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PAGINA<br />
4 .<br />
<strong>L'OSSERVATORE</strong> <strong>ROMANO</strong> Domenica 30 Dicembre 2001<br />
È culminato il 30 novembre nell'udienza di Giovanni Paolo II ai partecipanti<br />
Simposio internazionale nel XX anniversario<br />
della morte del Cardinale Franjo Šeper<br />
Il 30 dicembre ricorre il XX Anniversario<br />
della morte del Cardinale Franjo<br />
Šeper, Prefetto della Sacra Congregazione<br />
per la Dottrina della Fede, dal 1968<br />
al 1981. La Congregazione per la Dottrina<br />
della Fede e l’Arcidiocesi di Zagabria,<br />
di cui il defunto Presule fu a capo<br />
per diversi anni, hanno celebrato la ricorrenza<br />
con un Simposio internazionale<br />
a due tappe.<br />
Circa la prima tappa, tenutasi a Zagabria<br />
il 7-8 novembre, si è già riferito su<br />
questo giornale. Quanto alla seconda<br />
tappa, svoltasi in Vaticano il 29-30 novembre,<br />
presso l’Aula Vecchia del Sinodo,<br />
va ricordato che essa si è aperta con<br />
la Santa Messa, giovedì 29 novembre,<br />
all’altare della Cattedra in San Pietro.<br />
Davanti ad un migliaio di pellegrini<br />
croati, il Cardinale Ratzinger, attuale<br />
Prefetto della Congregazione per la Dottrina<br />
della Fede, che presiedeva la Celebrazione,<br />
ha commentato il brano di 1<br />
Pt 4, 1-5 ed il Salmo 22, mettendo in luce<br />
come il Card. Šeper ha reso viva nella<br />
sua vita la figura di pastore qui indicata.<br />
Nel pomeriggio, alla presenza di diversi<br />
Cardinali e di molti Officiali della<br />
Santa Sede, che avevano conosciuto il<br />
defunto Presule, si sono susseguite le diverse<br />
relazioni. Dopo la Presentazione<br />
dell'Arcivescovo Tarcisio Bertone, Segretario<br />
della Congregazione per la Dottrina<br />
della Fede, che ha anche efficacemente<br />
moderato i lavori, ed i Saluti di<br />
Mons. Josip Bozanić, Arcivescovo di Zagabria<br />
e di S.E. il Sig. Franjo Zenko,<br />
Ambasciatore della Croazia presso la<br />
Santa Sede, Mons. Vladimir Stanković,<br />
Vicario Generale di Zagabria, ha tracciato<br />
un interessantissimo profilo biografico<br />
del Card. Šeper, inquadrandone la figura<br />
nei travagliati tempi in cui egli si<br />
trovò a vivere.<br />
Successivamente Mons. Vlado Košić,<br />
Vescovo ausiliare di Zagabria, ha parlato<br />
del contributo del Card. Šeper al<br />
Concilio Vaticano II, appoggiandosi su<br />
lavori più analitici, presentati nel Simposio<br />
di Zagabria, che avevano esaminato<br />
il contributo del Cardinale in quattro documenti<br />
fondamentali: 1) Costituzione liturgica<br />
Sacrosantum Concilium (Rev.<br />
Dott. Ivan Šaško); 2) Costituzione dogmatica<br />
sulla Chiesa Lumen Gentium<br />
(Mons. Dott. Vlado Košić); 3) Costituzione<br />
dogmatica sulla rivelazione Dei<br />
verbum (Rev. Dott. Željko Tanjić); 4)<br />
Costituzione pastorale Gaudium et spes<br />
(Rev. Dott. Nikola Dogan). A conclusione<br />
egli ha detto: «Il Cardinale Franjo<br />
Šeper non è stato l’artefice dei documenti<br />
principali del Concilio Vaticano<br />
II. Tuttavia, egli non ha soltanto partecipato,<br />
ma è stato un promotore costruttivo,<br />
sostenendo proprio quelle<br />
idee, che hanno preso il sopravvento al<br />
Concilio e che oggi rappresentano la<br />
Dottrina conciliare della Chiesa. Da padre<br />
conciliare, Šeper è stato aperto alle<br />
novità, ma con un senso giusto per le<br />
verità convalidate, riuscendo in tal modo<br />
a mettere insieme «il vecchio ed il<br />
nuovo»».<br />
Il Card. Jozef Tomko ha quindi parlato<br />
del «Contributo del Card. Šeper al Sinodo<br />
dei Vescovi», mettendo in luce<br />
l’impressione altamente positiva che<br />
aveva dato fin dall’inizio agli altri Padri<br />
sinodali. Dopo il suo intervento sui temi<br />
dottrinali nell’ottobre 1967, egli era stato<br />
eletto, con il maggior numero di voti,<br />
