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ispettando il ruolo del padre come criminale e il ruolo del padre all’interno dell’organizzazione<br />
mafiosa.<br />
4)Che funzione ha <strong>la</strong> famiglia dentro Cosa Nostra?<br />
Risp.: E’ il nucleo di partenza di Cosa Nostra, <strong>la</strong> famiglia. Non perché l’organizzazione mafiosa<br />
si ripartisce in famiglie, mandamenti, ecc, ecc, ma perché, in realtà, <strong>la</strong> famiglia è il nucleo<br />
primordiale, diciamo. Gli uomini d’onore vengono scelti perché, soprattutto per il passato,<br />
hanno un humus, una provenienza da famiglie di Cosa Nostra e quindi quel<strong>la</strong> è una garanzia di<br />
affidabilità, di sicurezza in realtà. Sto pensando a grandi mafiosi che non vengono da<br />
tradizionali famiglie di Cosa Nostra non ci sono, voglio dire. I Brusca sono una grandissima<br />
famiglia di Cosa Nostra questo per San Giuseppe Jato, a Partinico i Vitale hanno un retroterra<br />
appunto di Cosa Nostra, i Di Magi, i Madonia, sono tutte famiglie. La famiglia sicuramente<br />
dentro Cosa Nostra è il primo nucleo che poi è partico<strong>la</strong>rmente importante perché in realtà<br />
nascono dei rapporti molto stretti, molto forti. Un fratello si appoggia a un altro fratello per le<br />
cose più banali all’interno di Cosa Nostra per poi arrivare ai delitti più gravi perché poi il<br />
legame di sangue è molto forte, uno crede di, in realtà, avere una sorta di protezione più sicura a<br />
differenza di altri. Però il nucleo più primordiale di Cosa Nostra è sicuramente <strong>la</strong> famiglia, <strong>la</strong><br />
famiglia di sangue. Anche perché, in realtà, si riesce a sondare il soggetto, il padre che conosce i<br />
figli, come possono entrare in Cosa Nostra, che cosa possono fare per Cosa Nostra, se è il caso<br />
di farli entrare in Cosa Nostra e questo sicuramente è molto importante.<br />
4)Quanto ha influito lo stereotipo giudiziario e culturale nel garantire l’impunità alle donne<br />
all’interno del<strong>la</strong> mafia?<br />
Risp.: Non lo so se lo stereotipo giudiziario ha garantito l’impunità nel senso che noi abbiamo<br />
avuto nell’ambito di un’organizzazione criminale fortemente conservatrice, fortemente<br />
maschilista, fortissimamente maschilista, il ruolo del<strong>la</strong> donna è stato, in realtà, per tanti anni<br />
secondario proprio perché avevamo questi uomini prepotenti, feroci, violenti. Quando questi<br />
uomini, in realtà, sono stati arrestati, il ruolo del<strong>la</strong> donna è emerso nel<strong>la</strong> misura in cui erano le<br />
donne a partecipare ai colloqui in carcere con questi boss criminali e quindi le donne si sono<br />
fatte portatrici dei messaggi, pizzini, le missive, le direttive che i capi tradizionali pretendevano<br />
fossero comunicati all’esterno agli affiliati liberi. Però tutte le volte in cui si è accertato <strong>la</strong><br />
responsabilità di mogli, madri, sorelle ecc, ecc sono state arrestate.<br />
Intervento: Ma ci sono dei casi come <strong>la</strong> Di Bartolo, <strong>la</strong> Citarda che nonostante siano stati<br />
accertati dei reati poi per <strong>la</strong> causa di non punibilità, per l’art. 384 non venivano arrestate..<br />
Risp.: Esatto però è anche vero che si è anche mutato il titolo di contestazione, in realtà, nel<strong>la</strong><br />
misura in cui non si contesta più il favoreggiamento ma il delitto di associazione mafiosa perché<br />
di fatto <strong>la</strong> trasmissione di un messaggio, di una direttiva, di un pizzino per giurisprudenza ormai<br />
granitica è una condotta di cui all’art.416 bis il problema, appunto, del<strong>la</strong> causa di non punibilità<br />
non esiste più, viene superato. Si ha a tutti gli effetti il 416 bis anche perché, in realtà,<br />
l’organizzazione mafiosa continua a operare per effetto di quelle direttive e il potere di quel<br />
capomafia rimane immutato per effetto di questo. Assolutamente sì. Io mi sono occupato<br />
soprattutto di questo ruolo femminile nel territorio di Partinico con, da prima Giuseppa Vitale<br />
ma poi <strong>la</strong> cognata, <strong>la</strong> nipote, insomma, era un ruolo assolutamente fondamentale per due ordini<br />
di ragioni: primo perché garantiva in realtà all’organizzazione di continuare ad operare<br />
nonostante <strong>la</strong> detenzione dei capi mafia, secondo è perché queste figure, in realtà, femminili, in<br />
realtà, operano a garanzia di quel nucleo familiare, cioè dinanzi a quegli arresti in linea<br />
puramente ipotetica <strong>la</strong> gestione, <strong>la</strong> direzione del<strong>la</strong> famiglia mafiosa sarebbe potuta passare ad<br />
altri soggetti, invece <strong>la</strong> presenza di queste donne garantisce il fratello che continueranno loro<br />
come nucleo familiare a mantenere il potere, quindi è molto importante. È stata veramente<br />
molto importante, per questo in realtà molte donne sono state cooptate loro malgrado però,<br />
voglio dire, avendo vissuto per tanti anni in quelle famiglie intrise, pervase e intrise di cultura<br />
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