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2° edizione - Portale Sanità Abruzzo - Regione Abruzzo

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per la programmazione delle attività previste dal piano e supportare la scelta delle Regioni e Province<br />

Autonome in relazione al sito da esaminare, alle matrici da campionare ed alle ricerche da effettuare.<br />

Regioni e Province autonome: hanno il compito di individuare il sito oggetto del monitoraggio, di<br />

selezionare le aziende in cui prelevare i campioni e di rendere disponibili i risultati di indagini precedenti. A<br />

tal fine possono costituire un gruppo di lavoro coinvolgendo i propri Enti strumentali (Istituto Zooprofilattico<br />

Sperimentale - IZS, Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente - ARTA e ogni Ente che riterranno<br />

opportuno al fine della programmazione degli interventi).<br />

Aziende Sanitarie locali: hanno il compito di prelevare, confezionare e identificare i campioni, compilare il<br />

verbale di prelievo, trasportare i campioni all‟IZS competente per territorio, inserire i dati del verbale di<br />

prelievo nel Sistema Informativo per i Programmi di Controllo in Sicurezza Alimentare (SIPSA). Il sistema,<br />

già utilizzato precedentemente, realizzato dal Ministero della Salute per la gestione delle “emergenze<br />

diossina”, è provvisto di sistema geografico (GIS) per la visualizzazione dei risultati analitici e delle altre<br />

informazioni relative ai siti di campionamento.<br />

Laboratorio territorialmente competente (IZS): ha il compito di accertare l‟idoneità dei campioni, eseguire le<br />

prove di competenza, trasmettere le unità campionarie ad altri IZS individuati per l‟effettuazione di<br />

specifiche ricerche e trasferire i risultati delle analisi nel SIPSA. Possono, inoltre, di concerto con la <strong>Regione</strong><br />

o Provincia Autonoma, effettuare le attività di prelievo dei campioni.<br />

Centro di Referenza per la Valutazione del Rischio: ha il compito di fornire assistenza tecnico-scientifica,<br />

formare il personale coinvolto nella attività di inserimento dati nel SIPSA, rilevare e georeferenziare le<br />

attività produttive e le pratiche agricole nei SIN che possono avere un impatto sull‟ambiente ed eseguire la<br />

valutazione del rischio per i SIN controllati, coinvolgendo, ove presenti, le strutture competenti per le<br />

valutazioni epidemiologiche.<br />

Istituto Superiore di <strong>Sanità</strong>: ha il compito di eseguire le prove sui campioni di propria pertinenza, sviluppare<br />

la metodica per la ricerca del nonilfenolo, trasferirla agli IZS individuati e collaborare con il Centro di<br />

Referenza per la Valutazione del Rischio nelle attività di valutazione del rischio.<br />

INDIVIDUAZIONE DEI SIN<br />

In Italia attualmente sono stati individuati 57 SIN (allegato 2) che complessivamente coprono una superficie<br />

di 7.300 kmq, pari al 3% dell‟intero territorio nazionale: 1.800 kmq sono costituiti da aree marine, lagunari e<br />

lacustri, 5.500 kmq da aree terrestri.<br />

Considerato il numero dei siti, la complessità delle situazioni ivi presenti, la mancanza di informazioni<br />

sanitarie sulla contaminazione degli stessi, nel primo anno di attività sarà monitorato un unico SIN per<br />

<strong>Regione</strong> o P.A., in modo da assicurare il monitoraggio dei SIN di interesse per la sicurezza alimentare, in un<br />

periodo di tre anni.<br />

L‟individuazione del sito è affidata a ciascuna <strong>Regione</strong> e Provincia Autonoma, in collaborazione con il<br />

Gruppo Tecnico di Coordinamento e con il Gruppo di Lavoro, sulla base dei seguenti criteri:<br />

presenza della cartografia digitale del SIN;<br />

disponibilità dei dati ambientali utilizzati per la caratterizzazione del SIN;<br />

presenza nel SIN di allevamenti ovi-caprini rurali o banchi naturali/allevamenti di vongole. In<br />

alternativa, presenza di banchi naturali di mitili della specie M. galloprovincialis o allevamenti di<br />

galline ovaiole allevate a terra-all‟aperto;<br />

assenza o insufficienza di dati ottenuti da precedenti studi scientifici nel SIN.<br />

Inoltre, pur tenendo conto delle indicazioni generali riportate nel presente documento, la definizione del tipo<br />

di matrice da campionare e delle ricerche di laboratorio da condurre deve essere mirata al contesto di ciascun<br />

sito.<br />

Le Regioni e P.A., quindi, dovranno fornire entro il 28 febbraio al Ministero della Salute l‟indicazione dei<br />

siti nei quali intendono attivare il presente piano di monitoraggio per l‟anno 2011. Il Ministero della Salute<br />

attiverà il Gruppo Tecnico di coordinamento che, in collaborazione con le Regioni interessate, predisporrà il<br />

piano operativo con il dettaglio delle attività di campionamento e delle ricerche analitiche da effettuare in<br />

ciascun sito selezionato.<br />

NUMEROSITÀ DEI CAMPIONI DA PRELEVARE IN CIASCUN SIN<br />

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