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2° edizione - Portale Sanità Abruzzo - Regione Abruzzo

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CAMPIONAMENTO<br />

Tipologie di campioni:<br />

Andranno prelevati, in via prioritaria, mangimi composti (completi o complementari) e mangimi semplici<br />

(materie prime). Tenuto conto dei risultati dell‟attività di controllo analitico degli scorsi anni ed in considerazione<br />

che in matrici semplici e poco processate la ricerca di OGM risulta più affidabile ed efficace, si raccomanda di<br />

dedicare almeno il 50% dell‟attività di campionamento alle materie prime.<br />

Tutti i campioni dovranno contenere soia e/o mais. Tuttavia, al fine di estendere i controlli a nuove specie<br />

vegetali per le quali sono stati recentemente autorizzati eventi GM, si raccomanda di privilegiare, nella scelta dei<br />

campioni, i mangimi contenenti anche cotone, barbabietola, o riso.<br />

Si precisa che, per il circuito convenzionale, dovranno essere prelevati solo i campioni che, rispetto alle<br />

specie vegetali sopra menzionate, non riportano in etichetta la presenza di materiale geneticamente modificato.<br />

Ferme restando le indicazioni fornite nel presente Piano, ciascuna <strong>Regione</strong> e P.A. dovrà concordare, con i<br />

laboratori competenti per territorio, in base alle esigenze e capacità specifiche, la distribuzione dei prelievi<br />

nell‟arco dell‟anno.<br />

Modalità di campionamento:<br />

Per la ricerca di OGM, la Raccomandazione 2004/787/CE riporta orientamenti tecnici sui metodi di<br />

campionamento e di rilevamento degli OGM nel quadro del Regolamento (CE) 1830/2003. Tale norma opera una<br />

netta distinzione tra i campionamenti di mangimi confezionati e non confezionati, indicando i protocolli da<br />

seguire. Tuttavia, in considerazione delle difficoltà di attuazione e dei costi molto elevati di tali metodologie di<br />

campionamento, è possibile applicare le strategie di campionamento previste dal D.M. 20 aprile 1978.<br />

Per la stesura del verbale di prelevamento dovrà essere utilizzato l’Allegato 1 e Allegato 1a al presente<br />

piano (parte generale). Nei verbali di prelievo, si dovrà riportare in modo chiaro e ben identificabile la dicitura :<br />

“PIANO OGM”, nonché la tipologia di campionamento (mirato, extra-piano, sospetto). Bisognerà inoltre<br />

precisare l‟effettiva provenienza delle merci, nonché lo stabilimento di produzione, acquisendo ed allegando la<br />

relativa documentazione di scorta (etichette, fatture di acquisto, bolle di consegna, autocertificazioni ecc.)<br />

comprese eventuali dichiarazioni spontanee rese dall‟interessato.<br />

Inoltre, in considerazione del differente quadro normativo che regolamenta il settore biologico e quello<br />

convenzionale, al fine di consentire la valutazione della conformità dei campioni, nei verbali di prelievo andrà<br />

indicato in modo esplicito se trattasi di: campione prelevato dal “circuito biologico” o “circuito convenzionale”.<br />

Piano di sorveglianza epidemiologica da eseguire nella filiera<br />

Il piano di sorveglianza prevede il prelievo di un numero di campioni atto a svelare, per ciascuna <strong>Regione</strong>,<br />

livelli di prevalenza superiori ad un valore prefissato annualmente.<br />

Tale valore è assimilabile ad una soglia di allarme valida allo stesso modo per tutte le regioni o aree<br />

geografiche.<br />

In base a tale schema il numero di campioni per <strong>Regione</strong> tende a mantenersi relativamente uniforme, in<br />

quanto, nonostante la diversa distribuzione delle aziende zootecniche e degli stabilimenti di produzione sul<br />

territorio nazionale, in ogni <strong>Regione</strong> la consistenza degli insediamenti è sufficientemente grande da generare dal<br />

punto di vista statistico numerosità campionarie pressoché equivalenti.<br />

Per l‟anno 2009 il livello di prevalenza soglia (in termini di percentuale di campioni non conformi) è stato<br />

posto, come per il 2008, al 10%, comportando una numerosità campionaria di 30 campioni per <strong>Regione</strong> (vedi<br />

Tabella n. 1) complessivamente per il circuito biologico e per quello convenzionale. Il limite di allarme è stato<br />

desunto dalla prevalenza di campioni di Soia e/o Mais testati nel 2006 a livello nazionale e risultati non conformi,<br />

nonché tenendo in opportuna considerazione il numero massimo di campioni analizzabili su base nazionale dai<br />

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