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Auditorium - Associazione Italiana di Epidemiologia

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poster 9 settembre<br />

GLI INCIDENTI DOMESTICI MORTALI IN TOSCANA 2001-2002<br />

Cinzia Raffaelli 1 , Elisabetta Chellini 2 , Giuseppina Ghiselli 3 , Sergio Coccioli 4 , Daniela Giorgi 4 ,<br />

Ranieri Carlini 5 , Alberto Del Forno 6 , Nicoletta Galletti 6 , Eleonora Virgone 6 , Clau<strong>di</strong>o Tafanari 7 ,<br />

Gloria Marinari 7 , Luca Scali 8 , Silvana Ganghini 8 , Gabriella Bi<strong>di</strong>ni 9 , Giuseppe Boncompagni 10 ,<br />

Marina Betti 10 , Gianna Ciampi 11 , Gabriele Mazzoni 12 , Dimitri Fattore 12 , Chiara Lorini 13 , Silvia<br />

Mantero 13 , Lucia Giovannetti 2 , Anna Maria Ba<strong>di</strong>ali 2 , Valentina Cacciarini 2<br />

1 ASL 12 Viareggio. 2 CSPO. 3 ASL 1 Massa Carrara. 4 ASL 2 Lucca. 5 ASL 3 Pistoia. 6 ASL 5 Pisa.<br />

7 ASL 6 Livorno. 8 ASL 7 Siena . 9 ASL 8 Arezzo. 10 ASL 9 Grosseto. 11 ASL 10 Firenze.<br />

12 ASL 11 Empoli . 13 Università <strong>di</strong> Firenze.<br />

Introduzione e Obiettivi<br />

In Italia il Ministero della Salute stima che siano circa 6.000 ogni anno i casi <strong>di</strong><br />

incidente domestico mortale, e poco più <strong>di</strong> un terzo <strong>di</strong> questi hanno chiaramente<br />

in<strong>di</strong>cato l’abitazione come luogo <strong>di</strong> occorrenza dell’evento accidentale. In Toscana, un<br />

gruppo <strong>di</strong> lavoro denominato “Gruppo IMD toscano” costituito da personale dei<br />

Dipartimenti <strong>di</strong> Prevenzione delle asl e coor<strong>di</strong>nato dal CSPO, ha sviluppato il protocollo<br />

<strong>di</strong> indagine ed effettuato l’indagine sui decessi avvenuti nel 2001-02.<br />

Materiali e Meto<strong>di</strong><br />

I casi in stu<strong>di</strong>o sono 284 (121 maschi, 163 femmine), con 2.799 anni <strong>di</strong> vita potenziale<br />

persi. Per 57 casi non sono stati rintracciati parenti, e altri 29 hanno espresso rifiuto<br />

all’intervista. Ventiquattro casi sono stati poi esclusi a seguito delle informazioni<br />

ottenute dai parenti o da altre fonti informative (cartelle cliniche, me<strong>di</strong>ci curanti) non<br />

essendo stato confermato l’incidente domestico. I casi 2001-02 con intervista sono<br />

pertanto 174 (68 maschi, 106 femmine), con una netta prevalenza <strong>di</strong> soggetti anziani<br />

(età superiore ai 75 anni), spesso affetti da più patologie croniche (44,1% uomini e<br />

55,7% donne con 3 o più patologie). Sono prevalentemente pensionati, con un basso<br />

livello <strong>di</strong> istruzione (82,4% maschi, 94,3% femmine) e residenti in abitazioni <strong>di</strong><br />

proprietà (77,6%).<br />

Risultati<br />

La gran parte degli eventi è dovuta a cadute accidentali avvenute in camera da letto<br />

(25,9%) o sulle scale (19.0%), in occasione <strong>di</strong> usuali attività quoti<strong>di</strong>ane. Questi risultati<br />

evidenziano come questa casistica sia molto <strong>di</strong>versa da quella con esito non mortale, sia<br />

per il tipo <strong>di</strong> popolazione che <strong>di</strong> incidente.<br />

Conclusioni<br />

L’importanza della fonte mortalità è risultata evidente dato che una metà dei casi<br />

sfuggirebbe da una rilevazione con altre fonti sanitarie correnti (solo il 28.16 % dei casi<br />

giunge al Pronto Soccorso e solo il 54,6% viene ricoverato).<br />

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