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Avvertasi però che quel Contino figlio del conte Nerone e conseguentemente<br />

fratello di donna Margher<strong>it</strong>a erede della contea di Vernio era stato condannato dalla<br />

Signoria di Firenze con sentenza del 14 ottobre 1321 e di nuovo nel 24 sett. del 1328<br />

come ribelle e fuoriusc<strong>it</strong>o.<br />

A quell’epoca medesima dominava in Vernio donna Margher<strong>it</strong>a sorella di Contino<br />

e figlia del conte Nerone mar<strong>it</strong>ata al nob<strong>il</strong>e messer Benuccio Salimbeni di Siena<br />

quando cioé <strong>il</strong> Cast. di Mangona col suo distretto fu venduto alla Rep. Fior. da Spinello<br />

bastardo e nipote del conte Alberto nato dal conte Alessandro degli Alberti,<br />

dopo avere egli ucciso a tradimento (si crede col consenso della contessa Margher<strong>it</strong>a<br />

di lui parente) nella sua camera in Mangona (<strong>il</strong> 19 agosto 1325) <strong>il</strong> conte Alberto<br />

suo zio, quello stesso del 1296 di sopra c<strong>it</strong>ato. GIO. VILLANI, Cronic. Lib IX Cap.<br />

313.<br />

In conferma del qual vero la Signoria di Firenze con provvisione del 14 sett. 1325<br />

destinò gli uffiziali per prendere possesso del castello di Mangona e di quelli di<br />

Migliari, di Casaglia e di Monte Vivagni con le loro corti, distretti e contadi compresi<br />

nel piviere di S. Gavino Adimari, e di ricevere dagli ab<strong>it</strong>anti <strong>il</strong> giuramento di<br />

ubbidienza con la dichiarazione che essi tutti erano stati vassalli dei conti Alberti di<br />

Mangona.<br />

All’Art MANGONA fu poi aggiunto, qualmente in vigore di altra provvisione del<br />

26 febb. 1328 st<strong>il</strong>e comune)...fu consegnato al detto Benuccio Salimbeni ed alla sua<br />

consorte donna Margher<strong>it</strong>a figlia del fu conte Nerone degli Alberti anco <strong>il</strong> castello<br />

col contado di Mangona; la qual consegna venne esegu<strong>it</strong>a nel 28 apr<strong>il</strong>e dell’anno<br />

medesimo (1328).<br />

Ivi inoltre fu aggiunto, qualmente pochi anni dopo <strong>il</strong> 1328, <strong>il</strong> castello di Mangona<br />

come quello di Vernio con i rispettivi contadi furono venduti a mess. Andrea di<br />

Gualtiero dei Bardi di Firenze.<br />

Imperocché nel 1332 la contessa Margher<strong>it</strong>a essendo restata vedova di Benuccio<br />

Salimbeni, stando nel castello di S. Fiora insieme coi suoi due figli (Nerone e Niccoluccio)<br />

vendé a Palla di Jacopo Strozzi ed a Chiavello di Boninsegna Machiavelli la<br />

signoria di Vernio per 12000 fiorini d’oro; i quali due c<strong>it</strong>tadini fiorentini dissero di<br />

comprare per terza persona da nominarsi e questa fu mess. Andrea Gualtierotto dé<br />

Bardi, cui venne consegnato cotesto feudo nel 1335.<br />

Senonché Andrea dé Bardi per causa di ribellione nel 1340 fu assediato in Vernio<br />

e quindi spogliato della contea dal Comune di Firenze, mentre l’anno appresso lo<br />

riebbe nel 15 gennaio del 1341 sborsando <strong>il</strong> prezzo di 7750 fiorini d’oro, per <strong>il</strong> cast.<br />

e contea di Mangona, e 4960 fiorini per <strong>il</strong> cast. e contea di Vernio.<br />

Il qual distretto di Vernio dalla parte di settentrione confinava con le comun<strong>it</strong>à<br />

bolognesi di Barigazza, di Castiglion dé Gatti e di Bargi, state feudi dei conti Alberti,<br />

dal lato di levante con la contea di Mangona, allora del Comune di Firenze; dirimpetto<br />

a ostro con la Com. di Prato, e di faccia a lib. e pon. con la Com. di<br />

Cantagallo.<br />

In conseguenza di questi e di molti altri fatti <strong>il</strong> dotto economista Pagnini ebbe a<br />

formalizzarsi nel sentire sostenere come indipendente dalla Contea granducale di<br />

Toscana <strong>il</strong> feudo di Vernio, quando sullo stesso argomento nel 1788 scriveva <strong>il</strong> Prof.<br />

avv. Migliorotto Maccioni.<br />

Non bisogna omettere peraltro che <strong>il</strong> conte Pietro Bardi fratello di Andrea e figlio<br />

pur esso di Gualtierotto non molto dopo avere <strong>il</strong> fratello di lui riconquistato la con-<br />

367

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