronica,<br />

muoiano di malattie an-<br />

che banali come diarrea,<br />

affezioni respiratorie o rosolia, aggiungono<br />

gli esperti. Da adesso al marzo<br />

prossimo l’Unicef ha calcolato che avrà<br />

bisogno di 110 milioni di euro e la sopravvivenza<br />

dei bambini è la priorità assoluta<br />

da affrontare.<br />

Secondo il portavoce dell'Onu a Kabul,<br />

Yussuf Hassan, più di dieci bimbi<br />

sarebbero già morti. Nella provincia di<br />

Ghor, già provata da tre anni di siccità,<br />

«vediamo casi di malnutrizione e di malattie<br />

respiratorie legate al freddo, soprattutto<br />

polmoniti, attualmente prima<br />

causa di mortalità in Afghanistan», ha<br />

sottolineato Hassan. La situazione è<br />

ugualmente drammatica anche nei campi<br />

profughi vicini alla frontiera iraniana,<br />

ha aggiunto.<br />

Nel tentativo di coinvolgere la popolazione<br />

statunitense negli aiuti umanitari,<br />

il Presidente degli Usa, George W. Bush,<br />

ha lanciato un campagna di sostegno ai<br />

NOSTRE INFORMAZIONI<br />

Signor Alain Dejammet, Ambasciatore<br />

di Francia, in visita di congedo.<br />

. .<br />

Il Santo Padre ha nominato Nunzio<br />

Apostolico in Georgia e Armenia<br />

il Reverendo Monsignore Claudio<br />

Gugerotti, finora Sotto-Segretario<br />

della Congregazione per le Chiese<br />

Orientali, elevandolo in pari tempo<br />

alla sede titolare di Ravello, con dignità<br />

di Arcivescovo.<br />

. .<br />

Erezione<br />

di Prefettura Apostolica<br />

e relativa Provvista<br />

Il Santo Padre ha eretto la Prefettura<br />

Apostolica di Quetta (Pakistan)<br />

con territorio dismembrato dalla Arcidiocesi<br />

di Karachi e dalla Diocesi<br />

di Hyderabad.<br />

Posta geograficamente<br />

e culturalmente<br />

tra l'Oriente musulmano<br />

e Occidente<br />

cristiano, la Turchia è<br />

chiamata a costruire<br />

«ponti tra religione e<br />

politica». Lo sottolinea<br />

Giovanni Paolo II<br />

nel discorso al nuovo<br />

Ambasciatore di Turchia<br />

presso la Santa<br />

Sede, S.E. la Signora<br />

Filiz Dinçmen, che,<br />

nella mattina di venerdì<br />

7 dicembre, ha<br />

presentato le Lettere<br />

Credenziali con cui<br />

viene accreditata nell'alto<br />

ufficio. «L'anti-<br />

ca interazione tra Oc-<br />

Profughi afghani attraversano il confine con il Pakistan<br />

bambini afghani da parte di quelli americani.<br />

Uno spazzolino da denti, un dentifricio,<br />

mandorle e uvetta, calzini pesanti,<br />

matite colorate e caramelle: è un<br />

elenco parziale del contenuto dei pacchi<br />

dono confezionati dalla Croce Rossa<br />

8 dicembre:<br />

solennità<br />

dell'Immacolata<br />

Concezione<br />

della Beata<br />

Vergine Maria<br />

Pagine 6 e 7<br />

Sua Santità ha nominato primo<br />

Prefetto Apostolico di Quetta il Reverendo<br />

Padre Victor Gnanapragasam,<br />

O.M.I., Superiore della Delegazione<br />

della medesima Congregazione<br />

in Pakistan.<br />

. .<br />

Predica d'Avvento<br />

Questa mattina, 7 dicembre, nella<br />

Cappella «Redemptoris Mater», alla<br />

presenza del Santo Padre, il Predicatore<br />

della Casa Pontificia, Padre<br />

Raniero Cantalamessa, O.F.M.<br />

Cap., ha tenuto la prima predica<br />

d'Avvento.<br />

In occasione della Solennità<br />

dell'Immacolata Concezione di<br />

Maria, domani il nostro giornale<br />

non uscirà. Le pubblicazioni riprenderanno<br />

in data 10-11.<br />

