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quadro più <strong>completo</strong><br />

sul modo<br />

di vivere quotidiano<br />

all’interno<br />

delle c<strong>it</strong>tà lim<strong>it</strong>rofe<br />

alle nostre<br />

vallate nel periodo<br />

albertesco, in<br />

particolare rifer<strong>it</strong>o<br />

risvolti che<br />

l’uso di armi,<br />

come quelle <strong>il</strong>lustrate<br />

in queste<br />

pagine, hanno<br />

determinato<br />

nella società<br />

dell’epoca.<br />

Nei centri<br />

più ricchi della<br />

zona, come<br />

Prato o Bologna,<br />

<strong>il</strong> brigantaggio,<br />

le aggressioni e<br />

le rapine erano<br />

certamente frequenti,<br />

non solo<br />

per la mancanza<br />

di un forte potere<br />

centrale capace<br />

di tenere sotto<br />

controllo l’intero terr<strong>it</strong>orio, ma anche per la mancanza di collegamenti sicuri all’esterno<br />

delle mura c<strong>it</strong>tadine dove l’assenza di strade, soprattutto verso le aree più<br />

impervie, rendeva quanto mai diffic<strong>il</strong>i gli spostamenti di una truppa armata adeguatamente<br />

attrezzata. Questo determinava che, chi poteva, si organizzava una propria<br />

difesa personale a protezione ad esempio dei propri traffici commerciali, o si armava<br />

di conseguenza (1), previo consenso dell’autor<strong>it</strong>à locale. Era, quindi, pratica<br />

corrente portare con sé un’arma, ed altrettanto frequente l’uso che della stessa si<br />

faceva, con le inev<strong>it</strong>ab<strong>il</strong>i conseguenze che, ovviamente, ne potevano derivare.<br />

L’insicurezza in cui si viveva in questo periodo è ben documentata, ad esempio,<br />

nei Libri bannorum (un testo che raccoglie gli ed<strong>it</strong>ti emanati dalla pubblica autor<strong>it</strong>à,<br />

nella persona del Podestà, e che venivano portati a conoscenza della c<strong>it</strong>tadinanza<br />

tram<strong>it</strong>e i band<strong>it</strong>ori, da cui, appunto <strong>il</strong> nome) relativo alla c<strong>it</strong>tà di Prato dal 1270 al<br />

1283 (2).<br />

Arcieri<br />

In essi si c<strong>it</strong>a testualmente: “....nulla persona Prati vel districtus per Pratum<br />

seu districtum deferat verrutum pena et banno decem libr.; et nulla persona teneat<br />

eum in sua domo vel hosp<strong>it</strong>io, que aut quod habiet, pena centum sol.; et qu<strong>il</strong>ibet<br />

poss<strong>it</strong> etiam esse exinde accusator et denunciator, et mediates pene s<strong>it</strong> comunis et<br />

altera accusatoris” e ancora “Item, quod nullus forensis per terram Prati, burgos<br />

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