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Auditorium - Associazione Italiana di Epidemiologia

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poster 9 settembre<br />

SPERIMENTAZIONE DI INTERVENTI DI PREVENZIONE DI DANNI ALLA<br />

SALUTE DA ECCESSI DI TEMPERATURA AMBIENTALE SULLA<br />

POPOLAZIONE ANZIANA RESIDENTE A TORINO<br />

Ferracin E. 1 , Marinacci C. 1 , Marino M. 1 , Costa G. 2 , “Gruppo Regionale sulle Emergenze<br />

Stagionali”<br />

1 Servizio Sovrazonale <strong>di</strong> <strong>Epidemiologia</strong>, ASL 5 Piemonte<br />

2 Dipartimento <strong>di</strong> Sanità Pubblica e Microbiologia, Università <strong>di</strong> Torino<br />

Obiettivi<br />

A Torino, come in altre gran<strong>di</strong> città italiane, l’estate 2003 è stata caratterizzata da<br />

ondate <strong>di</strong> calore straor<strong>di</strong>narie per intensità e durata, associate ad un consistente aumento<br />

della mortalità giornaliera, che ha riguardato quasi totalmente la popolazione anziana.<br />

Al fine <strong>di</strong> prevenire il ripetersi <strong>di</strong> tali eventi, nell’estate 2004 è stato condotto un trial<br />

controllato, con randomizzazione <strong>di</strong> cluster, per valutare l’efficacia <strong>di</strong> interventi <strong>di</strong><br />

protezione basati sull’offerta <strong>di</strong> “custo<strong>di</strong>a sociale”, rispetto ad interventi <strong>di</strong><br />

“domiciliarità leggera”, destinati alla popolazione <strong>di</strong> 75 anni e oltre, residente a Torino,<br />

sola e classificata come invalida o clinicamente vulnerabile. La domiciliarità leggera ha<br />

previsto la valorizzazione e il rinforzo della rete <strong>di</strong> protezione locale (vicinato, piccolo<br />

commercio, volontariato,…), mentre con la custo<strong>di</strong>a sociale è stato realizzato un<br />

sistema <strong>di</strong> sorveglianza attiva in<strong>di</strong>viduale (tramite telefonate e visite domiciliari <strong>di</strong><br />

operatori dei servizi sociali), finalizzato alla precoce in<strong>di</strong>viduazione del bisogno e alla<br />

rapida attivazione degli interventi necessari per la moderazione degli effetti <strong>di</strong><br />

temperature estreme.<br />

Meto<strong>di</strong> e Materiale<br />

All’interno <strong>di</strong> ciascuna circoscrizione torinese, un campione <strong>di</strong> zone statistiche è stato<br />

casualmente assegnato all’intervento <strong>di</strong> custo<strong>di</strong>a sociale, mentre le zone rimanenti sono<br />

state oggetto <strong>di</strong> domiciliarità leggera. In totale 45 zone state assegnate alla custo<strong>di</strong>a<br />

sociale, mentre 44 zone sono state oggetto <strong>di</strong> domiciliarità leggera. La popolazione in<br />

stu<strong>di</strong>o è stata costituita da 2,653 anziani selezionati dagli archivi dell’anagrafe <strong>di</strong><br />

Torino, in possesso <strong>di</strong> pensione <strong>di</strong> invali<strong>di</strong>tà o classificati come clinicamente vulnerabili<br />

attraverso record linkage con l’archivio piemontese delle Schede <strong>di</strong> Dimissione<br />

Ospedaliera del 2003. 1397 anziani sono stati assegnati all’intervento <strong>di</strong> custo<strong>di</strong>a sociale<br />

sulla base della propria residenza nelle zone statistiche randomizzate a tale intervento.<br />

Risultati<br />

L’esito degli interventi <strong>di</strong> custo<strong>di</strong>a sociale, rispetto all’impatto della domiciliarità<br />

leggera, è stato valutato confrontando i residenti nei due gruppi <strong>di</strong> randomizzazione in<br />

relazione alle probabilità <strong>di</strong> decesso o <strong>di</strong> subire almeno un ricovero nel trimestre estivo<br />

2004, in<strong>di</strong>pendentemente dalla effettiva fruizione dell’intervento, attraverso modelli<br />

multilivello <strong>di</strong> regressione logistica stratificati per sesso, controllando per età. I risultati<br />

preliminari non hanno evidenziato <strong>di</strong>fferenze tra i due tipi <strong>di</strong> intervento per quanto<br />

riguarda la mortalità (OR=0.97 (IC95% 0.93-1.02) e OR=1.01 (IC95% 0.99-1.03) <strong>di</strong><br />

decesso tra i randomizzati alla custo<strong>di</strong>a sociale, rispetto ai fruitori <strong>di</strong> domiciliarità<br />

leggera, rispettivamente per maschi e femmine). Si è evidenziata tra le donne una<br />

significativa, seppur modesta, protezione nella probabilità <strong>di</strong> subire almeno un ricovero<br />

nell’estate (OR=0.84 (IC95%=0.53-1.33) e OR=0.70 (0.54-0.92) rispettivamente tra<br />

maschi e femmine).<br />

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