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Auditorium - Associazione Italiana di Epidemiologia

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comunicazioni libere – sessione A2 8 settembre<br />

RAPPRESENTAZIONE GEOGRAFICA DELLA MORTALITÁ IN EMILIA-<br />

ROMAGNA DAL 1998 AL 2003<br />

Fedele Greco 1 Giuliano Carrozzi 2 , Carlo Goldoni 2 , Gianfranco De Girolamo 2 , Gisella<br />

Garaffoni 3 , Eleonora Ver<strong>di</strong>ni 3<br />

1<br />

Università degli stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Bologna, Dipartimento <strong>di</strong> Scienze Statistiche “P. Fortunati”<br />

2<br />

Servizio <strong>Epidemiologia</strong>, Dipartimento Sanità Pubblica - AUSL <strong>di</strong> Modena<br />

3<br />

Sistema Informativo Sanità e Politiche Sociali (SISePS) – Assessorato Politiche per la Salute -<br />

Regione Emilia-Romagna<br />

Introduzione<br />

L’analisi della <strong>di</strong>stribuzione geografica dell’incidenza <strong>di</strong> patologie e della mortalità ha<br />

un ruolo importante in Sanità Pubblica. I meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> analisi utilizzati sono <strong>di</strong>versi a<br />

seconda dell’obiettivo: rappresentazione della <strong>di</strong>stribuzione geografica dei fenomeni<br />

(<strong>di</strong>sease mapping) o ricerca <strong>di</strong> aggregati locali (<strong>di</strong>sease clustering). I meto<strong>di</strong> utilizzabili<br />

nel <strong>di</strong>sease mapping sono molteplici e spaziano dalla “semplice” rappresentazione su<br />

mappe degli effettivi tassi standar<strong>di</strong>zzati e/o SMR calcolati, a tecniche <strong>di</strong> smoothing,<br />

all’utilizzo <strong>di</strong> modelli statistici Bayesiani.<br />

Materiali e Meto<strong>di</strong><br />

Sono stati utilizzati i dati <strong>di</strong> mortalità nel periodo 1998-2003, forniti dal Registro <strong>di</strong><br />

Mortalità dell’Emilia-Romagna, aggregati per comune. I primi approcci allo stu<strong>di</strong>o della<br />

<strong>di</strong>stribuzione spaziale della mortalità si basano sul confronto dei conteggi attesi con i<br />

conteggi osservati attraverso il Rapporto Standar<strong>di</strong>zzato <strong>di</strong> Mortalità (SMR). Le stime<br />

del rischio relativo basate sull’SMR non tengono però conto della numerosità delle<br />

popolazioni coinvolte e della correlazione spaziale che caratterizza la <strong>di</strong>stribuzione del<br />

rischio: <strong>di</strong> conseguenza gli SMR più estremi risultano essere quelli associati a comuni <strong>di</strong><br />

piccole <strong>di</strong>mensioni, mentre gli SMR significativamente <strong>di</strong>versi da 1 risultano quelli<br />

associati a comuni <strong>di</strong> grosse <strong>di</strong>mensioni. Le mappe basate sugli SMR risultano affette<br />

da rumore dovuto alla variabilità campionaria e non offrono un’immagine facilmente<br />

interpretabile della <strong>di</strong>stribuzione geografica del rischio. Diversi modelli statistici sono<br />

stati sviluppati per ovviare a questi problemi: tra le varie metodologie proposte, un<br />

ruolo prominente è rivestito da modelli <strong>di</strong> tipo bayesiano gerarchico (Mollié, 1996).<br />

Attraverso la stima <strong>di</strong> modelli bayesiani gerarchici le aree con popolazioni ridotte<br />

possono sfruttare l’informazione derivante dalle aree vicine in modo da ottenere una<br />

stima più efficiente del rischio relativo: gli SMR calcolati in comuni con bassa<br />

numerosità <strong>di</strong> popolazione vengono corretti verso la me<strong>di</strong>a generale, mentre quelli<br />

calcolati in comuni con alta numerosità <strong>di</strong> popolazione vengono preservati. Il modello<br />

utilizzato per la stima delle mappe <strong>di</strong> rischio <strong>di</strong> morte in Emilia-Romagna è quello<br />

proposto da Besag et. al. (1991). Le stime <strong>di</strong> rischio relativo presentate sono le me<strong>di</strong>e<br />

delle <strong>di</strong>stribuzioni a posteriori ottenute dai modelli stimati impiegando il software<br />

WinBugs (Spiegelhalter et al., 1998).<br />

Risultati<br />

Sono state considerate numerose cause <strong>di</strong> morte per ciascuna delle quali sono state<br />

prodotte mappe <strong>di</strong> rischio a sessi separati e congiunti. Al fine <strong>di</strong> rendere comparabili i<br />

risultati ottenuti per ciascuna causa <strong>di</strong> morte, si è deciso <strong>di</strong> adottare le stesse classi <strong>di</strong><br />

rischio: 0.7-0.9; >0,9-1,1; >1,1-1,3; >1,3. Viene anche fornito un elenco dei<br />

comuni con eccessi statisticamente significativi.<br />

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