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in antecedenza per effetto di poteri di natura signor<strong>il</strong>e, ma nel 1194, si devono<br />

necessariamente tenere presenti con i due diplomi: essi eserc<strong>it</strong>avano dir<strong>it</strong>ti pubblici<br />

nei terr<strong>it</strong>ori confermati e concessi dall’imperatore. Si disse dell’attenzione con cui<br />

tali documenti vadano letti, poiché sovente tali concessioni sono frutto di aspirazioni<br />

e non indice della realtà effettiva; in questo caso vi è una corrispondenza fra<br />

realtà e documentazione, evidenziata attraverso <strong>il</strong> confronto di divverenti tipologie<br />

di fonti.<br />

Nella zona di Mangona, dunque, alcuni poteri pubblici sembrano trovarsi nelle<br />

mani degli Alberti. Ma tutta la zona alta dell’Appennino rimase sotto <strong>il</strong> loro controllo<br />

fino ad epoca piuttosto avanzata. Per corroborare tale assunto si può esaminare<br />

un’altra carta albertesca, del 1233. Castiglione e Baragazza sono due centri ab<strong>it</strong>ati,<br />

oggi in provincia di Bologna; distano fra loro pochi ch<strong>il</strong>ometri e i loro terr<strong>it</strong>ori sono<br />

contermini. È proverbiale -per inciso- <strong>il</strong> fatto che non corra buon sangue tra le due<br />

popolazioni, tanto da far sorgere curiosi aneddoti, ma gli screzi hanno radici antiche.<br />

La controversia verteva su alcune possessioni («quarumdam possessionum»)<br />

poste «in curia Castiglionis» tra <strong>il</strong> poggio di Susineto e Segalara. Il comune et univers<strong>it</strong>as<br />

di Baragazza sosteneva di avere «uxum bavolandi, pascolandi, et<br />

boschizandi» in quei luoghi «a treginta annis retro et plus semper». Non si lasciava<br />

ad<strong>it</strong>o a dubbi. La questione doveva protrarsi da diverso tempo, culminando anche in<br />

un fatto di sangue, su cui era stata già emessa sentenza da «Chiselum Iudicem Florentinorum»,<br />

al quale presumib<strong>il</strong>mente spettava l’esercizio della giustizia criminale<br />

(si noti che Chiselum è detto giudice Florentinorum. Non appartiene né all’amb<strong>it</strong>o<br />

bolognese né a quello pistoiese). Il conte Alberto intervenne invece sulla questione<br />

dei dir<strong>it</strong>ti di pascolo e di sfruttamento del bosco.<br />

Egli, dunque, «laudav<strong>it</strong>, laudum dix<strong>it</strong>, pronuntiav<strong>it</strong>, arb<strong>it</strong>ratus est, sententiav<strong>it</strong>,<br />

firm<strong>it</strong>erque precep<strong>it</strong>» che i Baragazzini «bavolent, boschigent et vadant in ligna, <strong>il</strong>la<br />

accipient et portent sibi ad eorum domum vel domos... de dictis locis Civ<strong>it</strong>elle (?),<br />

Susineti Supogii et Segalaris... et... inferius versus Setam », così come avevano già<br />

stab<strong>il</strong><strong>it</strong>o Trebaldo e Ugo da Mangona «et eorum sociis». Ai Castiglionesi erano<br />

riservati gli stessi dir<strong>it</strong>ti in zone confinanti, dalla Serra (nei pressi di Castiglione,<br />

sulla statale che oggi conduce in Toscana) a «Mercatalem Bargatie, ubi f<strong>it</strong> Merchatum»,<br />

toponimo oggi non conservatosi.<br />

Si tratta di un documento interessante. Al di là delle questioni nelle quali interviene<br />

<strong>il</strong> conte Alberto (V), di relativo spessore, questo documento è forse l’unica<br />

attestazione di una seduta giudiziaria di esponenti della casata, seppur di epoca<br />

piuttosto avanzata, di cui ci sia pervenuto <strong>il</strong> testo <strong>completo</strong>, pur trattandosi di una<br />

copia di secondo grado. Le altre due carte che abbiamo esaminato rammentavano sì<br />

interventi in materia giurisdizionale, ma solo accennandovi o in forma succinta. Il<br />

documento del 1233 risulta invece assai ampio, e contiene numerosi riferimenti al<br />

formulario giuridico, ormai a quest’epoca particolarmente perfezionato.<br />

Note<br />

(1) A. PALMIERI, La montagna bolognese nel medioevo, Bologna 1929; cfr a tal propos<strong>it</strong>o p. 53.<br />

(2) A. VASINA, La valle del Reno nel Medioevo, in «L’Archiginnasio», LIII-LIV (1958-1959), pp.. 194-228.<br />

(3) A. SORBELLI, Storia di Bologna, Bologna 1938.<br />

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