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Auditorium - Associazione Italiana di Epidemiologia

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poster 8 settembre<br />

RICERCA SU SOGGETTI UMANI E PRECAUZIONI ETICHE ALL'ISTITUTO<br />

SUPERIORE DI SANITÀ (ISS)<br />

Francesco Rosmini, Elisabetta Poltronieri, Luigina Ferrigno, Franca D'Angelo<br />

Istituto Superiore <strong>di</strong> Sanità - Roma<br />

Introduzione<br />

La Dichiarazione <strong>di</strong> Helsinki e le successive normative che promuovono l'etica della<br />

ricerca su soggetti umani, sebbene siano stringenti e obbligatorie per la sperimentazione<br />

farmacologica, non hanno portato i ricercatori italiani ad un atteggiamento uniforme<br />

riguardo alla ricerca biome<strong>di</strong>ca ed epidemiologica.<br />

Obiettivi<br />

Descrivere l'entità degli stu<strong>di</strong> che coinvolgono soggetti umani svolti dai ricercatori<br />

dell'ISS, inoltre la frequenza e le modalità del ricorso al consenso informato (CI) e al<br />

parere del comitato etico (CE).<br />

Materiali e meto<strong>di</strong><br />

Raccolta dati standar<strong>di</strong>zzata su articoli pubblicati nel 2001 e registrati nella base dati<br />

bibliografica costituita presso il Settore per le attività e<strong>di</strong>toriali dell'ISS.<br />

Risultati<br />

Dei 733 articoli pubblicati dai ricercatori dell’ISS durante il 2001, 93 (13%) riportavano<br />

nel 87% dei casi su riviste pubblicate all’estero, stu<strong>di</strong> su soggetti umani. Il 29% degli<br />

stu<strong>di</strong> (27/93) aveva obiettivi applicativi, principalmente riguardo a <strong>di</strong>agnosi (41%) e<br />

prevenzione (37%). Il 71% (66/93) aveva obiettivi conoscitivi, <strong>di</strong> questi il 53% su temi<br />

epidemiologici ed il restante 47% su temi relativi a <strong>di</strong>scipline <strong>di</strong> laboratorio. Il 72% si<br />

basava su dati raccolti <strong>di</strong>rettamente dal soggetto (primari), il restante su dati <strong>di</strong> archivi o<br />

banche biologiche (secondari). Nel 68% degli stu<strong>di</strong> con dati primari, era presumibile,<br />

anche se non precisato, che i dati fossero nominali, mentre per i dati secondari tale<br />

aspetto non era presumibile né specificato nel 12% dei lavori. Gli stu<strong>di</strong> che prevedevano<br />

un intervento con un potenziale effetto fisico o psichico sui soggetti partecipanti erano il<br />

51%, nell’87% dei casi si trattava <strong>di</strong> un prelievo <strong>di</strong> sangue, comunque per altri<br />

interventi non era in genere specificato se la ragione principale fosse legata alla ricerca<br />

o all'assistenza sanitaria. In 55 articoli (59%) era specificato l'ottenimento del consenso<br />

informato dei partecipanti, in 12 (13%) era menzionata l'approvazione <strong>di</strong> un comitato<br />

etico. La descrizione <strong>di</strong> entrambe le procedure etiche nonché degli aspetti legati alla<br />

riservatezza dei dati in molti casi non era completa.<br />

Conclusioni<br />

Il campione virtualmente completo delle pubblicazioni dell'ISS riguardanti soggetti<br />

umani fornisce in<strong>di</strong>cazioni <strong>di</strong>scretamente suggestive delle <strong>di</strong>mensioni e del tipo <strong>di</strong><br />

problemi che i ricercatori hanno affrontato nella protezione dei <strong>di</strong>ritti del soggetto <strong>di</strong><br />

ricerca. In che misura questi risultati siano riferibili alla ricerca biome<strong>di</strong>ca ed<br />

epidemiologica nazionale si può ricavare considerando che l'ISS è probabilmente la più<br />

grande istituzione <strong>di</strong> ricerca sanitaria italiana e che l'ampia rete <strong>di</strong> collaborazioni con<br />

altre istituzioni scientifiche può aver promosso atteggiamenti etici comuni.<br />

Comunque, il confronto con i risultati <strong>di</strong> uno stu<strong>di</strong>o simile, ma ampliato a livello<br />

nazionale, mostra un evidente, inferiore ricorso al parere del comitato etico da parte dei<br />

ricercatori dell'ISS (41% vs 13%).<br />

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