proprio nella grafia di Cornio che era stato letto come Cersino dal LAMI, Sanctae Ecclesiae Florentinae Monumenta, vol. II, Firenze 1758, p. 1416. una successive edizione, corretta, si trova in: BRUNETTI, Codice diplomatico toscano, Firenze 1833, p. II, t. I, pp. 213-16. 34 R. PIATTOLI, Il più antico ricordo di Borgo al Cornio, di Prato e del regime consolare, in ASP, a. VIII (1928), fasc II, p. 81. Fantappiè (R. FANTAPPIÈ, Nasc<strong>it</strong>a di una terra di nome Prato, c<strong>it</strong>. pp. 140-141) argomenta che tale presenza non poteva essere giustificata se non col fatto che <strong>il</strong> luogo rivestisse una certa importanza per le campagne d’attorno. Era sede di pieve antichissima e forse già prepos<strong>it</strong>ura. Poteva trattarsi di una circoscrizione pol<strong>it</strong>ico amministrativa minore d’età carolingia. Tuttavia la presenza di ben quattro notai poteva non essere connessa necessariamente con l’importanza del luogo, quanto con quella delle persone che intervengono nella transazione. (35) Ibidem, pag. 80-81; R. FANTAPPIÈ, Nasc<strong>it</strong>a e sv<strong>il</strong>uppo di Prato, c<strong>it</strong>., p. 87 e 138 n. 33. (36) RCP, Alto Medioevo, doc. n. 16 (779 luglio 10, Pistoia), p. 16. (37) RCP, Alto Medioevo, doc. n. 34 (828 ottobre 2, Pistoia), p. 30. (38) N. RAUTY, Storia di Pistoia, I, c<strong>it</strong>., pp. 116-117. (39) R. FANTAPPIÈ, Nasc<strong>it</strong>a d’una terra di nome Prato, c<strong>it</strong>., p. 135. (40) R. PIATTOLI, Il più antico ricordo di Borgo al Cornio, di Prato e del regime consolare, c<strong>it</strong>., pp. 79-80. (41) R. FANTAPPIÈ, Nasc<strong>it</strong>a di una terra di nome Prato, c<strong>it</strong>., pp. 151-152. Su beni dei Guidi in amb<strong>it</strong>o pratese si veda: I diplomi di Ugo e Lotario, pag. 330, n. XIII, 960 apr<strong>il</strong>e 24. (42) N. RAUTY, Possedimenti fondiari del vescovo di Pistoia in terr<strong>it</strong>orio bolognese, c<strong>it</strong>.; A. BENATI, La zona montana tra Reno e Setta nell’alto medioevo, in «Il Carrobbio» III (1977) pp. 47-64. (43) E. FIUMI, Demografia movimento urbanistico e classi sociali in Prato dall’età comunale ai tempi moderni, Firenze 1968, pp. 10-12. A suo parere <strong>il</strong> castello del borgo di Cornio fu del vescovo di Pistoia (p. 11). (44) MGH, Diplomata Conradi I Enrici I et Ottonis, tomo I, doc. n. 284 p. 709. Nel medesimo anno l’imperatore prende sotto <strong>il</strong> suo mundiburdio <strong>il</strong> monastero di San Salvatore di Settimo, fondazione dei Cadolingi, ibidem, doc. n. 297, p. 722. Tre sembrano essere le fondazioni monastiche principali ascrivib<strong>il</strong>i a questa famiglia com<strong>it</strong>ale: San Salvatore di Fucecchio, San Salvatore di Settimo e Santa Maria di Montepiano; cfr. R. PESCAGLINI MONTI, I conti Cadolingi, c<strong>it</strong>.. (45) R. FANTAPPIÈ, Nasc<strong>it</strong>a di una terra di nome Prato, c<strong>it</strong>., pp. 152-153. Cfr. anche p. 172, ove un conte Guido è in rapporto con la Propos<strong>it</strong>ura di Santo Stefano. Libro Croce, pag. 13 n. 2, p. 39 n. 10; R. FANTAPPIÈ, Le carte della propos<strong>it</strong>ura di S. Stefano, c<strong>it</strong>., doc. n. 3 (1020 settembre, Parugiano), p. 7; P. SANTINI, Documenti sull’antica cost<strong>it</strong>uzione del comune di Firenze, Appendice, Firenze 1952, p. 48 n.16; p. 65 n. 20. (46) RCP, Alto medioevo, doc. n. *** (994 agosto, Pistoia), pag. 84. N. RAUTY, Storia di Pistoia, I, c<strong>it</strong>., p. 31. Il vescovo Antonio, successore di Giovanni, è documentato dal 985. R. PIATTOLI, Il più antico ricordo di Borgo al Cornio, di Prato e del regime consolare, in ASP, anno VIII (1928), fasc II, p. 47. ZACCARIA, Anecdotorum Medii Aevi, Torino 1775, pp. 316-316. Un altro insediamento possedeva la denominazione di “borgo”, quello dei Cannelli, s<strong>it</strong>uato nel Coiano sulla riva del Bisenzio vicino al Serraglio, ma non sembra da mettere in rapporto di relazione o di confusione col borgo di