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L'OSSERVATORE ROMANO

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PAGINA<br />

4 .<br />

<strong>L'OSSERVATORE</strong> <strong>ROMANO</strong> Domenica 30 Dicembre 2001<br />

È culminato il 30 novembre nell'udienza di Giovanni Paolo II ai partecipanti<br />

Simposio internazionale nel XX anniversario<br />

della morte del Cardinale Franjo Šeper<br />

Il 30 dicembre ricorre il XX Anniversario<br />

della morte del Cardinale Franjo<br />

Šeper, Prefetto della Sacra Congregazione<br />

per la Dottrina della Fede, dal 1968<br />

al 1981. La Congregazione per la Dottrina<br />

della Fede e l’Arcidiocesi di Zagabria,<br />

di cui il defunto Presule fu a capo<br />

per diversi anni, hanno celebrato la ricorrenza<br />

con un Simposio internazionale<br />

a due tappe.<br />

Circa la prima tappa, tenutasi a Zagabria<br />

il 7-8 novembre, si è già riferito su<br />

questo giornale. Quanto alla seconda<br />

tappa, svoltasi in Vaticano il 29-30 novembre,<br />

presso l’Aula Vecchia del Sinodo,<br />

va ricordato che essa si è aperta con<br />

la Santa Messa, giovedì 29 novembre,<br />

all’altare della Cattedra in San Pietro.<br />

Davanti ad un migliaio di pellegrini<br />

croati, il Cardinale Ratzinger, attuale<br />

Prefetto della Congregazione per la Dottrina<br />

della Fede, che presiedeva la Celebrazione,<br />

ha commentato il brano di 1<br />

Pt 4, 1-5 ed il Salmo 22, mettendo in luce<br />

come il Card. Šeper ha reso viva nella<br />

sua vita la figura di pastore qui indicata.<br />

Nel pomeriggio, alla presenza di diversi<br />

Cardinali e di molti Officiali della<br />

Santa Sede, che avevano conosciuto il<br />

defunto Presule, si sono susseguite le diverse<br />

relazioni. Dopo la Presentazione<br />

dell'Arcivescovo Tarcisio Bertone, Segretario<br />

della Congregazione per la Dottrina<br />

della Fede, che ha anche efficacemente<br />

moderato i lavori, ed i Saluti di<br />

Mons. Josip Bozanić, Arcivescovo di Zagabria<br />

e di S.E. il Sig. Franjo Zenko,<br />

Ambasciatore della Croazia presso la<br />

Santa Sede, Mons. Vladimir Stanković,<br />

Vicario Generale di Zagabria, ha tracciato<br />

un interessantissimo profilo biografico<br />

del Card. Šeper, inquadrandone la figura<br />

nei travagliati tempi in cui egli si<br />

trovò a vivere.<br />

Successivamente Mons. Vlado Košić,<br />

Vescovo ausiliare di Zagabria, ha parlato<br />

del contributo del Card. Šeper al<br />

Concilio Vaticano II, appoggiandosi su<br />

lavori più analitici, presentati nel Simposio<br />

di Zagabria, che avevano esaminato<br />

il contributo del Cardinale in quattro documenti<br />

fondamentali: 1) Costituzione liturgica<br />

Sacrosantum Concilium (Rev.<br />

Dott. Ivan Šaško); 2) Costituzione dogmatica<br />

sulla Chiesa Lumen Gentium<br />

(Mons. Dott. Vlado Košić); 3) Costituzione<br />

dogmatica sulla rivelazione Dei<br />

verbum (Rev. Dott. Željko Tanjić); 4)<br />

Costituzione pastorale Gaudium et spes<br />

(Rev. Dott. Nikola Dogan). A conclusione<br />

egli ha detto: «Il Cardinale Franjo<br />

Šeper non è stato l’artefice dei documenti<br />

principali del Concilio Vaticano<br />

II. Tuttavia, egli non ha soltanto partecipato,<br />

ma è stato un promotore costruttivo,<br />

sostenendo proprio quelle<br />

idee, che hanno preso il sopravvento al<br />

Concilio e che oggi rappresentano la<br />

Dottrina conciliare della Chiesa. Da padre<br />

conciliare, Šeper è stato aperto alle<br />

novità, ma con un senso giusto per le<br />

verità convalidate, riuscendo in tal modo<br />

a mettere insieme «il vecchio ed il<br />

nuovo»».<br />

Il Card. Jozef Tomko ha quindi parlato<br />

del «Contributo del Card. Šeper al Sinodo<br />

dei Vescovi», mettendo in luce<br />

l’impressione altamente positiva che<br />

aveva dato fin dall’inizio agli altri Padri<br />

sinodali. Dopo il suo intervento sui temi<br />

dottrinali nell’ottobre 1967, egli era stato<br />

