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Auditorium - Associazione Italiana di Epidemiologia

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poster 8 settembre<br />

L’EPIDEMIOLOGIA STRUMENTO PER LA GESTIONE DEL RISCHIO<br />

CLINICO ESPERIENZA DELL’A.O. “CARLO POMA” DI MANTOVA<br />

Enrico Burato 1 , Graziella Borsatti 2 , Camelia Tiron 2 , Alberto Rigo 2<br />

1<br />

Direzione Sanitaria Aziendale- Servizio Appropriatezza ed <strong>Epidemiologia</strong>- Azienda<br />

Ospedaliera Mantova<br />

2<br />

Direzione Sanitaria Aziendale- Servizio Qualità ed Accre<strong>di</strong>tamento - Azienda Ospedaliera<br />

Mantova<br />

L’Azienda Ospedaliera Carlo Poma <strong>di</strong> Mantova nell’ambito del clinical risk<br />

management utilizza vari sistemi <strong>di</strong> monitoraggio tra cui: Procedure <strong>di</strong> "practice<br />

complaints" (gestione del reclamo), Au<strong>di</strong>t <strong>di</strong> risk assessment (organizzativo, me<strong>di</strong>co,<br />

clinico farmacologico), Incident reporting, FMECA (failure mode and effect critical<br />

analysis) e Root Cause Analysis.<br />

La gestione del rischio clinico è stata strutturata nelle seguenti fasi:<br />

FASE 1. In<strong>di</strong>viduazione del gruppo <strong>di</strong> lavoro board per la gestione del rischio<br />

FASE 2. Prova dell’applicabilità degli strumenti <strong>di</strong> analisi (FMEA, root cause<br />

analysis),<br />

FASE 3. Costruzione <strong>di</strong> una banca dati retrospettiva-prospettica per l’analisi degli<br />

incidenti avvenuti per mezzo <strong>di</strong> un data base creato nell’ambito della Commissione<br />

permanente <strong>di</strong> valutazione dei sinistri (tra Servizio Appropriatezza ed <strong>Epidemiologia</strong> e<br />

Servizio Legale) che prende in considerazione la: scelta delle variabili <strong>di</strong> tipo sanitario e<br />

finanziario da considerare; conoscenza del numero e tipologia <strong>di</strong> incidenti sud<strong>di</strong>visi per<br />

fasce <strong>di</strong> danno finanziario, scelta delle priorità: su quali aree / Unità Operative costruire<br />

un progetto operativo :<br />

• analisi dei processi <strong>di</strong> cura ed assistenza con in<strong>di</strong>viduazione dei rischi organizzativi<br />

e clinici;<br />

• calcolo del ”peso” del rischio, per gravità e frequenza;<br />

• identificazione delle azioni <strong>di</strong> prevenzione.<br />

FASE 4. Progetto operativo <strong>di</strong> attuazione del programma <strong>di</strong> prevenzione dei rischi, che<br />

comprende l’identificazione dei principali rischi correlati alle principali patologie<br />

trattate ed ai processi <strong>di</strong> cura ed assistenza, ma soprattutto l’elaborazione e la<br />

con<strong>di</strong>visione <strong>di</strong> un set minimo <strong>di</strong> dati da raccogliere per il monitoraggio dei rischi<br />

in<strong>di</strong>viduati ovvero:<br />

Scheda per costruzione del numeratore e degli in<strong>di</strong>catori <strong>di</strong> risultato<br />

- dati paziente relativi al ricovero (inclusa la sua “gravità”)<br />

- dati sulle procedure assistenziali effettuate (tipologia intervento, <strong>di</strong>spositivi<br />

utilizzati)<br />

- dati sulle terapie praticate<br />

La raccolta del set minimo <strong>di</strong> dati e l’identificazione del rischio avviene sia attraverso<br />

l’osservazione <strong>di</strong>retta dello stato <strong>di</strong> salute del paziente monitorato sia attraverso la presa<br />

visione delle seguenti fonti informative:<br />

- cartella clinica e cartella infermieristica, S.D.O.<br />

- referti indagini strumentali e <strong>di</strong> laboratorio<br />

I dati raccolti permettono almeno la rilevazione <strong>di</strong> In<strong>di</strong>catori <strong>di</strong> esito come:<br />

• La degenza me<strong>di</strong>a dei pazienti nell’area in<strong>di</strong>viduata<br />

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