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(Archivio Bardi, presso <strong>il</strong> Conte F. Guicciardini), né <strong>il</strong> luogo; ma una tradizione<br />

locale dice che questo fosse <strong>il</strong> castello di Cerbaia, uno dei pochi dei Signori Alberti<br />

di cui ancora si conservino maestose le rovine, su di un colle presso <strong>il</strong> Bisenzio.<br />

Vi si può scorgere la triplice cerchia delle sue mura, la torre nel mezzo, alcune volte;<br />

<strong>il</strong> più interno cerchio di mura si eleva a diversi metri dal suolo, e gli dà accesso alla<br />

porta ad arco ben conservata, come pure sono intatte molte fer<strong>it</strong>oie alle mura.<br />

Narra la tradizione, conservata ancora tra quei v<strong>il</strong>lici, che l’ombra di Alessandro<br />

vaghi la notte, fra quelle mura fratricide.<br />

Che poi questa tradizione possa avere un certo valore e determinare <strong>il</strong> luogo<br />

ove avvenne <strong>il</strong> fatto accaduto del fratricidio, ognuno potrà farne <strong>il</strong> conto che crede,<br />

o sprezzarla, niun documento essendovi, che ne dia precisa notizia.<br />

Il sommo poeta è quegli che più chiaramente narra questo fatto, dicendo dei<br />

due fratelli che trova nella Caina. I commentatori dicono essere Napoleone l’uccisore,<br />

Alessandro l’ucciso, i due che si dividevano la Signoria della Val Bisenzio. Si<br />

appoggia anche l’opinione (DE MARZO, Commento alla Div. Comm.) che l’astio<br />

costante dei due fratelli li portasse a rissa tra di loro ed in questa rimanesse ucciso<br />

Alessandro. Per questa ragione <strong>il</strong> divino poeta gli riunisce nella stesa pena riputandoli<br />

amendue colpevoli di fratricidio virtualmente a causa della rissa insorta.<br />

È noto dal già detto fin qui, che le sole Signorie rimaste agli Alberti in Val di<br />

Bisenzio, erano Vernio, Cerbaia e Montaguto, ed è noto che Vernio apparteneva al<br />

Conte Alessandro; un nuovo appoggio avrebbe da ciò la mia congettura, che Cerbaia<br />

e Montaguto fossero i castelli pervenuti al Conte Napoleone, <strong>il</strong> quale divideva<br />

con Alessandro la Signoria della Valle del Bisenzio”.<br />

(Da: EDLMANN P., Signoria dei Conti Alberti su Vernio e l'Appennino)<br />

“Fra i tanti castelli innalzati nella Val di Bisenzio, questo di Cerbaia ha durato<br />

più a lungo di tutti e sia per la sua postura, sia per le p<strong>it</strong>toresche rovine, sia per le<br />

fantasticherie che sveglia nella mente di chi lo riguarda, è uno dei monumenti più<br />

interessanti della vallata ed <strong>il</strong> viaggiatore che si muovesse a bella posta per vis<strong>it</strong>arlo,<br />

non resterebbe deluso.<br />

L’Avv. V<strong>it</strong>torio Ugo Fedeli (v. a p. 63) pochi giorni prima della sua morte mi<br />

spediva per essere pubblicate (9) preziose notizie sulla Rocca di Cerbaia, ed io stimo<br />

onorare la cara memoria del perduto amico e far cosa grad<strong>it</strong>issima ai lettori riportando<br />

quello scr<strong>it</strong>to; meglio non potrei fare per dire qualche cosa intorno alla<br />

Rocca di Cerbaia.<br />

“Chi percorrendo la Valle del Bisenzio ammira le romantiche cime dè monti che<br />

s’innalzano a picco ai due lati del fiume, resta ad un tratto sorpreso quando al<br />

piegar della strada per Usella e Carmignanello, gli apparisce - quasi visione fantastica-<br />

un diruto castello. Il tempo ha scosso l’ala sulle sue rovine: le maledizioni<br />

dei tempi passati hanno offuscato gli splendori della tirannide. Delle quattro torri<br />

degli angoli, dei bastioni di cinta, delle porte e finestre rotonde più non esistono che<br />

poche vestigia. Solo <strong>il</strong> cassero sorge ancora in frammenti, bruno, terrib<strong>il</strong>e, spiccato<br />

sull’orizzonte. Sembra che racchiuda la fiera anima del feudatario come un degno<br />

sepolcro.<br />

Quel castello diruto è Cerbaia - la Cerbaria delle antiche pergamene, la Cervaia<br />

degli strumenti notar<strong>il</strong>i del secolo XIV. Il suo nome è famoso nelle guerre dei<br />

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