eletto, con il maggior numero di voti,<br />

membro della Commissione incaricata<br />

di proporre alla prima Assemblea sinodale<br />

proposte concrete. Fra le proposte,<br />

approvate a larga maggioranza, vi fu anche<br />

l’istituzione della Commissione Teologica<br />

Internazionale. Eletto poi dall’Assemblea<br />

al primo posto per il Consiglio<br />

della Segreteria del Sinodo, fu poco dopo<br />

nominato Prefetto della Congregazione<br />

per la Dottrina della Fede. Dopo aver<br />

riferito sulla sua partecipazione agli altri<br />

Sinodi, il Card. Tomko ha concluso rilevando<br />

come il Sinodo ha segnato la vita<br />

del defunto Presule, perché ha rivelato<br />

pienamente il suo valore all’episcopato<br />

mondiale, dimostrando così anche la validità<br />

di questa istituzione «piattaforma<br />

ed arena, nella quale possono emergere<br />

e contribuire al bene della Chiesa le<br />

grandi figure come il Card. Šeper».<br />

A complemento di queste relazioni<br />

Mons. Vincenzo Carbone, Incaricato<br />

dell’Archivio del Concilio Vaticano II,<br />

ha fornito alcuni particolari inediti sulla<br />

partecipazione del Card. Šeper al Concilio<br />

Vaticano II.<br />

Venerdì 30 novembre il Card. Joseph<br />

Ratzinger ha parlato del Card. Šeper<br />

quale Prefetto della Congregazione per<br />

la Dottrina della Fede, cercando di mettere<br />

in luce come lo Spirito di Dio lo<br />

aveva guidato in quel delicato periodo,<br />

in cui si trattava di tradurre in atto, in<br />

un’istituzione chiave per la Chiesa, le linee<br />

direttive del Concilio Vaticano II.<br />

Dopo aver ricordato il contesto storico<br />

immediato, ha illustrato due grandi linee<br />

direttive: la riorganizzazione del lavoro<br />

del Dicastero e la difesa della dottrina<br />

illustrandone le ragioni. A conclusione<br />

della sua analisi ha proposto le seguenti<br />

indicazioni emergenti:<br />

a) Innanzitutto la missione di promozione<br />

e difesa della dottrina della fede<br />

ha bisogno del coinvolgimento di tutti i<br />

cristiani, ciascuno secondo la sua voca-<br />

zione, e di metodi di lavoro pubblici ed<br />

accettati.<br />

b) La promozione e la difesa della<br />

dottrina della fede, se vuol essere efficace<br />

e dare vitalità alla Chiesa, deve centrarsi<br />

sulla presentazione e la custodia<br />

della novità dell’annuncio cristiano: l’incarnazione<br />

del Figlio di Dio che ci introduce<br />

nel mistero della comunione trinitaria.<br />

È solo il rafforzamento e l’approfondimento<br />

di questo nucleo originale<br />

che può sostenere la fede e la vita della<br />

Chiesa, aiutando a comprendere anche<br />

gli altri articoli della fede e le diverse<br />

conseguenze per la struttura e l’ordinamento<br />

del vivere cristiano.<br />

c) Il ruolo del successore di Pietro e<br />

dei suoi collaboratori diretti nella missione<br />

di promozione e difesa della dottrina<br />

della fede deve far uso di una certa<br />

sobrietà ed essenzialità di espressione<br />

nei temi centrali, che concernono i fondamenti<br />

e le radici della fede. Mentre<br />

invece può essere opportuno allargarsi<br />

con illustrazioni più ampie nella presentazione<br />

di temi secondari, più periferici.<br />

Ciò da una parte per rispetto di una certa<br />

libertà di espressione dei teologi nell’illustrazione<br />

delle verità centrali; dall’altra<br />

per venire incontro alle esigenze<br />

dei fedeli che faticano a vedere chiaro<br />

nelle nuove questioni complesse che si<br />

pongono, per il mutare del quadro culturale,<br />

soprattutto in certe tematiche<br />

teologiche derivate.<br />

Alla relazione del Cardinale hanno fatto<br />

seguito due comunicazioni a cura di<br />

due testimoni oculari della attività del<br />

Card. Šeper come Presidente della Commissione<br />

Teologica Internazionale (Card.<br />

Karl Lehmann) e come Presidente della<br />

Pontificia Commissione Biblica (Prof.<br />

