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“debole”, un uomo senza potere e, qualora l’uomo, nonostante il tentativo di dissuasione, decide<br />

ci col<strong>la</strong>borare in questo caso <strong>la</strong> donna si allontanata dall’uomo ed apertamente dichiara di non<br />

condividere <strong>la</strong> scelta e si dissocia dal<strong>la</strong> col<strong>la</strong>borazione del proprio uomo ed anzi manifesta il<br />

proprio disprezzo. In questo caso <strong>la</strong> donna continua ad essere rispettata all’interno del<strong>la</strong> famiglia<br />

mafiosa <strong>la</strong> quale, tra l’altro, si prende carico del suo mantenimento e del<strong>la</strong> crescita dei figli.<br />

Certamente il mafioso che decide comunque di col<strong>la</strong>borare vive una vita molto dura, perché<br />

oltre all’iso<strong>la</strong>mento del<strong>la</strong> famiglia mafiosa di appartenenza (e possibilità di vendette) sente<br />

anche l’iso<strong>la</strong>mento del<strong>la</strong> sua famiglia naturale.<br />

11) Cosa distingue una col<strong>la</strong>boratrice da una testimone di giustizia?<br />

Risp.: Sono due figure assolutamente diverse e non hanno alcun punto in comune anche se <strong>la</strong><br />

Legge n. 45 disciplina le due figure. Una col<strong>la</strong>boratrice è una persona che è all’interno del<strong>la</strong><br />

organizzazione mafiosa e che ha commesso dei reati e che ad un certo punto decide di<br />

col<strong>la</strong>borare, dichiarando e confessando i propri reati e dando al<strong>la</strong> giustizia e ri<strong>la</strong>sciando<br />

significative dichiarazioni rispetto al gruppo di appartenenza. Il testimone di giustizia è una<br />

persona assolutamente estranea all’organizzazione ma<strong>la</strong>vitosa, ma per puro caso, oppure perché<br />

non vuole sottostare alle regole del<strong>la</strong> mafia (per es. un imprenditore che non intende pagare il<br />

pizzo) denuncia i mafiosi oppure denuncia il reato di cui è stato testimone, e proprio per<br />

l’attualità del pericolo (denuncia una gruppo mafioso) entra nel programma di protezione.<br />

12) Perché le donne intraprendono un percorso di col<strong>la</strong>borazione?<br />

Risp.: Tanti possono essere i motivi per cui una donna decide di intraprendere un percorso di<br />

col<strong>la</strong>borazione. Potrebbe essere spinta dal<strong>la</strong> vendetta. Una donna che si è vista uccidere i<br />

componenti del<strong>la</strong> propria famiglia, i propri figli e sentendosi impotente e non potendo<br />

vendicarsi allora decide di col<strong>la</strong>borare con <strong>la</strong> giustizia per vendicarsi di coloro che hanno ucciso<br />

<strong>la</strong> propria famiglia. Potrebbe essere spinta sempre per vendetta dal<strong>la</strong> voglia di emanciparsi dal<strong>la</strong><br />

famiglia mafiosa, per esempio per assicurare un avvenire diverso e migliore ai propri figli.<br />

Certamente <strong>la</strong> donna che nasce, vive e si nutre di cultura mafiosa fin dal<strong>la</strong> sua nascita è sempre<br />

spinta ad una col<strong>la</strong>borazione vendicativa (vedere in carcere gli assassini del marito e dei figli è<br />

già una vendetta), mentre le donne che sono entrati a far parte del<strong>la</strong> famiglia mafiosa solo<br />

perché hanno sposato un uomo allora in loro c’è dentro <strong>la</strong> capacità di vedere un alta possibilità<br />

un altro modello e quindi prevale l’aspetto emancipativo. Per alcune donne (poche per <strong>la</strong> verità)<br />

vi è stata una spinta di liberazione vera dal<strong>la</strong> cultura mafiosa e dal<strong>la</strong> vita condotta all’intero<br />

del<strong>la</strong> famiglia. Le donne che percepiscono di non volere continuare a vivere con <strong>la</strong> paura di<br />

essere maltrattata dal marito, di essere maltrattate dal<strong>la</strong> loro famiglia, che vivono senza<br />

speranza e senza percezione di futuro per i propri figli (anzi con <strong>la</strong> sicurezza di non vederli<br />

crescere perché potrebbero essere uccisi da un momento all’altro), percepiscono un certo<br />

disagio che viene superato dal desiderio culturale di “vendetta”. Ma le donne che percepiscono<br />

questo disagio comunque soffrono tanto e proprio per questo a volte decidono di col<strong>la</strong>borare e<br />

di spezzare questo “legame mafioso” che è una vera divisione, una vera separatezza, che <strong>la</strong><br />

mafia vive come altro tradimento. In quasi tutte le col<strong>la</strong>borazione specialmente delle donne è<br />

stato determinante l’incontro con il magistrato che ha condotto le indagini. E’ importante che<br />

chi conduce l’indagine sappia infondere fiducia e sicurezza, fiducia nelle istituzioni e sicurezza<br />

per il futuro e questo comunica speranza. L’incontro di Rita Atria con il dott. Borsellino è stato<br />

determinante, perché questa ragazzina che prima era stata spinta dal<strong>la</strong> vendetta, (voleva<br />

vendicare <strong>la</strong> morte del padre e poi quel<strong>la</strong> dell’adorato fratello) poi ha capito che non era il<br />

sentimento giusto <strong>la</strong> vendetta, ma voleva scardinare, uccidere <strong>la</strong> mafia che era dentro <strong>la</strong> sua<br />

cultura.<br />

13) La mafia potrebbe sopravvivere senza le donne<br />

Risp.:Reputo che non potrebbe sopravvivere senza coloro che sono determinante nel trasmettere<br />

<strong>la</strong> cultura mafiosa, <strong>la</strong> cultura del<strong>la</strong> vendetta ai propri figli, oltre al ruolo importante che le donne<br />

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