membro della Commissione incaricata<br />
di proporre alla prima Assemblea sinodale<br />
proposte concrete. Fra le proposte,<br />
approvate a larga maggioranza, vi fu anche<br />
l’istituzione della Commissione Teologica<br />
Internazionale. Eletto poi dall’Assemblea<br />
al primo posto per il Consiglio<br />
della Segreteria del Sinodo, fu poco dopo<br />
nominato Prefetto della Congregazione<br />
per la Dottrina della Fede. Dopo aver<br />
riferito sulla sua partecipazione agli altri<br />
Sinodi, il Card. Tomko ha concluso rilevando<br />
come il Sinodo ha segnato la vita<br />
del defunto Presule, perché ha rivelato<br />
pienamente il suo valore all’episcopato<br />
mondiale, dimostrando così anche la validità<br />
di questa istituzione «piattaforma<br />
ed arena, nella quale possono emergere<br />
e contribuire al bene della Chiesa le<br />
grandi figure come il Card. Šeper».<br />
A complemento di queste relazioni<br />
Mons. Vincenzo Carbone, Incaricato<br />
dell’Archivio del Concilio Vaticano II,<br />
ha fornito alcuni particolari inediti sulla<br />
partecipazione del Card. Šeper al Concilio<br />
Vaticano II.<br />
Venerdì 30 novembre il Card. Joseph<br />
Ratzinger ha parlato del Card. Šeper<br />
quale Prefetto della Congregazione per<br />
la Dottrina della Fede, cercando di mettere<br />
in luce come lo Spirito di Dio lo<br />
aveva guidato in quel delicato periodo,<br />
in cui si trattava di tradurre in atto, in<br />
un’istituzione chiave per la Chiesa, le linee<br />
direttive del Concilio Vaticano II.<br />
Dopo aver ricordato il contesto storico<br />
immediato, ha illustrato due grandi linee<br />
direttive: la riorganizzazione del lavoro<br />
del Dicastero e la difesa della dottrina<br />
illustrandone le ragioni. A conclusione<br />
della sua analisi ha proposto le seguenti<br />
indicazioni emergenti:<br />
a) Innanzitutto la missione di promozione<br />
e difesa della dottrina della fede<br />
ha bisogno del coinvolgimento di tutti i<br />
cristiani, ciascuno secondo la sua voca-<br />
zione, e di metodi di lavoro pubblici ed<br />
accettati.<br />
b) La promozione e la difesa della<br />
dottrina della fede, se vuol essere efficace<br />
e dare vitalità alla Chiesa, deve centrarsi<br />
sulla presentazione e la custodia<br />
della novità dell’annuncio cristiano: l’incarnazione<br />
del Figlio di Dio che ci introduce<br />
nel mistero della comunione trinitaria.<br />
È solo il rafforzamento e l’approfondimento<br />
di questo nucleo originale<br />
che può sostenere la fede e la vita della<br />
Chiesa, aiutando a comprendere anche<br />
gli altri articoli della fede e le diverse<br />
conseguenze per la struttura e l’ordinamento<br />
del vivere cristiano.<br />
c) Il ruolo del successore di Pietro e<br />
dei suoi collaboratori diretti nella missione<br />
di promozione e difesa della dottrina<br />
della fede deve far uso di una certa<br />
sobrietà ed essenzialità di espressione<br />
nei temi centrali, che concernono i fondamenti<br />
e le radici della fede. Mentre<br />
invece può essere opportuno allargarsi<br />
con illustrazioni più ampie nella presentazione<br />
di temi secondari, più periferici.<br />
Ciò da una parte per rispetto di una certa<br />
libertà di espressione dei teologi nell’illustrazione<br />
delle verità centrali; dall’altra<br />
per venire incontro alle esigenze<br />
dei fedeli che faticano a vedere chiaro<br />
nelle nuove questioni complesse che si<br />
pongono, per il mutare del quadro culturale,<br />
soprattutto in certe tematiche<br />
teologiche derivate.<br />
Alla relazione del Cardinale hanno fatto<br />
seguito due comunicazioni a cura di<br />
due testimoni oculari della attività del<br />
Card. Šeper come Presidente della Commissione<br />
Teologica Internazionale (Card.<br />
Karl Lehmann) e come Presidente della<br />
Pontificia Commissione Biblica (Prof.<br />
Pierre Grelot). Purtroppo entrambi gli<br />
