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vi dovete nutrire di storie non di parole, sono le storie che ti trasmettono <strong>la</strong> forza per<br />

andare avanti, sono le immagini, i volti del<strong>la</strong> gente, le difficoltà con le quali dovete<br />

confrontarvi e non solo con <strong>la</strong> filosofia spiccio<strong>la</strong>.(…) 498 ». È con questo spirito che Nadia<br />

si reca a Palermo nutrendosi d’immagini, di storie, di parole come quelle scritte sullo<br />

striscione rivolto a Falcone e Borsellino: «Non li avete uccisi. Le vostre idee<br />

cammineranno sulle nostre gambe», che racchiude in sé un messaggio chiaro: «(...) che<br />

ognuno di noi deve rimboccarsi le maniche, deve fare qualche cosa, non può pensare<br />

che <strong>la</strong> lotta al<strong>la</strong> mafia <strong>la</strong> debbano fare so<strong>la</strong>mente “i grandi eroi” perché in realtà Paolo<br />

Borsellino, Falcone erano persone normalissime che noi abbiamo fatto diventare eroi<br />

perché <strong>la</strong> normalità in questa Italia diventa un atto eroico nel<strong>la</strong> misura in cui sono le<br />

poche persone ad essere “normali” 499 ».<br />

Così si rimboccano le maniche, trasformando il dolore in azione e nasce l’Associazione,<br />

dedicata proprio a Rita Atria perché lei non è stata solo una vittima di mafia ma è stata<br />

innanzitutto vittima “di tutti noi”, vittima dell’indifferenza del<strong>la</strong> società civile, vittima<br />

dell’indifferenza delle istituzioni che dopo <strong>la</strong> morte di Borsellino non le hanno saputo<br />

dare <strong>la</strong> giusta protezione e sicurezza, ma soprattutto è stata dedicata a Rita perché <strong>la</strong> sua<br />

storia, come quel<strong>la</strong> di Peppino Impastato, dimostra che se nasci in una famiglia<br />

“d’onore” non sei condannato ad essere mafioso.<br />

L’impegno contro le mafie dell’Associazione è stato formalizzato il 25 luglio del 2008<br />

presso l’Agenzia delle Entrate di Mi<strong>la</strong>zzo, ma <strong>la</strong> circostanza più significativa è stata<br />

l’attribuzione del<strong>la</strong> Presidenza a Piera Aiello, oltre al fatto che <strong>la</strong> figlia Vita Maria Atria<br />

è tra i soci fondatori, dimostrazione che i sacrifici di Rita e del<strong>la</strong> madre hanno trovato<br />

“semi di vita 500 . Nadia Furnari precisa che <strong>la</strong> presidenza a Piera Aiello è un modo per<br />

ribadire che <strong>la</strong> sua testimonianza non è stato un atto eroico ma un suo dovere, perché<br />

l’impegno attivo, “vero”, “quello da esaltare, per cui dirle grazie, 501 ” inizia con il<br />

cammino intrapreso con l’associazione, tra <strong>la</strong> gente, tra i ragazzi, nelle scuole, «(...) a<br />

dire che se sei dentro ti puoi ribel<strong>la</strong>re, puoi fare una scelta, sicuramente impegnativa ma<br />

una scelta che ti libera ti fa dormire <strong>la</strong> notte e che nonostante tutte le difficoltà rifaresti<br />

cento volte 502 ». Con ciò Piera dimostra di non voler essere solo un ‘simbolo’ di lotta al<strong>la</strong><br />

497 Mario Ciancarel<strong>la</strong> è un ex capitano dell’Ami che con Sandro Marcucci ha svolto un’indagine sul<strong>la</strong><br />

strage di Ustica. Oggi è tra i soci fondatori dell’Associazione Rita Atria e insieme ad essa si batte per <strong>la</strong><br />

riapertura del caso di Sandro Marcucci.<br />

498 Intervista Nadia Furnari in appendice.<br />

499 Ibidem.<br />

500 http://www.ritaatria.it/ChiSiamo.aspx.<br />

501 Intervista Nadia Furnari, in appendice.<br />

502 Ibidem.<br />

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