10.06.2013 Views

Auditorium - Associazione Italiana di Epidemiologia

Auditorium - Associazione Italiana di Epidemiologia

Auditorium - Associazione Italiana di Epidemiologia

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

comunicazioni libere – sessione B2 8 settembre<br />

MORTALITÀ PER TRAUMATISMI E AVVELENAMENTI IN TOSCANA<br />

M.A. Martiello¹, F. Cipriani²?³, F. Voller³, M. Giacchi¹, E. Buiatti³<br />

1 Dipartimento F.M.S.e S.P.- sezione <strong>di</strong> Sanità Pubblica – Università <strong>di</strong> Siena; 2 UF<br />

<strong>Epidemiologia</strong> – Azienda USL 4 <strong>di</strong> Prato; 3 Osservatorio <strong>Epidemiologia</strong> – Agenzia Regionale<br />

Sanità Toscana, Firenze<br />

Introduzione<br />

I traumatismi sono stati tra<strong>di</strong>zionalmente considerati come eventi casuali e inevitabili,<br />

tuttavia negli ultimi decenni una miglior comprensione del fenomeno ed i successi<br />

conseguiti hanno portato a superare questa vecchia concezione cosicché oggi gli eventi<br />

morbosi e mortali dovuti a traumi sono universalmente ritenuti evitabili.<br />

La premessa fondamentale per lo sviluppo <strong>di</strong> programmi <strong>di</strong> prevenzione è l’accesso ad<br />

accurate e atten<strong>di</strong>bili informazioni.<br />

I dati <strong>di</strong> mortalità sono da sempre tra quelli più utilizzati in ragione della loro<br />

affidabilità e <strong>di</strong>sponibilità, tuttavia presentano alcuni inconvenienti quali l’influenza dei<br />

progressi <strong>di</strong>agnostici e terapeutici e, nel caso specifico dei traumi, la sottonotifica dei<br />

suici<strong>di</strong>, la mancanza <strong>di</strong> denominatori adeguati per gli incidenti stradali, la mancata<br />

compilazione delle specificazioni delle sottocategorie delle cadute.<br />

Materiali e Meto<strong>di</strong><br />

I casi <strong>di</strong> morte per traumatismi e avvelenamenti (ICD-IX: E800-E999) in Toscana nel<br />

periodo 1987-2001 sono stati identificati in base ai dati del Registro <strong>di</strong> Mortalità<br />

Regionale e sono stati calcolati in<strong>di</strong>catori tra<strong>di</strong>zionali <strong>di</strong> mortalità: mortalità<br />

proporzionale, tassi grezzi e standar<strong>di</strong>zzati, SMR, anni potenziali <strong>di</strong> vita persi.<br />

Risultati<br />

Il tasso <strong>di</strong> mortalità della regione Toscana nel triennio 1999-2001 risulta <strong>di</strong> 33,3 x<br />

100.000 ab., lievemente inferiore a quello nazionale (33,7 x 100.000 ab. nel 2000).<br />

Il confronto dei tassi tra il primo è l’ultimo triennio del periodo mostra una riduzione <strong>di</strong><br />

circa il 18%, coerente con la tendenza nazionale.<br />

I tassi, anche in Toscana, sono molto più alti negli uomini rispetto alle donne, con un<br />

rapporto maschi/femmine <strong>di</strong> 2:1, mentre la <strong>di</strong>stribuzione per classe d’età mostra un<br />

primo picco nell’età 15-24 anni e un’impennata da 65 anni in su.<br />

Il capitolo dei traumatismi comprende numerose e <strong>di</strong>verse cause, il 79,9% delle quali è<br />

da riferirsi a cadute accidentali, incidenti stradali e suici<strong>di</strong>. Nei maschi gli incidenti<br />

stradali (35,8%) sono la causa più frequente mentre nelle femmine le cadute (53,3%).<br />

Discussione<br />

La <strong>di</strong>minuzione osservata dei tassi dal confronto tra inizio e fine periodo probabilmente<br />

è dovuta alla migliorata sopravvivenza a seguito <strong>di</strong> terapie per gli eventi meno gravi ed<br />

alla sempre più <strong>di</strong>ffusa organizzazione <strong>di</strong> sistemi <strong>di</strong> salvataggio, ma anche da campagne<br />

<strong>di</strong> prevenzione sia regionale che nazionali e dalla legislazione in materia <strong>di</strong> sicurezza<br />

stradale.<br />

Importanti spunti <strong>di</strong> riflessione sono emersi quali: l’elevato rapporto maschi/femmine<br />

che chiaramente suggerisce l’influenza della maggiore esposizione a fattori <strong>di</strong> rischio<br />

nei maschi (alcool in primo luogo); le notevoli <strong>di</strong>fferenze tra le <strong>di</strong>verse aree geografiche<br />

in ragione <strong>di</strong> fattori ambientali e <strong>di</strong>seguaglianze socio-economiche; il forte costo sociale<br />

ed economico degli incidenti stradali nei giovani e delle cadute negli anziani; il peso dei<br />

suici<strong>di</strong> che sono oltre 10 volte più frequenti degli omici<strong>di</strong>.<br />

277

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!