autori non hanno potuto essere presenti<br />
personalmente, ma è stata data egualmente<br />
lettura dei loro testi.<br />
Il Card. Lehmann ha descritto le vicende<br />
della istituzione della Commissione<br />
Teologica Internazionale, che hanno<br />
visto il Card. Šeper protagonista e ne ha<br />
descritto l’impegno nella conduzione dei<br />
lavori. «Egli era in primo luogo un pastore<br />
e un Vescovo che aveva tuttavia<br />
un forte senso della responsabilità dei<br />
pastori in materia di dottrina della fede.<br />
Si chiedeva continuamente se avrebbe<br />
potuto rispondere positivamente di questa<br />
responsabilità nel giudizio davanti al<br />
Signore. Pertanto, in caso di necessità,<br />
egli poteva essere assai severo... con tutta<br />
la passione per la sua missione, egli<br />
aveva un grande senso della giustizia.<br />
Nel rapporto con i membri della Commissione<br />
Teologica Internazionale, e nel-<br />
Il 29 dicembre si ricordano i 665 anni di<br />
devozione popolare alla Madonna dei Fiori<br />
di Bra. La «festa dell’Apparizione» ricorda<br />
un avvenimento tramandato dalla<br />
tradizione: il 29 dicembre 1336, la Madonna<br />
apparve ad una giovane sposa braidese,<br />
messa in pericolo da due «soldati di<br />
ventura», mercenari. La festa venne introdotta<br />
solo nel dicembre 1905, come testimonia<br />
il «Bollettino del santuario» del<br />
gennaio 1906.<br />
Secondo quanto tramanda la tradizione,<br />
le relazioni con i teologi in genere, si dimostrava<br />
veramente «misericordioso e<br />
moderato»».<br />
Il Prof. P. Grelot ha descritto le modalità<br />
della riorganizzazione, da parte<br />
del Card. Šeper, della Pontificia Commissione<br />
Biblica, secondo le indicazioni<br />
della Lettera apostolica «Sedula Cura» di<br />
Papa Paolo VI. Ha presentato poi lo stile<br />
della sua guida ed i primi passi del lavoro<br />
della rinnovata istituzione. «Il Cardinale<br />
rispettava la libertà di ciascuno e<br />
la diversità delle opinioni espresse: la<br />
sua presidenza non era direttiva, ma<br />
egli poteva talvolta intervenire per accelerare<br />
un poco le discussioni che si trascinavano...<br />
egli rispettava troppo la<br />
personalità di ciascuno dei membri della<br />
Commissione per intervenire direttamente<br />
nel loro lavoro: questo poteva<br />
avere i suoi limiti; ma, non essendo lui<br />
stesso esegeta di formazione, il Cardinale<br />
aveva la sola preoccupazione che i<br />
membri della Commissione offrissero un<br />
contributo di chiarificazione a partire<br />
dalla Sacra Scrittura circa le questioni<br />
che gli sembrava utile esaminare, nelle<br />
circostanze pratiche in cui l’annuncio<br />
del Vangelo oggi deve essere fatto».<br />
Il Simposio ha infine trovato la sua<br />
conclusione nell’Udienza che il Santo<br />
Padre ha concesso a tutti i partecipanti<br />
ed ai pellegrini croati nell’Aula Paolo VI.<br />
Dopo l’indirizzo di omaggio rivoltogli<br />
dall’Arcivescovo di Zagabria, il Santo<br />
Padre ha ricordato i momenti salienti<br />
della vita del defunto Presule ed in particolare<br />
quelli derivanti dalla sua perso-<br />
Celebrata a Bra la festa della Madonna dei Fiori<br />
alla periferia della città di Bra la Madonna<br />
apparve per difendere Egidia Mathis,<br />
una donna braidese in attesa di un bambino,<br />
dall’insidia di due soldati che passavano<br />
nel luogo, allora in aperta campagna.<br />
La Vergine lasciò sul posto una perenne<br />
e visibile traccia della sua apparizione,<br />
facendo sbocciare dai rami senza<br />
foglie dei pruni selvatici alcune candide<br />
corolle. Questa eccezionale fioritura si ri-<br />
nale conoscenza del Cardinale. Infine ha<br />
rilevato il suo radicamento nella Chiesa<br />
locale ed insieme il suo senso di appartenenza<br />
alla Chiesa universale. «Questi<br />
due aspetti, lungi dal contrapporsi, traevano<br />
