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Come spiegarsi tale cambiamento?<br />

Possiamo estendere al<strong>la</strong> Iucu<strong>la</strong>no le considerazioni che fece il pentito Calderone per il<br />

quale <strong>la</strong> mafia piace a molte donne, perché ripaga <strong>la</strong> loro piena adesione con uno status<br />

elevato, consumi vistosi, l’agio di una vita vissuta nel lusso, anche in condizioni di<br />

c<strong>la</strong>ndestinità, con ville complete di piscina, vacanze per tutta <strong>la</strong> famiglia… Godono,<br />

inoltre, del<strong>la</strong> luce emanata dal<strong>la</strong> posizione e dal<strong>la</strong> superidentità che il marito acquisisce<br />

affiliandosi a Cosa Nostra, che si riflette sulle loro anonime vite le quali finalmente,<br />

uscendo dall’ombra, trovano affermazione sociale. Vengono, così, servite, riverite,<br />

rispettate e spesso invidiate solo in quanto “moglie di” e non per il valore individuale<br />

che è, anzi, come sottolinea <strong>la</strong> Principato, vicino allo zero.<br />

La sua storia conferma, ed è <strong>la</strong> Iucu<strong>la</strong>no stessa a dirlo, che le donne di uomini d’onore<br />

sanno e vedono tutto e non sono assolutamente vittime anche se nessuno deve sapere<br />

che il marito si confida con <strong>la</strong> moglie perché sarebbe segno d’inaffidabilità, di<br />

debolezza in quanto vio<strong>la</strong>zione di una delle sacre regole di Cosa Nostra. Infatti, Pino<br />

diceva sempre a Rosalia «“Stai attenta un’ far capire che ti racconto le cose, altrimenti<br />

guarda che ti va a finire male”», questo riferito specialmente al suocero.<br />

Nel frattempo venivano arrestati Nino Giuffrè, divenuto col<strong>la</strong>boratore, e lo zio di Pino,<br />

mentre il 24 luglio del 2002 toccherà a Pino Rizzo accusato di tentata estorsione<br />

aggravata con l’applicazione il 19 settembre, sul<strong>la</strong> scorta delle dichiarazioni di Giuffrè e<br />

dai primi elementi di riscontro acquisiti, del<strong>la</strong> misura del<strong>la</strong> custodia caute<strong>la</strong>re in carcere<br />

anche per il reato di associazione mafiosa.<br />

Ma, da buon uomo d’onore, per lui l’arresto fu motivo di orgoglio, accolto come un<br />

principe in carcere, con tanto di spumante, mentre per Rosalia si prospettava un periodo<br />

faticoso, specie quando scopre di essere nuovamente incinta ma stavolta di un maschio.<br />

Iniziano, tuttavia, di nuovo le incomprensioni tra i coniugi in quanto l’unico interesse di<br />

Pino era di continuare a dirigere i suoi traffici usando Rosalia come messaggera e<br />

ingegnandosi nell’inventare diversi sistemi per eludere <strong>la</strong> sorveglianza, come<br />

nascondere i pizzini nel<strong>la</strong> barretta di ciocco<strong>la</strong>to o usare addirittura i bambini,<br />

costringendoli a fare chiasso così che <strong>la</strong> conversazione non potesse essere intercettata<br />

perché coperta dal rumore. I messaggi, orali o scritti, che Rosalia mandava erano rivolti<br />

o a suo fratello o al compare del marito i quali a loro volta li inviavano a chi di dovere.<br />

Una catena perfetta.<br />

L’importante era per Pino mantenere <strong>la</strong> sua posizione non curante del<strong>la</strong> salute del<strong>la</strong><br />

moglie né di quel<strong>la</strong> delle bambine.<br />

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