Il conte perseverava tuttavia nel suo comportamento, così che <strong>il</strong> Signore inviò un angelo con fattezze di pellegrino che incontrò i masnadieri del nob<strong>il</strong>e, i quali, fermatolo, gli intimarono: «... vogliamo quel po’ che hai e le tuoi carni dare a’ lupi, come abiamo fatto deli altri». Ma l’angelo promise alle canaglie che avrebbe reso loro e <strong>il</strong> conte gli uomini più ricchi d’Italia. E così i loschi figurini confabulavano tra loro: «Meniallo al conte e, se non farà quello che ci ha promesso, in presensia del del conte lo taglieremo per pessi». E lo condussero al conte. Il pellegrino comandò che venisse portato colà <strong>il</strong> cuoco, ma questi adduceva delle scuse per non presentarsi. Ma alfine egli venne e l’angelo gli intimò di svelare le sue reali fattezze: «E fatto tali comandamenti, sub<strong>it</strong>o <strong>il</strong> cuoco dimonio messe uno strido tanto terrib<strong>il</strong>e che, se non che l’angelo avea securato <strong>il</strong> conte e gli altri, serenno morti caduti». Il conte e i suoi masnadieri sbalord<strong>it</strong>i dall’accaduto si pentirono, e, seguendo <strong>il</strong> suggerimento dell’angelo, si incamminarono verso Roma, dove narrarono al papa del fatto e dei propri peccati. La novella si conclude con una noterella eziologica: «Lo papa per lo miracolo dell’avemaria fé comandare a tutte le chieze che l’avemaria da sera e da mane sonasse, acciò che si ricordi dire chi quella volesse dire». E così anche gli Alberti si ricavarono con dir<strong>it</strong>to un posto nella l<strong>it</strong>urgia... Nella novella dunque si individuano due differenti momenti. Da una parte si nota la spinta antiaristocratica: <strong>il</strong> conte-lupo, sovvert<strong>it</strong>ore dell’ordine cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o e della sicurezza delle popolazioni. Nella seconda parte emerge l’intento didascalicomoraleggiante: La conversione è possib<strong>il</strong>e anche per i più corrotti, tram<strong>it</strong>e pratiche pie (le preghiere) e la fede nella parola del Signore (l’angelo). Non credo tuttavia che i due elementi siano intimamente collegati, ma semplicemente accostati; <strong>il</strong> Sercambi non avrebbe dunque inteso indirizzare questa novella al ravvedimento delle aristocrazie che ancora nei secoli XV (ed anche XVI) erano t<strong>it</strong>olari di ridotti terr<strong>it</strong>ori organizzati feudalmente. Note (1) M. BLOCH, Apologia della storia o mestiere di storico, trad. <strong>it</strong>. di C. Pischedda, Torino 1969, p. 69. (2) Ibidem, pp. 58-80 (cap. II, L’osservazione storica). (3) Annali Genovesi di Caffaro e de’ suoi continuatori, cur E. APOLLONJ et al., Roma 1969-81. (4) P. CAMMAROSANO, Italia Medievale. Struttura e geografia delle fonti scr<strong>it</strong>te, Roma 1991, pp. 291-314. (4 bis) P. SANTINI, Studi sull’antica cost<strong>it</strong>uzione del comune di Firenze, in «Archivio Storico Italiano», V s., t. XXVI (a. 1900), pp. 59-62. (5) M.L. CECCARELLI LEMUT (I conti Alberti in Toscana fino all’inizio del XIII secolo, c<strong>it</strong>., pp. 203-04) presenta questo accordo in