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2° edizione - Portale Sanità Abruzzo - Regione Abruzzo

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PROGRAMMA DI CONTROLLO<br />

Le acquisizioni scientifiche nel campo delle micotossine negli alimenti zootecnici hanno contribuito ad<br />

aumentare il livello di attenzione degli operatori della filiera agro-alimentare e zootecnica nel controllo dei livelli<br />

indesiderabili di micotossine nei prodotti destinati all‟alimentazione animale.<br />

In particolare, la presenza nel mais di aflatossine e fumonisine soprattutto nelle produzioni del Nord Italia,<br />

ha sollecitato la necessità di disporre di controlli (piani di autocontrollo e controlli ufficiali) che oltre ad essere<br />

quantitativamente rappresentativi fossero anche caratterizzati da elevati standard di qualità. Pertanto, allo scopo di<br />

mantenere allineati gli standard di qualità e di rappresentatività del piano precedente, si ritiene necessario<br />

mantenere un‟attività di vigilanza e una di sorveglianza che testimonino il reale stato di contaminazione da<br />

micotossine delle materie prime e dei mangimi sul territorio. Tali attività hanno lo scopo di fornire una<br />

indicazione attendibile sullo stato di prevalenza di alcune micotossine in diverse aree geografiche del nostro<br />

Paese.<br />

Pertanto, i controlli su aflatossine, ocratossina e fumonisine devono necessariamente essere condotti in<br />

proporzioni quantitativamente più sensibili rispetto ad altre micotossine.<br />

Per la contaminazione da DON, poiché i nostri andamenti climatici non sono particolarmente favorevoli<br />

alla crescita delle muffe produttrici di questa tossina, i controlli dovrebbero essere limitati alla sola sorveglianza.<br />

Per quanto invece riguarda il controllo della presenza di T-2 ed HT-2, è auspicabile un piano di<br />

monitoraggio da effettuarsi nell‟ambito dei piani di sorveglianza regionali, per stabilire lo stato di contaminazione<br />

di queste tossine prevalentemente in avena e frumento. Non essendo allo stato attuale delle acquisizioni ancora<br />

disponibile uno strumento diagnostico affidabile in termini di ripetibilità, riproducibilità, ed accuratezza, a parte<br />

un metodo in GC-MS di cui però non si può garantire la disponibilità strumentale nei laboratori degli II.ZZ.SS., si<br />

suggerisce di effettuare le analisi impiegando una metodica in ELISA avendo cura di utilizzare kit diagnostici<br />

commercializzati da Aziende in grado di assicurare le migliori performances in seguito ad una esperienza<br />

consolidata nel tempo.<br />

Ai fini di razionalizzare le risorse economiche e umane, nonché di semplificare i carichi di lavoro, può<br />

essere utilizzato in alternativa ai metodi per l‟analisi di singole micotossine, anche il metodo multi-micotossina<br />

che l‟LNR può fornire, su richiesta, per la determinazione della aflatossina<br />

B1+ocratossina+zearelenone+fumonisina B1.<br />

Pertanto per ciascun campione si dovranno effettuare le seguenti determinazioni:<br />

Mais e prodotti derivati: aflatossine, ocratossina, zearalenone, deossinivalenolo, fumonisine<br />

Grano: aflatossine, ocratossina, deossinivalenolo, tossine T2 e HT2.<br />

Avena: Tossine T2 e HT2<br />

Mantenendo il numero di campioni fissati nelle tabelle 1 e 2, nel caso di impossibilità ad effettuare le<br />

analisi multimicotossina ciascun laboratorio deciderà quali analisi ed eventuali accorpamenti effettuare da<br />

concordare con le competenti Autorità Regionali e Provinciali.<br />

Allo scopo di acquisire lo stato conoscitivo della dotazione strumentale e diagnostica dei laboratori<br />

coinvolti nelle attività di controllo, dovranno essere fornite al LNR le opportune informazioni che saranno inserite<br />

in apposito database.<br />

PIANO DI SORVEGLIANZA<br />

Il Piano di sorveglianza dovrà necessariamente avvalersi di un campionamento statisticamente<br />

rappresentativo distribuito in modo uniforme e casuale conseguente alla necessità di rivelare possibili fonti di<br />

rischio emergenti o ri-emergenti in siti specifici come per esempio le aziende agricole e zootecniche produttrici di<br />

materie prime o nei mangimi destinati agli animali da latte, in quanto rappresentativi di una maggiore quota di<br />

rischio. Tra le materie prime il mais è da considerarsi il cereale che contribuisce in modo maggiore alla<br />

contaminazione da micotossine costituendo un fattore di rischio prioritario anche in considerazione della<br />

possibilità di una presenza contemporanea di più micotossine.<br />

Le acquisizioni ricavate dovranno fornire una mappatura del rischio sul territorio in grado di fornire<br />

risposte immediate al presentarsi di condizioni di allarme per il benessere animale e della salute pubblica nel caso<br />

in cui la contaminazione dovesse estendersi anche ai prodotti di origine animale.<br />

Nel piano di sorveglianza, si dovranno effettuare controlli casuali nelle aziende produttrici di materie<br />

prime e mangimi destinati agli animali da latte per monitorare condizioni di allarme derivanti da esposizione degli<br />

animali a concentrazioni di micotossine quali aflatossine, ocratossina A, zearalenone, deossinivalenolo,<br />

fumonisine T-2 ed HT-2 corrispondenti a livelli tali da costituire fonti di rischio per gli animali stessi e per<br />

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