Pagina 5<br />

americana per i bimbi<br />

afghani e pagati con i<br />

soldi inviati dai bambini<br />

americani alla Casa<br />

Bianca.<br />

La raccolta di denaro<br />

ha raggiunto finora il<br />

milione e mezzo di dollari.<br />

«Un quarto dei<br />

bambini afghani non arriva<br />

al quinto compleanno;<br />

un terzo non ha genitori;<br />

uno su due è malnutrito»,<br />

ha detto il portavoce<br />

della Casa Bianca,<br />

Ari Fleischer, osservando<br />

che i pacchi dono<br />

«porteranno almeno un<br />

po' di gioia a bimbi che<br />

hanno dovuto soffrire<br />

tanto».<br />

Nei pacchetti, che recano<br />

in diverse lingue la<br />

scritta «dai bambini<br />

americani ai bambini af-<br />

ghani», la Croce Rossa americana ha inserito<br />

anche, una palla e un orsacchiotto<br />

di plastica, un berretto di lana, un<br />

quaderno, due lecca-lecca, pastelli a cera<br />

non tossici e una spazzola per capelli.<br />

I pacchi regalo verranno spediti in Afghanistan<br />

su un aereo donato espressamente<br />

da Federal Express.<br />

Intanto la situazione sul terreno rimane<br />

drammatica e a Jalalabad le organizzazioni<br />

umanitarie stanno lasciando i loro<br />

uffici nel timore che sentimenti antioccidentali<br />

scatenino la popolazione<br />

contro gli staff stranieri. A Mazar-i-Sharif,<br />

la prima città del Nord strappata ai<br />

Taleban, sono enormemente aumentati i<br />

crimini di ogni sorta. Le strade che collegano<br />

le città afghane liberate dall’Alleanza<br />

del Nord e dai raid americani sono<br />

diventate teatro di scorribande per<br />

miliziani Taleban allo sbando, che rapinano<br />

veicoli e uccidono conducenti e<br />

passeggeri.<br />

Il discorso del Card. Martini<br />

nella vigilia di s. Ambrogio<br />

Terrorismo,<br />

ritorsione,<br />

legittima difesa,<br />

guerra e pace<br />

In omaggio<br />

ai lettori<br />

Pagina 4<br />

In vista delle giornate di digiuno e<br />

di preghiera per la pace indette da<br />

Giovanni Paolo II per il 14 dicembre<br />

ed il 24 gennaio, L'Osservatore Romano<br />

offre in omaggio a tutti i lettori<br />

dell'edizione quotidiana un manifesto<br />

a colori da affiggere nelle parrocchie<br />

e nelle comunità.<br />

IL NOSTRO GRIDO A DIO PER LA PACE<br />

14 dicembre 2001<br />

Giornata di preghiera<br />

di digiuno e di carità<br />

MICHAEL L. FITZGERALD<br />

Segretario Pontificio Consiglio<br />

per il Dialogo Inter-Religioso<br />

D urante<br />

l’Angelus del 18 novembre,<br />

il Santo Padre ha<br />

invitato i cattolici a prega-<br />

re e digiunare per la pace venerdì<br />

14 dicembre. Ha inoltre suggerito<br />

che le preghiere e il digiuno<br />

siano accompagnati da atti di carità<br />

come segno di solidarietà<br />

per chi sta soffrendo a causa<br />

della guerra.<br />

Potremmo chiederci: In cosa<br />

consiste questa preghiera per la<br />

pace e perché è accompagnata<br />

da digiuno e carità? Qual è inoltre<br />

il particolare significato di<br />

questo giorno scelto?<br />

La convinzione che la preghiera<br />

fosse necessaria per raggiungere<br />

la pace indusse Papa Giovanni<br />

Paolo II ad invitare i principali<br />

leader religiosi ad Assisi<br />

nel 1986 per pregare per la pace<br />

nel mondo. Ed è la medesima<br />

convinzione che ha spinto il Santo<br />

Padre a chiamare tutti a raccolta<br />

per un’altra giornata di preghiera<br />

