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<strong>L'OSSERVATORE</strong><strong>ROMANO</strong><br />
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SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - ROMA<br />
CONTO CORRENTE POSTALE N. 649004<br />
GIORNALE QUOTIDIANO<br />
UNICUIQUE SUUM<br />
POLITICO RELIGIOSO<br />
NON PRAEVALEBUNT<br />
ABBONAMENTI 2 Anni Annuo Semestre<br />
VATICANO E ITALIA<br />
Quotidiano . . . . . . . . . . L. 726.000 - : 374,95 L. 372.000 - : 192,12 L. 186.000 - : 96,06<br />
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ESTERO (VIA ORDINARIA)<br />
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Extra Europa L. 6.000 - US$ 4,00<br />
Anno CXLI - N. 282 (42.920) CITTÀ DEL VATICANO Sabato 8 Dicembre 2001<br />
MEDIO ORIENTE Primi esiti della mediazione Usa<br />
Riprende il dialogo<br />
sulla sicurezza<br />
TEL AVIV, 7.<br />
Rappresentanti della sicurezza di<br />
Israele e dell'Autorità Palestinese (Ap)<br />
hanno iniziato oggi pomeriggio una riunione<br />
a cui partecipa anche l’inviato di<br />
Washington per il Medio Oriente, Anthony<br />
Zinni. Lo aveva preannunciato ieri<br />
il Presidente dell’Ap, Yasser Arafat,<br />
nella conferenza stampa congiunta tenuta<br />
al termine del suo incontro con il Ministro<br />
degli esteri egiziano, Ahmed<br />
Maher. Si tratta di un primo importante<br />
passo verso la ripresa del dialogo dopo<br />
gli attentati suicidi a Gerusalemme a<br />
Haifa, rivendicati dai fondamentalisti<br />
islamici armati di Hamas, e la rappresaglia<br />
militare israeliana nei Territori.<br />
Prima di incontrare Arafat, Maher<br />
aveva avuto un colloquio con il Premier<br />
israeliano, Ariel Sharon. In quella sede il<br />
Primo Ministro aveva chiesto all'inviato<br />
egiziano di ribadire ad Arafat le ferme<br />
richieste di Tel Aviv circa la necessità di<br />
arrestare tutti gli attivisti compresi in<br />
una lista di sospetti terroristi fornita dal<br />
Governo israeliano all’Ap.<br />
Anche il Presidente degli Usa, George<br />
W. Bush, ha detto di nutrire ancora seri<br />
dubbi sull’efficacia degli sforzi di Arafat<br />
per sradicare il terrorismo dai suoi Territori.<br />
Bush «è sempre profondamente<br />
preoccupato per le prigioni palestinesi,<br />
che paiono costruite con le sbarre su<br />
una facciata e una porta girevole sull’al-<br />
Nuovi raid aerei<br />
di Israele<br />
nei Territori<br />
palestinesi<br />
TEL AVIV, 7.<br />
Ha provocato ingenti danni materiali<br />
il nuovo bombardamento compiuto la<br />
scorsa notte da caccia della aviazione<br />
israeliana contro edifici della polizia dell'Autorità<br />
Palestinese (Ap) a Gaza. Un<br />
edificio di tre piani e un ambulatorio sono<br />
stati gravemente lesionati.<br />
«I razzi israeliani hanno distrutto i nostri<br />
uffici e quelli del Dipartimento della<br />
polizia femminile, nonché una mensa»<br />
hanno riferito fonti dell'Ap, negando<br />
che, come sostengono le autorità di Tel<br />
Aviv, nella zona si producevano mortai<br />
utilizzati per colpire gli insediamenti<br />
ebraici. «I nostri uomini fanno il possibile<br />
per mantenere l’ordine a Gaza e per<br />
fermare quanti compiono violenze, ma<br />
bombardamenti come questo ci mettono<br />
in grande difficoltà» ha detto il colonnello<br />
Mahmud Asfur.<br />
Quasi in contemporanea con il raid<br />
aereo è scattata un'operazione terrestre.<br />
Carri armati e soldati israeliani sono penetrati<br />
nella città autonoma palestinese<br />
di Khan Younis, nel Sud della Striscia di<br />
Gaza. Secondo le prime ricostruzioni, si<br />
