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febbraio 1286; però egli stesso ebbe la medesima sorte, poichè <strong>il</strong> 19 agosto 1325 fu<br />
trovato morto nella sua stanza da letto nel Castello di Celle, pugnalato dal nipote<br />
Spinello, bastardo, per istigazione degli Ubaldini e di Benuccio Salimbeni, quelli<br />
che sposò Margher<strong>it</strong>a dè Conti Alberti, erede della Contea di Vernio”.<br />
(Da: BERTINI Em<strong>il</strong>io, Guida della Val di Bisenzio, vedi bibliografia)<br />
Note<br />
(1) Eventi sismici accaduti nel periodo albertesco sono, ad esempio, documentati da Giannozzo Manetti (Firenze<br />
1396 - Napoli 1459), umanista e diplomatico, che nel <strong>libro</strong> secondo della sua opera De terraemotu, libri tres (conservata<br />
presso la Biblioteca Apostolica Vaticana), riferisce di terremoti che colpirono l'Etruria nel 1352 (zona<br />
aretina, con distruzione della rocca di Sansepolcro) e nel 1388 (zona pistoiese). I dati più completi di sismic<strong>it</strong>à<br />
storica relativi a questa zona sono contenuti nei due volumi Catalogo dei forti terremoti in Italia dal 461 a.C. al<br />
1980 (vol. 1 con CD rom allegato, autori E. Boschi, G. Ferrari, P. Gasperini, E. Guidoboni, G. Smriglio, G. Valensise)<br />
ed<strong>it</strong>o dall’Ist. Naz. di Geofisica e da S.G.A. (Storia Geofisica Ambiente7 nel 1995 e Catalogo dei forti<br />
terremoti in Italia da 461 a. C. al 1990 (vol. 2 con CD Rom, autori Boschi E., Guidoboni E., Ferrari G., Valensise<br />
G., Gasparini P.) ed<strong>it</strong>o dall'Ist<strong>it</strong>. Naz. di Geofis. e da S.G.A. (Storia, Geofisica, Ambiente) nel 1997.<br />
(2) Questa ipotesi non sembra molto plausib<strong>il</strong>e poiché all'epoca le ab<strong>it</strong>azioni dei pastori erano per lo più capanne<br />
di legno e paglia, mentre le strutture in pietra, ad eccezione dei castra o dei castelli veri e propri, come appunto<br />
rocca Cerbaia, cominciano a diffondersi in epoca successiva al XIII secolo.<br />
(3) FEDELI V<strong>it</strong>torio Ugo, La Valle del Bisenzio. Cerbaia in Prato e la sua Esposizione artistica industriale del<br />
1880, p. 6.<br />
(4) Inferno XXXII, 40-60.<br />
(5) Questo mastio, a struttura pentagonale, ha al centro un torrione massiccio non ab<strong>it</strong>ab<strong>il</strong>e se non nei piani più alti.<br />
Tale torrione era <strong>il</strong> perno centrale della fortificazione su cui poggiavano i travi a raggiera che lo collegavano alle<br />
mura perimetrali finestrate che, pertanto, delim<strong>it</strong>avano esternamente la struttura del mastio. Su tali travature poggiavano<br />
probab<strong>il</strong>mente i pavimenti in legno dei piani superiori e, come tali, adib<strong>it</strong>i ad ab<strong>it</strong>azione o a presidio<br />
armato del fort<strong>il</strong>izio.<br />
(6) FEDELI V<strong>it</strong>torio Ugo, La Valle del Bisenzio. Cerbaia, c<strong>it</strong>, p. 6.<br />
(7) L’ipotesi sostenuta dal Fedeli é che <strong>il</strong> toponimo Cerbaia sia ricollegab<strong>il</strong>e alla presenza di cervi nella zona; sebbene<br />
interessante tale supposizione sembra meno plausib<strong>il</strong>e rispetto al termine ‘Cerraia’ derivata da Quercus cerris,<br />
pianta di quercia assai diffusa nella zona sicuramente più della menzionata specie di ungulati la quale richiede<br />
hab<strong>it</strong>at più complessi e ricchi di acqua.<br />
(8) FEDELI V<strong>it</strong>torio Ugo, La Valle del Bisenzio. Cerbaia, c<strong>it</strong>, p. 6.<br />
(9) V. Prato e la sua Esposizione Artistica e Industriale del 1880, Prato, Amerigo Lici Ed<strong>it</strong>. Il povero Fedeli scrisse<br />
appos<strong>it</strong>amente per questa pubblicazione Cerbaia, Udeno Nisieli e <strong>il</strong> Sort<strong>il</strong>egio di Giuseppe Giusti; i quali tre<br />
scr<strong>it</strong>ti un<strong>it</strong>i alle leggende di Orso degli Alberti, <strong>il</strong> Sasso delle Fate, e <strong>il</strong> Demonio di Rimondeto, già ed<strong>it</strong>e dal Giornale<br />
<strong>il</strong>lustrato comparvero nella soprac<strong>it</strong>ata pubblicazione col t<strong>it</strong>olo LA VALLE DEL BISENZIO, Fogli sparsi di<br />
V. U. Fedeli. Il Cav Ant. Modoni nel suo <strong>libro</strong> Attraverso gli Appennini le riportò quasi tutte dicendole, non so come<br />
mai, ined<strong>it</strong>e; forse per dar pregio al suo <strong>libro</strong>, ché veramente le sono tali da abbellire qualunque mediocre lavoro.<br />
E se un v<strong>il</strong>e assassino non avesse per sempre tolto all’amore dè suoi, all’ut<strong>il</strong>e e al decoro del paese natio <strong>il</strong> povero<br />
V<strong>it</strong>torio, a questi sarebbero stati da lui aggiunti altri Fogli sparsi, cioè Cesare Borgia nella Val di Bisenzio, Lorenzo<br />
da Vernio, Castello Averardi, La Badia di Montepiano e qualche altro.<br />
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