01.06.2013 Views

Scarica il libro completo - abatantuono.it

Scarica il libro completo - abatantuono.it

Scarica il libro completo - abatantuono.it

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

terr<strong>it</strong>orio aretino, che sarebbe vissuto<br />

tra XI e XII secolo (30). Non pare tuttavia<br />

adrire a queste ipotesi De<br />

Gubernatis, <strong>il</strong> quale sostiene di aver<br />

visto nell’«Archivio del Serenissimo<br />

Principe Ferdinando di Toscana» carte<br />

che indicherebbero gli Alberti discesi<br />

«da un Conte detto Alberto di sangue<br />

reale Longobardi».<br />

In realtà poco importava all’autore<br />

determinare quale tra queste strade<br />

fosse la più sicura. Ciò che gli premeva<br />

era, forse per ossequio a Carlo F<strong>il</strong>ippo<br />

Alberti duca di Luines e pari di Francia<br />

suo mecenate, mostrare i nob<strong>il</strong>i natali<br />

della famiglia Alberti, anche se <strong>il</strong> nesso<br />

tra i duchi di Luines e i personaggi di<br />

cui viene narrando non appare sufficientemente<br />

dimostrato. Egli venne<br />

costruendo un’un<strong>it</strong>à fam<strong>il</strong>iare intorno<br />

al casato degli Alberti, facendovi afferire<br />

numerosi ceppi provenienti da<br />

svariate parti d’Italia e di Francia<br />

(Massa, Napoli, Umbria, Messina,<br />

Venezia, Trento, Torino, Bologna,<br />

Arle, Aix, Limoges, ed anche dalla<br />

Spagna), che in comune possedevano<br />

quasi solamente l’omonimia del casato<br />

«Sia donque la Prosapia Alberti derivata ò da Alberto Marchese di Toscana, ò da<br />

Fabiano Signore di Catenaja, ò da Alberto Conte, e Principe Longobardo; haverà<br />

sempre questo <strong>il</strong>lustrissimo fregio di riconoscere per Progen<strong>it</strong>ore una Persona grande,<br />

nob<strong>il</strong>e, potente, antica» (31):<br />

La pieve di Fagna nel Mugello<br />

ecco ciò che premeva all’autore.<br />

Il fatto che egli aderisse alla linea di quelli che volevano gli Alberti discendere<br />

«da Alberto Conte Longobardo, e dalla reale, e generosa stirpe de Longobardi<br />

Trionfatori della Regina del Mondo», ci insinua <strong>il</strong> sospetto che egli cercasse di risalire<br />

i secoli bui quanto più potesse, anche a scap<strong>it</strong>o della ver<strong>it</strong>à storica. Il conte<br />

Alberto si sarebbe stab<strong>il</strong><strong>it</strong>o verso la fine del VI secolo nella c<strong>it</strong>tà di Arezzo e da<br />

questi sarebbero discesi vari ceppi fam<strong>il</strong>iari: di Catenaja, di Mangona e molti altri;<br />

anzi De Gubernatis individua un nugolo di rami della famiglia albertesca, quasi uno<br />

per ogni castello posseduto. Ciò può forse essere ricondotto al meccanismo della<br />

t<strong>it</strong>olatura in età moderna e in special modo del XVIII secolo (l’epoca dell’autore),<br />

quando i t<strong>it</strong>oli nob<strong>il</strong>iari erano sovente legati a singole local<strong>it</strong>à.<br />

Sulla scorta di varie opere a stampa e manoscr<strong>it</strong>te l’autore viene ricostruendo i<br />

momenti salienti della casata (sarebbe meglio dire: casate), ma l’es<strong>it</strong>o è devastante.<br />

Il metodo cr<strong>it</strong>ico è completamente assente; basti considerare quanto de Gubernatis<br />

sostiene al principio dell’opera: «in antiquis ogni minima cogn<strong>it</strong>ione è sufficiente<br />

190

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!