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2° edizione - Portale Sanità Abruzzo - Regione Abruzzo

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Dall‟altro ciò ha anche generato diversi episodi di non idoneità delle acque in distribuzione che hanno interessato ambiti<br />

anche molto estesi della regione, che, oltre ad aver determinato problematiche a livello sanitario, hanno causato un allarme<br />

sociale molto rilevante nonché danni non indifferenti alle economie delle zone interessate.<br />

Una ulteriore fonte di preoccupazione per la qualità delle acque è stata portata dai dati messi a disposizione dall‟ARTA<br />

della nostra <strong>Regione</strong> sullo stato degli acquiferi profondi e superficiali che ha disegnato un quadro poco confortante sulla<br />

loro qualità.<br />

La presenza di inquinanti in alcune aree, come negli acquiferi delle zone di pianura e nelle valli fluviali dove insistono<br />

la gran parte attività agricole di tipo intensivo e soprattutto dove sono collocati i principali insediamenti industriali ed<br />

artigianali, non ha destato particolare sorpresa perché era assolutamente prevedibile, altre situazioni a rischio individuate in<br />

aree apparentemente indenni non erano pensabili né prevedibili sulla base delle attività censite in questi territori.<br />

Questo stato di cose mette indubbiamente a rischio la qualità delle acque captate in tali aree per essere destinate al<br />

consumo umano anche in considerazione del fatto che in diverse aree della nostra <strong>Regione</strong> non si ha ancora una precisa<br />

conoscenza della collocazione territoriale di tutte le opere di presa utilizzate per l‟approvvigionamento idrico.<br />

Gli esami analitici complessivi eseguiti su acque comunque destinabili ad uso umano nella nostra regione nell‟ultimo<br />

triennio sono stati circa 4.500 per anno, con una percentuale di non conformità pari a circa il 5%.<br />

(Vedere anche albero dei problemi)<br />

Principali Emergenze idriche regione <strong>Abruzzo</strong> degli ultimi anni<br />

Emergenza Gran Sasso<br />

Emergenza ambientale legata a fenomeni di inquinamento della falda acquifera del Gran Sasso sottostante i Laboratori<br />

nazionali di Fisica Nucleare evidenziata nell'agosto 2002 e ripetutasi a seguito di fenomeni legati ad inquinanti provenienti<br />

dalle opere del traforo autostradale del Gran Sasso in provincia di Teramo.<br />

Pozzi di Bussi<br />

Grave episodio legato alla contaminazione dei campi di sfruttamento di Bussi provincia di Pescara con necessità di<br />

chiusura degli stessi ed estesa carenza idrica in tutta la provincia interessata e in una parte di quella di Chieti.<br />

Sorgenti montane ambito trigno-sinello e sangro-aventino in provincia di Chieti<br />

A seguito di una campagna più approfondita di verifica della situazione di tali sorgenti è venuto alla luce un quadro<br />

sconfortante per cui su 43 sorgenti esaminate 31 non erano idonee in termini assoluti e 10 in termini relativi con notevoli<br />

problemi per l‟approvvigionamento idrico in aree già socio economicamente svantaggiate.<br />

PROGETTO<br />

Il progetto mira a migliorare i sistemi di controllo interno dei gestori ed esterni delle ASL permette di garantire un più<br />

elevato livello qualitativo della risorsa acqua per ridurre le problematiche connesse alla non conformità delle stesse.<br />

Per garantire queste attività una delle informazioni assolutamente necessarie è quella di conoscere la tipologia delle<br />

acque già a livello delle opere di captazione e, nei casi di nuova realizzazione, prima della realizzazione di queste opere.<br />

Il primo passo pertanto è quello di identificare con esattezza il numero e la localizzazione territoriale di tutte le opere<br />

di presa utilizzate per l‟approvvigionamento idrico ad uso umano, sia esso direttamente destinato al consumo che<br />

impiegato per le lavorazioni nelle industrie alimentari.<br />

Questo dato al momento attuale non è reperibile, non essendo mai stato raccolto nell‟intero ambito della regione<br />

<strong>Abruzzo</strong>, ma essendo stato realizzato in modo parcellare e non sistematico, per cui manca un dato complessivo<br />

rappresentativo della situazione.<br />

A questo va aggiunto anche la considerazione che esistono anche opere di presa, in genere pozzi, utilizzati da soggetti<br />

privati, sia ditte che persone fisiche, che possono essere destinate anche ad uso umano o direttamente o indirettamente<br />

essendo impiegate nei cicli di lavorazione di alcuni prodotti alimentari.<br />

La collocazione di tutti questi punti permetterà di completare il Piano regionale delle<br />

Acque che la nostra regione sta completando con previsione di una sistemazione georeferenziata delle sorgenti e delle<br />

opere di presa,ciò inoltre permetterà di rendere il dato fruibile a tutti i portatori di interesse al riguardo nel rispetto di quanto<br />

stabilito dall‟attuale legislazione in materia di dati ambientali.<br />

Questa modalità di collocazione dei dati permetterà inoltre di rapportarla ad analoghe mappe realizzate dalla Regine<br />

<strong>Abruzzo</strong> in cui sono state sistemate informazioni di carattere ambientale, quali la dislocazione dei siti inquinati censiti, la<br />

situazione degli acquiferi superficiali e profondi, dati assolutamente importanti sia per le attività di controllo che per la<br />

scelta di eventuali nuovi punti di captazione.<br />

Una volta ottenuto ciò sarà possibile quindi non solo programmare al meglio ed omogeneizzare sul territorio le attività<br />

di controllo, ma anche avanzare richieste motivate di calibrazione della tipologia delle analisi, inserendo i parametri da<br />

ricercare sulla base della situazione ambientale presente, evitando così di ricercare quelli non significativi per la zona.<br />

Attualmente questo tipo di evidenze non ha generato modifiche sostanziali dei sistemi di monitoraggio interni e spesso<br />

anche in quelli esterni, che vengono espletati secondo i modelli standard di analisi previsti dalla normativa.<br />

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