Pierre Grelot). Purtroppo entrambi gli<br />

autori non hanno potuto essere presenti<br />

personalmente, ma è stata data egualmente<br />

lettura dei loro testi.<br />

Il Card. Lehmann ha descritto le vicende<br />

della istituzione della Commissione<br />

Teologica Internazionale, che hanno<br />

visto il Card. Šeper protagonista e ne ha<br />

descritto l’impegno nella conduzione dei<br />

lavori. «Egli era in primo luogo un pastore<br />

e un Vescovo che aveva tuttavia<br />

un forte senso della responsabilità dei<br />

pastori in materia di dottrina della fede.<br />

Si chiedeva continuamente se avrebbe<br />

potuto rispondere positivamente di questa<br />

responsabilità nel giudizio davanti al<br />

Signore. Pertanto, in caso di necessità,<br />

egli poteva essere assai severo... con tutta<br />

la passione per la sua missione, egli<br />

aveva un grande senso della giustizia.<br />

Nel rapporto con i membri della Commissione<br />

Teologica Internazionale, e nel-<br />

Il 29 dicembre si ricordano i 665 anni di<br />

devozione popolare alla Madonna dei Fiori<br />

di Bra. La «festa dell’Apparizione» ricorda<br />

un avvenimento tramandato dalla<br />

tradizione: il 29 dicembre 1336, la Madonna<br />

apparve ad una giovane sposa braidese,<br />

messa in pericolo da due «soldati di<br />

ventura», mercenari. La festa venne introdotta<br />

solo nel dicembre 1905, come testimonia<br />

il «Bollettino del santuario» del<br />

gennaio 1906.<br />

Secondo quanto tramanda la tradizione,<br />

le relazioni con i teologi in genere, si dimostrava<br />

veramente «misericordioso e<br />

moderato»».<br />

Il Prof. P. Grelot ha descritto le modalità<br />

della riorganizzazione, da parte<br />

del Card. Šeper, della Pontificia Commissione<br />

Biblica, secondo le indicazioni<br />

della Lettera apostolica «Sedula Cura» di<br />

Papa Paolo VI. Ha presentato poi lo stile<br />

della sua guida ed i primi passi del lavoro<br />

della rinnovata istituzione. «Il Cardinale<br />

rispettava la libertà di ciascuno e<br />

la diversità delle opinioni espresse: la<br />

sua presidenza non era direttiva, ma<br />

egli poteva talvolta intervenire per accelerare<br />

un poco le discussioni che si trascinavano...<br />

egli rispettava troppo la<br />

personalità di ciascuno dei membri della<br />

Commissione per intervenire direttamente<br />

nel loro lavoro: questo poteva<br />

avere i suoi limiti; ma, non essendo lui<br />

stesso esegeta di formazione, il Cardinale<br />

aveva la sola preoccupazione che i<br />

membri della Commissione offrissero un<br />

contributo di chiarificazione a partire<br />

dalla Sacra Scrittura circa le questioni<br />

che gli sembrava utile esaminare, nelle<br />

circostanze pratiche in cui l’annuncio<br />

del Vangelo oggi deve essere fatto».<br />

Il Simposio ha infine trovato la sua<br />

conclusione nell’Udienza che il Santo<br />

Padre ha concesso a tutti i partecipanti<br />

ed ai pellegrini croati nell’Aula Paolo VI.<br />

Dopo l’indirizzo di omaggio rivoltogli<br />

dall’Arcivescovo di Zagabria, il Santo<br />

Padre ha ricordato i momenti salienti<br />

della vita del defunto Presule ed in particolare<br />

quelli derivanti dalla sua perso-<br />

Celebrata a Bra la festa della Madonna dei Fiori<br />

alla periferia della città di Bra la Madonna<br />

apparve per difendere Egidia Mathis,<br />

una donna braidese in attesa di un bambino,<br />

dall’insidia di due soldati che passavano<br />

nel luogo, allora in aperta campagna.<br />

La Vergine lasciò sul posto una perenne<br />

e visibile traccia della sua apparizione,<br />

facendo sbocciare dai rami senza<br />

foglie dei pruni selvatici alcune candide<br />

corolle. Questa eccezionale fioritura si ri-<br />

nale conoscenza del Cardinale. Infine ha<br />

rilevato il suo radicamento nella Chiesa<br />

locale ed insieme il suo senso di appartenenza<br />

alla Chiesa universale. «Questi<br />