anzi, nell’itinerario religioso del<br />
Card. Šeper, l’uno dall’altro linfa vitale.<br />
Anche in questo egli ci è di esempio: il<br />
cristiano deve immergersi nel popolo e<br />
nella cultura in cui vive per accoglierne<br />
tutti gli elementi validi, e al tempo stesso<br />
mai deve perdere la consapevolezza<br />
di appartenere ad un popolo più grande,<br />
il Popolo di Dio, che attraversa tutti i<br />
tempi, tutti i continenti e trova nella Sede<br />
di Pietro un fondamentale strumento<br />
di unità». Il Papa ha poi ricordato l’atteggiamento<br />
pastorale del Cardinale, «il<br />
quale seppe veramente farsi «forma gregis»<br />
(cfr 1 Pt 5, 3), camminando insieme<br />
ai suoi fedeli, ai quali con la vita, le parole<br />
e le iniziative, dava quell’impronta<br />
evangelica che il Signore chiede ai suoi<br />
servitori. In questo senso egli è stimolo<br />
per noi, Pastori di oggi, a non distaccarci<br />
dal popolo a noi affidato, ma a percorrere<br />
con esso i cammini della storia,<br />
sempre attenti a comunicare a tutti il<br />
messaggio della passione e della gloria<br />
del Cristo».<br />
L’Arcidiocesi di Zagabria si è impegnata<br />
a pubblicare prossimamente gli<br />
Atti del Simposio; ciò che permetterà a<br />
tutti di conoscere più ampiamente i contributi<br />
di questo interessante momento<br />
di riflessione su di una significativa figura<br />
della recente storia della Chiesa.<br />
DAMIANO MARZOTTO<br />
pete ogni anno, all’interno del recinto che<br />
si trova tra l’antico e il nuovo santuario<br />
dedicato alla Vergine.<br />
La tradizione narra ancora che negli<br />
istanti che seguirono l’apparizione si compì<br />
per Egidia Mathis il tempo di dare alla<br />
luce un bimbo: la giovane mamma avvolse<br />
il neonato in uno scialle e corse verso<br />
il centro abitato di Bra, arroccato in quei<br />
tempi sulla collina.<br />
Mercoledì 26 dicembre numerosi fedeli<br />
hanno partecipato alla celebrazione della<br />
Messa in orari diversi. La stessa cosa si è<br />
ripetuta sia il giovedì che il venerdì successivi.<br />
Il 28 — in occasione della Giornata<br />
regionale del Movimento per la vita —<br />
alle 11 è stata celebrata la Messa solenne.<br />
Nel pomeriggio la celebrazione vespertina<br />
invece, è stata preceduta da<br />
un’ora di spiritualità.<br />
M.B.<br />
TORINO I 250 anni della Biblioteca del Seminario<br />
160.000 volumi<br />
che parlano di Dio<br />
È la seconda della città, dopo quella<br />
dell’Università: con 160 mila volumi,<br />
prevalentemente dedicati alla Sacra<br />
Scrittura, alla Teologia e alla storia ecclesiastica,<br />
la Biblioteca del Seminario di<br />
Torino rappresenta un patrimonio fondamentale<br />
per la ricerca culturale e la<br />
conservazione di testi preziosi. Intorno<br />
ad essa, nell’edificio del Seminario metropolitano,<br />
a due passi dal Duomo, sorgerà<br />
— come ha annunciato l’Arcivescovo,<br />
Card. Severino Poletto — il nucleo<br />
principale del Museo diocesano torinese,<br />
destinato a costituire, insieme col Duomo<br />
e la vicina Basilica di san Lorenzo, il<br />
«cuore» di una presenza religiosa e culturale<br />
cristiana inserita da secoli nel<br />
centro della città.<br />
La Biblioteca ha festeggiato i 250 anni<br />
di vita il 7 novembre scorso, con una<br />
manifestazione che ha coinciso con l’inizio<br />
dell’Anno Accademico nelle Facoltà<br />
teologiche torinesi. Mons. Gianfranco<br />
Ravasi, Prefetto della Biblioteca Ambrosiana<br />
di Milano, ha tenuto la prolusione<br />
nell’Aula Magna, sul tema «La Parola e<br />
le parole. Libri, fede e cultura nel III<br />
millennio».<br />
Fondata a partire dal 1751 grazie ad<br />
una donazione di circa tremila volumi<br />
da parte del canonico Gaspare Giordano<br />
da Cocconato, la Biblioteca è cresciuta<br />
nel tempo sia come strumento di lavoro<br />
