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Auditorium - Associazione Italiana di Epidemiologia

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comunicazioni libere - sessione B1 7 settembre<br />

EFFETTI DELLA TEMPERATURA SULLA SALUTE E AREA DI NASCITA<br />

NEI RESIDENTI IN TORINO, 1972-2002<br />

Maria Angela Vigotti, Vito M.R. Muggeo, Moreno Demaria, Giovanna Berti, Ennio Cadum<br />

Dip. Sc. Uomo e Ambiente, Univ. <strong>di</strong> Pisa e IFC-CNR, Pisa<br />

Dip. Sc. Statist. Mat.‘Vianelli’- Univ. <strong>di</strong> Palermo<br />

Area Epidemiol. Ambientale - ARPA Piemonte<br />

Introduzione<br />

Risulta oggi sempre più importante capire se i cambiamenti climatici in atto possono<br />

indurre mo<strong>di</strong>ficazione nei profili <strong>di</strong> mortalità ed in particolare nella relazione mortalità<br />

temperatura. Si è ipotizzato che un aumento <strong>di</strong> temperatura può prevenire la mortalità<br />

associata al freddo, ma quali le conseguenze sugli effetti del caldo? Dati i notevoli flussi<br />

migratori avvenuti a metà del secolo scorso entro l’Italia, è possibile oggi identificare,<br />

nei residenti in città come Torino, gruppi omogenei per area <strong>di</strong> nascita per i quali<br />

valutare gli effetti acuti della temperatura.<br />

Materiali e Meto<strong>di</strong><br />

Nello Stu<strong>di</strong>o Logitu<strong>di</strong>nale Torinese, per il periodo 1972-2002, i dati <strong>di</strong> mortalità, con la<br />

causa del decesso, sono stati accoppiati con i dati anagrafici, permettendo <strong>di</strong> avere<br />

ulteriori informazioni sul luogo <strong>di</strong> nascita e <strong>di</strong> immigrazione. Abbiamo quin<strong>di</strong><br />

identificato due gruppi <strong>di</strong> residenti in Torino: 1) residenti nati al Sud, cioè immigrati,<br />

quin<strong>di</strong> cresciuti in aree me<strong>di</strong>amente più calde e 2) residenti nati al Nord , cioè nativi,<br />

quin<strong>di</strong> cresciuti in aree me<strong>di</strong>amente più fredde. Il luogo <strong>di</strong> nascita <strong>di</strong>verso dal luogo <strong>di</strong><br />

immigrazione e’ stato escluso. Sono stati esaminati quattro perio<strong>di</strong> (1972-79, 1980-87,<br />

1988-95, 1996-2002) e due gruppi <strong>di</strong> cause <strong>di</strong> morte naturali (ICD.9:1-799) e<br />

car<strong>di</strong>ovascolari (ICD.9:390-459). Per le cause respiratorie le frequenze per gli immigrati<br />

erano troppo basse. Le temperature me<strong>di</strong>e giornaliere sono stati fornite dall’ARPA<br />

Piemonte. Alle serie temporali <strong>di</strong> dati giornalieri è stato adattato un modello log-lineare<br />

<strong>di</strong> regressione Poissoniana; in cui si sono incluse anche le variabili categoriali anno,<br />

mese, festività, giorni della settimana. Per la relazione non-lineare mortalitàtemperatura<br />

è stata inclusa un’approssimazione a linee spezzate (Muggeo, 2003). Le<br />

stime combinate dei quattro perio<strong>di</strong> si sono ottenute con metanalisi ad effetti fissi.<br />

Risultati<br />

Nei trent’anni esaminati la mortalità naturale e’ passata da 7000 decessi negli anni ’70 a<br />

4500 negli anni 2000 per i nativi a da 1300 a 2400 negli immigrati. Questo andamento<br />

rispecchia da un lato lo spopolamento della città <strong>di</strong> Torino verso le periferie, e dall’altro<br />

l’invecchiamento <strong>di</strong> coloro che hanno fatto parte del flusso migratorio degli anni ’50.<br />

Dopo aver aggiustato per stagionalità e variabili temporali abbiamo osservato che tra i<br />

residenti deceduti a Torino i rischi <strong>di</strong> mortalità per cause naturali o cause<br />

car<strong>di</strong>ovascolari associati all’aumento <strong>di</strong> 1°C <strong>di</strong> temperatura nei tre giorni precedenti<br />

sono minori per coloro sono nati al Sud Italia, e quin<strong>di</strong> cresciuti a temperature più calde<br />

rispetto ai residenti nati al Nord. Invece i nativi del Nord mostrano rischi <strong>di</strong> mortalità<br />

associati al freddo, cioè alla <strong>di</strong>minuzione <strong>di</strong> 1°C <strong>di</strong> temperatura inferiori agli immigrati<br />

dal Sud Italia. Si osserva che in generale i rischi sono più alti per il caldo che per il<br />

freddo.<br />

Gli stessi risultati si osservano per le sole età anziane (maggiori <strong>di</strong> 65 o 75 anni). Lo<br />

stato socio-economico, che si suppone inferiore negli immigrati, potrebbe agire da<br />

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