due aspetti, lungi dal contrapporsi, traevano<br />

anzi, nell’itinerario religioso del<br />

Card. Šeper, l’uno dall’altro linfa vitale.<br />

Anche in questo egli ci è di esempio: il<br />

cristiano deve immergersi nel popolo e<br />

nella cultura in cui vive per accoglierne<br />

tutti gli elementi validi, e al tempo stesso<br />

mai deve perdere la consapevolezza<br />

di appartenere ad un popolo più grande,<br />

il Popolo di Dio, che attraversa tutti i<br />

tempi, tutti i continenti e trova nella Sede<br />

di Pietro un fondamentale strumento<br />

di unità». Il Papa ha poi ricordato l’atteggiamento<br />

pastorale del Cardinale, «il<br />

quale seppe veramente farsi «forma gregis»<br />

(cfr 1 Pt 5, 3), camminando insieme<br />

ai suoi fedeli, ai quali con la vita, le parole<br />

e le iniziative, dava quell’impronta<br />

evangelica che il Signore chiede ai suoi<br />

servitori. In questo senso egli è stimolo<br />

per noi, Pastori di oggi, a non distaccarci<br />

dal popolo a noi affidato, ma a percorrere<br />

con esso i cammini della storia,<br />

sempre attenti a comunicare a tutti il<br />

messaggio della passione e della gloria<br />

del Cristo».<br />

L’Arcidiocesi di Zagabria si è impegnata<br />

a pubblicare prossimamente gli<br />

Atti del Simposio; ciò che permetterà a<br />

tutti di conoscere più ampiamente i contributi<br />

di questo interessante momento<br />

di riflessione su di una significativa figura<br />

della recente storia della Chiesa.<br />

DAMIANO MARZOTTO<br />

pete ogni anno, all’interno del recinto che<br />

si trova tra l’antico e il nuovo santuario<br />

dedicato alla Vergine.<br />

La tradizione narra ancora che negli<br />

istanti che seguirono l’apparizione si compì<br />

per Egidia Mathis il tempo di dare alla<br />

luce un bimbo: la giovane mamma avvolse<br />

il neonato in uno scialle e corse verso<br />

il centro abitato di Bra, arroccato in quei<br />

tempi sulla collina.<br />

Mercoledì 26 dicembre numerosi fedeli<br />

hanno partecipato alla celebrazione della<br />

Messa in orari diversi. La stessa cosa si è<br />

ripetuta sia il giovedì che il venerdì successivi.<br />

Il 28 — in occasione della Giornata<br />

regionale del Movimento per la vita —<br />

alle 11 è stata celebrata la Messa solenne.<br />

Nel pomeriggio la celebrazione vespertina<br />

invece, è stata preceduta da<br />

un’ora di spiritualità.<br />

M.B.<br />

TORINO I 250 anni della Biblioteca del Seminario<br />

160.000 volumi<br />

che parlano di Dio<br />

È la seconda della città, dopo quella<br />

dell’Università: con 160 mila volumi,<br />

prevalentemente dedicati alla Sacra<br />

Scrittura, alla Teologia e alla storia ecclesiastica,<br />

la Biblioteca del Seminario di<br />

Torino rappresenta un patrimonio fondamentale<br />

per la ricerca culturale e la<br />

conservazione di testi preziosi. Intorno<br />

ad essa, nell’edificio del Seminario metropolitano,<br />

a due passi dal Duomo, sorgerà<br />

— come ha annunciato l’Arcivescovo,<br />

Card. Severino Poletto — il nucleo<br />

principale del Museo diocesano torinese,<br />

destinato a costituire, insieme col Duomo<br />

e la vicina Basilica di san Lorenzo, il<br />

«cuore» di una presenza religiosa e culturale<br />

cristiana inserita da secoli nel<br />

centro della città.<br />

La Biblioteca ha festeggiato i 250 anni<br />

di vita il 7 novembre scorso, con una<br />

manifestazione che ha coinciso con l’inizio<br />

dell’Anno Accademico nelle Facoltà<br />

teologiche torinesi. Mons. Gianfranco<br />

Ravasi, Prefetto della Biblioteca Ambrosiana<br />

di Milano, ha tenuto la prolusione<br />

nell’Aula Magna, sul tema «La Parola e<br />

le parole. Libri, fede e cultura nel III<br />

millennio».<br />

Fondata a partire dal 1751 grazie ad<br />

una donazione di circa tremila volumi<br />

da parte del canonico Gaspare Giordano<br />

da Cocconato, la Biblioteca è cresciuta<br />

nel tempo sia come strumento di lavoro<br />

