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Lotario, investì Angelo priore della chiesa di Valbona, appartenente al monastero di<br />

San Salvatore di Settimo (fondazione della famiglia cadolingia) di quattro soldi che<br />

Giovanni di Guinizo ogni anno doveva ai conti, i quali avevano cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o una certa<br />

pensio, o censo, che Carbone delle Mogne era sol<strong>it</strong>o ricevere dalla chiesa di Valbona<br />

(134).<br />

Si tratta verosim<strong>il</strong>mente di Carbone di Marchesello della progenie dei Gisolfi,<br />

che abbiamo visto possedere terre anche nel terr<strong>it</strong>orio di Creda (oggi frazione di<br />

Castiglione dei Pepoli) nel versante bolognese, donate nell’agosto del 1108 alla<br />

badia di Montepiano (135). Creda entrerà poi nell’amb<strong>it</strong>o dei conti Alberti, seppure<br />

sarà fra le prime terre, per la sua posizione geografica, ad essere sottoposte al controllo<br />

del comune di Bologna (i primi estimi conservati sono del 1235). In questo<br />

atto sembra emergere un rapporto che lega Carbone al conte Ugo di Uguccione, che<br />

ebbe fratelli i conti Lotario, Ranieri e Bulgarino. Questi sarebbero i f<strong>il</strong>ii Ugizonis del<br />

documento del 1165, i quali annoveravano tra i loro vassi i Gisolfi, che intavolarono<br />

poi rapporti personali con gli Alberti dopo l’estinzione della casata cadolingia nel<br />

1113, forse per <strong>il</strong> tram<strong>it</strong>e della contessa Cec<strong>il</strong>ia, vedova di Ugo, andata in sposa al<br />

Nontigiova.<br />

Fra i testimoni dell’atto del 1104, rogato a Montecarelli, è annoverato, tra gli<br />

altri, tale «Rolandinus f<strong>il</strong>io Bellundi». Anche a propos<strong>it</strong>o di Rolandinus ci sentiamo<br />

di proporre un’ipotesi. Nelle carte della badia di Montepiano è dato rinvenire circa<br />

1370 determinazioni onomastiche relative a persone. Premesso che queste carte non<br />

cost<strong>it</strong>uiscono l’unica fonte relativa ai terr<strong>it</strong>ori a cui afferiscono, rappresentano tuttavia<br />

un campione assai rappresentativo per i secoli XI e XII.<br />

Bellundinus figlio di Orlando o Rolando di Mangona si rinviene in qual<strong>it</strong>à di<br />

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