della Facoltà Teologica sia come centro<br />
di conservazione storica sul territorio.<br />
Dal 1995 la Biblioteca aderisce al Servizio<br />
Bibliotecario Nazionale, che ha dato<br />
inizio all’informatizzazione dell’intero<br />
catalogo; già oggi le notizie bibliografiche<br />
di circa 40 mila titoli sono consultabili<br />
su Internet. Nel corso dei secoli la<br />
Biblioteca si è arricchita di fondi, lasciti<br />
e donazioni che hanno impreziosito e<br />
qualificato il patrimonio; tra i più recenti<br />
e significativi, la biblioteca patristica<br />
del Cardinale Michele Pellegrino che,<br />
prima di essere Arcivescovo di Torino<br />
dal 1965 al 1977, è stato docente di Letteratura<br />
Cristiana antica all’Università e<br />
grande studioso di Agostino.<br />
Le istituzioni per la cultura e la ricerca<br />
teologica a Torino hanno una storia<br />
lunga e articolata: oltre alla Facoltà di<br />
Teologia della diocesi (ora sezione parallela<br />
della Facoltà teologica dell’Alta Italia)<br />
è attiva in città l’Università Pontificia<br />
Salesiana. I Domenicani mantengono<br />
a Chieri, sulla collina torinese, l’Istituto<br />
di Filosofia «San Tommaso d’Aquino»,<br />
e in città la Scuola superiore di<br />
Teologia spirituale; i Gesuiti hanno il<br />
Centro teologico pastorale, dotato di<br />
una biblioteca particolarmente ricca e<br />
aggiornata. In passato erano poi attivi<br />
altri studentati teologici che sono stati<br />
ora riorganizzati in altre sedi italiane. I<br />
Vescovi del Piemonte hanno voluto, due<br />
anni fa, l’istituzione del «Biennio di specializzazione<br />
in teologia morale con indirizzo<br />
sociale», per approfondire le problematiche<br />
e legate al mondo del lavoro,<br />
e per rafforzare la collaborazione con gli<br />
altri centri di ricerca teologica torinesi.<br />
MARCO BONATTI<br />
CAGLIARI Un convegno sulle tematiche dell'educazione<br />
Suor Giuseppina Nicoli, testimone della bellezza<br />
della missione di formare la gioventù sarda<br />
MILETO-NICOTERA-TROPEA Nel respiro della spiritualità di Don Mottola<br />
Il convegno diocesano su laici e famiglia<br />
Mons. Domenico Cortese, Vescovo di<br />
Mileto-Nicotera-Tropea, ha espresso, in<br />
una comunicazione alla diocesi, la sua<br />
gioia per questo nuovo anno pastorale<br />
«che inizia con evidenti segni di benevolenza<br />
del Signore». Il Vescovo ricorda<br />
che esso ha preso avvio sotto la materna<br />
protezione della Madre della Chiesa<br />
nella festa della Madonna di Romania<br />
Patrona di Tropea e della diocesi e dall’esemplarità<br />
di vita «della luminosa figura<br />
sacerdotale del servo di Dio D.<br />
Francesco Mottola in occasione del 1°<br />
centenario della sua nascita.» Altri motivi<br />
di grande gioia sono la particolare<br />
udienza concessa dal Santo Padre agli<br />
Oblati fondati da don Mottola, e la paterna<br />
benedizione del Papa «concessa<br />
benevolmente alla diocesi». Si aggiunge<br />
anche l’ordinazione diaconale di D. Pasquale<br />
Sposaro e D. Francesco Galloro<br />
avvenuta al Laterano per le mani del<br />
Cardinale Camillo Ruini e dei due diaconi<br />
permanenti Antonio Arcella e Carmelo<br />
Lo Turco.<br />
La diocesi «ha preso il largo», tenendo<br />
presente per il suo cammino, agli inizi<br />
del nuovo millennio, con il convegno<br />
diocesano su «Laici e famiglia». Nel<br />
convegno diocesano, tenutosi nella Casa<br />
del «Sacro Cuore» dei Padri Dehoniani<br />
In occasione dell’anniversario della<br />
nascita di suor Giuseppina Nicoli, Figlia<br />
della Carità, si è svolto recentemente<br />
a Cagliari un convegno per illuminare<br />
il carisma educativo, che costituisce<br />
la caratteristica dominante nella<br />
biografia di questa serva di Dio.<br />
Suor Nicoli ha speso tutta la vita a<br />
servizio dell’educazione delle giovinette<br />
e dei giovani della Sardegna a cavallo<br />
