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dino olim f<strong>il</strong>ius Bruneti ex progenie Stagnense» vende al monastero di Montepiano<br />

beni di sua proprietà «in tota curia Gutiani» (116), cioè a Guzzano, oggi nel camugnanese.<br />

Non è evidente a quale generazione afferiscano i personaggi. Brunetus è già<br />

morto nel 1163, quando sono ancora viventi Rofo, Uguizone Agnello e Nord<strong>il</strong>io.<br />

verosim<strong>il</strong>mente andrà collocato nella generazione precedente.<br />

Altre discendenze di cui si rinviene menzione nelle carte di Montepiano sono<br />

quelle di Alberto e Ugo. Nel 1172 «Benno olim f<strong>il</strong>ius Alberti ex progenie Stagnense<br />

per me et per Avocato» suo fratello donò a «Sinibaldo quondam f<strong>il</strong>ius Ugonis de<br />

suprascripta stirpe medietatem de uno tenimento in curia de Creta vel in aliis<br />

locis» (117).<br />

La progenie Rigizonis<br />

La progenie Rigizonis è attestata, nelle carte di Montepiano, tra gli anni ‘80<br />

dell’XI secolo e i primi anni del XII (118). Essi non entrarono in rapporto diretto con<br />

l’ente. Il monastero acquisì beni da loro antecedentemente posseduti e ricevette<br />

anche le carte relative ai vecchi proprietari. Si tratta di un procedimento piuttosto<br />

usuale, che permetteva di fornire pezze d’appoggio in caso di controversie giudiziarie<br />

in mer<strong>it</strong>o al possesso degli appezzamenti. È questa la ragione per cui nel fondo<br />

del monastero sono conservati atti di transazioni in cui l’ente non è interessato<br />

direttamente. Non sempre tuttavia è operante <strong>il</strong> nesso per cui documenti in apparenza<br />

estranei agli interessi di Montepiano possono essere ricollegati a carte giacenti<br />

nel fondo abbaziale, in quanto parte dell’archivio risulterebbe disperso, ome evidenzia<br />

lo studio del Piattoli, anteposto alla pubblicazione delle carte dei secoli XI e<br />

XII (119).<br />

Nel 1084 Riccardo, figlio del defunto Signorello, i suoi figli Manfredo e Alberto<br />

e Gualdrada moglie di Manfredo vendono al prete Giovanni figlio di Teuza e<br />

originario «de Arcatia», ossia Monteacuto Ragazza, un manso «in Arcatia, quod est<br />

recto et laborato per manus Iohannis qui vocatur de Canpi» (120). Tutte le carte afferenti<br />

alla progenie Rigizonis si riferiscono a transazioni intervenute con <strong>il</strong> prete<br />

Giovanni. Nel maggio 1085 <strong>il</strong> nominato sacerdote acquista dai medesimi soggetti<br />

del documento dell’anno precedente «quattuor petias de tere in curte de Arcacia»,<br />

s<strong>it</strong>uate «a la collina qui vocatur da la Plastra», a Balconcelli, e a le Valli (121).<br />

Il religioso si crea un discreto patrimonio, mediante acquisti dai figli di Segnorello.<br />

Nel 1109 o prima, infatti, «Ugone f<strong>il</strong>ius condam Segnorelli ex progenie<br />

Rigizoni et Ramberto eius f<strong>il</strong>ius» gli vendono «omnes possessiones et iura pos<strong>it</strong>as<br />

in curia Montis Aguti argaze vel alibi», tra <strong>il</strong> torrente Brasimone e le Mogne (122). Il<br />

prete Giovanni muore prima del giugno 1109. Giovanni chierico figlio del defunto<br />

Evuardo di Monteacuto Ragazza fu probab<strong>il</strong>mente l’esecutore testamentario. Esaudendo<br />

le volontà del defunto, donò al monastero di Montepiano i beni «in curte de<br />

Archaza» che <strong>il</strong> detto prete aveva acquistato da «Richardo f<strong>il</strong>io Segnorelli et Manfredo<br />

et Alberto germanis, f<strong>il</strong>ii eius et Gualdrada iugalis iam dicti Manfredi et da<br />

Ugo f<strong>il</strong>io predicti Signorelli et Remberto f<strong>il</strong>ius eius» (123).<br />

In quest’atto troviamo condensata tutta la genealogia dei Rigizonis, a cominciare<br />

dal primo personaggio a noi noto, che è Segnorello. Manfredo e Alberto, suoi<br />

figli, che compaiono come attori in due documenti, del 1084 e del 1085, in entram-<br />

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