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Langobardorum aut tempore domini Karli...: liber in libertate, servus in serv<strong>it</strong>ute»<br />
(81). Da questi elementi Benati trae l’opinione che gli ab<strong>it</strong>anti di Lizzano e dei<br />
luoghi vicini erano consorziati fra loro ed avevano possesso comune delle terre (82).<br />
Non si trattava, però, di partecipanza, come a San Giovanni in Persiceto, Crevalcore<br />
o in altre terre nonantolane (del resto gli esempi c<strong>it</strong>ati si riferiscono al periodo<br />
posteriore al XII secolo). Qui emerge <strong>il</strong> possesso comune, ma sotto <strong>il</strong> controllo<br />
dell’abbazia. Tale realtà verrebbe ricondotta ad uno stanziamento arimannico d’età<br />
longobarda. Sarebbe perdurato nel tempo <strong>il</strong> legame col publicum e lo stato di libertà.<br />
Il legame perdurò anche quando all’autor<strong>it</strong>à pubblica si sost<strong>it</strong>uì l’ente<br />
ecclesiastico (83). Ma in questo caso cadrebbe <strong>il</strong> carattere di stanziamento su terre<br />
regie o fiscali.<br />
Non saprei se, alla luce degli elementi documentari, si possa giungere alle conclusioni<br />
cui sono pervenuti diversi studiosi. Del resto, anche ammesso che si<br />
r<strong>il</strong>evino riferimenti a beni tenuti in proprietà comune, è necessario riferirli in ogni<br />
caso a nuclei arimannici? Anche altri gruppi potevano godere dello stato di libertà,<br />
di possessi comuni, di fette di potere: vicinie, gruppi egemonici. Il ques<strong>it</strong>o può sembrare<br />
ozioso, ma punta al nocciolo del dibatt<strong>it</strong>o: quali furono i connotati di questa<br />
classe, se classe fu, e come mutarono nel tempo, col mutare delle temperie giuridico-ist<strong>it</strong>uzionali?<br />
Quelli che la storiografia definisce ‘lambardi’ e riconduce allo stanziamento<br />
arimannico nell’Appennino emergono dalle carte come gruppi di persone che talora<br />
operano transazioni di beni, presentandosi in folto gruppo in ogni occasione. Pare<br />
d’intendere, cioè, che essi furono t<strong>it</strong>olari di proprietà comuni. Non si spiegherebbe,<br />
altrimenti, la necess<strong>it</strong>à del consenso di tutti per vendere, cedere, donare. Non sempre<br />
sono legati da stretti vincoli di sangue; non sono cioè eredi di persone defunte che<br />
operano comun<strong>it</strong>ariamente in quanto <strong>il</strong> patrimonio è ancora indiviso. Le carte stesse<br />
ci suggeriscono un termine per designare questi gruppi: progenie. Nel termine ins<strong>it</strong>o<br />
è <strong>il</strong> riferimento alla comune discendenza, che talvolta è esplic<strong>it</strong>ata nelle<br />
transazioni: «ex progenie Gisolfi», «...Rigizonis». Erano quindi accomunati da<br />
vincoli di sangue. Certo, anche le farae longobarde vengono defin<strong>it</strong>e ‘gruppi parentali<br />
armati’.<br />
Generalmente la maggiore ampiezza dei gruppi sarà da connettersi a vincoli di<br />
sangue più allentati; viceversa, vincoli parentali più stretti ci inducono a pensare a<br />
nuclei di dimensioni più ridotte o di più recente formazione. R<strong>it</strong>orna <strong>il</strong> ques<strong>it</strong>o:<br />
gruppi di persone che si rifanno ad una medesima origine e posseggono proprietà<br />
comuni sono sempre arimanni? E, nello specifico, lo furono le progenies attestate<br />
nell’Appennino? Gli elementi a favore non mancano. La zona montana fu interessata<br />
dall’insediamento longobardo (si è detto anche degli Scariaci, <strong>il</strong> cui nome<br />
deriverebbe dal termine longobardo skara); certa onomastica risente di influssi del<br />
mondo germanico: Gisulfus, Lombardus, Mediolonbardus, Rodulfus, Federico,<br />
Albertus. Ma fra gli Stagnesi vi sono anche un Agnello, un Avocatus. L’elemento<br />
linguistico è stringente ma non riguarda la total<strong>it</strong>à dei personaggi.<br />
Amedeo Benati sottolinea un dato interessante: la Gewere, cioè «lo speciale<br />
rapporto di fatto tra la cosa e chi la deteneva», proprio delle popolazioni germaniche,<br />
che si avvicina al concetto di proprietà, ma era lim<strong>it</strong>ato dalle facoltà di dominio<br />
di altri. Su un medesimo terreno potevano stab<strong>il</strong>irsi più Gewere, con molteplici<br />
rapporti di proprietà. Il divieto di alienazioni fuori dal gruppo era dato per salvaguar-<br />
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