della Facoltà Teologica sia come centro<br />

di conservazione storica sul territorio.<br />

Dal 1995 la Biblioteca aderisce al Servizio<br />

Bibliotecario Nazionale, che ha dato<br />

inizio all’informatizzazione dell’intero<br />

catalogo; già oggi le notizie bibliografiche<br />

di circa 40 mila titoli sono consultabili<br />

su Internet. Nel corso dei secoli la<br />

Biblioteca si è arricchita di fondi, lasciti<br />

e donazioni che hanno impreziosito e<br />

qualificato il patrimonio; tra i più recenti<br />

e significativi, la biblioteca patristica<br />

del Cardinale Michele Pellegrino che,<br />

prima di essere Arcivescovo di Torino<br />

dal 1965 al 1977, è stato docente di Letteratura<br />

Cristiana antica all’Università e<br />

grande studioso di Agostino.<br />

Le istituzioni per la cultura e la ricerca<br />

teologica a Torino hanno una storia<br />

lunga e articolata: oltre alla Facoltà di<br />

Teologia della diocesi (ora sezione parallela<br />

della Facoltà teologica dell’Alta Italia)<br />

è attiva in città l’Università Pontificia<br />

Salesiana. I Domenicani mantengono<br />

a Chieri, sulla collina torinese, l’Istituto<br />

di Filosofia «San Tommaso d’Aquino»,<br />

e in città la Scuola superiore di<br />

Teologia spirituale; i Gesuiti hanno il<br />

Centro teologico pastorale, dotato di<br />

una biblioteca particolarmente ricca e<br />

aggiornata. In passato erano poi attivi<br />

altri studentati teologici che sono stati<br />

ora riorganizzati in altre sedi italiane. I<br />

Vescovi del Piemonte hanno voluto, due<br />

anni fa, l’istituzione del «Biennio di specializzazione<br />

in teologia morale con indirizzo<br />

sociale», per approfondire le problematiche<br />

e legate al mondo del lavoro,<br />

e per rafforzare la collaborazione con gli<br />

altri centri di ricerca teologica torinesi.<br />

MARCO BONATTI<br />

CAGLIARI Un convegno sulle tematiche dell'educazione<br />

Suor Giuseppina Nicoli, testimone della bellezza<br />

della missione di formare la gioventù sarda<br />

MILETO-NICOTERA-TROPEA Nel respiro della spiritualità di Don Mottola<br />

Il convegno diocesano su laici e famiglia<br />

Mons. Domenico Cortese, Vescovo di<br />

Mileto-Nicotera-Tropea, ha espresso, in<br />

una comunicazione alla diocesi, la sua<br />

gioia per questo nuovo anno pastorale<br />

«che inizia con evidenti segni di benevolenza<br />

del Signore». Il Vescovo ricorda<br />

che esso ha preso avvio sotto la materna<br />

protezione della Madre della Chiesa<br />

nella festa della Madonna di Romania<br />

Patrona di Tropea e della diocesi e dall’esemplarità<br />

di vita «della luminosa figura<br />

sacerdotale del servo di Dio D.<br />

Francesco Mottola in occasione del 1°<br />

centenario della sua nascita.» Altri motivi<br />

di grande gioia sono la particolare<br />

udienza concessa dal Santo Padre agli<br />

Oblati fondati da don Mottola, e la paterna<br />

benedizione del Papa «concessa<br />

benevolmente alla diocesi». Si aggiunge<br />

anche l’ordinazione diaconale di D. Pasquale<br />

Sposaro e D. Francesco Galloro<br />

avvenuta al Laterano per le mani del<br />

Cardinale Camillo Ruini e dei due diaconi<br />

permanenti Antonio Arcella e Carmelo<br />

Lo Turco.<br />

La diocesi «ha preso il largo», tenendo<br />

presente per il suo cammino, agli inizi<br />

del nuovo millennio, con il convegno<br />

diocesano su «Laici e famiglia». Nel<br />

convegno diocesano, tenutosi nella Casa<br />

del «Sacro Cuore» dei Padri Dehoniani<br />

In occasione dell’anniversario della<br />

nascita di suor Giuseppina Nicoli, Figlia<br />

della Carità, si è svolto recentemente<br />

a Cagliari un convegno per illuminare<br />

il carisma educativo, che costituisce<br />

la caratteristica dominante nella<br />

biografia di questa serva di Dio.<br />

Suor Nicoli ha speso tutta la vita a<br />

servizio dell’educazione delle giovinette<br />

e dei giovani della Sardegna a cavallo<br />