tratterebbe di una massiccia operazione<br />
che ha portato all’arresto di numerose<br />
persone ed alla distruzione di alcune<br />
abitazioni.<br />
Atlante geopolitico<br />
Atlante geopolitico<br />
Dieci anni fa<br />
avveniva la<br />
dissoluzione<br />
dell'Urss<br />
di GIUSEPPE M. PETRONE<br />
Pagina 2<br />
Il Santo Padre ha ricevuto questa<br />
mattina in udienza le Loro Eccellenze<br />
Reverendissime i Monsignori:<br />
— Paul Karataş, Arcivescovo di<br />
Diarbekir dei Caldei (Turchia), in visita<br />
«ad limina Apostolorum»;<br />
— Djibrail Kassab, Arcivescovo di<br />
Bassorah dei Caldei (Iraq), in visita<br />
«ad limina Apostolorum»;<br />
— Yacoub Denha Scher, Arcivescovo<br />
di Arbil dei Caldei (Iraq), in<br />
visita «ad limina Apostolorum»;<br />
— Abdul-Ahad Sana, Vescovo di<br />
Alquoch dei Caldei (Iraq), in visita<br />
«ad limina Apostolorum»;<br />
— Hanna Kello, Vescovo di Amadiyah<br />
dei Caldei e Amministratore<br />
Patriarcale di Zaku dei Caldei<br />
(Iraq), in visita «ad limina Apostolorum».<br />
. .<br />
Il Santo Padre ha ricevuto questa<br />
mattina in udienza Sua Eccellenza il<br />
tra», ha detto il portavoce della Casa<br />
Bianca, Ari Fleischer. «Il Presidente continua<br />
a chiedere ad Arafat di fare tutto<br />
il possibile, in un modo efficace che durerà<br />
nel tempo, per punire i terroristi»,<br />
ha aggiunto.<br />
Da parte sua il Segretario di Stato<br />
Usa, Colin Powell, ha auspicato che Arafat<br />
intensifichi nei prossimi giorni gli<br />
sforzi contro il terrorismo islamico.<br />
«Nelle ultime ventiquattro ore ho notato<br />
che c’erano stati più arresti o azioni da<br />
parte sua, e questo è promettente, ma<br />
deve fare di più», ha detto Powell. Il Capo<br />
della diplomazia americana ha inoltre<br />
ammesso che Arafat in questo momento<br />
ha «delle difficoltà con altre organizzazioni<br />
che resistono alla sua autorità»,<br />
aggiungendo che gli Stati Uniti stanno<br />
facendo «tutto il possibile perché la<br />
situazione sia sotto controllo» e sia possibile<br />
rilanciare le trattative di pace fra<br />
israeliani e palestinesi.<br />
Sulla questione è intervenuto ieri anche<br />
il Presidente russo, Vladimir Putin,<br />
che, al suo arrivo ad Atene per una visita<br />
di tre giorni, ha espresso «grande<br />
preoccupazione» per la situazione in<br />
Medio Oriente. Putin ha invocato l’arresto<br />
«immediato» di «tutti i terroristi e gli<br />
estremisti», ribadendo il sostegno di Mosca<br />
alle iniziative di pace dell’Unione<br />
Europea (Ue) e degli Stati Uniti e la disponibilità<br />
del Cremlino a contribuire allo<br />
sforzo di mediazione.<br />
La presentazione<br />
delle Credenziali del nuovo<br />
Ambasciatore di Turchia<br />
cidente cristiano e Oriente musulmano, più intensa e complessa di come è<br />
spesso riconosciuto, continua ancora in Turchia — afferma il Santo Padre —.<br />
Perciò, in un tempo in cui la causa della pace deve essere servita promuovendo<br />
il dialogo tra le culture religiose del mondo, in particolare tra Islam e Cristianesimo,<br />
la comunità internazionale guarda con speranza alla vostra Nazione».<br />
Il Papa ricorda «che i cattolici sono una piccola minoranza. Essi non vedono<br />
alcuna contraddizione nell'essere cristiani e turchi, e attendono con<br />
gioia, come me, di vedere riconosciuto lo stato giuridico della Chiesa». Essi<br />
sono fiduciosi che nella loro patria continueranno a trovare il rispetto per le<br />
minoranze, che è «il criterio su cui si misura» l'armonia sociale e l'indice della<br />