funzione antifiorentina, ma, a nostro avviso, le clausole ad esso connesse fanno propendere per una sua maggiore compless<strong>it</strong>à. Di esso ci occuperemo, ad ogni modo, più avanti. (6) Esprime <strong>il</strong> medesimo parere anche A. SORBELLI nell’introduzione all’edizione, nell’amb<strong>it</strong>o dei Rerum Italicarum Scriptores (2), del Memoriale di Matteo Griffoni, supponendo che sia <strong>il</strong> Griffoni che l’anonimo comp<strong>il</strong>atore della Negrosoli si rifacessero alla medesima fonte. Matthaei de Griffonibus Memoriale Historicum de rebus Bononiensium, cur. L. FRATI e A. SORBELLI, in RIS2, tomo XVIII - parte II, C<strong>it</strong>tà di Castello 1902, p. XLIX. (7) Comp<strong>il</strong>azione Negrosoli, c. 41. Il manoscr<strong>it</strong>to della Negrosoli è conservato presso la Biblioteca Univers<strong>it</strong>aria di Bologna. Il Sorbelli ne ha pubblicato alcune parti, nell’amb<strong>it</strong>o dell’edizione del Memoriale di Matteo Griffoni. Nell’introduzione lo studioso confronta lo spazio che determinati fatti o lassi di tempo trovano nel Griffoni in confronto con altri testi storici bolognesi. (Memoriale, c<strong>it</strong>., p. LI,42). Non pare che Ortalli lo consideri nei suoi interventi nel Repertorio della cronachistica em<strong>il</strong>iano romagnola (secc. IX-XV), Roma 1991. (8) C. GHIRARDACCI, Della Historia di Bologna, p. I, l. IV, Bologna 1596, p. 101. (9) Oggi in ASB, Registro Grosso, ff 11 e 114. 145
(10) Matthaei de Griffonibus Memoriale Historicum de rebus Bononiensium, c<strong>it</strong>., p. 6,31. (11) Corpus Chronicorum Bononiensium, cur. A. SORBELLI, in RIS2, tomo XVIII - parte I, C<strong>it</strong>tà di Castello 1911; Cronaca A p. 55,12-18; Cronaca B p. 55,12-15; Cronaca V<strong>il</strong>lola p. 55,27-29; Cronaca Bolognetti p. 55,33-34. (12) Corpus Chronicorum Bononiensium, c<strong>it</strong>., Cronaca V<strong>il</strong>lola, p. 43,29. (13) Rimando a tal propos<strong>it</strong>o a quanto ho scr<strong>it</strong>to a propos<strong>it</strong>o dei gruppi gent<strong>il</strong>izi dell’Appennino bolognese. I dominatores della rocca di Vigo farebbero parte della progenie dei Gisolfi delle Mogne. (14) C. GHIRARDACCI, Della Historia di Bologna, p. I, l. IV, c<strong>it</strong>., p. 101. (15) Petri Cantinelli Chronicon (1228-1306), cur. F. TORRACA, in RIS2, t. XXVIII p. II, C<strong>it</strong>tà di Castello 1902, p. 12,19-28. (16) Corpus Chronicorum Bononiensium, c<strong>it</strong>., Cronaca Rampona (A), p. 249,23. (17) Ibidem., Cronaca Varignana (B), p. 248,3-6. (18) Ibidem, Cronanca V<strong>il</strong>lola, p. 247,26-27. (19) C. GHIRARDACCI, Della Historia di Bologna, p. I, l. XIII, p. 427 (20) R.M. ZACCARIA, Il conte Alberto degli Alberti di Mangona presta 100 fiorini d’oro a Rogerio abate di S. Maria di Montepiano, c<strong>it</strong>., p. 129. (21) C. GHIRARDACCI, Della Historia di Bologna, c<strong>it</strong>., p. I, l. XV, p. 495. (22) Ibidem, <strong>libro</strong> XVIII, p. 587. (23) MGH, Scriptores, XIX, Annales Florentini, ed G.H. PERTZ, Hannover 1963 (riproduz. anastatica dell’ediz.: Hannoverae 1866), p. 223. Cfr. anche