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parta dal<strong>la</strong> consapevolezza che <strong>la</strong> mafia è “morte”, “assenza di sogni e di vita 541 ”, allora<br />

pochissime sono le donne emancipate, donne cioè che partendo dal “loro essere donna”<br />

si sono affrancate da questo mondo, da questa cultura mafiosa decidendo di<br />

abbandonare i loro uomini, di denunciarli e intraprendere una nuova vita.<br />

La donna ha, comunque, un ruolo influente anzi spesso decisivo sul processo di<br />

col<strong>la</strong>borazione dell’uomo che a volte nasce, secondo Del Bene, esclusivamente dietro il<br />

consenso e l’appoggio del<strong>la</strong> moglie, del<strong>la</strong> sorel<strong>la</strong>, del<strong>la</strong> figlia, le quali sostenendolo<br />

dirimono qualsiasi incertezza nell’intraprendere tale percorso. Il primo a capire<br />

l’importanza del ruolo femminile in tale ambito è stato, come ricorda <strong>la</strong> Ingrascì,<br />

proprio Falcone. La scelta col<strong>la</strong>borativa, infatti, è una scelta difficilissima, pericolosa e<br />

impegnativa soprattutto per le implicazioni di carattere psicologico, identitario in quanto<br />

fuori dall’Onorata Società l’uomo non è più un uomo d’onore diventando “nessuno 542 ”.<br />

In questo senso le donne possono aiutare a ridare lui dignità ricostruendo insieme una<br />

nuova identità che si fondi, stavolta, sul ruolo di marito e di padre.<br />

A volte può, addirittura, porre il proprio uomo di fronte a una scelta, “O me o <strong>la</strong><br />

mafia 543 ”, facendo pesare, come sostiene Francesca Rispoli, i legami familiari e<br />

soprattutto il rapporto con i figli così che torni sui suoi passi e decida di cambiare vita.<br />

In ogni caso «(...) una col<strong>la</strong>borazione piena, sincera avviene soltanto nel<strong>la</strong> misura in cui<br />

<strong>la</strong> donna <strong>la</strong> condivide in pieno 544 » e ciò permettendogli di affrontare con più serenità<br />

l’iso<strong>la</strong>mento del<strong>la</strong> propria famiglia mafiosa e l’incognita del nuovo percorso di vita che<br />

verrà costruito insieme al<strong>la</strong> moglie e ai figli, ricominciando letteralmente da zero.<br />

Allo stesso modo se <strong>la</strong> donna si oppone al<strong>la</strong> col<strong>la</strong>borazione farà di tutto per dissuaderlo<br />

e farlo retrocedere sul<strong>la</strong> decisione considerandolo un «‘debole’, un uomo senza<br />

potere 545 » e, qualora l’uomo continui in tale percorso, dissociandosi e manifestando<br />

pubblicamente il proprio disprezzo magari perchè «(...) vuole mantenere il suo status di<br />

first <strong>la</strong>dy, di donna del capo, di donna del boss(..) 546 » quindi vuole mantenere il<br />

“rispetto” e l’importanza che da tale ruolo ne deriva. L’uomo che continua a col<strong>la</strong>borare<br />

senza l’appoggio e il sostegno del<strong>la</strong> propria moglie affronterà una vita molto dura, in<br />

completa solitudine, in quanto «(...) oltre all’iso<strong>la</strong>mento del<strong>la</strong> famiglia mafiosa di<br />

appartenenza (e possibilità di vendette) sente anche l’iso<strong>la</strong>mento del<strong>la</strong> sua famiglia<br />

541 Intervista Vincenza Rando in appendice.<br />

542 Intervista Ombretta Ingrascì op. cit.<br />

543 Intervista Nadia Furnari in appendice.<br />

544 Intervista Francesco Del Bene in appendice.<br />

545 Intervista Vincenza Rando in appendice.<br />

546 Intervista Teresa Principato in appendice.<br />

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