Cornio; R. PIATTOLI, c<strong>it</strong>., p. 33. (47) MGH, Diplomata, II, Ottonis II et III Diplomata, Hannoverae 1893, n. 284 (998 apr<strong>il</strong>e 27, Roma), p. 709. Cfr. anche RCP, Alto Medioevo, doc. n. 105 (998 febbraio 25, Roma), p. 86. (48) R. PIATTOLI, Il più antico ricordo di Borgo al Cornio, di Prato e del regime consolare, in ASP, a. VIII (1928), fasc II, p. 37. (49) R. FANTAPPIÈ, Nasc<strong>it</strong>a di una terra di nome Prato, c<strong>it</strong>., pp. 168-171. Per la donazione del 1024: ASF, Diplomatico, Olivetani di Firenze, apr<strong>il</strong>e 1024. (50) R. FANTAPPIÈ, Le carte della propos<strong>it</strong>ura di S. Stefano, c<strong>it</strong>., doc. n. 116 (1114, Prato), pp. 228-229. (51) R. FANTAPPIÈ, Le carte della propos<strong>it</strong>ura di S. Stefano, c<strong>it</strong>., doc. n. 7 (1045 maggio, Grignano), pp. 16-17. L’atto è rogato da Heriprando notarius et iudex domni inperatoris, attestato nelle carte della propos<strong>it</strong>ura tra <strong>il</strong> 1045 e <strong>il</strong> 1066. (52) Ibidem, doc. n. 9 (1048 apr<strong>il</strong>e 19, Prato), pp. 19-21, copia autentica della fine del secolo XII. La redazione si deve a Roctichisi notarius scriptor, attivo, sempre nelle carte di S. Stefano, tra <strong>il</strong> 1044 e <strong>il</strong> 1057. (53) Ibidem, doc. n. 15 (1057 marzo, Prato), pp. 32-34, la carta è di mano di Alberto notarius scr<strong>it</strong>or (1057). (54) Anche in un atto di vend<strong>it</strong>a del giugno 1044, redatto nel borgo di Cornio, si r<strong>it</strong>rova un pezzo di terra alle Lame (a la Lama), dove si registrano possessi degli Alberti. Tra i confinanti si trovano anche i f<strong>il</strong>ii Toringhi, le cui proprietà sembrano essere anche nei pressi dell’Isola di coiano in un contratto livellario del conte Alberto del 1075; R. FANTAPPIÈ, Le carte della propos<strong>it</strong>ura di S. Stefano, c<strong>it</strong>., doc. n. 25 (1075 marzo, Prato), p. 54. (55) Ibidem, doc. n. 9 (1048 apr<strong>il</strong>e 19, Prato), pp. 19-21, in part. p. 20. (56) R. FANTAPPIÈ, Le carte della propos<strong>it</strong>ura di S. Stefano, c<strong>it</strong>., doc. n. 9 (1048 apr<strong>il</strong>e 19, Prato), pp. 19-21, in part. p. 20. (57) R. PIATTOLI, Il più antico ricordo di Borgo al Cornio, di Prato e del regime consolare, c<strong>it</strong>., pp. 86-87; egli data <strong>il</strong> documento con l’anno 1003, ma più verosim<strong>il</strong>mente si dovrà intendere 1002. R. FANTAPPIÈ, Nasc<strong>it</strong>a e sv<strong>il</strong>uppo di Prato, in Prato. Storia di una c<strong>it</strong>tà, I*, Ascesa e declino del centro medievale (dal M<strong>il</strong>le al 1494), Firenze 1991, p. 94. Anche M. L. CECCARELLI LEMUT, I conti Alberti in Toscana fino all’inizio del XIII 49
secolo, c<strong>it</strong>., p. 3 accoglie tale derivazione. (58) R. PIATTOLI, Il più antico ricordo di Borgo al Cornio, di Prato e del regime consolare,c<strong>it</strong>. , p. 87. (59) I plac<strong>it</strong>i del «Regnum Italiae», cur C. MANARESI, c<strong>it</strong>., III/1, n. 424, pp. 300-302. vedi anche C. DELLA RENA, Della serie degli antichi duchi e marchesi di Toscana, parte II, Firenze 1764-1783 n. 21, p. 115; Memorie e documenti per servire all’istoria del Ducato di Lucca, IV, cur. D. BERTINI, Lucca 1818-1836, p. II, app., n. 82, pp. 108-109. (60) CHIAPPELLI, L’età longobarda e Pistoia, in «Archivio Storico Italiano» LXXI (1922), p. 238 e ss., doc. n. 3, pp. 318-319. R. PIATTOLI, Il più antico ricordo di Borgo al Cornio, di Prato e del regime consolare, c<strong>it</strong>., p. 87. Si tratta di «duo eresorti pos<strong>it</strong>e ad Pratale», per <strong>il</strong> prezzo di «annulo uno de aureo pro solidis centum sexxaginta». Questi beni entrno nella donazione alla canonica del giugno 1076 (cfr. RCP n. 12 p. 459. L’atto è di Bonus notarius et iudex sacri palatii). (61) R. FANTAPPIÈ, Le carte della propos<strong>it</strong>ura di S. Stefano, c<strong>it</strong>., doc. n. 25 (1075 marzo, Prato), p. 