R. DAVIDSOHN, Storia di Firenze, c<strong>it</strong>., I, p. 539; IDEM Forschungen zur älteren Geschichte von Florenz, c<strong>it</strong>., I, pp. 81-82. (24) Le carte della canonica della cattedrale di Firenze, c<strong>it</strong>., doc. n. 145 (1092 marzo 5, Prato), p. 351. (25) G. VILLANI, Nuova Cronica, cur. G. PORTA, vol. II, Omegna 1989, lib. IX,71, p. 132. L’annotazione è relativa all’anno 1304. (26) A. SAPORI, I libri degli Alberti del Giudice, M<strong>il</strong>ano 1952, p. XXI. L. PASSERINI, Gli Alberti di Firenze, parte I - genealogia e storia, Firenze 1869. (27) Di ragione: secondo <strong>il</strong> dir<strong>it</strong>to. (28) Censi vacati: tasse non pate. (29) G. VILLANI, Nuova Cronica, c<strong>it</strong>., vol. II, lib. X,313, p. 482. (30) Storia Fiorentina di Ricordano Malispini col segu<strong>it</strong>o di Giacotto Malispini..., Roma 1956 (ristampa dell’ediz. originale: Firenze 1816), cap. CLXIII, p 130. (31) R. DAVIDSOHN, Storia di Firenze, c<strong>it</strong>., II, pp. 668-670. (32) ASF, Cap<strong>it</strong>oli del Comune di Firenze, 29, c. 260. Cfr. anche Archivi dell’aristocrazia fiorentina: mostra di documenti privati restaurati a cura della Sovrintendenza archivistica per la Toscana tra <strong>il</strong> 1977 e <strong>il</strong> 1989, Firenze Biblioteca Mediceo Laurenziana, 19 ottobre-9 dicembre 1989, Firenze 1989. (33) G. VILLANI, Nuova Cronica, c<strong>it</strong>., I, lib. VII,68, p. 362. (34) ASS, Archivio Generale dei Contratti, 24 novembre 1311. (35) Archivi dell’aristocrazia fiorentina, c<strong>it</strong>., p. 128 n. 20. (36) G. VILLANI, Nuova Cronica, c<strong>it</strong>., vol. II, lib. XI,84 p. 619. (37) Storia Fiorentina di Ricordano Malispini col segu<strong>it</strong>o di Giacotto Malispini..., Roma 1956, p. 34. Cfr. M.C. DE MATTEIS, Ancora su Malispini, V<strong>il</strong>lani e Dante, un riesame dei rapporti tra cultura storica e profezia etica nell’Alighieri, in «Bullettino dell’Ist<strong>it</strong>uto Storico Italiano per <strong>il</strong> Medio Evo e Archivio Muratoriano» (BISIME) n. 82 (1970), pp. 329-390; EADEM, Malispini da V<strong>il</strong>lani o V<strong>il</strong>lani da Malispini? Una ipotesi sui rapporti tra Ricordano Malispini <strong>il</strong> “Compendiatore” e Giovanni V<strong>il</strong>lani, in «BISIME» n. 84 (1972-1973), pp. 165-241; EADEM, Questioni chiuse e questioni aperte, in «Studi e problemi di cr<strong>it</strong>ica testuale», n. 27 (1983). (38) Ibidem, p. 33. (39) ASF, Diplomatico, Normali (1098 dicembre 30, Passignano), Passignano. (40) Storia Fiorentina di Ricordano Malispini, c<strong>it</strong>. (40 bis) P. SANTINI, Studi sull’antica cost<strong>it</strong>uzione del comune di Firenze, in «Archivio Storico Italiano», V s., t. XXVI (a. 1900), pp. 59-62. (41) MGH, Scriptores, XVIII, Bernardi Marangonis Annales Pisani, ed K Pertz D., Hannoverae 1866, p. 244,14-24. (42) Ibidem, p. 260, 13-17. (43) Ibidem, p. 260, 17-19. (44) Ibidem, p. 260, 20-21. (45) Ibidem, p. 260,32. (46) Gli Annales Pisani di Bernardo Maragone, cur M. LUPO GENTILE, in RIS2, tomo VI,2, Bologna 1930- 146
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