maturità civica raggiunta da un Paese e dalle sue istituzioni.<br />
PROFUGHI Appello dell'Unicef alla comunità internazionale<br />
Centomila bimbi afghani minacciati<br />
dal freddo e dalla malnutrizione<br />
BERLINO, 7.<br />
Centomila bambini rischiano<br />
di non sopravvivere<br />
all’inverno afghano<br />
se le loro famiglie non<br />
ricoveranno immediatamente<br />
un aiuto dall’estero.<br />
L'allarme è stato lanciato<br />
ieri dal Fondo delle<br />
Nazioni Unite per l'infanzia<br />
(Unicef) in un comunicato<br />
pubblicato a<br />
Berlino, dove ieri si è<br />
conclusa la Conferenza<br />
dei Paesi donatori. «In<br />
molte parti dell’Afghanistan<br />
ha cominciato a nevicare<br />
e diversi luoghi<br />
saranno presto isolati»,<br />
si legge nel testo. Il pericolo<br />
principale è che i<br />
bambini, che soffrono di<br />
malnutrizione cronica,<br />
muoiano di malattie an-<br />
che banali come diarrea,<br />
affezioni respiratorie o rosolia, aggiungono<br />
gli esperti. Da adesso al marzo<br />
prossimo l’Unicef ha calcolato che avrà<br />
bisogno di 110 milioni di euro e la sopravvivenza<br />
dei bambini è la priorità assoluta<br />
da affrontare.<br />
Secondo il portavoce dell'Onu a Kabul,<br />
Yussuf Hassan, più di dieci bimbi<br />
sarebbero già morti. Nella provincia di<br />
Ghor, già provata da tre anni di siccità,<br />
«vediamo casi di malnutrizione e di malattie<br />
respiratorie legate al freddo, soprattutto<br />
polmoniti, attualmente prima<br />
causa di mortalità in Afghanistan», ha<br />
sottolineato Hassan. La situazione è<br />
ugualmente drammatica anche nei campi<br />
profughi vicini alla frontiera iraniana,<br />
ha aggiunto.<br />
Nel tentativo di coinvolgere la popolazione<br />
statunitense negli aiuti umanitari,<br />
il Presidente degli Usa, George W. Bush,<br />
ha lanciato un campagna di sostegno ai<br />
NOSTRE INFORMAZIONI<br />
Signor Alain Dejammet, Ambasciatore<br />
di Francia, in visita di congedo.<br />
. .<br />
Il Santo Padre ha nominato Nunzio<br />
Apostolico in Georgia e Armenia<br />
il Reverendo Monsignore Claudio<br />
Gugerotti, finora Sotto-Segretario<br />
della Congregazione per le Chiese<br />
Orientali, elevandolo in pari tempo<br />
alla sede titolare di Ravello, con dignità<br />
di Arcivescovo.<br />
. .<br />
Erezione<br />
di Prefettura Apostolica<br />
e relativa Provvista<br />
Il Santo Padre ha eretto la Prefettura<br />
Apostolica di Quetta (Pakistan)<br />
con territorio dismembrato dalla Arcidiocesi<br />
di Karachi e dalla Diocesi<br />
di Hyderabad.<br />
Posta geograficamente<br />
e culturalmente<br />
tra l'Oriente musulmano<br />
e Occidente<br />
cristiano, la Turchia è<br />
chiamata a costruire<br />
«ponti tra religione e<br />
politica». Lo sottolinea<br />
Giovanni Paolo II<br />
nel discorso al nuovo<br />
Ambasciatore di Turchia<br />
presso la Santa<br />
Sede, S.E. la Signora<br />
Filiz Dinçmen, che,<br />
nella mattina di venerdì<br />
7 dicembre, ha<br />
presentato le Lettere<br />
Credenziali con cui<br />
viene accreditata nell'alto<br />
ufficio. «L'anti-<br />
ca interazione tra Oc-<br />
Profughi afghani attraversano il confine con il Pakistan<br />
bambini afghani da parte di quelli americani.<br />
Uno spazzolino da denti, un dentifricio,<br />
mandorle e uvetta, calzini pesanti,<br />
matite colorate e caramelle: è un<br />
elenco parziale del contenuto dei pacchi<br />
dono confezionati dalla Croce Rossa<br />
8 dicembre:<br />
solennità<br />
dell'Immacolata<br />
Concezione<br />
della Beata<br />
Vergine Maria<br />
Pagine 6 e 7<br />