54. (62) R. FANTAPPIÈ, Le carte della propos<strong>it</strong>ura di S. Stefano, c<strong>it</strong>., doc. n. 26 (1077 gennaio, Prato), p. 56. (63) R. FANTAPPIÈ, Le carte della propos<strong>it</strong>ura di S. Stefano, c<strong>it</strong>., doc. n. 46 (1082 maggio 30, Prato), pp. 96-98). (64) Il termine «Quuin<strong>it</strong>iga» potrebbe risultare dalla corruzione di ‘Guinizinga’, ove <strong>il</strong> riferimento sarebbe a proprietà di tal Guinizo. Nelle attestazioni scr<strong>it</strong>te <strong>il</strong> nesso ‘gui’ (‘gu’) nei nomi di origine germanica era una variante della forma ‘vui’ o ‘vi’ (Guiberto-Wiberto-Viberto era <strong>il</strong> vescovo di Ravenna divenuto antipapa col nome di Clemente III). La forma originale, sempre nelle attestazioni scr<strong>it</strong>te, sarebbe stata ‘Whi’ - ‘Wi’ (Wh<strong>il</strong>elm- Guglielmo), che la lingua tedesca attuale vuole pronunciato con <strong>il</strong> suono ‘Vi’, ma potrebbe darsi che la pronuncia antica si avvicinasse all’inglese, per intenderci, e quindi alla trasposizione <strong>it</strong>aliana ‘vui’-’gui’. (65) Si vedano le più ampie considerazioni del cap<strong>it</strong>olo precedente. (66) E. REPETTI, Appendice al Dizionario geografico fisico storico della Toscana, VI, Firenze 1846 pag. 31 e segg. Cfr. N. RAUTY, Storia di Pistoia, I, c<strong>it</strong>., p. 278. (67) M. L. CECCARELLI LEMUT, I conti Alberti in Toscana fino all’inizio del XIII secolo, c<strong>it</strong>., pag. 15 e albero genealogico allegato. (68) Ibidem, pag. 3. (69) R. PESCAGLINI MONTI, I conti Cadolingi, c<strong>it</strong>., pp. 191-206. (70) C. VIOLANTE, Le strutture fam<strong>il</strong>iari, parentali e consort<strong>il</strong>i delle aristocrazie in Toscana durante i secoli X-XII, in I ceti dirigenti in Toscana nell’età precomunale, Atti del I convegno Firenze 2 dicembre 1978; Pisa 1981, pp. 1-58. M.L. CECCARELLI LEMUT, I conti Gherardeschi, in I ceti..., c<strong>it</strong>., pp. 165-190. (71) C. VIOLANTE, Le strutture..., c<strong>it</strong>.. (72) R. PIATTOLI, Il più antico ricordo di Borgo al Cornio, di Prato e del regime consolare, c<strong>it</strong>. p. 80. Cfr Lo statuto dell’arte dei padroni dei mulini sulla destra del fiume Bisenzio (1296), cur R. PIATTOLI, Prato 1936, pp. 183-185. (73) G. GUARDUCCI R. MELANI, Gore e mulini della piana pratese. Terriorio e arch<strong>it</strong>ettura, Prato 1993, p. 32. (74) R. FANTAPPIÈ, Nasc<strong>it</strong>a di una terra di nome Prato, c<strong>it</strong>., p. 242. Si veda anche l’annessa tav. 1, p. 17. Il Bisenzio era tutt’uno con Prato, a tal punto che Sestan ha affermato che senza <strong>il</strong> fiume forse la storia della c<strong>it</strong>tà avrebbe avuto un corso assai diverso: senza Bisenzio niente Prato; E SESTAN, Prato nella storia d’Italia, in «Archivio Storico Pratese», a. LVII (1981) fasc. I-II, pp. 189-202. (75) G. GUARDUCCI R. MELANI, Gore e mulini della piana pratese, c<strong>it</strong>., p. 19. (76) RCP, Canonica di S. Zenone secolo XI, cur. N. RAUTY, Pistoia 1985, doc. n. 51 (1027 maggio, Castello di Prato), p. 26. R. FANTAPPIÈ, Nasc<strong>it</strong>a e sv<strong>il</strong>uppo di Prato, in Prato. Storia di una c<strong>it</strong>tà, I*, Ascesa e declino del centro medievale (dal M<strong>il</strong>le al 1494), Firenze 1991, p. 92. (77) R. FANTAPPIÈ, Nasc<strong>it</strong>a di una terra di nome Prato, c<strong>it</strong>., pp. 307-308; R. FANTAPPIÈ, Nasc<strong>it</strong>a e sv<strong>il</strong>uppo di Prato, c<strong>it</strong>. p. 92. ASF, Diplomatico, cap<strong>it</strong>olo di Pistoia, 1028 (= 1027) maggio. (78) R. PIATTOLI, Il più antico ricordo di Borgo al Cornio, di Prato e del regime consolare, c<strong>it</strong>. p. 80. Cfr Lo statuto dell’arte dei padroni dei mulini sulla destra del fiume Bisenzio (1296), cur R. PIATTOLI, Prato 1936, pp. 183-185. (79) B. ANDREOLLI, L’azienda curtense in Italia, Bologna 1985; Il sistema di produzione signor<strong>il</strong>e: l’azienda curtense come un<strong>it</strong>à