ad Assisi il 24 gennaio<br />

2002 e invitare tutti i cattolici a<br />

pregare e digiunare per il medesimo<br />

scopo il 14 dicembre. In<br />

molte occasioni il Santo Padre<br />

ha ribadito gli insegnamenti del<br />

Vangelo per il quale il mondo<br />

non può dare pace (cfr Gv 14,<br />

27); è un dono del Signore, quindi<br />

dobbiamo offrire preghiere<br />

supplicando Dio di concedere all’umanità<br />

questo dono. Dando il<br />

benvenuto ad Assisi a quanti accettarono<br />

l’invito, Papa Giovanni<br />

Paolo II disse:<br />

«La pace, dove esiste, è estremamente<br />

fragile. È minacciata in<br />

tanti modi e con tali imprevedibili<br />

conseguenze da obbligarci a<br />

procurarle solide basi.<br />

«Senza negare in alcun modo<br />

la necessità di molte risorse<br />

umane volte a mantenere e rafforzare<br />

la pace, noi siamo qui<br />

perché siamo sicuri che, al di<br />

sopra e al di là di tutte quelle<br />

misure, c’è bisogno di preghiera<br />

intensa ed umile, di preghiera fiduciosa,<br />

se si vuole che il mondo<br />

diventi finalmente un luogo di<br />

pace vera e permanente».<br />

(Discorso di apertura<br />

nella Basilica di S. Maria<br />

degli Angeli,<br />

Assisi, 27 ottobre 1986).<br />

Perché accompagnare questa<br />

preghiera con il digiuno? La rinuncia<br />

al cibo ci aiuta ad acquistare<br />

la libertà del cuore (cfr<br />

CCC 2043). È il segno che non<br />

desideriamo essere incentrati sul<br />

nostro proprio ego, sui nostri desideri<br />

e bisogni. Ci aiuta ad<br />

aprirci a Dio, e quindi ci assiste<br />

nella preghiera mentre innalziamo<br />

i nostri cuori e il nostro spirito<br />

a Dio.<br />

Ci aiuta inoltre ad essere<br />

aperti nei confronti dei nostri fratelli<br />

e delle nostre sorelle, specialmente<br />

per quelli più bisognosi.<br />

Mentre preghiamo e digiuniamo<br />

per la pace, teniamo a mente<br />

le vittime della guerra, il gran<br />

numero di persone che soffrono<br />

la fame e i senzatetto.<br />

Tutto ciò ci porta naturalmente<br />

al terzo elemento tradizionale<br />

della penitenza cristiana: la carità.<br />

Mentre ricordiamo coloro che<br />

soffrono, siamo spinti ad aiutarli<br />

in qualsiasi modo possibile. I nostri<br />

doni saranno segni concreti<br />

del nostro desiderio di vincere<br />

gli effetti della guerra e di incamminarci,<br />

con rispetto e giustizia,<br />

verso la pace e la riconciliazione.<br />

Potremmo a volte sentire<br />

che il nostro contributo è minimo,<br />

che la nostra carità è insignificante.<br />

Possiamo allora ricordare<br />

che il Signore Gesù ha parlato<br />

della vedova che donò nonostante<br />

propria povertà (cfr Lc 21,<br />

1-4).<br />

Un’ulteriore questione deriva<br />

dalla scelta del giorno per questo<br />

speciale sforzo in favore della<br />

pace. Perché venerdì 14 dicembre?<br />

Il venerdì è tradizionalmente<br />

un giorno di penitenza per<br />

la Chiesa cattolica, in memoria<br />

della Passione e della Morte di<br />

Nostro Signore Gesù Cristo il venerdì<br />

Santo. Di fatto la Legge del<br />

Diritto Canonico dispone che per<br />

la Chiesa Universale tutti i venerdì<br />

dell’anno sono giorni di penitenza<br />

(cfr CIC, can. 1250). Così<br />

il venerdì è stata una scelta naturale.<br />

Il venerdì designato cade<br />

nel mezzo dell’Avvento, il periodo<br />

di preparazione alla festa del<br />

Santo Natale. È un tempo gioioso,<br />