Sua Santità ha nominato primo<br />
Prefetto Apostolico di Quetta il Reverendo<br />
Padre Victor Gnanapragasam,<br />
O.M.I., Superiore della Delegazione<br />
della medesima Congregazione<br />
in Pakistan.<br />
. .<br />
Predica d'Avvento<br />
Questa mattina, 7 dicembre, nella<br />
Cappella «Redemptoris Mater», alla<br />
presenza del Santo Padre, il Predicatore<br />
della Casa Pontificia, Padre<br />
Raniero Cantalamessa, O.F.M.<br />
Cap., ha tenuto la prima predica<br />
d'Avvento.<br />
In occasione della Solennità<br />
dell'Immacolata Concezione di<br />
Maria, domani il nostro giornale<br />
non uscirà. Le pubblicazioni riprenderanno<br />
in data 10-11.<br />
Pagina 5<br />
americana per i bimbi<br />
afghani e pagati con i<br />
soldi inviati dai bambini<br />
americani alla Casa<br />
Bianca.<br />
La raccolta di denaro<br />
ha raggiunto finora il<br />
milione e mezzo di dollari.<br />
«Un quarto dei<br />
bambini afghani non arriva<br />
al quinto compleanno;<br />
un terzo non ha genitori;<br />
uno su due è malnutrito»,<br />
ha detto il portavoce<br />
della Casa Bianca,<br />
Ari Fleischer, osservando<br />
che i pacchi dono<br />
«porteranno almeno un<br />
po' di gioia a bimbi che<br />
hanno dovuto soffrire<br />
tanto».<br />
Nei pacchetti, che recano<br />
in diverse lingue la<br />
scritta «dai bambini<br />
americani ai bambini af-<br />
ghani», la Croce Rossa americana ha inserito<br />
anche, una palla e un orsacchiotto<br />
di plastica, un berretto di lana, un<br />
quaderno, due lecca-lecca, pastelli a cera<br />
non tossici e una spazzola per capelli.<br />
I pacchi regalo verranno spediti in Afghanistan<br />
su un aereo donato espressamente<br />
da Federal Express.<br />
Intanto la situazione sul terreno rimane<br />
drammatica e a Jalalabad le organizzazioni<br />
umanitarie stanno lasciando i loro<br />
uffici nel timore che sentimenti antioccidentali<br />
scatenino la popolazione<br />
contro gli staff stranieri. A Mazar-i-Sharif,<br />
la prima città del Nord strappata ai<br />
Taleban, sono enormemente aumentati i<br />
crimini di ogni sorta. Le strade che collegano<br />
le città afghane liberate dall’Alleanza<br />
del Nord e dai raid americani sono<br />
diventate teatro di scorribande per<br />
miliziani Taleban allo sbando, che rapinano<br />
veicoli e uccidono conducenti e<br />
passeggeri.<br />
Il discorso del Card. Martini<br />
nella vigilia di s. Ambrogio<br />
Terrorismo,<br />
ritorsione,<br />
legittima difesa,<br />
guerra e pace<br />
In omaggio<br />
ai lettori<br />
Pagina 4<br />
In vista delle giornate di digiuno e<br />
di preghiera per la pace indette da<br />
Giovanni Paolo II per il 14 dicembre<br />
ed il 24 gennaio, L'Osservatore Romano<br />
offre in omaggio a tutti i lettori<br />
dell'edizione quotidiana un manifesto<br />
a colori da affiggere nelle parrocchie<br />
e nelle comunità.<br />
IL NOSTRO GRIDO A DIO PER LA PACE<br />
14 dicembre 2001<br />
Giornata di preghiera<br />
di digiuno e di carità<br />
MICHAEL L. FITZGERALD<br />
Segretario Pontificio Consiglio<br />
per il Dialogo Inter-Religioso<br />
D urante<br />
l’Angelus del 18 novembre,<br />
il Santo Padre ha<br />
invitato i cattolici a prega-<br />
re e digiunare per la pace venerdì<br />
14 dicembre. Ha inoltre suggerito<br />
che le preghiere e il digiuno<br />
siano accompagnati da atti di carità<br />
come segno di solidarietà<br />
per chi sta soffrendo a causa<br />
della guerra.<br />
Potremmo chiederci: In cosa<br />
consiste questa preghiera per la<br />
pace e perché è accompagnata<br />
da digiuno e carità? Qual è inoltre<br />