economica e come strumento di controllo degli uomini, pagg. 15-24, in particolare p. 15. (80) Cfr P. BONACINI, La corte di V<strong>il</strong>zacara all’incrocio tra dinastie funzionariali, enti ecclesiastici e poteri signor<strong>il</strong>i (secc. IX-XII), in I poteri dei Canossa da Reggio Em<strong>il</strong>ia all’Europa, Atti del convegno internazionale di studi (Reggio Em<strong>il</strong>ia - Carpineti, 29-31 ottobre 1992), Bologna 1994, pp. 211-237, in particolare la cartina delle pertinenze a p. 217. (81) B. ANDREOLLI, L’azienda curtense in Italia, c<strong>it</strong>. pp. 201-215. (82) R. FANTAPPIÈ, Nasc<strong>it</strong>a e sv<strong>il</strong>uppo di Prato, c<strong>it</strong>., p. 92. (83) R. FANTAPPIÈ, Le carte della propos<strong>it</strong>ura, c<strong>it</strong>., doc. n. 116 (1124, Prato), pp. 228-229. (84) R. FANTAPPIÈ, Le carte della propos<strong>it</strong>ura, c<strong>it</strong>., doc. n. 198 (1172 settembre 1, Prato), p. 366 e ss.. (85) Ibidem, doc. n. 18 (1067 agosto, Pistoia), pp. 39-40. 50
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febbraio 1286; però egli stesso eb
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Rocca di Cerbaia: particolare delle
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Rocca di Cerbaia: il Poggio con i r
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322 Rocca di Cerbaia: una finestra
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Rocca di Cerbaia, fotografia degli
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le e che conduceva a Sparvo e a Cas
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Castello di Civitella: particolare
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come è artificiale il fossato a no
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Castello di Civitella: particolare
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Castello di Civitella: il Torrione
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Accesso da: crinale verso Poggio di
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La vallata del Bisenzio vista dal P
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Da esso sono visibili: fortilizio d
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Castello delle Mogne: struttura mur
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effettivamente riconducibile ad un
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Castello delle Mogne: ruderi medioe
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Barriere naturali: da tutti i lati,
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Castello di Mogone: il Poggio Caste
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Castello di Mogone: ruderi di una p
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Struttura geologica: Carta geol. fo
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tina) era al centro di un important
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Castello di Montauto: mura del Torr
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Moscarolo: ruderi delle mura del fo
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Moscarolo: alcuni ruderi Moscarolo:
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Barriere naturali: da tutti i lati
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Rocca di Vernio: particolare dei re
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tea, fu dal Comune di Firenze messo
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to, Alessandro e Guglielmo, fecero
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Rocca di Vernio: particolare della
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quadro più completo sul modo di vi
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376 Le ferite provocate da vari tip
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Bibliografia Armi e armature, Istit
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La lapide degli Alberti nella Pieve
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La parte sommitale della facciata d