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2° edizione - Portale Sanità Abruzzo - Regione Abruzzo

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scorrette operazioni igieniche di mungitura, trasporto, filtrazione, stoccaggio e per scarsa igiene di<br />

ambienti, attrezzature, personale;<br />

• microrganismi patogeni o loro tossine (Escherichia coli, Salmonella spp., Listeria, stafilococchi,<br />

ecc.).<br />

La loro eventuale presenza rappresenta il rischio da tenere maggiormente in considerazione nella<br />

produzione di latte e derivati, distinguendo fra prodotti freschi (formaggi freschi, burro) e<br />

stagionati. Infatti i germi patogeni, eventualmente presenti nel formaggio fresco, nel corso del<br />

processo di stagionatura vengono comunemente sopraffatti dai germi non patogeni (ad esempio<br />

lattobacilli) che si moltiplicano. Si ritiene che un periodo di 60 giorni di stagionatura sia in grado di<br />

ridurre molti dei possibili rischi ad un livello accettabile. Questo non significa che il produttore di<br />

formaggio stagionato può lavorare in modo meno igienico, perché spesso il formaggio con problemi<br />

microbiologici durante la stagionatura subisce delle alterazioni che lo rendono invendibile<br />

(gonfiore, occhiature anomale, spaccature, sapore amaro...).<br />

Per contrastare i germi patogeni nel formaggio i batteri non patogeni sono preziosi alleati, il cui<br />

sviluppo è quindi da favorire.<br />

I due fattori principali da prendere in considerazione per garantire la produzione di formaggi sicuri<br />

sono:<br />

1. la qualità igienico-sanitaria del latte utilizzato (che dipende dallo stato sanitario degli animali,<br />

dall‟igiene della mungitura e della conservazione del latte). A tale proposito i requisiti del latte<br />

crudo sono definiti dal Reg. (CE)n. 853/2004, allegato III, sezione IX;<br />

2. l‟igiene durante il processo di trasformazione e commercializzazione.<br />

Quali sono le misure da adottare per ridurre i rischi?<br />

La cosa più importante è chiedersi sempre: c’è qualcosa qui che può finire nel latte o nel<br />

formaggio? La miglior prevenzione è infatti la testa del produttore, la sua capacità di immaginare<br />

cosa potrebbe succedere e quindi di trovare un modo per evitarlo. Inoltre è necessario:<br />

• mungere in modo igienico (si veda il punto 5.1.5); evitare prima della mungitura di eseguire lavori<br />

che sollevano sporcizia (scopare per terra, muovere il fieno) e utilizzare per mungere attrezzature<br />

pulite;<br />

• filtrare il latte prima di lavorarlo, cambiando ogni volta il filtro, altrimenti è peggio.<br />

Uno dei nemici peggiori del casaro sono i peli: nel formaggio fanno fare brutta figura;<br />

• conservare e manipolare il latte in locali puliti e con attrezzature pulitissime, ponendo attenzione<br />

alle cose che possono cadere dall‟alto, o che possono venire sollevate per aria (tutto ciò che c‟è<br />

sul pavimento o su una mensola può darsi che non rimanga lì per sempre);<br />

• applicare reti antimosche alle finestre e sistemi per evitare che dalla porta possano entrare insetti;<br />

• stagionare il formaggio in locali e su mensole puliti, poiché non è vero che il formaggio acquista<br />

un sapore più caratteristico se il locale di stagionatura non viene mai pulito. La semplice pulizia<br />

previene la contaminazione del formaggio con cose indesiderate e non elimina la flora microbica<br />

utile per il sapore del formaggio;<br />

• le scalere vanno periodicamente lavate e spazzolate con acqua calda, lasciandole asciugare prima<br />

di rimetterle a posto. In presenza di muffa eccessiva, le assi di legno possono essere lavate con<br />

candeggina diluita, risciacquandole bene;<br />

• un particolare contaminante del latte può essere il residuo di farmaci somministrati agli animali;<br />

per evitarlo occorre rispettare il “tempo di sospensione”.<br />

Le regole per mungere in modo pulito<br />

• pulire le mani lavandole accuratamente, oppure usare guanti, da risciacquare periodicamente (ad<br />

es. ogni 5 vacche) con una soluzione disinfettante;<br />

• la mammella deve essere pulita e pertanto nella stalla le vacche devono disporre di un‟area di<br />

riposo dove possano coricarsi senza imbrattarsi con le feci;<br />

• gli animali mastitici vanno munti per ultimi e il loro latte non deve essere utilizzato;<br />

• osservare e toccare la mammella per rendersi conto di eventuali anomalie quali gonfiori,<br />

arrossamenti, indurimenti ed eseguire un rapido massaggio;<br />

• per la pulizia del capezzolo usare un fazzoletto di carta monouso, o salvietta con soluzione<br />

disinfettante, evitando assolutamente stracci e simili da usare su più animali;<br />

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