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quell’accordo essi avrebbero potuto rafforzare la loro posizione in Toscana (38):<br />

indubbiamente si mettevano al sicuro le spalle, a difesa da un pericoloso vicino che<br />

incalzava. A differenza dei patti stretti con Firenze essi non furono costretti ad atterrare<br />

fortezze, a rinunciare marcatamente a dir<strong>it</strong>ti giurisdizionali. Ma <strong>il</strong> fatto stesso di<br />

addivenire ad un accordo con <strong>il</strong> comune e di concedere a Bologna la riscossione<br />

della boateria nei terr<strong>it</strong>ori di loro pertinenza, è di per sé un segno di debolezza, di<br />

cedimento; come controparte Bologna assicurava unicamente la non belligeranza.<br />

Il conte Alberto (IV), ancora defin<strong>it</strong>o «de Prata», nonostante <strong>il</strong> centro toscano<br />

non fosse più sotto <strong>il</strong> controllo della famiglia, promise «domino Gerardo episcopo<br />

et potestati Bononiensi vice eiusdem civ<strong>it</strong>atis pro comune accipienti salvare et<br />

custodire et defendere omnes homines civ<strong>it</strong>atis Bononie et burgenses et eorum res<br />

per totum nostrum episcopatum, usque ad Alpem in meo districtu, et passagium non<br />

auferre vestris civibus in meo districtum in vestro episcopatu» (39).<br />

A ben vedere quelle concessioni non sono di poco conto. In primo luogo <strong>il</strong> conte<br />

Alberto si impegnava a difendere tutti i c<strong>it</strong>tadini bolognesi e i loro «burgenses». In<br />

che modo poteva effettuarsi questa difesa? Proviamo a volgere l’enunciazione in<br />

senso negativo: <strong>il</strong> conte non doveva angariare in alcun modo i c<strong>it</strong>tadini bolognesi gli<br />

ab<strong>it</strong>anti dei borghi sorti attorno alla c<strong>it</strong>tà. Non doveva muovere guerra, ma la difesa<br />

si eserc<strong>it</strong>ava, come scr<strong>it</strong>to poco dopo, sul controllo delle strade: i Bolognesi potevano<br />

percorrere i terr<strong>it</strong>ori alberteschi liberi e sicuri; liberi forse da tasse e balzelli con<br />

i quali i conti gravano i viandanti e mercanti forestieri. Il controllo di tali traffici, che<br />

possono apparire secondari, cost<strong>it</strong>uisce <strong>il</strong> primo gradino verso l’atrofizzazione del<br />

potere costrizionale degli Alberti; naturalmente le disposizioni avevano effetto lim<strong>it</strong>atamente<br />

al districtus albertesco che si trovava nell’amb<strong>it</strong>o dell’episcopato<br />

bolognese.<br />

Segu<strong>it</strong>ando, Alberto concesse al comune di Bologna «omnes meas terras vestri<br />

episcopatus in meo districtu ad bovateriam excepto Bruscula et Baragaça et Castellione».<br />

Bologna poté quindi estendere <strong>il</strong> suo regime fiscale, seppur parzialmente,<br />

alle terre degli Alberti. Rimanevano esclusi Bruscoli, Baragazza e Castiglione.<br />

Queste terre facevano parte della diocesi bolognese, ma sembrano cost<strong>it</strong>uire un<br />

nucleo distinto dal resto dei possessi. Si tratta di local<strong>it</strong>à vicine, nelle quali i conti<br />

dovevano essere fortemente insediati. Erano terre s<strong>it</strong>uate quasi sul displuvio appenninico<br />

al confine dei terr<strong>it</strong>ori di Firenze, Pistoia e Bologna e più a lungo delle altre<br />

rimasero in mano alla famiglia, che le tenne, con alterne vicende, fino al termine del<br />

XIV secolo. Certo la posizione geografica malagevole avrà influ<strong>it</strong>o sulla penetrazione<br />

bolognese, ma non è escluso quei luoghi rimanessero esclusi dall’accordo in<br />

quanto cost<strong>it</strong>uivano <strong>il</strong> nucleo forte dei possessi alberteschi nella zona.<br />

Bisogna notare, peraltro, che nelle carte della badia di Montepiano, che abbiamo<br />

visto cost<strong>it</strong>uire una fonte di notevole r<strong>il</strong>ievo per le vicende di queste contrade montane,<br />

poche sono le attestazioni relative a Castiglione, mentre non è dato di r<strong>il</strong>evarne<br />

per Bruscoli e Baragazza. Potrebbero essere intercorse nel tempo vicende che hanno<br />

portato alla perd<strong>it</strong>a di carte afferenti a queste local<strong>it</strong>à, ma la loro completa sparizione<br />

è sospetta. Sembrerebbe quasi che la badia non ebbe modo di accedere al<br />

possesso di beni in questa zona, ma al riguardo non sussistono elementi attendib<strong>il</strong>i.<br />

I patti continuavano con clausole relative alle ost<strong>il</strong><strong>it</strong>à con altre c<strong>it</strong>tà: «Item prom<strong>it</strong>to<br />

[sc<strong>il</strong>.: Albertus comes] me non incepturum guerram cum aliqua civ<strong>it</strong>ate de Tuscia in<br />

vestro episcopatu usque ad tres annos sine vestra concordia vel aliorum qui pro<br />

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