il particolare significato di<br />
questo giorno scelto?<br />
La convinzione che la preghiera<br />
fosse necessaria per raggiungere<br />
la pace indusse Papa Giovanni<br />
Paolo II ad invitare i principali<br />
leader religiosi ad Assisi<br />
nel 1986 per pregare per la pace<br />
nel mondo. Ed è la medesima<br />
convinzione che ha spinto il Santo<br />
Padre a chiamare tutti a raccolta<br />
per un’altra giornata di preghiera<br />
ad Assisi il 24 gennaio<br />
2002 e invitare tutti i cattolici a<br />
pregare e digiunare per il medesimo<br />
scopo il 14 dicembre. In<br />
molte occasioni il Santo Padre<br />
ha ribadito gli insegnamenti del<br />
Vangelo per il quale il mondo<br />
non può dare pace (cfr Gv 14,<br />
27); è un dono del Signore, quindi<br />
dobbiamo offrire preghiere<br />
supplicando Dio di concedere all’umanità<br />
questo dono. Dando il<br />
benvenuto ad Assisi a quanti accettarono<br />
l’invito, Papa Giovanni<br />
Paolo II disse:<br />
«La pace, dove esiste, è estremamente<br />
fragile. È minacciata in<br />
tanti modi e con tali imprevedibili<br />
conseguenze da obbligarci a<br />
procurarle solide basi.<br />
«Senza negare in alcun modo<br />
la necessità di molte risorse<br />
umane volte a mantenere e rafforzare<br />
la pace, noi siamo qui<br />
perché siamo sicuri che, al di<br />
sopra e al di là di tutte quelle<br />
misure, c’è bisogno di preghiera<br />
intensa ed umile, di preghiera fiduciosa,<br />
se si vuole che il mondo<br />
diventi finalmente un luogo di<br />
pace vera e permanente».<br />
(Discorso di apertura<br />
nella Basilica di S. Maria<br />
degli Angeli,<br />
Assisi, 27 ottobre 1986).<br />
Perché accompagnare questa<br />
preghiera con il digiuno? La rinuncia<br />
al cibo ci aiuta ad acquistare<br />
la libertà del cuore (cfr<br />
CCC 2043). È il segno che non<br />
desideriamo essere incentrati sul<br />
nostro proprio ego, sui nostri desideri<br />
e bisogni. Ci aiuta ad<br />
aprirci a Dio, e quindi ci assiste<br />
nella preghiera mentre innalziamo<br />
i nostri cuori e il nostro spirito<br />
a Dio.<br />
Ci aiuta inoltre ad essere<br />
aperti nei confronti dei nostri fratelli<br />
e delle nostre sorelle, specialmente<br />
per quelli più bisognosi.<br />
Mentre preghiamo e digiuniamo<br />
per la pace, teniamo a mente<br />
le vittime della guerra, il gran<br />
numero di persone che soffrono<br />
la fame e i senzatetto.<br />
Tutto ciò ci porta naturalmente<br />
al terzo elemento tradizionale<br />
della penitenza cristiana: la carità.<br />
Mentre ricordiamo coloro che<br />
soffrono, siamo spinti ad aiutarli<br />
in qualsiasi modo possibile. I nostri<br />
doni saranno segni concreti<br />
del nostro desiderio di vincere<br />
gli effetti della guerra e di incamminarci,<br />
con rispetto e giustizia,<br />
verso la pace e la riconciliazione.<br />
Potremmo a volte sentire<br />
che il nostro contributo è minimo,<br />
che la nostra carità è insignificante.<br />
Possiamo allora ricordare<br />
che il Signore Gesù ha parlato<br />
della vedova che donò nonostante<br />
propria povertà (cfr Lc 21,<br />
1-4).<br />
Un’ulteriore questione deriva<br />
dalla scelta del giorno per questo<br />
speciale sforzo in favore della<br />
pace. Perché venerdì 14 dicembre?<br />
Il venerdì è tradizionalmente<br />
un giorno di penitenza per<br />
la Chiesa cattolica, in memoria<br />
della Passione e della Morte di<br />
Nostro Signore Gesù Cristo il venerdì<br />
Santo. Di fatto la Legge del<br />
Diritto Canonico dispone che per<br />
la Chiesa Universale tutti i venerdì<br />
dell’anno sono giorni di penitenza<br />