tra il XIX e XX secolo. Arrivata in<br />

Sardegna nel 1884 (vi morirà nel<br />

1924), subito s’accorse di quanti ragazzi<br />

e giovani vivessero abbandonati a se<br />

stessi per le vie di Cagliari: s’interessò<br />

a loro riunendoli in associazione, sviluppò<br />

la scuola di religione per le giovani<br />

maestre che si diplomavano nelle<br />

istituzioni vincenziane di Cagliari e di<br />

Sassari, portò le giovani a interessarsi<br />

dei più poveri con la visita a domicilio,<br />

organizzò ritiri spirituali e incontri formativi<br />

per le ragazze che prestavano<br />

servizio nelle case signorili o lavoravano<br />

a centinaia nelle tabaccherie dello<br />

stato.<br />

Ma la perla della sua genialità educativa<br />

fu l’attività di recupero dei ragazzi<br />

sbandati del porto e del mercato.<br />

Questi ragazzi, chiamati is piccioccus<br />

de crobi (i ragazzi della cesta), si conquistavano<br />

da mangiare con la loro<br />

grande corbula mediante piccoli servizi<br />

di facchinaggio, che prestavano al<br />

mercato ed al porto, ed assai più sovente<br />

con piccoli furti che con astuzia<br />

mettevano a segno. Erano temuti dall’ordine<br />

pubblico, tanto che vi erano<br />

guardie specializzate per cercare di tenerli<br />

a bada. Ma non ci riuscivano. Ci<br />

di Briatico, le varie componenti ecclesiali<br />

hanno considerato il problema dei laici<br />

e della famiglia punto basilare che deve<br />

informare e guidare le attività parrocchiali,<br />

delle associazioni e dei gruppi ecclesiali.<br />

Lo hanno ribadito il Vescovo in vari<br />

interventi e nelle conclusioni, e i tre relatori,<br />

che hanno tracciato le piste del<br />

convegno. Mons. Armando Augello nella<br />

relazione «Laici oggi nella Chiesa» ha<br />

puntualizzato che il criterio distintivo<br />

non è sufficiente per essere «soggetti attivi»,<br />

né tanto meno per occupare un<br />

determinato posto nella Chiesa, ma è il<br />

«dono di sé» che è l’«alfabeto», il «codice»<br />

dei figli di Dio. Tale connotazione,<br />

nella diversificazione degli impegni laicali,<br />

sia nella Chiesa, sia nella società civile,<br />

indica la «evangelicità» del laico, in<br />

quanto rimane sempre «figlio di Dio».<br />

I coniugi Leone, della diocesi di Catanzaro-Squillace,<br />

nella relazione «La famiglia<br />

in Calabria: fulcro dell’impegno<br />

laicale, alla luce della Familiaris Consortio»<br />

hanno indicato l’identità della famiglia<br />

cristiana nel «farsi servi per amore»,<br />

come Gesù. Si realizza così il progetto<br />

di Dio, che avrà il suo benefico influsso<br />

anche per la realtà calabrese.<br />

Il prof. Pietro Fantozzi, Ordinario di<br />

riuscì invece suor Nicoli, trasformandoli<br />

in «Marianelli», i monelli di Maria.<br />

Li raccolse in associazione, li sfamò,<br />

insegnò loro a leggere e a scrivere, li<br />

introdusse al lavoro, fece loro il catechismo<br />

e li preparò a ricevere i sacramenti.<br />

La genialità della sua formula<br />

educativa consisteva nell’evitare la loro<br />

istituzionalizzazione; e lasciandoli liberi,<br />

anzi facendo presa sulla loro libertà,<br />

da piccoli delinquenti permise loro<br />

di diventare ottimi cittadini.<br />

Il convegno non si è svolto solo sul<br />

filo della celebrazione del passato, ma<br />

come occasione per ripensare il complesso<br />

fenomeno educativo nel presente,<br />

come recitava il titolo del convegno:<br />

L’avventura educativa ieri e oggi.<br />

Lavoro tanto più necessario quanto<br />

maggiore è lo smarrimento della coscienza<br />

di sé in atto tra le giovani generazioni.<br />

Educare è un atto di amore<br />

verso coloro che si affacciano alla vita,<br />

perché comprendano la bellezza dell’esistere<br />

e dell’impegnare se stessi in un<br />

compito. È facile limitarsi ad accusare<br />

che i giovani oggi tendono a consumare<br />

sulle spalle di altri la loro esistenza,<br />

perdendo così il gusto dell’impegno e<br />

