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Auditorium - Associazione Italiana di Epidemiologia

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poster 8 settembre<br />

PROGETTO DI PREVENZIONE DEL FUMO DI TABACCO NEGLI<br />

STUDENTI DI SCUOLA MEDIA SUPERIORE<br />

Anna Bergamaschi 2 , Silvana Girolomini 1 , Mariasilvia Di Marco 1<br />

1 2<br />

Istituto Oncologico Romagnolo; Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Bologna – Dipartimento <strong>di</strong><br />

Me<strong>di</strong>cina e Sanità Pubblica<br />

Introduzione<br />

La peer education è una metodologia educativa relativamente recente, ma già <strong>di</strong>ffusa<br />

nell’ambito della prevenzione dei comportamenti a rischio; essa consiste nel formare e<br />

responsabilizzare alcuni ragazzi per poi reinserirli nel gruppo <strong>di</strong> appartenenza dove<br />

svilupperanno precisi percorsi educativo-formativi con i propri coetanei. Tale<br />

metodologia è sperimentata, per la prevenzione del tabagismo nel corrente anno<br />

scolastico 2004-05 presso l’Istituto Tecnico Commerciale <strong>di</strong> Morciano (RN); le<br />

insegnanti in accordo con gli studenti, hanno selezionato 10 ragazzi (3 maschi e 7<br />

femmine) <strong>di</strong> classi terza e quarta che partecipano al corso preparatorio per attuare il<br />

percorso <strong>di</strong> mutua formazione e accoglienza alle classi prime dell’anno scolastico<br />

successivo.<br />

Meto<strong>di</strong> e Risultati<br />

Gli incontri sulla prevenzione del fumo <strong>di</strong> tabacco rivolti ai tutor sono tenuti da<br />

operatori IOR. Il numero complessivo d’incontri formativi é quattro: tre precedenti<br />

l’accoglienza alle classi prime e uno successivo <strong>di</strong> verifica. Le tematiche affrontate nei<br />

primi due momenti formativi sono state: aspetti nocivi del fumo e relative conoscenze,<br />

vissuti, atteggiamenti, concetti <strong>di</strong> salute, malattia e <strong>di</strong>pendenza. Nel primo incontro é<br />

stato svolto un brain-storming da cui é emerso che i ragazzi connotano in maniera<br />

ambivalente il termine fumo, lo associano prevalentemente a malessere, autolesionismo,<br />

ma anche ad anti-stress e “sentirsi grande”. Il concetto <strong>di</strong> <strong>di</strong>pendenza é associato al “non<br />

saper decidere”, a incoscienza, a incontrollabilità. La salute é percepita come “bene da<br />

salvaguardare”, ma anche “<strong>di</strong>fficile da mantenere”. Sono stati realizzati role-playing per<br />

drammatizzare situazioni tipo (in <strong>di</strong>scoteca, tra amici, per conquistare una ragazza)<br />

sull’offerta e il rifiuto della sigaretta con il fine <strong>di</strong> potenziare le abilità comunicative dei<br />

ragazzi. Nel secondo incontro gli studenti hanno fatto una seduta <strong>di</strong> rilassamento con<br />

l’obiettivo <strong>di</strong> fornire una risposta alternativa al fumo visto come “anti-stress”. Sono stati<br />

autosomministrati anche dei questionari al fine <strong>di</strong> saggiare le loro opinioni: il 60%<br />

afferma che “la sigaretta é un grave problema sociale” e “non comincerò mai a fumare”;<br />

per il 40% la sigaretta é una schiavitù, il 100% <strong>di</strong>chiara <strong>di</strong> non fumare pur avendo il<br />

60% fumatori in famiglia; il 100% ritiene che il fumo sia dannoso per la salute e che sia<br />

una droga; il 70% <strong>di</strong>chiara che la sigaretta provoca <strong>di</strong>pendenza; mentre soltanto il 30%<br />

afferma che l’alcol é una droga e per il 40% provoca <strong>di</strong>pendenza. Le maggiori<br />

conoscenze espresse sul fumo <strong>di</strong> tabacco confermano la maggiore <strong>di</strong>ffusione<br />

d’interventi educativi effettuati sull’argomento. Alla domanda “Ti piace fumare?” il<br />

90% ha risposto sì, pur avendo <strong>di</strong>chiarato <strong>di</strong> non essere fumatore: probabilmente, questi<br />

ragazzi non sono fumatori abituali, ma occasionali, pertanto non si ritengono tali.<br />

Conclusione<br />

Gli interventi <strong>di</strong> prevenzione nella scuola dovrebbero essere continuativi ed inseriti nel<br />

Piano dell’Offerta Formativa per motivare e sostenere i tutor durante il percorso;<br />

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