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Barriere naturali: da tutti i lati<br />

Barriere artificiali: nessuna<br />

Struttura geologica: Carta geol. foglio 98 di Vergato, mc3. Serie Toscana.<br />

Flysh marnoso arenaceo: arenarie turbid<strong>it</strong>iche quarzoso feldspatiche, micacee e<br />

calcaree, alternate a prevalenti marne s<strong>il</strong>tose grigie e s<strong>il</strong>t<strong>it</strong>i (mc3) talora con lenti<br />

di selce grigio-bruna (mc4), stratif. sott<strong>il</strong>e. Macigno “b” o del Mugello.<br />

Materiale l<strong>it</strong>oide impiegato: arenaria locale con cemento di malta<br />

Tipo di malta: malta di calce con brecce di calcari cotti<br />

Tipologia del manufatto: Castello con due torrioni, di cui uno ancora parzialmente<br />

visib<strong>il</strong>e, e cisterna (chiusa alla fine dell’Ottocento)<br />

Varie: Presenze di vari muri a secco lungo le pendici del poggio forse realizzati<br />

col materiale del castello. Sul lato Est, si trova <strong>il</strong> muro del probab<strong>il</strong>e torrione.<br />

Attualmente <strong>il</strong> suolo è ricoperto in parte da un bosco misto di roverella e maggiociondolo,<br />

mentre la piana ad Ovest conserva una tipologia tipica di un ex<br />

coltivo o pascolo (dove si trovava la cisterna, cfr. FIGNAGNANI: “Vi sono dei<br />

sotterranei (in realtà si trattava della sola cisterna del vecchio castello): in uno<br />

di questi traboccò, alcuni anni sono, un pastorello di Baragazza della famiglia<br />

Pazzi; i sassi cadutigli addosso, l’uccisero”.<br />

Bibliografia:<br />

BETTINI Francesco, Guida di Castiglione dei Pepoli, Vestri (1904);<br />

FIGNAGNANI Giuseppe, Cenni storici di Castiglione dei Pepoli, Ranieri Guasti<br />

(1870);<br />

GUIDOTTI Paolo, Il Castiglionese dei Pepoli - Analisi di un terr<strong>it</strong>orio,<br />

CLUEB (1982);<br />

GUIDOTTI Paolo, Il Castiglionese dei Pepoli - Analisi di un terr<strong>it</strong>orio, Dossier<br />

3 CLUEB (1980);<br />

PALMIERI Arturo, La montagna bolognese del Medio Evo, parte prima Feudalismo;<br />

(1929 Zanichelli Ed<strong>it</strong>ore);<br />

Carta Geologica d’Italia, foglio 98 (Vergato), scala 1:25.000, (Ist<strong>it</strong>uto Geografico<br />

M<strong>il</strong><strong>it</strong>are - 1967);<br />

Brevi note bibliografiche sul Castello di Baragazza<br />

“Nel 1200 Castiglione (a) era terra secondaria del feudo delle Mogne. Castello<br />

ci fu più tardi, che divenne centro importante sotto i Pepoli e diede nuovo nome al<br />

paese. Ma più rinomato nelle lotte feudali e comunali fu <strong>il</strong> Castello di Baragazza,<br />

chiave di questa parte della difesa montana, oggetto di ripetute e sanguinose contese...<br />

Uno dei provvedimenti più importanti per la difesa del terr<strong>it</strong>orio fu la distribuzione<br />

avvenuta nel 1316 dei castelli fra le varie società delle armi e delle arti,<br />

perché li governassero e li tutelassero contro le insidie dei nemici. I castelli della<br />

nostra montagna furono assegnati alle seguenti compagnie: a quella dei beccai fu<br />

data Rocca Corneta; a quella dei cartolai fu data Pietracolora ed a quella dei<br />

drappieri pro-arte, Bazzano; alle compagnie dei conciatori di cuoio e degli orefici,<br />

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