pieno di speranza per la venuta<br />

del Salvatore, in più è caratterizzato<br />

da uno spirito di<br />

ascetismo. Questo venerdì d’Avvento<br />

è quindi il momento giusto<br />

per digiunare e pregare per la<br />

pace, dato che colui che è così<br />

ardentemente atteso è il Principe<br />

della Pace.<br />

Un’ultima ragione per la scelta<br />

di questo giorno è che cade<br />

pressoché alla fine del Ramadan,<br />

mese dell’anno in cui è prescritto<br />

il digiuno per i Musulmani.<br />

Sebbene tale digiuno sia rigoroso,<br />

il suo scopo non è la penitenza<br />

ma piuttosto mostrare un<br />

forte segno di obbedienza e sottomissione<br />

a Dio. È anche interpretato<br />

dai Musulmani come<br />

espressione di gratitudine a Dio;<br />

cibi e bevande, ed in generale i<br />

frutti di questa terra, sono stati<br />

dati in ultima analisi da Dio stesso,<br />

così rinunciarvi per un certo<br />

periodo aiuta a coltivare l’apprezzamento<br />

per questi doni.<br />

Inoltre, la difficoltà che l’osservanza<br />

del digiuno implica può<br />

stimolare la compassione per i<br />

poveri e gli affamati. Il Ramadan<br />

è anche un momento speciale<br />

per la comunità Musulmana di<br />

preghiera comune. Sembra quindi<br />

la cosa più appropriata che<br />

venerdì 14 dicembre i cristiani si<br />

uniscano ai musulmani in questo<br />

spirito di preghiera e digiuno.<br />

Il digiuno è una pratica comune<br />

a molte religioni (Ebraismo,<br />

Induismo, Giainismo e Buddismo).<br />

C’è anche una particolare<br />

attenzione per i poveri e gli affamati,<br />

specie nel Sikkhismo che<br />

considera un dovere religioso ristorare<br />

e dar asilo al viandante<br />

o a chiunque ne abbia bisogno.<br />

Così persone di tutte le religioni<br />

potranno essere invitate ad unirsi<br />

in questo giorno speciale di<br />

preghiera e digiuno; perché tutte<br />

le persone desiderano la pace e<br />

tutte le religioni si occupano di<br />

incoraggiare e contribuire alla ricerca<br />

di una pace duratura basata<br />

sulla giustizia.<br />

Gli eventi dell’11 settembre, e<br />

la successiva guerra in Afghanistan<br />

(la cui popolazione è interamente<br />

musulmana), hanno però<br />

focalizzato l’attenzione in maniera<br />

particolare sui rapporti tra cristiani<br />

e musulmani. Questo speciale<br />

giorno di preghiera e digiuno,<br />

un venerdì, durante l’Avvento<br />

e alla fine del Ramadan, dà ai<br />

cattolici l’opportunità di dimostrare<br />

la loro solidarietà ai musulmani<br />

e, con le parole di Papa<br />

Giovanni Paolo II, il loro rispetto<br />

per l’Islam «per l’autentico Islam:<br />

l’Islam che prega, che si occupa<br />

dei bisognosi» (Discorso ad<br />

Astana, 24 settembre 2001).<br />

Come è noto, il Santo Padre ha indetto una raccolta di offerte in<br />

occasione della giornata di digiuno del 14 dicembre. Esse verranno<br />

destinate dal Papa nel giorno di Natale a coloro che, vittime delle<br />

conseguenze del terrorismo e della guerra, passata la maggiore<br />

emergenza, rischiano di essere dimenticati.<br />

La Santa Sede ha aperto un conto corrente straordinario gestito dal<br />

Pontificio Consiglio COR UNUM, presso la<br />

BANCA DI ROMA C/C N. 101010 «PRO DIGIUNO 14 DICEMBRE»<br />

ABI 3002 CAB 5008 (dall’estero SWIFT: BROMIT)<br />

e un conto corrente presso le Poste Italiane C/C N. 603035.

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