01.06.2013 Views

Scarica il libro completo - abatantuono.it

Scarica il libro completo - abatantuono.it

Scarica il libro completo - abatantuono.it

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

effettivamente riconducib<strong>il</strong>e ad un tipico manufatto medioevale che evidentemente<br />

è rimasto semi sepolto da detr<strong>it</strong>i o crolli i quali ne hanno modificato l’altezza emergente<br />

dal livello originario del basamento, come testimoniato dai fori per<br />

impalcatura (o camminamenti di ronda) e dall’altezza stessa dei portali ancora evidenti<br />

sulla stessa parete Sud. Sarebbe molto interessante poter risalire all’intero<br />

prof<strong>il</strong>o del basamento di questa parte di muro per tutta la sua lunghezza anche per<br />

capire meglio la tecnica di ancoraggio adottata che ha consent<strong>it</strong>o la sopravvivenza<br />

di questa ala fino ai nostri giorni.<br />

L’enorme arco a tutto sesto, oggi fortemente compromesso nella sua stab<strong>il</strong><strong>it</strong>à per<br />

effetto di crolli parziali, non risulta di fac<strong>il</strong>e interpretazione, sebbene abbia tutto<br />

l’aspetto di una struttura molto antica, probab<strong>il</strong>mente medioevale. Ma quale fosse la<br />

sua vera funzione non è del tutto chiaro. Attualmente sembra solamente reggere <strong>il</strong><br />

terrapieno antistante la chiesetta e la sua strada di accesso. Ma a quei tempi era<br />

ipotizzab<strong>il</strong>e la stessa cosa o dobbiamo immaginarci qualcosa di profondamente<br />

diverso e, quindi, questo terrapieno considerarlo una struttura almeno parzialmente<br />

aggiunta e modificata in epoche successive?<br />

Se consideriamo quali fossero le viab<strong>il</strong><strong>it</strong>à del periodo albertesco in questa zona,<br />

testimoniate da viottoli o poco più, ancora identificab<strong>il</strong>i nei pressi del Castellaccio,<br />

percorrib<strong>il</strong>i al massimo da muli o da viandanti, l’aspetto che rimane più plausib<strong>il</strong>e<br />

del castello delle Mogne è quello di un vero e proprio nido di aqu<strong>il</strong>e arroccato sul<br />

crinale, piccolo e ben difeso da barriere naturali, diffic<strong>il</strong>e da raggiungere per qualsiasi<br />

nemico.<br />

La sua collocazione, lontana da aree fert<strong>il</strong>i o pascolive, sembra sottolinearne un<br />

aspetto tipicamente feudale nel rapporto con la popolazione del terr<strong>it</strong>orio, considerata<br />

poco più che una struttura funzionale al mantenimento del signorotto<br />

medioevale, vera ent<strong>it</strong>à dominante, non solo nella gerarchia sociale di quei tempi,<br />

ma anche nella struttura del suo castello, ben visib<strong>il</strong>e dagli stessi sudd<strong>it</strong>i, minaccioso<br />

e vig<strong>il</strong>e al tempo stesso.<br />

Note<br />

(1) R.C.I. alla data riportata nel testo<br />

(2) C. GHIRARDACCI, op. c<strong>it</strong>., P. II, p. 587<br />

(3) R.C.I. , Charta donationis , giugno 1071, p. 14: “dono et offero... ad usum et suntum cuntorum clericorum, tam<br />

qui in eadem ecclesia modo m<strong>il</strong><strong>it</strong>ant...”<br />

(4) Memoriali, vol. 3, p. 145, apr. 1267<br />

(5) RIGHETTI Luciano, Tracce nel castiglionese di un v<strong>il</strong>laggio di pagli, in “Savena, Setta, Sambro” n°13 (1997)<br />

344

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!