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isposte date e dunque dal<strong>la</strong> singo<strong>la</strong> situazione, dal singolo soggetto intervistato: è<br />
possibile, per esempio, che alcune domande non vengano proposte in conseguenza del<br />
fatto che l’intervistato abbia già fornito informazioni su quel tema all’interno di un’altra<br />
precedente risposta; che, per lo stesso motivo, <strong>la</strong> medesima domanda debba essere<br />
anche solo parzialmente modificata, oppure che, nel caso alcuni elementi o informazioni<br />
non fossero completamente chiari, l’intervistatore possa intervenire con domande<br />
aggiuntive volti al<strong>la</strong> migliore comprensione o ad un approfondimento del<strong>la</strong> risposta<br />
fornita. Rientrano, dunque, le peculiarità di ciascuna situazione per cui ogni individuo<br />
intervistato, <strong>la</strong>sciato re<strong>la</strong>tivamente libero di esprimere le sue opinioni, i suoi<br />
atteggiamenti, può dirigere insieme all’intervistatore l’intervista, l’importante è riuscire<br />
a contenere un soggetto che tenti di divagare troppo dalle tematiche oggetto d’indagine.<br />
Le domande che compongono le interviste sono aperte dando il vantaggio di <strong>la</strong>sciare<br />
esprimere liberamente il proprio pensiero all’intervistato e, inoltre, le modalità di<br />
risposta non vengono ipotizzate a priori dall’intervistatore. Per questo motivo è<br />
necessario riportare, come ho fatto, in maniera letterale le risposte fornite, seppure ciò<br />
abbia richiesto tempi di trascrizione molto lunghi.<br />
Anche se questo porta con sé il rischio di raccogliere informazioni irrilevanti, inutili o<br />
confuse, nel mio studio, in generale, ho ottenuto risposte pertinenti rispetto alle<br />
domande e nel caso in cui gli intervistati abbiano cercato di deviare rispetto al tema<br />
richiesto, ho cercato di riportarli sull’argomento d’interesse.<br />
È stato necessario l’utilizzo di un registratore audio per incidere i dati e, pur<br />
considerando <strong>la</strong> possibile intrusività di tale strumento, nessuno degli intervistati è stato<br />
condizionato e inibito nel<strong>la</strong> discussione.<br />
Il campione utilizzato è costituito da 10 soggetti, rappresentanti del<strong>la</strong> categoria dei<br />
cosiddetti “addetti ai <strong>la</strong>vori”, ossia persone che in virtù delle loro professioni o del<strong>la</strong><br />
partico<strong>la</strong>re storia di vita, hanno un’ampia conoscenza del fenomeno e, dunque, sono in<br />
grado di fornire informazioni rilevanti ai fini dello studio.<br />
Una picco<strong>la</strong> presentazione è necessaria: l’Avv. Monica Genovese, difensore del<strong>la</strong><br />
col<strong>la</strong>boratrice Carme<strong>la</strong> Rosalia Iucu<strong>la</strong>no; l’Avv. Vincenza Rando, <strong>la</strong> quale oltre ad aver<br />
seguito col<strong>la</strong>boratori e col<strong>la</strong>boratrici, partecipa all’Associazione antimafia Libera<br />
Piemonte; il Sostituto Procuratore del<strong>la</strong> DDA di Palermo, Dott. Francesco Del Bene il<br />
quale ha curato <strong>la</strong> col<strong>la</strong>borazione di Giusy Vitale; Nadia Furnari, socia fondatrice<br />
dell’Associazione antimafia Rita Atria; Piera Aiello, testimone di giustizia; Teresa<br />
Principato, Magistrato al<strong>la</strong> Direzione antimafia di Palermo, <strong>la</strong> quale ha curato, tra<br />
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