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del<strong>la</strong> mafia, perché appunto è per definizione, come Renate Siebert ha ben dimostrato nel suo<br />

libro, una organizzazione maschile e quindi sarebbe un ossimoro, in qualche modo, par<strong>la</strong>re di<br />

donne emancipate all’interno del<strong>la</strong> mafia. Sono sicuramente donne diverse, sono donne che<br />

compiono ruoli diversi rispetto al passato ma perchè <strong>la</strong> mafia è parte del<strong>la</strong> società quindi si<br />

adatta alle trasformazioni, alle modernizzazione del<strong>la</strong> società, quindi, non c’è da stupirsi di<br />

questo ruolo femminile così com’è cambiato così come lo si mostra in tutta <strong>la</strong> sua criminalità<br />

recentemente. Nell’analisi però più approfondita del fenomeno non va trascurato tutto<br />

quell’aspetto, che dicevamo, di vittimizzazione, di subordinazione che è un indicatore ben<br />

preciso del fatto che le donne sono ancora sotto il controllo dei propri uomini, e in questo senso<br />

bisognerebbe fare maggiori studi perché comunque gli studi che ci sono, sono ancora<br />

pochissimi.<br />

11) La donna, con il suo appoggio o <strong>la</strong> suo opposizione, può influire sul processo di<br />

col<strong>la</strong>borazione dell’uomo?<br />

Risp.: Anche qui in base a storie raccolte da altre studiose, io non ho mai preso in<br />

considerazione casi di donne compagne di col<strong>la</strong>boratori però ho avuto modo di intervistare un<br />

col<strong>la</strong>boratore di giustizia che apparteneva a Cosa Nostra, il quale mi raccontava che dopo aver<br />

deciso di col<strong>la</strong>borare <strong>la</strong> moglie e i figli lo avevano proprio ripudiato e questo lo aveva fatto<br />

molto soffrire, lo aveva <strong>la</strong>sciato in una solitudine profonda. Era caduto proprio in uno stato<br />

depressivo proprio perché <strong>la</strong> famiglia lo aveva abbandonato dopo che lui aveva scelto di<br />

col<strong>la</strong>borare con <strong>la</strong> giustizia. La sua storia mi aveva appunto dimostrato quanto l’appoggio di una<br />

donna al proprio uomo che decide di compiere una scelta così impegnativa, difficile che ha delle<br />

implicazioni di ordini psicologico, identitario molto forti, può essere importante, significativa<br />

nel<strong>la</strong> storia di un col<strong>la</strong>boratore di giustizia. Quindi donne che possono appoggiare o opporsi e<br />

Falcone lo aveva capito, è stato uno dei primi a capire quest’aspetto così importante delle donne<br />

nel processo di cambiamento di un uomo che prima apparteneva all’Onorata Società e che di<br />

colpo diventa nessuno, diventa sì importante come teste, importante nei processi ma diventa<br />

nessuno in alcuni casi proprio per <strong>la</strong> propria famiglia. E allora in questo senso le donne possono<br />

dare un contributo fondamentale a ridare diciamo dignità all’uomo che si deve ricostruire <strong>la</strong><br />

propria identità. Non è più un uomo d’onore però per lo meno può essere un marito, può essere<br />

un padre e allora se continua a essere padre, marito, questo sicuramente può aiutarlo nel<br />

proseguire una strada così difficile e se non è né uomo d’onore, né padre, né marito, questo<br />

diventa ancora sicuramente ancora più difficile.<br />

12) Le col<strong>la</strong>boratrici e le testimoni intraprendono questo percorso solo per vendicarsi?<br />

Risp.: Le testimoni non tanto ma poi dipende dalle storie. Le col<strong>la</strong>boratrici di giustizia lo fanno<br />

per diversi motivi, i motivi sono tanti, sono complessi. A volte c’è sicuramente l’aspetto<br />

vendicativo come nel caso di Serafina Battaglia ma anche probabilmente <strong>la</strong> rabbia che spinge<br />

Rita Atria all’inizio nel par<strong>la</strong>re e nel seguire <strong>la</strong> strada di Piera Aiello forse dettata anche un po’<br />

dal desiderio di vendicarsi di tutte quelle morti e quindi si ricorre al<strong>la</strong> giustizia pubblica quando<br />

non si riesce, diciamo, a ottenere quello che si vuole ottenere con <strong>la</strong> giustizia privata. Però le<br />

donne, appunto, che col<strong>la</strong>borano lo fanno a volte proprio per questioni pratiche, di sconti di<br />

pena che poi da lì s’innesca un processo di cambiamento e di vero pentimento quindi le cose<br />

non è che si escludono a vicenda. In altri casi le col<strong>la</strong>boratrici lo fanno, molto spesso questa è<br />

una delle motivazioni principali, per i propri figli, ovvero per non permettere che i propri figli<br />

possano vivere una situazione simile a quel<strong>la</strong> che loro stessi hanno dovuto vivere perché poi al<strong>la</strong><br />

fine l’ambiente di mafia è un ambiente di violenza, di criminalità.<br />

13) Che peso ha il contributo femminile nel disgregare Cosa Nostra?<br />

Risp.: Sicuramente in generale il ruolo dei col<strong>la</strong>boratori di giustizia nel minare le basi, <strong>la</strong><br />

solidità di Cosa nostra è stato riconosciuto come molto importante e significativo a maggior<br />

ragione le donne probabilmente danno un contributo ulteriore perché <strong>la</strong> minano anche sotto un<br />

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