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prima della resa, fu ugualmente impiccato alla porta principale. Ad un fratello<br />

minore di quell’Enrichetto che si era opposto al v<strong>il</strong>e mercimonio dei suoi compagni,<br />

i Bolognesi, in premio di fedeltà del morto, donarono cinquanta fiorini e venti corbe<br />

di grano. Questo castello di Baragazza fu fortificato in modo particolare perché<br />

difendeva un punto strategico di prim’ordine”.<br />

Note<br />

(a) Castiglione dei Pepoli- Fu feudo antico degli Alberti dai quali passò ai Pepoli. Capoluogo della giurisdizione fu<br />

Castiglione, che comprendeva i Castelli di Baragazza, Sparvo, Calvare, Muscarolo, Casaglia, Prediera, Rasora,<br />

Bruscolo, Boccadirio e si estendeva per sette miglia di lunghezza e sei di larghezza. Il Castello di Baragazza e la<br />

terra di Sparvo erano state donate dai Fiorentini a Taddeo Pepoli per grat<strong>it</strong>udine. Nello stesso anno i figli di lui,<br />

Giovanni e Giacomo, avevano comprato da Ubaldino degli Alberti i suoi dir<strong>it</strong>ti. Rodolfo II nel 1579 confermò<br />

questo feudo imperiale “cum mero et mixto imperio, gladii potestate ac omnimoda iurisdictione regaliumque iure”.<br />

Lo confermò Leopoldo I nel 1700; lo riconobbero gli Imperatori Giuseppe II nel 1783 e Francesco II nel 1792.<br />

(b) Storia di Bologna 2, 65.<br />

Da La montagna bolognese del Medio Evo, (pp. 25 e 33)<br />

Baragazza, Il Castello<br />

Il terr<strong>it</strong>orio e <strong>il</strong> Castello appartennero ai Conti Alberti da Prato come testimoniato<br />

dai Diplomi di Federico nel 1164 (a) e di Ottone nel 1209 (b). Fu Castello di<br />

notevole importanza per la sicurezza del Contado bolognese e molte furono le premure<br />

nel presidiarlo: nel 1298 vi furono mandati da Bologna “40 custodi, fra i quali<br />

fossero venti balestre grosse e due da due piedi” (c) e nel 1316 fu dato alla Società<br />

dei Cambi che doveva guarnirlo di un cap<strong>it</strong>ano e di 15 custodi di cui dieci<br />

balestrieri (d). Abbiamo alcune notizie inoltre riguardanti la fortificazioni: nel 1304<br />

“al castello di Baragazza furono alzate le due torri più di quello che erano, e vi<br />

fecero un cort<strong>il</strong>e con la cisterna, e si ruinarono alcune case dentro <strong>il</strong> Castello più<br />

tosto nocive, che di alcun giovamento” (e), mentre nel 1321 le mura furono rifatte a<br />

causa del terremoto accaduto in quell’anno (f). Nel 1325, preoccupata della forte<br />

presenza di fuoriusc<strong>it</strong>i che già si erano impadron<strong>it</strong>i del Castello della Sambuca,<br />

Bologna vi invia Artusio di Monzone con molti uomini (g) e l’anno seguente, mentre<br />

era presidiata da Monzonino da Monzuno e da certo Enrichetto, fu assediato dai<br />

Conti Alberto e Landino di Castiglione con alcuni membri della famiglia dei Conti<br />

della Cerbaia ed altri fuoriusc<strong>it</strong>i; Enrichetto fu ucciso e Bologna spedì Giuliano<br />

Malvezzi con molti uomini onde riprendere <strong>il</strong> Castello; <strong>il</strong> Malvezzi vi riuscì e gli<br />

assal<strong>it</strong>ori furono giustiziati. Passò poi questa fortificazione in mano ai Conti di<br />

Bruscoli e successivamente nuovamente a Bologna; essa fu poi occupata dalle<br />

truppe di Balduccio d’Anghiari nel 1441” (h).<br />

Note<br />

(a) SAVIOLI, I, II, pag. 274<br />

(b) SAVIOLI, II, II, pag. 301<br />

(c) GHIRARDACCI, I, pag. 360<br />

(d) PALMIERI, Castelli, pag. 39<br />

(f) GHIRARDACCI, I, pag. 466<br />

(g) GHIRARDACCI, II pag. 4<br />

(h) GHIRARDACCI, II pag. 58<br />

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