della costruttività della vita; invece che<br />

accusare l’adulto deve chiedersi quale<br />

sia la propria identità in rapporto al<br />

mondo che si ripresenta attraverso<br />

ogni nuova generazione. È l’assenza<br />

del senso della nascita, ovvero l’incertezza<br />

sulla propria identità, il primo<br />

ostacolo a intrattenere un rapporto<br />

educativo nei confronti degli allievi o<br />

dei figli. Nessuno può sfuggire all’impegno<br />

educativo, perché con esso è<br />

Sociologia all’Università della Calabria<br />

di Cosenza, ha affrontato un problema<br />

molto avvertito con la relazione: «I laici<br />

cuore dell’animazione ecclesiale e sociale».<br />

Si è posto l'accento su come è<br />

possibile portare Dio nelle strutture politiche,<br />

economiche e sociali: permeare,<br />

cioè, di contenuto religioso le realtà di<br />

modernizzazione. Nell’ampia disanima<br />

ha indicato il fondamento del senso religioso<br />

nella modernità nella esperienza<br />

religiosa, di cui si è portatori. Non si<br />

mettono in discussione i valori e, in una<br />

«sana» laicità, si porta la propria concreta<br />

esperienza religiosa, che non è privilegio<br />

delle anime consacrate, ma che<br />

interessa tutti allo stesso modo.<br />

Il prof. Fantozzi si è poi soffermato<br />

su un triplice ambito della presenza laicale<br />

nel mondo: l’«annuncio della Parola<br />

di Dio», che si sintetizza nella certezza<br />

che Dio ci ama; il «discernimento»,<br />

la comprensione, cioè, della Parola, sul<br />

piano personale e comunitario, tenendo<br />

presente che il «luogo» del discernimento<br />

è la Chiesa; la «compassione»: è il<br />

modo di farsi carico delle sofferenze e<br />

dei bisogni degli altri, di mettersi in<br />

ascolto e «patire con i poveri».<br />

DOMENICO PANTANO<br />

implicato il problema del senso stesso<br />

del vivere. Generare la speranza, suscitando<br />

la meraviglia dell’esistere nel<br />

gioco permanente della propria libertà<br />

secondo verità dentro alle vicende del<br />

mondo: questa è la testimonianza propria<br />

dell’adulto.<br />

Queste tematiche sono state l’oggetto<br />

della relazione centrale del Convegno:<br />

L’educatore, custode della meraviglia<br />

del vivere. La brillante esposizione<br />

di Adriano Pessina, professore di filosofia<br />

morale alla Cattolica di Milano,<br />

è stata convincente. In due tempi, ha<br />

portato in luce le strutture di fondo di<br />

ogni processo educativo, contestualizzandole<br />

poi all’interno della complessità<br />

dell’epoca attuale con il rapido mutare<br />

dell’esperienza umana, generata<br />

dallo sviluppo accelerato della tecnica.<br />

Ad introdurre e a concludere questa<br />

relazione due comunicazioni. La prima,<br />

per tracciare un breve lineamento<br />

di memoria storica sull’impegno educativo<br />

di suor Nicoli e delle Figlie della<br />

Carità nella storia della Sardegna nel<br />

ventesimo secolo, ad opera di suor Assunta<br />

Corona. Nella seconda, è stato<br />

fatto emergere il carisma educativo<br />

proprio di suor Nicoli, attraverso i suoi<br />

scritti.<br />

Suor Nicoli realizzava una pratica<br />

pedagogica a partire dalla certezza che<br />

ognuno di quei ragazzi che incontrava,<br />

in qualunque condizione fosse, portava<br />

in sé un’immagine bella, poiché erano<br />

creature di Dio. Paragonava l’educazione<br />

alla scultura. Come lo scultore<br />

non fa che togliere tutte le scaglie che<br />

oscurano l’immagine ideale, nascosta<br />

TARANTO Vita e attività del seminario diocesano<br />

Un luogo per rispondere sì a Dio<br />

Il seminario come luogo d’incontro<br />

spirituale e di contatto aperto ai credenti,<br />

come luogo di formazione per i giovani<br />

che coltivano la propria vocazione<br />

ministeriale, quindi, ma anche come<br />

luogo privilegiato di approfondimento e<br />

di riflessione, dove credenti d’ogni età<br />