tra il XIX e XX secolo. Arrivata in<br />
Sardegna nel 1884 (vi morirà nel<br />
1924), subito s’accorse di quanti ragazzi<br />
e giovani vivessero abbandonati a se<br />
stessi per le vie di Cagliari: s’interessò<br />
a loro riunendoli in associazione, sviluppò<br />
la scuola di religione per le giovani<br />
maestre che si diplomavano nelle<br />
istituzioni vincenziane di Cagliari e di<br />
Sassari, portò le giovani a interessarsi<br />
dei più poveri con la visita a domicilio,<br />
organizzò ritiri spirituali e incontri formativi<br />
per le ragazze che prestavano<br />
servizio nelle case signorili o lavoravano<br />
a centinaia nelle tabaccherie dello<br />
stato.<br />
Ma la perla della sua genialità educativa<br />
fu l’attività di recupero dei ragazzi<br />
sbandati del porto e del mercato.<br />
Questi ragazzi, chiamati is piccioccus<br />
de crobi (i ragazzi della cesta), si conquistavano<br />
da mangiare con la loro<br />
grande corbula mediante piccoli servizi<br />
di facchinaggio, che prestavano al<br />
mercato ed al porto, ed assai più sovente<br />
con piccoli furti che con astuzia<br />
mettevano a segno. Erano temuti dall’ordine<br />
pubblico, tanto che vi erano<br />
guardie specializzate per cercare di tenerli<br />
a bada. Ma non ci riuscivano. Ci<br />
di Briatico, le varie componenti ecclesiali<br />
hanno considerato il problema dei laici<br />
e della famiglia punto basilare che deve<br />
informare e guidare le attività parrocchiali,<br />
delle associazioni e dei gruppi ecclesiali.<br />
Lo hanno ribadito il Vescovo in vari<br />
interventi e nelle conclusioni, e i tre relatori,<br />
che hanno tracciato le piste del<br />
convegno. Mons. Armando Augello nella<br />
relazione «Laici oggi nella Chiesa» ha<br />
puntualizzato che il criterio distintivo<br />
non è sufficiente per essere «soggetti attivi»,<br />
né tanto meno per occupare un<br />
determinato posto nella Chiesa, ma è il<br />
«dono di sé» che è l’«alfabeto», il «codice»<br />
dei figli di Dio. Tale connotazione,<br />
nella diversificazione degli impegni laicali,<br />
sia nella Chiesa, sia nella società civile,<br />
indica la «evangelicità» del laico, in<br />
quanto rimane sempre «figlio di Dio».<br />
I coniugi Leone, della diocesi di Catanzaro-Squillace,<br />
nella relazione «La famiglia<br />
in Calabria: fulcro dell’impegno<br />
laicale, alla luce della Familiaris Consortio»<br />
hanno indicato l’identità della famiglia<br />
cristiana nel «farsi servi per amore»,<br />
come Gesù. Si realizza così il progetto<br />
di Dio, che avrà il suo benefico influsso<br />
anche per la realtà calabrese.<br />
Il prof. Pietro Fantozzi, Ordinario di<br />
riuscì invece suor Nicoli, trasformandoli<br />
in «Marianelli», i monelli di Maria.<br />
Li raccolse in associazione, li sfamò,<br />
insegnò loro a leggere e a scrivere, li<br />
introdusse al lavoro, fece loro il catechismo<br />
e li preparò a ricevere i sacramenti.<br />
La genialità della sua formula<br />
educativa consisteva nell’evitare la loro<br />
istituzionalizzazione; e lasciandoli liberi,<br />
anzi facendo presa sulla loro libertà,<br />
da piccoli delinquenti permise loro<br />
di diventare ottimi cittadini.<br />
Il convegno non si è svolto solo sul<br />
filo della celebrazione del passato, ma<br />
come occasione per ripensare il complesso<br />
fenomeno educativo nel presente,<br />
come recitava il titolo del convegno:<br />
L’avventura educativa ieri e oggi.<br />
Lavoro tanto più necessario quanto<br />
maggiore è lo smarrimento della coscienza<br />
di sé in atto tra le giovani generazioni.<br />
Educare è un atto di amore<br />
verso coloro che si affacciano alla vita,<br />
perché comprendano la bellezza dell’esistere<br />
e dell’impegnare se stessi in un<br />
compito. È facile limitarsi ad accusare<br />
che i giovani oggi tendono a consumare<br />
sulle spalle di altri la loro esistenza,<br />
