25.04.2013 Views

scarica la tesi - Liberanet

scarica la tesi - Liberanet

scarica la tesi - Liberanet

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

seguito alle stragi del 1992, non può più negare <strong>la</strong> sua esistenza ed ha anzi bisogno di<br />

recuperare quel<strong>la</strong> credibilità che in precedenza le hanno garantito sia un consenso che<br />

una complicità indiscutibili.<br />

Diventa, perciò, necessario uscire allo scoperto, rompere il silenzio attraverso una<br />

nuova strategia comunicativa che, recuperando <strong>la</strong> paro<strong>la</strong>, rivolga verso l’esterno<br />

messaggi che riconfermino e legittimino <strong>la</strong> propria autorità e il proprio dominio<br />

territoriale, restituendo un’immagine di forza e potenza.<br />

Nul<strong>la</strong> viene, comunque, <strong>la</strong>sciato al caso dall’organizzazione, <strong>la</strong> quale decide cosa deve e<br />

non deve essere detto, con quali modalità, in quali tempi e luoghi. Ciò perchè, come<br />

osserva <strong>la</strong> Dino 272 , control<strong>la</strong>ndo <strong>la</strong> paro<strong>la</strong> si control<strong>la</strong> il pensiero e con esso qualsiasi<br />

possibilità di riflessione critica, di dissenso, insomma qualsiasi espressione<br />

dell’individualità.<br />

Proprio le donne, fino a quel momento vissute nell’invisibilità da silenziose tutrici dei<br />

segreti e dei valori mafiosi, vengono utilizzate nell’istituzione dei nuovi processi<br />

comunicativi, soprattutto verbali, con l’esterno, attraverso i quali si consente loro di<br />

acquisire finalmente una certa visibilità pubblica, e di rivendicare, implicitamente,<br />

l’importanza di un ruolo che hanno sempre ricoperto ma che solo adesso diventa<br />

evidente.<br />

L’“improvviso materializzarsi”, l’autorità e <strong>la</strong> legittimazione che queste donne hanno<br />

acquisito durante un periodo di profonda crisi, come anche l’invisibilità passata,<br />

rispondono, comunque, esclusivamente a logiche strumentali al<strong>la</strong> sopravvivenza<br />

dell’organizzazione perchè “si ergono con le loro parole e i loro gesti a presidio di un<br />

mondo che rischia di sgreto<strong>la</strong>rsi 273 ”.<br />

Iniziano, allora, a ri<strong>la</strong>sciare dichiarazioni ai vari organi d’informazione, a far sentire <strong>la</strong><br />

propria voce, ad apparire, sempre in difesa del sistema mafioso contro gli infami e<br />

traditori col<strong>la</strong>boratori di giustizia.<br />

Il primo caso di donne che rinnegano il familiare pentito è quello di Serafina Buscetta,<br />

sorel<strong>la</strong> di Tommaso. Dopo l’uccisione del marito Pietro Busetta, avvenuta il 7 dicembre<br />

del 1984, scrive una lettera e ri<strong>la</strong>scia un’intervista in cui si scaglia contro il fratello con<br />

il quale ribadisce di non aver, da molto tempo, nessun rapporto: «Scrivo affinché possa<br />

cancel<strong>la</strong>re qualsiasi ombra di colpa del mio povero marito e inoltre possa<br />

definitivamente rendere nota l’estraneità, in tutti i sensi, del<strong>la</strong> mia famiglia da colui che<br />

272 Dino A., Meli A., Silenzi e parole nell’universo di Cosa Nostra, p. 88.<br />

273 Puglisi A., Donne, mafia e antimafia, p. 49.<br />

116

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!