possano ritemprarsi spiritualmente e ricalibrare<br />

il proprio cammino di fede.<br />

Questi gli intendimenti che il nuovo rettore<br />

del Seminario diocesano di Poggio<br />

Galeso, don Giuseppe D’Alessandro, a<br />

pochi mesi dall’incarico ricevuto dall’Arcivescovo<br />

di Taranto, Mons. Benigno<br />

Papa, ha esplicitato attraverso una nutrita<br />

mappa di opportunità e appuntamenti<br />

mirati a fare del seminario un fulcro<br />

di vocazione per l’intera comunità.<br />

Fra le opportunità che consentiranno<br />

alla comunità di riscoprire l’importante<br />

istituzione ecclesiale, appuntamenti settimanali,<br />

aperti ai giovani, per la lettura<br />

del Vangelo di Matteo (ogni venerdì dalle<br />

20 alle 21), condotti a turno dai sacerdoti<br />

dell’équipe seminariale (oltre al rettore,<br />

l’animatore don Lucangelo De<br />

Cantis, l’economo don Eligio Grimaldi e<br />

il padre spirituale don Angelo Panzetta).<br />

Un’iniziativa che sta riscontrando una<br />

discreta adesione.<br />

Inoltre sono in programma gli incon-<br />

nel blocco di marmo, così l’opera educativa<br />

consiste nel tirar fuori la vera<br />

immagine dell’uomo dal magma dei<br />

condizionamenti sociali, di carattere e<br />

di storia personale, in cui giace mescolata<br />

e confusa.<br />

Si coinvolgeva con i giovani in<br />

un’alleanza educativa che li conquistava.<br />

Non si faceva padrona della loro<br />

vita, ma condivideva la loro fatica di<br />

diventare grandi. E soprattutto presentava<br />

loro nella sua umanità buona, lieta<br />

e forte, un’anticipazione del loro desiderio<br />

di autorealizzarsi. A loro, lei<br />

poteva spiegare che soltanto il rapporto<br />

con Cristo, a cui li introduceva con<br />

parole appassionate e vere, era la garanzia<br />

della riuscita della loro umanità.<br />

E le centinaia di giovani che l’hanno<br />

frequentata aderivano con una sequela<br />

sorprendente. Suor Tambelli, la<br />

consorella che alla morte di suor Giuseppina,<br />

ha continuato per altri quarant’anni<br />

tutte le opere iniziate da<br />

suor Nicoli ha lasciato scritto: «Presso<br />

suor Nicoli ci si sentiva diventare migliori!».<br />

E in questo è racchiuso il segreto<br />

della riuscita del suo metodo pedagogico.<br />

A fine convegno è stata presentata<br />

la prima edizione dei suoi scritti spirituali<br />

(Scritti Spirituali, Istruzioni alle<br />

Seminariste, CLV-Edizioni Vincenziane,<br />

Roma 2001), ed una breve biografia<br />

dal titolo Giuseppina Nicoli, Figlia<br />

della Carità ad opera della Postulazione<br />

della Causa di Beatificazione.<br />

ERMINIO ANTONELLO<br />

tri su percorsi di fede per giovanissimi,<br />

le giornate d’orientamento a una scelta<br />

di speciale consacrazione vocazionale<br />

(perciò aperti a ragazzi e ragazze) e<br />

quelle di spiritualità per i gruppi ecclesiali.<br />

Assieme all’iniziativa dei fine settimana<br />

vocazionali, a cadenza mensile, che<br />

consentono ogni anno di registrare nuove<br />

iscrizioni, per i ragazzi della terza<br />

media e dei primi anni degli istituti superiori,<br />

riprenderà anche la «Giornata<br />

del ministrante», da sempre occasione di<br />

discernimento per un cammino verso il<br />

presbiterato e un aiuto ai ragazzi per<br />

curare sempre meglio il servizio all’altare.<br />

Questo il fitto calendario di iniziative<br />

che fa del Seminario di Poggio Galeso<br />

un luogo privilegiato di incontro con la<br />

fede e con la parola: giornate di spiritualità,<br />

per i giovani dai 18 anni che desiderano<br />

crescere nella fede, una domenica<br />

al mese, dalle 9 alle 17, con pranzo<br />

al sacco. Al primo incontro svoltosi il 4<br />

novembre è seguito un altro il 2 dicembre.<br />

I prossimi saranno il 3 febbraio, 3<br />

marzo, 21 aprile, 19 maggio. Gli esercizi<br />

spirituali dal 2 al 6 gennaio 2002.<br />

SILVANO TREVISANI

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