Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
abdicare al trono mafioso e vennero “posati 405 ” dall’organizzazione perché non avevano<br />
<strong>la</strong>vato il ‘disonore’ prendendo provvedimenti radicali nei confronti di Margherita.<br />
Il diario le era servito per premunirsi contro atti violenti, quale testimonianza<br />
“dall’oltretomba 406 ” in caso il marito l’avesse uccisa. Nelle ultime pagine scrive, infatti:<br />
«(...) se mi dovesse succedere qualcosa o mi farebbero scomparire do il mio consenso a<br />
leggere queste pagine, e che queste pagine vadano in mano a un giudice che non si<br />
faccia corrompere 407 (...)».<br />
Sarà lei stessa nel 1985 a consegnare il diario agli investigatori, il quale verrà utilizzato<br />
15 anni dopo nel processo in cui il marito era imputato e lei testimone, consentendo di<br />
far luce non solo sugli affari del<strong>la</strong> mafia di Paceco, ma anche sul<strong>la</strong> corruzione tra<br />
giudici, impiegati del tribunale, secondini del carcere insomma delle istituzioni, facendo<br />
nomi e cognomi. Un documento prezioso anche se non fu così letale, come avrebbe<br />
sperato, contro <strong>la</strong> famiglia Sugamiele, perché nel controinterrogatorio dovette<br />
ammettere che molte delle asserzioni annotate nel suo diario erano semplici voci.<br />
Tuttavia, gli inquirenti grazie al<strong>la</strong> sua testimonianza, disposero di prove sufficienti per<br />
far condannare l’ex marito e <strong>la</strong> sorel<strong>la</strong> Antonia.<br />
La spinta a mettere per iscritto molti fatti del<strong>la</strong> mafia nacque dal desiderio di dare sfogo<br />
per uscire simbolicamente, attraverso <strong>la</strong> scrittura, da quel<strong>la</strong> condizione di sottomissione.<br />
Il suo diventa un disprezzo viscerale verso quel mondo infido e prepotente quale è <strong>la</strong><br />
mafia e ciò emerge in modo evidente nelle conclusioni del memoriale: «Sono tutti<br />
delinquenti, tutti falsi mistificatori, tutti assassini che hanno ucciso quei poveri<br />
disgraziati del Belice, sono assassini feroci, ed è per questo che io so e sto zitta perché<br />
sarebbero capaci di ammazzarmi (...) perché tutto quello che succede in Sicilia sono<br />
loro e tutti gli altri capi mafiosi di altre province unite tra di loro e formano questo<br />
schifo che tutti sanno e nessuno dice 408 ».<br />
L’atto di Margherita rappresentava non solo una forma di liberazione - prima personale<br />
e privata attraverso il diario, poi pubblica quando decise di consegnare il memoriale alle<br />
forze dell’ordine e di testimoniare - ma una vera ribellione alle regole dell’omertà.<br />
Nell’affidarsi allo Stato, ha trovato finalmente una via di affrancamento da un ambiente<br />
da cui era costretta a sopportare soprusi e vessazioni.<br />
Cristina Culicchia, invece, comincia a testimoniare per seguire il proprio uomo. A 15<br />
anni, diventa l’amante di Antonino Titone, killer del<strong>la</strong> famiglia D’Amico a Marsa<strong>la</strong>,<br />
405 Posati significa essere sospesi dall’organizzazione.<br />
406 Longrigg C., op. cit., p. 249.<br />
407 Ingrascì O., Donne d’onore, p. 159.<br />
408 Ibidem.<br />
162