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momento attaccarono ed espugnarono Monteorlandi. “Il sim<strong>il</strong>e avvenne à Pratesi,<br />

ma non era allora Prato qual fù poi...” (5).<br />

Tornando al Guardini, non vi sono accenni alla famiglia degli Alberti, né riguardo<br />

a presenze patrimoniali né al loro dominatus sulla zona. Questo dato pare<br />

indicare che nel ‘500, quando fu composta l’opera del Guardini, non era rimasta<br />

memoria storica della dominazione dei conti su Prato. Condizionamenti in tal senso<br />

saranno venuti dalle tipologie delle fonti usate. Le attestazioni delle pertinenze pratesi<br />

dei conti vengono in primo luogo da carte private, e nella fattispecie soprattutto<br />

dal fondo della propos<strong>it</strong>ura di santo Stefano. A parte questi documenti, rimangono i<br />

riconoscimenti imperiali del 1155 e del 1164.<br />

Se <strong>il</strong> Guardini non ebbe modo di consultare questa documentazione, <strong>il</strong> ruolo<br />

degli Alberti ne risultava assai sminu<strong>it</strong>o, se non assente. Le carte private troveranno<br />

spazio e riconoscimento nella storiografia successiva; abbiamo infatti visto come <strong>il</strong><br />

Guardini si fondasse nella sua ricostruzione soprattutto su opere di autori precedenti,<br />

tra le quali <strong>il</strong> poema del Marcovaldi. Quanto ai diplomi imperiali, non erano<br />

ancora disponib<strong>il</strong>i le grandi raccolte di carte pubbliche e private, legate ad una zona<br />

defin<strong>it</strong>a o un ente ecclesiastico o laico, opera di studiosi seicenteschi e settecenteschi.<br />

Verosim<strong>il</strong>mente in Prato non ne erano conservate neppure delle copie. La<br />

vertenza con l’Impero che seguì la fine del dominio albertesco su Prato non consigliava<br />

certo la conservazione di tracce, di qualsivoglia genere, che ricordassero<br />

legami di subordinazione.<br />

Nell’archivio della famiglia Buonamici di Prato, conservato presso l’Archivio<br />

di Stato della c<strong>it</strong>tà, si conserva, tra le altre carte della casata, un volume cartaceo,<br />

diviso in più libri (o cap<strong>it</strong>oli), di materia storica. Il sesto <strong>libro</strong> comprende un sunto<br />

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