01.06.2013 Views

Scarica il libro completo - abatantuono.it

Scarica il libro completo - abatantuono.it

Scarica il libro completo - abatantuono.it

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Conclusioni<br />

È emerso con chiarezza che <strong>il</strong> dominio degli Alberti fu notevole sia in termini<br />

quant<strong>it</strong>ativi sia in termini qual<strong>it</strong>ativi (questo secondo punto in realtà è piuttosto<br />

controverso). Si dirà che quanto detto non presenta alcun carattere di nov<strong>it</strong>à: molto<br />

era già noto agli studiosi. È vero, molti hanno scr<strong>it</strong>to della potenza dei conti Alberti.<br />

A nulla, dunque, è valso l’aver sceverato decine e decine di documenti? A tale frustrante<br />

constatazione ci ha portato <strong>il</strong> nostro studio? Non credo.<br />

In realtà spesso si sono ripetuti sulla stirpe com<strong>it</strong>ale oggetto di questo lavoro di<br />

ricerca gli stessi concetti, rimbalzati di studio in studio per decenni, se non per secoli.<br />

Pochi si sono accostati allo studio di questa famiglia con spir<strong>it</strong>o cr<strong>it</strong>ico, cercando<br />

di esaminare i documenti e comporre un quadro complessivo. Forse <strong>il</strong> mer<strong>it</strong>o di<br />

questa ricerca è proprio questo: quasi mai abbiamo attinto a studi già ed<strong>it</strong>i, non<br />

abbiamo ripetuto quanto letto in quello scr<strong>it</strong>to, in quel <strong>libro</strong>... o se ci avvenuto di<br />

farlo sarà stato perché talora siamo giunti autonomamente a conclusioni già formulate<br />

da altri. Insomma, abbiamo cercato di parlare con cognizione di causa, e non<br />

perché avevamo orecchiato questo o quel concetto. Questo è stato <strong>il</strong> tentativo che ha<br />

informato <strong>il</strong> nostro studio.<br />

Il problema delle origini della famiglia rimane ancora aperto. Abbiamo presentato<br />

due posizioni divergenti: la posizione della Lazzari e quella della Ceccarelli<br />

Lemut. La seconda, tuttavia, pur confutando le posizioni della prima non è giunta a<br />

formulare un’ipotesi sulla provenienza della stirpe albertesca (ammesso che questo<br />

possa considerarsi un problema determinante nella ricerca prosopografica). Anche<br />

noi ci teniamo sulle posizioni della studiosa toscana, in quanto poche, e per ver<strong>it</strong>à<br />

piuttosto confuse, sono le argomentazioni che la Lazzari ha forn<strong>it</strong>o sull’argomento.<br />

Per parte nostra, poi, ci terremmo ulteriormente più cauti. Quel conte Ildebrando<br />

(I) attestato nella prima metà dell’XI secolo rimane ai nostri occhi ancora marcatamente<br />

velato dalle nebbie dei secoli passati. Pochi sembrerebbero gli elementi,<br />

come abbiamo r<strong>il</strong>evato, che permettano di collegarlo alla stirpe albertesca. Uno di<br />

questi, da noi per la prima volta sottolineato, è senza dubbio cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o dal breve<br />

secur<strong>it</strong>atis pratese del 1162, nel quale si menziona la domo f<strong>il</strong>iorum Ildibrandi.<br />

Questo Ildebrando potrebbe riconoscersi con discreta verosimiglianza nel conte<br />

Ildebrando (I).<br />

Interessante si mostra l’evoluzione degli interessi patrimoniali e giurisdizionali<br />

della famiglia. Le pertinenze di più antica attestazione sembrerebbero quelle dell’area<br />

pratese, dalla quale non è escluso che i conti Alberti abbiano preso origine. I<br />

t<strong>it</strong>olo com<strong>it</strong>ale sembra essere riconosciuto dapprima nelle carte private e in un<br />

secondo tempo riceve <strong>il</strong> riconoscimento pubblico, forse in occasione del loro avvi-<br />

217

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!