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comportava l’avocazione del dir<strong>it</strong>to della memoria scr<strong>it</strong>ta, quasi che essa ricevesse<br />

leg<strong>it</strong>tim<strong>it</strong>à, e, quel che più conta veridic<strong>it</strong>à, solo se emanata dalle strutture di potere.<br />

La confezione delle scr<strong>it</strong>ture, dunque, è mediata dall’autore che sovrintende alla<br />

loro creazione. Per questo non troveremo tutti gli avvenimenti indiscriminatamente,<br />

ma solo quelli dei quali si r<strong>it</strong>eneva cosa ut<strong>il</strong>e e vantaggiosa tramandarne <strong>il</strong> ricordo.<br />

Più in generale, a partire dalla metà del XII secolo si afferma un f<strong>il</strong>one storiografico<br />

legato al consolidamento delle strutture comunali c<strong>it</strong>tadine, desiderose di testimoniare<br />

se stesse e la propria evoluzione. Sovente la narrazione è effettuata secondo <strong>il</strong><br />

canone annalistico, procedendo dai tempi remoti, caratterizzati da una forte esigu<strong>it</strong>à<br />

di notizie e dalla narrazione di fatti d’ordine generale per sopperire alla carenza di<br />

notizie sulla propria c<strong>it</strong>tà. Procedendo verso <strong>il</strong> periodo contemporaneo si registra<br />

una maggiore dovizia di fatti e note.<br />

Gli autori sovente provengono dai ceti dominanti e spesso si trovano impegnati<br />

in prima persona nell’agone pol<strong>it</strong>ico e fonte primaria delle loro opere sono i ricordi,<br />

la memoria di uomini per anni vissuti entro la macchina di governo (4). L’orizzonte<br />

che hanno di fronte ai loro occhi è quello della propria c<strong>it</strong>tà; gli avvenimenti e i<br />

personaggi che rientrano nell’interesse loro e dei lettori sono quelli nei quali viene<br />

coinvolto <strong>il</strong> centro dove vivono: anche gli elementi d’ordine generale (le vicende<br />

legate all’impero, al papa, e quant’altro vada al di là del proprio contado) sono presi<br />

in esame solo se entrano in rapporto con la v<strong>it</strong>a del comune. La visione stessa di tali<br />

accadimenti appare talora distorta proprio da questo particolare punto di osservazione:<br />

non è raro <strong>il</strong> caso di personaggi d’imponente levatura ridotti a ‘macchiette’ o<br />

enormemente sminu<strong>it</strong>i, proprio perché considerati nell’ottica dei loro rapporti con<br />

gli avvenimenti c<strong>it</strong>tadini. Peraltro, con l’allargamento degli orizzonti delle pol<strong>it</strong>iche<br />

c<strong>it</strong>tadine, connesso allo stab<strong>il</strong>izzarsi degli ordinamenti comunali, <strong>il</strong> bacino d’azione<br />

delle singole c<strong>it</strong>tà (beninteso quelle che furono in grado di farlo) venne elevato a<br />

scala “regionale”; anche la produzione letteraria, di conseguenza, risentì di questi<br />

fenomeni.<br />

Il fluire degli eventi è dunque f<strong>il</strong>trato dal mondo culturale degli autori, che operano<br />

scelte precise sia sui fatti di cui reputano necessaria la trattazione, sia sul modo<br />

in cui essi vengono rappresentati. Tuttavia non r<strong>it</strong>eniamo che tali comportamenti<br />

risultino sistematicamente falsificatorî. Questo processo può avvenire su un duplice<br />

piano: <strong>il</strong> cronista può effettuare con calcolo determinate scelte, oppure la presentazione<br />

dei fatti travalica la percezione dell’autore, che non avverte (più o meno<br />

coscientemente) di operare secondo una precisa linea. Il risultato è comunque quello<br />

di un’opera letteraria mediata. Dall’analisi di questi elementi si possono tuttavia<br />

trarre molteplici spunti per la ricerca: non più -o non solo- sul piano della ricostruzione<br />

degli avvenimenti, ma anche per quanto riguarda le ideologie, la pol<strong>it</strong>ica e la<br />

v<strong>it</strong>a delle realtà a cui afferiscono.<br />

Come abbiamo <strong>il</strong>lustrato, la stirpe albertesca estese <strong>il</strong> proprio dominio e i propri<br />

interessi patrimoniali, con forme più o meno cogenti e variamente articolate, su<br />

un’area assai vasta, dal medio versante appenninico oggi bolognese alle colline<br />

metallifere nella Maremma toscana. Ciò fece sì che essi, in momenti cronologicamente<br />

distinti a seconda delle zone, entrarono in rapporto con le magistrature<br />

comunali delle c<strong>it</strong>tà. I rapporti furono talora di natura confl<strong>it</strong>tuale, come la resa che<br />

essi si trovarono costretti ad avallare nel 1184 (4bis) nei confronti di Firenze, dopo<br />

lunga lotta armata, oppure caratterizzati più da fattori di equ<strong>il</strong>ibrio di forze, senza<br />

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