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punto di vista del sistema, diciamo, socio-culturale dell’organizzazione, proprio perché il loro<br />
ruolo è anche quello di dare continuità attraverso <strong>la</strong> trasmissione generazionale e ovviamente<br />
recidendo, spezzando <strong>la</strong> catena del<strong>la</strong> trasmissione culturale di questi disvalori e inserendo nel<br />
contenuto che si trasmette non più parole come violenza, morte, odio e inserendone altre come<br />
giustizia, come bene, come libertà..ecco che ovviamente offrono ai propri figli, offrono alle<br />
generazioni successive una speranza di un futuro diverso. E quindi sicuramente dato che,<br />
tornando al<strong>la</strong> prima domanda, <strong>la</strong> mafia non è solo un’organizzazione criminale essa va colpita<br />
da più punti di vista e <strong>la</strong> col<strong>la</strong>borazione processuale al femminile può certamente colpir<strong>la</strong> dal<br />
punto di vista che non è solo un punto di vista penale ma anche un punto di vista, diciamo,<br />
culturale e sociale.<br />
14) La mafia potrebbe sopravvivere senza le donne?<br />
Risp.: È come dire se <strong>la</strong> società potrebbe sopravvivere senza le donne. Sicuramente dato che<br />
abbiamo potuto constatare, attraverso tanti studi, che le donne contribuiscono a rigenerar<strong>la</strong> direi,<br />
ecco che farebbe fatica a sopravvivere.<br />
Intervista Carme<strong>la</strong> Rosalia Iucu<strong>la</strong>no<br />
1) Che cos’è <strong>la</strong> mafia per lei?<br />
Risp.: Ti porto l’esempio quando l’ho spiegato io nel<strong>la</strong> <strong>tesi</strong>na. La mafia è ‘na rete diciamo.<br />
Guarda sai come l’ho paragonata? A ‘na rete con un ragno, nel senso quando arriva l’insetto<br />
che viene catturato là dentro che poi al<strong>la</strong> fine siamo noi, persone. Tanto per catturarti dentro <strong>la</strong><br />
mafia mica per forza devi far parte del<strong>la</strong> famiglia, basta essere un normale cittadino. Magari, sei<br />
cresciuta su una ambiente di, anche di una famiglia normale, come mi dicevi poco fa tu, no?,<br />
però in base al tuo <strong>la</strong>voro viene qualcuno che non è mafioso all’apparenza, è una persona<br />
normalissima. Viene il tuo insegnante, un esempio, che tu consideri una persona normale però<br />
viene e ti dice “Guarda mi devi fai un favore. Fa’ passare ‘sta ragazza”, non so, adesso ti faccio<br />
un esempio elementare. Tu lo fai perché ti senti in dovere con quel<strong>la</strong> amicizia, che al<strong>la</strong> fin fine<br />
dici “Che me ne frega, l’aiuto è un amico no?Faccio passare”, però al<strong>la</strong> fine un’ ti rendi conto<br />
che entri in un gioco più grande di te. Così è <strong>la</strong> mafia, <strong>la</strong> mafia agisce in questo modo. Si ci son<br />
quelli nei piccoli centri, diciamo, del<strong>la</strong> Sicilia, dove direttamente proprio t’affrontano<br />
verbalmente, fisicamente, di persona, arriva il boss locale e ti dice “Guarda tu devi darmi<br />
questo, devi pagarmi questo”, però <strong>la</strong> vera mafia non è quel<strong>la</strong> locale, <strong>la</strong> vera mafia quel<strong>la</strong> più<br />
pericolosa è quel<strong>la</strong> che un’ c’è, non so come spiegarmi…è quel<strong>la</strong> che comanda tutto nel senso, è<br />
quel<strong>la</strong> che tu un’ <strong>la</strong> vedi, quel<strong>la</strong> silenziosa. Quel<strong>la</strong> è <strong>la</strong> vera mafia che fa paura, perché ti<br />
coinvolge, guarda, una volta che tu sei entrata su quell’ambiente lì, tu dici “Ma io un’ sto<br />
facendo nul<strong>la</strong> di male, io mica sto ammazzando nessuno”. Io parlo di me, io per me ero convinta<br />
di fare il dovere di una buona moglie, quindi, io ti dico, per me io all’epoca un’ ti posso dire che<br />
sbagliavo, non lo capivo che sbagliavo, io facevo <strong>la</strong> buona moglie, cioè <strong>la</strong> moglie che mio<br />
marito era dentro il carcere, aveva bisogno di me e io lo stavo aiutando, capisci?Tu mi dirai ”Ma<br />
guarda un’ lo sapevi che era sbagliato?” no, io ti ripeto, io per me stavo facendo <strong>la</strong> cosa giusta,<br />
era una cosa normale, non mi sembrava una cosa illegale assolutamente capisci?, quindi<br />
all’epoca proprio pensavo di non fare niente di illegale. Io stavo aiutando mio marito, mio<br />
marito aveva bisogno di me, io ero <strong>la</strong> sua moglie e lo dovevo aiutare fino in fondo. E così so’<br />
anche i figli dei mafiosi, capisci? Anche se vanno a scuo<strong>la</strong> e sentono par<strong>la</strong>re di legalità ecc, ecc<br />
quando si trovano su determinate situazioni, lo vanno ad aiutare il genitore o lo zio perché è<br />
come se tu senti dentro di te un senso di dovere. Io al<strong>la</strong> fin fine mica ordinavo d’ammazzare<br />
nessuno, capisci?, cioè io un’ facevo nul<strong>la</strong> di male, lui mi diceva “Va da Luigino o va da tuo<br />
fratello e digli che fa questo, questo e questo” sennò “Che va da Tizio.”o “Gli dai questo<br />
biglietto”. Per me mi sentivo che un’ facevo nul<strong>la</strong> di male, a modo mio io le mani non me le so’<br />
mai sporcate capisci?, in quel momento lì, era quello che pensavo io. Quindi per me era una<br />
cosa normale far<strong>la</strong>. A me mi si è aperto il mondo quando poi mi è arrivata <strong>la</strong> botta in testa, no<br />
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