(cfr CIC, can. 1250). Così<br />
il venerdì è stata una scelta naturale.<br />
Il venerdì designato cade<br />
nel mezzo dell’Avvento, il periodo<br />
di preparazione alla festa del<br />
Santo Natale. È un tempo gioioso,<br />
pieno di speranza per la venuta<br />
del Salvatore, in più è caratterizzato<br />
da uno spirito di<br />
ascetismo. Questo venerdì d’Avvento<br />
è quindi il momento giusto<br />
per digiunare e pregare per la<br />
pace, dato che colui che è così<br />
ardentemente atteso è il Principe<br />
della Pace.<br />
Un’ultima ragione per la scelta<br />
di questo giorno è che cade<br />
pressoché alla fine del Ramadan,<br />
mese dell’anno in cui è prescritto<br />
il digiuno per i Musulmani.<br />
Sebbene tale digiuno sia rigoroso,<br />
il suo scopo non è la penitenza<br />
ma piuttosto mostrare un<br />
forte segno di obbedienza e sottomissione<br />
a Dio. È anche interpretato<br />
dai Musulmani come<br />
espressione di gratitudine a Dio;<br />
cibi e bevande, ed in generale i<br />
frutti di questa terra, sono stati<br />
dati in ultima analisi da Dio stesso,<br />
così rinunciarvi per un certo<br />
periodo aiuta a coltivare l’apprezzamento<br />
per questi doni.<br />
Inoltre, la difficoltà che l’osservanza<br />
del digiuno implica può<br />
stimolare la compassione per i<br />
poveri e gli affamati. Il Ramadan<br />
è anche un momento speciale<br />
per la comunità Musulmana di<br />
preghiera comune. Sembra quindi<br />
la cosa più appropriata che<br />
venerdì 14 dicembre i cristiani si<br />
uniscano ai musulmani in questo<br />
spirito di preghiera e digiuno.<br />
Il digiuno è una pratica comune<br />
a molte religioni (Ebraismo,<br />
Induismo, Giainismo e Buddismo).<br />
C’è anche una particolare<br />
attenzione per i poveri e gli affamati,<br />
specie nel Sikkhismo che<br />
considera un dovere religioso ristorare<br />
e dar asilo al viandante<br />
o a chiunque ne abbia bisogno.<br />
Così persone di tutte le religioni<br />
potranno essere invitate ad unirsi<br />
in questo giorno speciale di<br />
preghiera e digiuno; perché tutte<br />
le persone desiderano la pace e<br />
tutte le religioni si occupano di<br />
incoraggiare e contribuire alla ricerca<br />
di una pace duratura basata<br />
sulla giustizia.<br />
Gli eventi dell’11 settembre, e<br />
la successiva guerra in Afghanistan<br />
(la cui popolazione è interamente<br />
musulmana), hanno però<br />
focalizzato l’attenzione in maniera<br />
particolare sui rapporti tra cristiani<br />
e musulmani. Questo speciale<br />
giorno di preghiera e digiuno,<br />
un venerdì, durante l’Avvento<br />
e alla fine del Ramadan, dà ai<br />
cattolici l’opportunità di dimostrare<br />
la loro solidarietà ai musulmani<br />
e, con le parole di Papa<br />
Giovanni Paolo II, il loro rispetto<br />
per l’Islam «per l’autentico Islam:<br />
l’Islam che prega, che si occupa<br />
dei bisognosi» (Discorso ad<br />
Astana, 24 settembre 2001).<br />
Come è noto, il Santo Padre ha indetto una raccolta di offerte in<br />
occasione della giornata di digiuno del 14 dicembre. Esse verranno<br />
destinate dal Papa nel giorno di Natale a coloro che, vittime delle<br />
conseguenze del terrorismo e della guerra, passata la maggiore<br />
emergenza, rischiano di essere dimenticati.<br />
La Santa Sede ha aperto un conto corrente straordinario gestito dal<br />
Pontificio Consiglio COR UNUM, presso la<br />
BANCA DI ROMA C/C N. 101010 «PRO DIGIUNO 14 DICEMBRE»<br />
ABI 3002 CAB 5008 (dall’estero SWIFT: BROMIT)<br />
e un conto corrente presso le Poste Italiane C/C N. 603035.