perdendo così il gusto dell’impegno e<br />
della costruttività della vita; invece che<br />
accusare l’adulto deve chiedersi quale<br />
sia la propria identità in rapporto al<br />
mondo che si ripresenta attraverso<br />
ogni nuova generazione. È l’assenza<br />
del senso della nascita, ovvero l’incertezza<br />
sulla propria identità, il primo<br />
ostacolo a intrattenere un rapporto<br />
educativo nei confronti degli allievi o<br />
dei figli. Nessuno può sfuggire all’impegno<br />
educativo, perché con esso è<br />
Sociologia all’Università della Calabria<br />
di Cosenza, ha affrontato un problema<br />
molto avvertito con la relazione: «I laici<br />
cuore dell’animazione ecclesiale e sociale».<br />
Si è posto l'accento su come è<br />
possibile portare Dio nelle strutture politiche,<br />
economiche e sociali: permeare,<br />
cioè, di contenuto religioso le realtà di<br />
modernizzazione. Nell’ampia disanima<br />
ha indicato il fondamento del senso religioso<br />
nella modernità nella esperienza<br />
religiosa, di cui si è portatori. Non si<br />
mettono in discussione i valori e, in una<br />
«sana» laicità, si porta la propria concreta<br />
esperienza religiosa, che non è privilegio<br />
delle anime consacrate, ma che<br />
interessa tutti allo stesso modo.<br />
Il prof. Fantozzi si è poi soffermato<br />
su un triplice ambito della presenza laicale<br />
nel mondo: l’«annuncio della Parola<br />
di Dio», che si sintetizza nella certezza<br />
che Dio ci ama; il «discernimento»,<br />
la comprensione, cioè, della Parola, sul<br />
piano personale e comunitario, tenendo<br />
presente che il «luogo» del discernimento<br />
è la Chiesa; la «compassione»: è il<br />
modo di farsi carico delle sofferenze e<br />
dei bisogni degli altri, di mettersi in<br />
ascolto e «patire con i poveri».<br />
DOMENICO PANTANO<br />
implicato il problema del senso stesso<br />
del vivere. Generare la speranza, suscitando<br />
la meraviglia dell’esistere nel<br />
gioco permanente della propria libertà<br />
secondo verità dentro alle vicende del<br />
mondo: questa è la testimonianza propria<br />
dell’adulto.<br />
Queste tematiche sono state l’oggetto<br />
della relazione centrale del Convegno:<br />
L’educatore, custode della meraviglia<br />
del vivere. La brillante esposizione<br />
di Adriano Pessina, professore di filosofia<br />
morale alla Cattolica di Milano,<br />
è stata convincente. In due tempi, ha<br />
portato in luce le strutture di fondo di<br />
ogni processo educativo, contestualizzandole<br />
poi all’interno della complessità<br />
dell’epoca attuale con il rapido mutare<br />
dell’esperienza umana, generata<br />
dallo sviluppo accelerato della tecnica.<br />
Ad introdurre e a concludere questa<br />
relazione due comunicazioni. La prima,<br />
per tracciare un breve lineamento<br />
di memoria storica sull’impegno educativo<br />
di suor Nicoli e delle Figlie della<br />
Carità nella storia della Sardegna nel<br />
ventesimo secolo, ad opera di suor Assunta<br />
Corona. Nella seconda, è stato<br />
fatto emergere il carisma educativo<br />
proprio di suor Nicoli, attraverso i suoi<br />
scritti.<br />
Suor Nicoli realizzava una pratica<br />
pedagogica a partire dalla certezza che<br />
ognuno di quei ragazzi che incontrava,<br />
in qualunque condizione fosse, portava<br />
in sé un’immagine bella, poiché erano<br />
creature di Dio. Paragonava l’educazione<br />
alla scultura. Come lo scultore<br />
non fa che togliere tutte le scaglie che<br />
oscurano l’immagine ideale, nascosta<br />
TARANTO Vita e attività del seminario diocesano<br />
Un luogo per rispondere sì a Dio<br />
Il seminario come luogo d’incontro<br />
spirituale e di contatto aperto ai credenti,<br />
come luogo di formazione per i giovani<br />
che coltivano la propria vocazione<br />
ministeriale, quindi, ma anche come<br />
luogo privilegiato di approfondimento e<br />
di riflessione, dove credenti d’ogni età<br />
possano ritemprarsi spiritualmente e ricalibrare<br />
il proprio cammino di fede.<br />
Questi gli intendimenti che il nuovo rettore<br />
del Seminario diocesano di Poggio<br />
Galeso, don Giuseppe D’Alessandro, a<br />
pochi mesi dall’incarico ricevuto dall’Arcivescovo<br />
di Taranto, Mons. Benigno<br />
Papa, ha esplicitato attraverso una nutrita<br />
mappa di opportunità e appuntamenti<br />
mirati a fare del seminario un fulcro<br />
di vocazione per l’intera comunità.<br />
Fra le opportunità che consentiranno<br />
alla comunità di riscoprire l’importante<br />
istituzione ecclesiale, appuntamenti settimanali,<br />
aperti ai giovani, per la lettura<br />
del Vangelo di Matteo (ogni venerdì dalle<br />
20 alle 21), condotti a turno dai sacerdoti<br />
dell’équipe seminariale (oltre al rettore,<br />
l’animatore don Lucangelo De<br />
Cantis, l’economo don Eligio Grimaldi e<br />
il padre spirituale don Angelo Panzetta).<br />
Un’iniziativa che sta riscontrando una<br />
discreta adesione.<br />
Inoltre sono in programma gli incon-<br />
nel blocco di marmo, così l’opera educativa<br />
consiste nel tirar fuori la vera<br />
immagine dell’uomo dal magma dei<br />
condizionamenti sociali, di carattere e<br />
di storia personale, in cui giace mescolata<br />
e confusa.<br />
Si coinvolgeva con i giovani in<br />
un’alleanza educativa che li conquistava.<br />
Non si faceva padrona della loro<br />
vita, ma condivideva la loro fatica di<br />
diventare grandi. E soprattutto presentava<br />
loro nella sua umanità buona, lieta<br />
e forte, un’anticipazione del loro desiderio<br />
di autorealizzarsi. A loro, lei<br />
poteva spiegare che soltanto il rapporto<br />
con Cristo, a cui li introduceva con<br />
parole appassionate e vere, era la garanzia<br />
della riuscita della loro umanità.<br />
E le centinaia di giovani che l’hanno<br />
frequentata aderivano con una sequela<br />
sorprendente. Suor Tambelli, la<br />
consorella che alla morte di suor Giuseppina,<br />
ha continuato per altri quarant’anni<br />
tutte le opere iniziate da<br />
suor Nicoli ha lasciato scritto: «Presso<br />
suor Nicoli ci si sentiva diventare migliori!».<br />
E in questo è racchiuso il segreto<br />
della riuscita del suo metodo pedagogico.<br />
A fine convegno è stata presentata<br />
la prima edizione dei suoi scritti spirituali<br />
(Scritti Spirituali, Istruzioni alle<br />
Seminariste, CLV-Edizioni Vincenziane,<br />
Roma 2001), ed una breve biografia<br />
dal titolo Giuseppina Nicoli, Figlia<br />
della Carità ad opera della Postulazione<br />
della Causa di Beatificazione.<br />
ERMINIO ANTONELLO<br />
tri su percorsi di fede per giovanissimi,<br />
le giornate d’orientamento a una scelta<br />
di speciale consacrazione vocazionale<br />
(perciò aperti a ragazzi e ragazze) e<br />
quelle di spiritualità per i gruppi ecclesiali.<br />
Assieme all’iniziativa dei fine settimana<br />
vocazionali, a cadenza mensile, che<br />
consentono ogni anno di registrare nuove<br />
iscrizioni, per i ragazzi della terza<br />
media e dei primi anni degli istituti superiori,<br />
riprenderà anche la «Giornata<br />
del ministrante», da sempre occasione di<br />
discernimento per un cammino verso il<br />
presbiterato e un aiuto ai ragazzi per<br />
curare sempre meglio il servizio all’altare.<br />
Questo il fitto calendario di iniziative<br />
che fa del Seminario di Poggio Galeso<br />
un luogo privilegiato di incontro con la<br />
fede e con la parola: giornate di spiritualità,<br />
per i giovani dai 18 anni che desiderano<br />
crescere nella fede, una domenica<br />
al mese, dalle 9 alle 17, con pranzo<br />
al sacco. Al primo incontro svoltosi il 4<br />
novembre è seguito un altro il 2 dicembre.<br />
I prossimi saranno il 3 febbraio, 3<br />
marzo, 21 aprile, 19 maggio. Gli esercizi<br />
spirituali dal 2 al 6 gennaio 2002.<br />
SILVANO TREVISANI